Marco Ligabue: la mia musica tra passione e verità, scrivo di cose che mi colpiscono, dei temi sociali e delle cose che ho notato intorno a me e che meritano una riflessione, non scrivo mai per fantasia
Marco Ligabue è uno dei grandi cantautori che il bel paese può offrire. Con una carriera di tutto rispetto, prima come membro de i RIO e dei Little Taver & His Crazy Alligators (dove scriveva musica e testi) e oggi, come affermato cantautore, capace di alternare diversi generi musicali e di raccontare, con estrema verità e sincerità, temi attuali e importanti. Lo scorso 22 aprile è uscito Toc Toc Ecologico, dove il cantautore emiliano è andato a toccare uno dei temi cardini di questo secolo, la crisi ambientate. Mentre a marzo, è stato il tempo di Anima in fiamme, brano che racconta delle passioni (mettendo in mostra anche la sua passione per il Torino). Fratello di Luciano, un cuore granata e una carriera partita da lontano con tanta bella musica a fare da contorno. Noi lo abbiamo raggiunto per una piacevole chiacchierata.
Ciao Marco, benvenuto sulle pagine di Musica 361. Questo è per te un periodo particolarmente felice, dal punto di vista artistico e personale. Allora ci piacerebbe sapere come stai?
Il piacere è tutto mio. Sto bene e non mi posso lamentare. Ho una famiglia fantastica che mi supporta, mi segue, mi tiene impegnato e che mi dà gioia. Sul lato artistico, sono in un momento di grande fermento artistico. Un artista sta bene quando c’è tanta carne al fuoco!
Toc Toc Ecologico e prima ancora Anima in fiamme, discograficamente parlando stai in un periodo particolarmente florido. Cos’è però che ti sta regalando questi stimoli?
Quello che c’è intorno me! Io scrivo solo di cose che mi colpiscono, dei temi sociali e delle cose che ho notato intorno a me e che meritano una riflessione, non scrivo mai per fantasia. Ad inizio anno ho avuto modo di fermarmi per qualche settimana e ho avuto modo di organizzarmi.
In Toc Toc Ecologico vai a trattare un tema delicato, ma la scelta del rock e del punk è per regalare immediatezza al tema trattato?
Toc Toc Ecologico è un brano nato dalla mia percezione delle notizie importanti. Scrollando sul telefono, leggevo notizie preoccupanti sull’ambiente; notizie terribili che, tempo qualche secondo e venivano sostituite dal gossip del momento. È nata così in me una riflessione sulla narrazione dei temi e sulla loro rilevanza. La scelta del genere è per dare un impulso più immediato e urgente. Volevo che fosse uno schiaffo e che arrivasse forte. Un tema del genere non può passare in secondo piano.
Pensi che nella musica di oggi manchi un po’ la voglia di confrontarsi con dei temi così importanti?
Ovviamente non si può fare un discorso per tutti, ma è pur vero che, oggi molti artisti e molti produttori, preferiscono fare canzoni disimpegnate e uscire con una certa regolarità per ottenere grandi numeri. La nuova generazione la vedo meno impegnata, ma sicuramente ci saranno delle eccezioni. Con più di mille canzoni che escono al giorno, non si riesce ad avere accortezza di ogni brano e di ogni tema trattato.
In Anima in fiamme racconti invece un’altra sfaccettatura della tua vita. Un brano dalle influenze folk che parla del fuoco che tutti abbiamo nell’anima…
È un brano dove racconto il fuoco delle passioni ed è contro l’apatia generale che si viene a creare. Oggi vediamo una popolazione meno appassionata e più robotica. Ci tenevo a rappresentare la rivincita delle emozioni. Ho scelto di utilizzare la musica folk, perché è la musica delle origini e con la mia band, siamo riusciti a dare una connotazione attuale, ma tradizionale.
Il video di Anima in fiamme è girato allo Stadio Olimpico di Torino, una bella emozione per un tifoso granata…
È stato molto emozionante! Il Comune di Torino e il Torino Calcio ci hanno dato l’autorizzazione e ci hanno concesso una grande possibilità. Appena entrato, mi sono risentito bambino. Mi sono ritrovato a calcare il campo dei miei miti e dei miei eroi. Sono stato fortunato e grato per questa opportunità.
Cosa speri di far emergere dalla tua musica?
Spero di far arrivare al pubblico la verità. Andrò avanti finché avrò qualcosa da raccontare e nel momento che capirò che non avrò più nulla da dire, allora mi fermerò. Quindi spero di far arrivare al pubblico le mie emozioni e la mia sincerità.
Nel 2020 è uscito il tuo libro “Salutami tuo fratello”, ma da quel libro, insieme ad Andrea Barbi, avete organizzato anche uno spettacolo andato in giro per l’Italia e diventando anche i volti dell’Emilia Romagna…
È stato divertente scrivere con Andrea questo libro e organizzare sempre con lui questo spettacolo. Abbiamo toccato più di cento città in tutta Italia e abbiamo avuto anche come sponsor un produttore di Lambrusco. Una volta, durante una serata a Firenze, siamo riusciti a far bere il Lambrusco anche al pubblico. Qualche giorno dopo, Stefano Bonaccini, il governatore dell’Emilia-Romagna, ci ha chiamato e ci ha reso ambasciatori della regione. È per me e per noi, un vanto rappresentare una regione come l’Emilia-Romagna ricca di così tante belle cose e tra le regioni con più riconoscimenti DOP e IGP. Le strade impreviste portano queste gioie.
In conclusione, tanti sono gli artisti con cui hai collaborato in carriera, ma con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?
Tra gli uomini direi Brunori Sas, mi piace tantissimo come scrive e come interpreta le canzoni. Tra le donne, mi piacerebbe scrivere per Gianna Nannini. Lei è una forza della natura.
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli