Mike Sueg: a “Luci spente” per una nuova alba!

Mike Sueg il nuovo singolo “Luci spente”, l’artista racconta del bisogno di isolarsi per ritrovarsi con sonorità profonde e avvincenti

Mike Sueg: a “Luci spente” per una nuova alba!
Il nuovo singolo di Mike Sueg “Luci spente”

Michele, in arte Mike Sueg, è un giovante cantante che ha fondato le sue radici nella provincia di Salerno, dove ha iniziato a esplorare il mondo della scrittura e composizione di brani. Il suo stile si concentra sulla narrazione di immagini e storie personali e punta a portare l’ascoltatore in un viaggio emotivo e stimolante. Il suo nuovo singolo trasmette sensazioni intense attraverso sonorità profonde e avvincenti, contornate dallo scenario della pioggia che evoca un’atmosfera di malinconia e speranza.

Michele bentrovato tra noi! Apro l’intervista partendo da come hai sviluppato la tua passione per la musica. Come nasce dentro di te?

Nasce da quando sono bambino grazie all’aria che si respirava in casa, ero influenzato in modo positivo. Crescendo ho sviluppato le mie influenze che sono sfociate in musica folk, rock, fino a quando ho scoperto di poter scrivere e cantare ciò che pensavo, grazie anche all’urban italiano recente.

C’è un artista di riferimento al quale ti ispiri di più?

Sì, Ben Howard, lo trovo molto coerente con il progetto che voglio portare avanti. Mi ispiro molto alle sue sonorità e ai suoi testi, fanno parte del mio percorso.

Il tuo nome d’arte Mike Sueg da dove viene fuori?

Nasce un po’ per caso, tra il 2013/14 mi sono iscritto su Instagram e mi serviva un nickname. Mike è l’abbreviazione del mio nome e in quel periodo seguivo uno youtuber italiano che pubblicava video divertenti e d’intrattenimento e usava spesso come intercalare “Swag”, che in inglese significa stile. Lui però lo usava così come si pronuncia, ovvero “Sueg”, e da lì me ne sono appropriato iniziando a pubblicare cover e quanto altro. la gente ha iniziato a conoscermi così.

Passiamo ora al tuo nuovo singolo, “Luci spente”. Come nasce la storia di questo pezzo?

La stesura del pezzo risale a circa due anni fa, l’ho cominciato a scrivere ascoltando la strumentale di Nicholas Frei e Sabatino Salvati. Tra la fine dell’anno scorso e l’inizio del 2024 ho registrato il brano, Sabatino ha aggiunto la sua creatività e poi l’abbiamo chiuso. Il progetto, per resa ed emotività, ha superato le nostre aspettative.

Che significato ha per te?

Mi piace pensare che questo sia un brano dedicato a chi attraversa un momento di confusione e di stallo. La visione è quella di essere libero e distaccato da tutto il resto per rimanere intero e ritrovarsi. A volte bisogna isolarsi e perdersi per riconciliarsi perché stare in mezzo alla folla non porta sempre positività. Poi c’è l’immaginario della pioggia e le luci che contribuiscono a creare uno scenario di malinconia ma anche di speranza.

Scrivere questo tipo di canzoni ti aiuta a superare certi momenti?

Negli ultimi due anni ho attraversato un momento un po’ cupo, senza punti di riferimento, avevo perso il focus della ragione. Mi trovavo a luci spente appunto, senza via d’uscita in un circolo vizioso. Non si è fermata la mia passione per la musica, ma la produzione sì. Durante questo momento mi sono distaccato dalla realtà e ho fatto tesoro di questa esperienza, ho cercato di prendere il meglio; in seguito infatti sono nati alcuni brani. Sono 6 anni che scrivo pezzi ma sono 10 anni che faccio musica, suono strumenti, sono immerso in questo mondo e respiro un clima particolare.

Mike Sueg - Luci spente - cover
Mike Sueg – Luci spente – cover

Che legame hai con la tua terra? La tua città fa parte della tua musica?

Io vivo in provincia di Salerno, in un paese di circa undicimila abitanti chiamato Siano; è la mia identità, ho consumato i punti di ritrovo per i giovani e i luoghi in cui si suona e si canta. Mi ha sostenuto non solo per la strada della passione ma anche per vicende personali. Ricordo nel 2019 quando ho partecipato al contest di Coca Cola, mi hanno aiutato molto con le votazioni. Devo molto a questo paese che, seppur piccolo, è molto caloroso.

Nel tuo percorso da artista emergente quali ostacoli hai trovato e come li hai superati?

Dall’esordio ho avuto la fortuna di frequentare un liceo che si appassionò fin da subito alla musica, mi sentii molto coinvolto anche da scuole limitrofe che mi ospitarono ad alcuni eventi. Il mio debutto è stato molto positivo perché mi ha spinto a crederci sempre di più e ad approcciare in modo professionale. Le difficoltà arrivano sempre, anche nel momento di massima fiducia, soprattutto a livello personale. Anche quando partecipi ad un evento e sanno che sei un emergente e non un artista affermato ti trattano con meno attenzione, ti danno meno importanza.

Che passioni hai coltivato oltre alla musica?

Una me l’ha trasmessa mio padre, la fotografia. Mi piace fare degli scatti fotografando dei dettagli, che tengo per me e non pubblico. Mi riempie il tempo, è uno svago che mi concedo ogni tanto.

Hai mai partecipato a dei festival o concorsi?

Sì, gli eventi più importanti a cui ho partecipato sono sicuramente i Battiti Live in Puglia nel 2019. Ho avuto un impatto potente, quando toccò a me davanti avevo circa 20-25 mila persone, una platea enorme nelle piazze di Bari, Trani e Vieste. Ero in apertura ad artisti come Luchè, i Maneskin, Elodie, Annalisa, Guè. Già loro racchiudevano un pubblico molto vasto.

Che emozioni ti dà il palco?

Un’adrenalina fortissima, quando si crea la giusta chimica con il pubblico te lo vuoi mangiare il palco.

Tra le canzoni che fanno parte della tua scaletta ce n’è una che ti rappresenta al meglio?

“Senza la luna”, un brano del 2019. Quando l’ascolto mi estraneo dal fatto che a cantarla sono io.

È il mio brano migliore, in genere non sento molto la mia musica ma per questo brano faccio sempre un’eccezione.

Che genere di musica ascolti quando sei da solo?

Tendo ad ascoltare sonorità molto imponenti con bassi profondi. Ti direi Future, con l’album “We Dont’t Trust You” che ascolto per intero senza saltare nemmeno un secondo. La mia playlist è molto variegata, nel panorama italiano sono molto legato a Lucio Battisti e a Pino Daniele, le loro canzoni le metto sempre in loop. Per quanto riguarda le melodie devo tutto ai Coldplay, sono un loro grande fan e il loro primo album lo porto sempre dentro di me. Loro mi hanno dato l’impronta per le melodie, sono i miei mentori.

Mike Sueg: a “Luci spente” per una nuova alba! 2

Hai un sogno nel cassetto che speri si avveri?

Fare un concerto in uno stadio e riempirlo; mi va bene anche un palazzetto.

Programmi per il futuro? A cosa stai lavorando?

Insieme con i miei produttori stiamo lavorando ad un progetto con una serie di brani che seguono lo stesso filo logico ma sono diversi tra loro sia per testi che per sound. Io lo chiamo “Deep Season”, ossia stagione profonda, un qualcosa che possa scavare nell’emotività delle persone.

Oggi, se ti guardi indietro cambieresti qualcosa del tuo passato?

A volte sono dell’idea del “se potessi cambiare le cose le cambierei” però dipende sempre da come stai in quel momento, dal mood che hai. Adesso sto veramente bene, penso h24 alla musica, senza sfociare nell’ossessione come è successo qualche anno fa. Se tornassi indietro forse darei il giusto peso ad ogni situazione, non andare in overthinking e non andare fuori schema.

Articolo a cura di Simone Ferri

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