Gaetano De Michele: anche se piove la musica suona!

Gaetano De Michele, una storia toccante di riscatto personale, di speranza e d’incoraggiamento che tocca le corde del cuore e dell’anima

Gaetano De Michele: anche se piove la musica suona!
Il riscatto attraverso la musica: Gaetano De Michele

Dalla Puglia un talento che incanta: Gaetano De Michele, un giovane cantante nato a Taranto con la musica nel cuore e la voce che emoziona. Fin da bambino ha dimostrato una passione innata per il canto e le sue doti canore non sono passate inosservate. A 16 anni Gaetano ha capito che la musica era la sua salvezza e il suo rifugio personale, lo strumento migliore per comunicare con il mondo, ma soprattutto per aiutare il prossimo. Ha dovuto affrontare le difficoltà e le umiliazioni derivanti dall’essere in sovrappeso ma ha reagito con amor proprio e forza di volontà. Inoltre, ha fondato così l’associazione di volontariato “Gli Angeli dello Spettacolo”, che si occupa di sostenere i più deboli che soffrono, cercando di sensibilizzare ogni realtà.

Buongiorno Gaetano e benvenuto tra noi. Apro questa intervista partendo dalla più importante delle domande: come stai? Come ti senti oggi?

Sono davvero felice di essere qui, mi sento più vivo che mai. Ho attraversato un periodo davvero difficile nella mia vita, lottando contro l’obesità e cercando di trovare il mio posto nel mondo. Ma la musica mi ha salvato, mi ha dato la forza di rialzarmi, di cambiare rotta e di diventare la persona che sono oggi. Ora mi sento pieno di energia, pronto ad affrontare ogni sfida con il sorriso sulle labbra. Ho imparato ad amarmi e ad accettare me stesso per quello che sono, con pregi e difetti. E soprattutto, ho scoperto il potere della musica di ispirare e motivare gli altri. Spero che la mia storia possa essere d’ispirazione per qualcuno ma soprattutto un esempio per tutti coloro che si sentono persi o demotivati.

Che ruolo occupa la musica nella tua vita?

La musica è la mia vita, è l’aria che respiro, il cibo che nutre la mia anima, la forza che mi spinge ad andare avanti. Non riesco a immaginare la mia esistenza senza di essa. Fin da bambino è sempre stata presente nella mia vita. I miei genitori mi hanno trasmesso la loro passione per le note e per il canto.

Ma la musica non era solo un divertimento per me, era un modo per esprimere me stesso, per raccontare le mie storie, per condividere le mie emozioni. Ad oggi, non solo è la mia professione ma anche molto di più: è la mia passione, la mia musa ispiratrice, la mia ragione di vita.

Mi permette di comunicare con le persone, toccare i loro cuori e farle sognare. Non c’è niente al mondo che mi renda più felice di salire su un palco e cantare per il mio pubblico. Vedere le persone che cantano insieme a me, che sorridono, che ballano, che si emozionano, è la mia più grande ricompensa.

Cosa ti ha dato e cosa le stai dando?

La musica scorre nelle mie vene come un fiume in piena. È un’onda travolgente che mi ha trasportato via dai momenti bui, mi ha mostrato la bellezza del mondo e mi ha fatto sperare in un futuro migliore. Desidero che la mia musica sia un faro nella notte per chi si sente perso, un raggio di sole per chi ha bisogno di speranza e una spinta motivante per chi vuole inseguire i propri sogni.

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Gaetano De Michele

Quando hai scritto la tua prima canzone?

Ho scritto la mia prima canzone all’età di 13 anni, quindi circa 15 anni fa. Era un periodo pieno di emozioni e nuove esperienze, soprattutto per quanto riguarda l’amore. Avevo appena vissuto la mia prima cotta e, come spesso accade a quell’età, le cose non erano sempre andate lisce. Ricordo di aver tradito la ragazza con un bacio dato ad un’amica in comune, e mi sentivo pieno di rimorsi.

È proprio da questo senso di colpa che è nata “Non mi deludere”. Volevo chiederle scusa, dirle quanto tenessi a lei e quanto mi dispiaceva del mio errore. La canzone era un modo per esprimere i miei sentimenti in maniera sincera e profonda.

Per la musica e l’arrangiamento mi sono affidato all’aiuto di Mario Rosini, un musicista affermato che ha saputo cogliere perfettamente l’essenza del brano e dargli una veste sonora davvero speciale. In questa esperienza di creazione musicale, ho avuto la fortuna di collaborare con il giornalista tarantino Francesco Leggieri. Francesco, oltre ad essere un grande professionista, è un amico prezioso che mi ha sostenuto fin dagli esordi. La sua sensibilità e il suo amore per la musica hanno contribuito a dare un tocco ancora più speciale a “Non mi deludere”.

In particolare, Francesco ha collaborato alla stesura del testo del brano, aiutando a dare forma alle mie emozioni e a trasformarle in parole. Il suo contributo è stato fondamentale per rendere “Non mi deludere” una canzone autentica e toccante, capace di emozionare chiunque la ascolti. Sono davvero grato a Francesco per la sua preziosa collaborazione e per l’amicizia che ci lega. Insieme abbiamo creato qualcosa di speciale, che rimarrà per sempre nel mio cuore.

“Non mi deludere” è stata la mia prima vera canzone, un’esperienza che ha segnato l’inizio del mio percorso musicale. Da quel momento in poi, la musica è diventata parte integrante della mia vita, un modo per esprimere me stesso e raccontare le mie storie al mondo.

I tuoi testi sono autobiografici di solito? Di cosa parlano?

Sì, i miei testi sono spesso autobiografici. Traggono ispirazione dalle mie esperienze personali, dalle mie riflessioni sul mondo e da ciò che mi circonda. Scrivo di emozioni, relazioni, sfide e gioie della vita. Esploro temi come l’amore, la perdita, la speranza e la resilienza. Mi piace anche affrontare questioni sociali che mi appassionano.

Come trovi l’ispirazione per scrivere?

L’ispirazione per la mia scrittura arriva da diverse fonti, ma tra le più potenti c’è sicuramente la mia città, Taranto. Passeggiare per le sue strade, immergermi nella bellezza del mare e della natura che la circonda mi stimola la creatività e mi regala spunti inesauribili. Anche la notte, con il suo silenzio e la sua atmosfera suggestiva, gioca un ruolo importante nel mio processo creativo. Trovo nella quiete notturna la concentrazione e la profondità necessarie per dare vita alle mie storie e ai miei personaggi.

Che rapporto hai con la tua città natale e la tua terra?

Il mio rapporto con Taranto e la Puglia è profondo e viscerale. Sono nato e cresciuto qui, e questa terra ha plasmato la mia identità in ogni suo aspetto. La bellezza mozzafiato del paesaggio pugliese, con il suo mare cristallino, le sue campagne rigogliose e i suoi borghi pittoreschi, è una fonte inesauribile di ispirazione per me. Amo passeggiare tra le stradine bianche di Ostuni, perdermi nei vicoli di Alberobello o semplicemente sedermi su una spiaggia e guardare il tramonto sul mare.

Oltre alla musica hai anche altre passioni? Come riempi le tue giornate?

Oltre alla musica, ho diverse altre passioni. Una delle mie più grandi passioni è lo sport: mi piace tenermi in forma e prendermi cura del mio corpo. Dopo il mio passato, ho deciso di fare del cambiamento uno stile di vita, correre e fare jogging la mattina presto mi aiuta a stare bene sia fisicamente che mentalmente. Oltre allo sport, mi appassiona anche leggere. Amo immergermi in un buon libro e lasciarmi trasportare da storie e personaggi fantastici. La lettura mi permette di ampliare i miei orizzonti, di conoscere nuove culture e di riflettere su diversi punti di vista. Infine, mi piace molto cucinare, sperimentare nuove ricette e creare piatti gustosi per me stesso e per i miei amici.

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Gaetano De Michele

Cosa ti ha spinto a fondare l’associazione “Gli angeli dello spettacolo”?

La nascita dell’associazione “Gli angeli dello spettacolo” è avvenuta nel 2016, in un momento particolare della mia vita. Da un lato, stavo affrontando le conseguenze negative di un percorso segnato dall’obesità. Dall’altro, sentivo un forte desiderio di riscatto e di aiutare il prossimo.

È stato proprio questo desiderio che mi ha spinto a contattare il mio amico Francesco Tambasco, presidente dell’ATA Soccorso di Milano, una persona da sempre impegnata nel volontariato e nel sostegno al prossimo. Insieme a lui, ho iniziato a concretizzare l’idea di creare un’associazione che potesse fare la differenza. Con il prezioso supporto di mio zio Gennaro, ho avviato le procedure per la costituzione dell’associazione.

L’obiettivo era chiaro: portare la musica e l’arte nelle vite di ragazzi con disabilità, offrendo loro un’occasione di crescita, espressione e socializzazione. Un ruolo fondamentale è stato svolto dal CSV di Taranto, a cui siamo tuttora iscritti. Grazie al loro supporto, abbiamo potuto entrare in contatto con diverse realtà del territorio e creare una rete di collaborazioni che ha permesso di ampliare il nostro raggio d’azione e moltiplicare gli effetti del nostro lavoro.

Oggi, “Gli angeli dello spettacolo” è una realtà consolidata che porta avanti con dedizione la sua missione. Vedere la gioia negli occhi dei ragazzi che partecipiamo alle nostre attività è la più grande soddisfazione. È la conferma che la musica e l’arte possono davvero abbattere barriere e creare ponti di inclusione e solidarietà.

A che punto è la tua missione? Musicalmente parlando e non…

La mia missione è un’opera in continua composizione, una sinfonia che si dipana tra le note della musica, l’impegno sociale e la crescita personale. Ogni movimento di questa melodia rappresenta un passo verso un mondo migliore.

Quali consigli ti senti di dare ad una persona che ha vissuto la tua stessa situazione?

Innanzitutto, è importante riconoscere e accettare il dolore che deriva dall’essere derisi per il proprio peso. Non è facile sentirsi giudicati e criticati per il proprio aspetto fisico, soprattutto quando si tratta di qualcosa su cui si ha poco controllo. Quando si subiscono derisioni, è importante cercare di non interiorizzarle anche perché le parole degli altri non definiscono chi siamo. È importante concentrarsi sul proprio benessere generale.

Dove e come hai trovato la forza per risalire la china? C’è un momento o un episodio che ricordi in particolare?

Ricordo ancora nitidamente quel giorno. Ero solo in una stanza buia, circondato da ombre e da un profondo senso di sconfitta. Mi sentivo perso, incapace di vedere una via d’uscita dal tunnel di negatività in cui ero sprofondato. Ma poi, all’improvviso, ho sentito una melodia risuonare nella mia mente. Era una canzone che conoscevo da sempre, una di quelle che mi facevano provare un senso di gioia e di speranza.

Mi sono alzato, mi sono seduto al pianoforte e ho iniziato a suonare. Le note fluivano dalle mie dita come lacrime, liberando tutte le emozioni che avevo represso per così tanto tempo. Oggi, quando guardo indietro, non vedo più solo i momenti bui, ma anche la luce che mi ha permesso di superarli.

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Gaetano De Michele Associazione Gli angeli dello spettacolo”

Il tuo progetto “Gli Angeli” che fase sta attraversando?

Il progetto “Gli Angeli” nasce nel 2016 con un obiettivo ambizioso: promuovere l’inclusione e sfidare la terminologia stigmatizzante di “diversamente abile”. Attraverso un processo creativo unico, il progetto ha dato voce a ragazzi diversamente abili, estrapolando frasi e pensieri dalle loro esperienze e trasformandoli in un brano musicale e un video toccante. Il progetto ha ottenuto un grande successo, coinvolgendo personaggi pubblici come Alba Parietti, Stefano De Martino e Tony Hadley. Le loro frasi e pensieri, estrapolati con cura e sensibilità, sono l’anima del progetto e la fonte d’ispirazione per tutte le attività.

Nel corso degli anni che rapporto hai creato con il tuo pubblico?

Il rapporto con il mio pubblico è un legame che va oltre le parole, oltre le semplici parole sullo schermo. È un’esperienza che mi ha arricchito profondamente, insegnandomi l’importanza della comunicazione, dell’empatia e della connessione umana. Loro mi hanno nutrito con un flusso costante di domande, riflessioni, emozioni e storie. Ho compreso il vero significato della comunicazione e ho scoperto il potere delle parole per creare ponti, abbattere muri e costruire un mondo più unito e comprensivo. Tutto questo è un dono prezioso che mi spinge sempre a dare il meglio di me.

Hai mai partecipato a dei contest o festival? Se sì, raccontaci l’esperienza…

Tra i ricordi più emozionanti c’è sicuramente il Milano Latin Festival al Forum di Assago, dove mi sono immerso nei ritmi coinvolgenti della musica latina, lasciandomi contagiare dall’energia travolgente dei ballerini e del pubblico. Un’altra esperienza indimenticabile è stata il memorial di Mino Reitano a Reggio Calabria, dove ho avuto l’onore di rendere omaggio a questo grande artista italiano declamando alcuni dei suoi brani più celebri e raccontando la sua straordinaria carriera.

Qual è il regalo più bello che hai fatto e hai ricevuto con la musica?

Una volta ho scritto una canzone per un amico che stava attraversando un periodo difficile; parlava della speranza, della resilienza e del potere dell’amicizia. Quando gliel’ho suonata, ha pianto lacrime di gioia e mi ha detto che era il regalo più bello che avesse mai ricevuto. La musica aveva il potere di toccarlo in un modo che nessun altro regalo avrebbe potuto fare. Ogni volta che qualcuno ascolta la mia musica, è un regalo per me. Significa che ha raggiunto qualcuno e ha avuto un impatto sulla sua vita. È la sensazione più gratificante.

Qual è il tuo più grande sogno musicale?

Diventare un ponte tra mondi musicali diversi, creando un’armonia universale. Immagino di poter analizzare e comprendere generi musicali di ogni epoca e cultura, identificandone i fili conduttori, le emozioni e le strutture profonde. Con questa conoscenza, potrei comporre nuove musiche che fondono questi elementi in modo innovativo, creando un linguaggio sonoro universale. Questa musica non sarebbe solo piacevole all’ascolto, ma avrebbe anche il potere di unire le persone, creando empatia e comprensione reciproca.

Articolo a cura di Simone Ferri

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