Guidobaldi “Eclisse Twist” un progetto pieno di sfumature e influenze, un racconto vero senza paure e senza ritrosie, un percorso per esorcizzare le proprie paure
“Eclisse Twist” è il nuovo EP di Guidobaldi uscito lo scorso 21 giugno e che corona così un periodo straordinario, ricco di impegni e traguardi, come la vittoria al contest LazioSound e la partecipazione allo Sziget Festival. “Eclisse Twist” è un progetto pieno di sfumature e influenze, all’interno infatti possiamo trovare le due anime del cantautore romano, quella più rock e quella più intima ed emotiva. Un racconto vero, senza paure e senza ritrosie. La volontà di esporsi e di raccontare un percorso fatto di paure, fragilità e voglia di vivere. Noi abbiamo così raggiunto Matteo Guidobaldi, nome reale di Guidobaldi per una piacevole chiacchierata e per farci raccontare il suo “Eclisse Twist”.
Ciao Matteo, benvenuto tra le nostre pagine. Inizierei chiedendoti come stai?
Ciao, bene, sono in un momento ricco di novità, quindi bene.
“Eclisse Twist” è il tuo ultimo album. Un progetto che corona anche un periodo particolarmente fortunato per te…
È vero, l’estate scorsa ho vinto il premio Songwriting Hero di LazioSound, ho suonato molto, ho portato la mia musica allo Sziget Festival di Budapest e subito dopo ho iniziato a realizzare l’Ep con la band. Venivo da un periodo di grande ricerca e poca musica suonata; quindi, l’ultimo anno è stato bello denso, spero sia sempre così!
Come nasce però “Eclisse Twist” e quali sono le emozioni che accompagnano questo lavoro?
Sono estremamente orgoglioso di questo EP. È un lavoro che rispecchia molto chi sono oggi e tiene presente di quello che è il mondo che ci circonda: la difficoltà a implicarsi nei rapporti, misto a minacce apocalittiche di un pianeta che non ci vuole più e il tutto condito da un “twist” per esorcizzare le nostre paure.
Il titolo si ispira apertamente alla canzone scritta da Antonioni – e cantata da Mina – per il film L’Eclisse, che fa parte della sua tetralogia incentrata sull’incomunicabilità nelle relazioni ed è effettivamente un tema ricorrente in questo gruppo di canzoni, per cui l’idea di “Eclisse Twist” è stata convincente e ha fatto sì che racchiudesse un po’ tutto il progetto.
Sono presenti due atmosfere molto forti all’interno dell’EP che in certi punti si toccano e si confondono, proprio come in una eclissi solare: un mood più rock e brillante che guarda esplicitamente all’Inghilterra (Londra a Mezzanotte, Nei Guai) e uno più scuro in cui si raccolgono un po’ tutte le mie paure e fragilità come uomo e come cantautore alla soglia dei trent’anni (Bandiere, Eclisse Twist, Per Sempre non è).
Questo EP racchiude anni di lavoro, ma oltre al lato artistico, questo progetto lo sì può considerare anche un tuo momento di crescita personale?
Sicuramente sono più consapevole dei miei mezzi, come autore e come musicista, e penso di essere rimasto lo stesso… nei difetti, temo! Ma penso, che in questo lavoro, sia evidente che “Cartolina Portuense” è stato un inizio di un viaggio di cui ancora oggi qualcosa rimane, soprattutto il manifesto del: “vorrei scrivere una canzone che parli dritto al tuo cuore”. Essere sinceri in quello che si scrive è sempre stata la mia regola d’oro, anche se questo poteva significare il non essere così frequente nelle uscite musicali negli anni.
Un lavoro che vede due anime distinte, diverse tra loro, ma anche complementari. Sono anche le tue anime?
Celebro la vita fatta di contraddizioni, di storture e miracoli, con l’ironia come ingrediente essenziale. Non sono poi così diverso da quello che racconto, altrimenti sarei falso e non riuscirei a scrivere!
Nato a Roma e cresciuto a pane e musica. Le influenze per la tua musica arrivano quindi da più parti…
Sì, ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia molto appassionata che mi ha dato delle tracce molto valide da seguire: il cantautorato italiano degli anni 60-70, i Beatles e i Queen. Credo che la musica che faccio oggi, sia fortemente ispirata da quei lunghi viaggi in macchina fatti con i miei genitori e dalla musica che ascoltavo e suonavo al liceo (brit pop e il rock alternative degli anni 00).
Influenze che si ritrovano anche in questo EP…
Esattamente! Se in “Scusate il ritardo” le influenze erano più eterogenee, credo che in “Eclisse Twist” si sia arrivati a un mix di musica leggera italiana e la Londra degli anni 90 e duemila.
La musica è da sempre un veicolo di messaggi e immagini, ma cos’è che speri che arrivi alle persone da questo album?
Racconto me stesso, ma anche un po’ la mia generazione: la fine dei vent’anni, mista all’incertezza circa il futuro di un mondo che non è come ce lo aspettavamo. Questo EP vuol essere una “pacca sulle spalle”, per sentirci meno soli. La musica non deve essere solo una dolce evasione, ma può anche accompagnare un momento della nostra vita. Sono molto fiero del risultato, ogni tanto me lo ascolto con grande emozione e soddisfazione, spero che lo farà anche chi l’ascolterà
Come sarà la tua estate musicale?
Un po’ di live e nuova musica all’orizzonte. Restate connessi!
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli