Ztrada: “Angelo custode” il nuovo singolo

Ztrada: “Angelo custode” sceso sulla terra, una rinascita musicale in un mondo contaminato dal finto buonismo

Ztrada: “Angelo custode” il nuovo singolo
Ztrada

Alessandro Paganelli, in arte Ztrada, è un giovanissimo cantante nato a Cesena che sta facendo del rap la sua vera e propria strada, rappresentando la generazione Z che gli appartiene. È sempre stato affine al mondo della musica e delle sonorità, rivolgendo spesso un occhio verso il futuro e andando alla ricerca dell’inconsueto e del non canonico. Il suo nuovo singolo rappresenta una denuncia sociale verso la falsità della società in cui viviamo, divisa tra bene e male.

Buongiorno Alessandro, piacere di conoscerti! Come procede questa avventura nel mondo della musica?

Questo è un periodo in cui mi sto immergendo e sto emergendo, sto capendo che genere di musica voglio fare, anche se ho sempre avuto un piano ben definito in testa. Allo stesso tempo, è un bel periodo perché la musica mi dà un forte senso di appartenenza.

Che ricordi hai di questa tua passione? Come nasce dentro di te?

Da quando ho quattro anni ho iniziato a suonare il pianoforte, seguendo lezioni private. Mio padre mi faceva ascoltare i Queen, Lucio Dalla e tante altre voci storiche, imparando ad apprezzare ogni genere. Con le casse e con il 33 giri è stato facile influenzarmi.

Il pianoforte è lo strumento che senti più tuo?

Sì, assolutamente, sono convinto che sia lo strumento dell’anima, riesci a comunicare quello che vuoi, quanto forte schiacci i tasti, che scale fai. Le combinazioni sono davvero infinite. Mi rende molto creativo, sia come testi che come melodie.

Il tuo nome d’arte Ztrada da dove viene?

All’inizio non sapevo come chiamarmi e con un mio amico ho avuto un blocco su questa scelta. Volevo un nome originale e ho pensato alla strada, anche se nel rap è prevedibile. Allora ho voluto cambiarlo con la Z iniziale, in quanto rappresento la generazione Z e in un certo senso ho trovato la mia strada.

Ztrada - Angelo custode - Cover
Ztrada – Angelo custode – Cover

Che valori hanno il rap e la trap? Ti ci rivedi?

Personalmente mi rivedo più nel rap, perché penso che la trap sia un suo sottogenere. I miei testi specialmente hanno uno sfondo prettamente rap, suonano come denunce sociali molto forti.

Che cosa ti dona questo genere come artista e come persona?

Come persona mi dona un senso di appartenenza; il rap è il genere del senza filtri, dire le cose così come stanno, in modo diretto e schietto. Come artista mi porta su un altro mondo, non mi trovo a fare musica pop, il rap lo devi vivere ed avere dentro. La realtà viene descritta a metà tra il serio e il simpatico.

Sei nato a Cesena. Che rapporto hai con le tue origini e che clima musicale si respira lì?

Ho delle radici molto forti con il luogo in cui sono nato. Sono nato a Cesena ma oggi vivo più verso Rimini. Ho provato a fare il trasfertista e quindi a capire se questa zona mi appartiene o no. Pensavo che mi mancasse meno e invece non è stato così. Ho un legame profondo con questa terra. Però sento che il mio posto sia Milano e un giorno spero di viverci definitivamente. Il clima che si respira qui è di apparente coesione, ma alla fine strada facendo c’è sempre un po’ di rivalità, voglia di prevalere l’uno sull’altro, ma questo c’è sempre stato ovunque.

Come trovi l’ispirazione di solito?

Prendo il telefono, mi segno alcune parole chiavi che mi piacciono e che siano belle per comunicare qualcosa. Parto con un concetto, metto le parole in rima e poi inizio a scrivere. Sto notando che oggi nella musica si sta iniziando a notare una forma d’arte un po’ più di nicchia, con testi più ricercati.

Per capirlo meglio facciamo un focus sul tuo nuovo singolo, “Angelo custode”. Di cosa parla?

Voglio comunicare che attualmente c’è molto finto buonismo. Tutti cercano di sembrare buoni, spacciandosi per vittime e tante persone credono più alle parole di un tiktoker o di un influencer senza sapere cosa c’è dietro. Le notizie vengono insabbiate e la realtà viene spesso distorta.

Che significato hai dato a questa traccia?

La rinascita. Dopo i primi tre brani mi ero un po’ demoralizzato perché non vedevo luce.

Ztrada: “Angelo custode” il nuovo singolo 3
Ztrada

Quali parole ti sei segnato sul telefono prima di scriverla?

Buonismo, falsità e “The Voice”, una serie tv di antieroi che rende l’idea del falso buonismo. Fa capire che anche gli eroi non sono perfetti, sono una cosa dipinta e virtuosa.

Che cosa rappresenta l’angelo custode nel titolo?

È una figura di salvezza ma non solo perché nella copertina è rappresentato con un’arma in mano ed è nettamente un’immagine contrastante se non addirittura un opposto. Così com’è la realtà di oggi, molto discordante.

 Che emozioni provi quando sali sul palco?

Sono un ragazzo molto estroverso, mi piace coinvolgere il pubblico e interagire con loro. Mi invento spesso qualche sketch, ci divertiamo a vicenda. Sul palco mi piace proprio la vita dell’artista in tutte le sue sfaccettature. Voglio essere leggero ma anche invitare il pubblico a riflettere.

Programmi per il futuro?

Ho in mente un EP, credo che lo chiamerò “Psico-criminale”; voglio fare cinque brani in cui parlo anche un po’ della psicologia visto che mi piace molto e ho letto diversi libri. Sono del parere che un artista fa un album a seconda del mood che sta vivendo dettato dal tema che vuole affrontare.

Un sogno musicale che speri di realizzare?

Fare della musica il mio lavoro. La volta in cui varcherò la porta dello studio e vedo Drillionaire seduto che mi aspetta per la base, posso dire di avercela fatta.

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Simone Ferri
Simone Ferri
Ho 24 anni, vivo a Roma e nutro una forte passione per il giornalismo, in particolar modo per il settore della musica e dello spettacolo. Mi piace rimanere aggiornato con le ultime uscite musicali, scovare nuovi talenti e cantanti emergenti, intervistarli, ma soprattutto andare sempre alla ricerca della novità. Come risultato finale, si mette tutto nero su bianco, perchè le parole restano!
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