Pia Tuccitto, il nuovo singolo “Cento e 1000 lacrime” frutto di una ricerca interiore per affrontare nuove sfide, artistiche e di vita
È uscito lo scorso 22 novembre il nuovo singolo della cantautrice Pia Tuccitto, dal titolo Cento e 1000 lacrime. Il brano è l’inizio di un nuovo percorso fatto di canzoni sincere e dirette, e frutto di una ricerca interiore che l’ha portata anche ad affrontare nuove sfide, artistiche e di vita. Il brano fa parte di questo suo nuovo percorso creativo, fatto anche di nuove sonorità, e rappresenta il biglietto da visita di un doppio album in arrivo presumibilmente il prossimo anno.
Con una carriera invidiabile, che l’ha vista collaborare con Vasco Rossi (sua è infatti la meravigliosa E…), Irene Grandi e Patty Pravo, Pia Tuccitto da sempre si è caratterizzata per uno stile di scrittura sincero, vero e appassionante. Uno stile unico e appassionante e che l’ha portata a realizzare tre album Un segreto che, Urlo e Romantica io (in attesa del nuovo doppio album).
Noi l’abbiamo raggiunta mentre era in viaggio, per farci raccontare i messaggi e le speranza dietro questo nuovo progetto.
Ciao Pia e benvenuta sulle pagine di Musica 361. Mi piacerebbe iniziare questa intervista chiedendoti come stai dopo questo ritorno in musica?
Sto bene e sono molto emozionata. Mi sento sulle nuvole. La musica è uno strumento fondamentale per alleggerire il corpo e la mente. Chi canta prega due volte diceva Sant’Agostino e ora, con questa leggerezza, mi godo dall’alto quello che ho creato. Dopo essere stata chiusa in studio per tre anni, è una bella soddisfazione per me vedere questo progetto venire fuori.
Qual è stata la tua esigenza verso questo singolo. Cosa ti ha convinto a tornare in questo momento e con Cento e 1000 lacrime?
In questo periodo ho scritto tante canzoni che poi usciranno nei prossimi mesi. Alcuni brani erano già pronti a marzo, ma ho dovuto aspettare i cosiddetti “tempi tecnici” e trovare una squadra che mi seguisse e credesse pienamente in questo progetto e nella mia evoluzione. Fortunatamente l’ho trovata e così è partito tutto in questo autunno. Questo brano mi ha colpito da subito e ho pensato che potesse essere il giusto biglietto da visita per ripartire con questo nuovo progetto.
Cento e 1000 lacrime è un brano che si discosta però dalle tue classiche sonorità: troviamo un giro di valzer, il folk e delle sonorità quasi fiabesche. Come mai questa volontà?
Ero in studio a registrare il brano con Frank Nemola, un musicista fantastico che ha coprodotto il brano, e all’inizio era un pezzo abbastanza classico, come quelli della mia discografia. Tuttavia, durante un momento di confronto, Frank ha deciso di coinvolgere un grande musicista come Alessandro D’Alessandro, per introdurre una parte con l’organetto.
All’inizio mi sembrava un’idea strana, anche perché nella musica rock, l’organetto non è mai stato utilizzato. Invece, abbiamo visto che ci stava bene e che ci faceva viaggiare verso altre sonorità; abbiamo così deciso di sostituire la chitarra classica iniziale con questo strumento. Era diventato un brano diverso da quelli della mia produzione più abituale, ripercorreva un po’ quelle sonorità più fiabesche e medievali, c’era il folk, ma anche il valzer. Ci stava tutto così bene, che mi sono lasciata andare.
Sei un’artista che si auto produce, anche in questo brano lo hai fatto, ma quanto è importante la libertà delle idee e delle scelte per la tua musica?
È fondamentale! Mi sento libera di scegliere gli strumenti che più mi piacciono e le sonorità che più ritengo utili per la mia musica. Mi piace viaggiare con la fantasia per raccontare quello che voglio e quello che credo sia importante per me. Non ho quindi compromessi da seguire, ma mi ritengo libera!
Cento e 1000 lacrime, un titolo anche abbastanza particolare. Come nasce? Come mai l’idea di scrivere cento in lettere e 1000 in numeri?
In realtà non so come mi sia venuto in mente di scriverlo così. L’ho depositato in Siae così e quindi ho mantenuto il titolo scritto in questo modo. Credo che rimarchi un po’ il senso di profondità e di ricerca di sé stessi. Le lacrime non le vedo solo come sintomo di sofferenza, ma anche di positività e felicità. Quando scopri le cose belle, escono le lacrime di gioia. Ecco, questo brano rappresenta la ricerca e la riconquista di sé stessi, la realizzazione di un sogno che ci fa emozionare e che ci dà la forza di lottare per raggiungerlo. Quelle lacrime per il conseguimento di un sogno o di un obiettivo.
In questo brano hai collaborato con tante personalità e ti sei circondata di grandi professionisti. Quanto è importante per te condividere la musica con chi ti è vicino?
È importantissimo per me! È fondamentale avere persone con cui puoi condividere un viaggio e i momenti di felicità o tristezza che ne conseguono. Per Cento e 1000 lacrime mi sono messa vicina persone che prima di tutto condividessero la mia visione di questo pezzo. Sono andata così ad inseguire dei musicisti bravissimi, ma che mi aiutassero a cercare un qualcosa di diverso, di più fresco e dove si rappresentasse anche una Pia più libera.
Già diverse sono le date realizzate per la presentazione di questo singolo. Ci puoi anticipare qualcosa per il futuro?
Sono state delle presentazioni acustiche accompagnate da Luca Longhini e dove ho ripercorso un po’ della mia vita tra eventi e canzoni, il 23 novembre ero a Bologna e il ero 29 novembre ero a Venegono Superiore (Varese). La prossima data sarà quella del 12 dicembre a Bibbiena, nella mia Arezzo, al Teatro Dovizi, per un’altra serata di musica. Per i prossimi appuntamenti consiglio di controllare il mio nuovo sito e i miei profili social.
Nella tua carriera hai collaborato con Vasco Rossi, Irene Grandi e Patty Pravo, hai scritto tanta bella musica e preso parte a tanti eventi importanti, ma c’è un momento particolare che consideri il più importante o che ricordi con maggior affetto?
Ho fatto tante belle cose, ma il momento più bello non è ancora arrivato.