Michele Bisio, “Non c’è nulla da nascondere” per coronare un progetto importante e poter raccontare apertamente di sè
Non c’è nulla da nascondere (Altafonte/BOC music/lab22) è il nuovo Ep del giovanissimo cantautore genovese Michele Bisio. Un Ep sincero, trasparente e da condividere. Non c’è nulla da nascondere si propone come un album fotografico da vivere e ascoltare, dove ogni brano scorre come una fotografia sonora, con frammenti di vita, volti e sensazioni. Ogni titolo diventa una piccola istantanea, un ricordo che prende forma attraverso la musica. 5 brani e 5 momenti intensi di vita vissuta e raccontati con semplicità e autenticità. Noi abbiamo raggiunto Michele per farci raccontare e svelare questo progetto.
Ciao Michele e benvenuto nelle pagine di musica 361! Vorrei iniziare con una domanda che mi piace fare a tutti gli artisti che arrivano da noi: come stai?
Sto bene! Questo è un periodo un po’ frenetico per me, ma molto intenso. L’uscita di questo Ep è stata per me un grande regalo; inoltre, mi sto per laureare. Quindi non mi posso lamentare, anzi sono contento di questi risultati. È per me un momento di passaggio!
Non c’è nulla da nascondere è il tuo secondo Ep uscito da poche settimane. Cosa ci puoi dire di questo lavoro?
È un progetto che si sviluppa con la collaborazione di Zibba, ma nasce concretamente con la scrittura del pezzo Due. Infatti, una volta scritto questo brano, ho deciso di girarlo a Zibba per chiedergli consigli e magari per lavorarci insieme. Da lì è nato il tutto, perché oltre a Due, abbiamo deciso di lavorare su un progetto più grande, un Ep che comprendesse almeno cinque pezzi (Due compreso). Sono stati mesi belli, intensi e a cui non ero abituato. È stato bellissimo scoprirsi capace di poter lavorare con una certa velocità e avere a fianco una persona artisticamente e umanamente fantastica. Zibba mi ha permesso di approcciarmi alla musica in maniera più vera e autentica.
C’è un brano che, secondo te, rappresenta meglio questo progetto oltre Due?
Non saprei… sicuramente Due perché è il primo brano che ho scritto, parla di me e della relazione che ho con me stesso, ma anche di una relazione di coppia. È un brano a doppio livello. Se parliamo di immediatezza, forse direi Giallo, che è un brano dedicato all’infanzia o Rondini, che è invece un brano più attuale e con delle riflessioni più contemporanee.
Qual è l’esigenza di questo tuo racconto?
Ogni pezzo nasce da un’esigenza diversa e alla fine di questo percorso, mi sono però reso conto che avevano molto in comune tra di loro questi brani. Sono pezzi che più o meno sono nati nello stesso periodo, ma sono anche riflessioni e situazioni personali che mi hanno dato l’input di scrivere. Momenti diversi condensati insieme. Questo Ep è un grande miscuglio, ma con l’intento di raccontare apertamente il mio mondo.
L’incontro con Zibba in cosa ti è stato utile?
Con Zibba è nata un’amicizia molto bella e con me è stato fantastico. Mi ha aiutato nella scrittura e mi ha fatto capire come aprirmi attraverso la musica.
Non c’è nulla da nascondere, ma di Michele è stato svelato tutto?
Ci sono ancora tante sfumature che devono emergere, ancora tante cose che non so nemmeno io. Sicuramente nei prossimi progetti troverò altre parti di me da svelare; anche perché, se non ci fosse più nulla da scoprire, probabilmente non potrei più scrivere.
Un bilancio di questo 2024 lo hai fatto?
Un bilancio indiscutibilmente positivo. Tra sfera privata e artistica, non mi posso lamentare.
Invece dal 2025 cosa ci dobbiamo aspettare?
Vorrei dedicarmi di più alla musica. Il prossimo sarà un anno importante per me e una tappa fondamentale del mio percorso. Mi piacerebbe raggiungere quegli obiettivi che mi sono prefissato e magari andare anche oltre.