Dalîlah: “Occhi neri” il nuovo singolo

Dalîlah: “Occhi neri”, da un flusso di coscienza ad una presa di piena consapevolezza con uno sguardo verso il futuro

Dalîlah: “Occhi neri” il nuovo singolo
“Occhi neri” il nuovo singolo di Dalîlah

Dalîlah è una giovane cantautrice nata sulla Costa Smeralda, cresciuta viaggiando per il mondo alla ricerca di sé stessa. Scrive canzoni che raccontano la sua vita e i mille viaggi che fa dentro l’astronave della sua testa, con uno stile autentico e diretto caratterizzato da sonorità elettroniche, sfumature vintage e latine, accompagnate da melodie accattivanti e da una voce calda e malinconica. I suoi testi, influenzati da esperienze personali, dipingono immagini e situazioni che coinvolgono l’ascoltatore. Tutto ciò è accaduto anche con “Occhi neri”, il nuovo singolo che evoca forza, carattere e sensualità. È composto da un sound latineggiante, volto ad esplorare il tema del narcisismo nelle relazioni, la conseguente manipolazione, che allo stesso tempo trasmette una crescente autostima.

A Musica361 oggi è tra noi Dalîlah, buongiorno e benvenuta! Come stai?

Buongiorno, piacere di conoscervi. Sto bene grazie, tutto procede nel verso giusto, mi sto prendendo delle piccole soddisfazioni. L’anno che mi sono lasciata alle spalle è stato tra i più produttivi, ho suonato molto in giro e ho partecipato ad eventi importanti.

Quando hai capito che questa passione fosse la tua strada?

Quando ero piccola ero molto timida, lo sognavo e lo immaginavo nella mia cameretta, senza andare oltre. A 20 anni ho cominciato a prendere lezioni di canto e insieme ad alcuni amici proviamo a fare i provini di X-Factor; così partiamo per Roma e vengo presa, mi hanno incoraggiata molto nel proseguire questo percorso. Da lì è partito tutto, sono partita per l’Australia e ho cominciato a suonare per strada, mi sono sbloccata, ho comprato la mia prima chitarra e ho scritto le prime canzoni. Nel 2016 ho scritto la mia prima proprio lì.

Perché hai scelto proprio l’Australia come meta di quel viaggio?

Sono partita con l’idea di voler capire me stessa e cosa fare nella vita. Così ho pensato che andare dall’altra parte del mondo sarebbe stata un’esperienza forte. Lì ho provato la consapevolezza di poter realizzare tutto ciò che mi mettessi in testa. Una volta arrivata lì ho pensato “ce l’ho fatta, ho più coraggio di quello che penso”. Più che un viaggio fisico lo definisco un viaggio all’interno di me stessa.

Chi sono stati i tuoi riferimenti musicali?

Fin da piccola a casa si ascoltava sempre molta musica, mia madre è innamorata di Lucio Battisti, mio padre di tutta la British music quindi cresco in un buon ambiente sonoro educato all’ascolto. In fase adolescenziale impazzivo per tutte le pop star, come Avril Lavigne, Rihanna, conosco tutta la loro discografia. Ora ascolto tanti generi diversi, come riferimenti posso darti Dua Lipa e St. Vincent, due donne molto forti nella scena pop.

Dalîlah: “Occhi neri” il nuovo singolo 1
Dalîlah – Occhi neri – Cover

Qual è lo strumento che senti più affine?

La voce. In genere suono un po’ tutto ma solo per scrivere mi appoggio agli strumenti.

Cosa ti ispira di più?

Il flusso di coscienza è l’approccio che funziona di più in me. Quando mi metto a scrivere è perché ne ho l’esigenza, mi faccio guidare da un giro di accordi e riesco a tirar fuori delle frasi che mi vengono sul momento.

La Sardegna è la tua terra nativa. Che legame hai con l’isola?

Un odi et amo. Per i giovani vivere l’inverno qui è difficile, per questo ho cercato sempre di andare via in questo periodo. Ma appena sono fuori sento il richiamo dato dalla nostalgia e dalla malinconia che mi ispirano. L’estate invece mi dà tanto a livello energico. È una terra a due facce, a due stagioni. Qui viviamo due vite l’anno.

Che rapporto hai con il mare?

È una fonte importantissima di energia come per tutti gli isolani. Paradossalmente mi ispira più d’inverno, c’è uno scenario malinconico con tutte spiagge bellissime ma deserte, il rumore del mare che rende tutto silenzioso; non c’è il caos estivo delle urla dei bambini, della gente. Per me tutto ciò è essenziale.

Affrontiamo ora il nuovo singolo, “Occhi neri”. Ci racconti che storia c’è dietro?

Innanzitutto, nasce da un’esigenza di scrivere senza sapere bene di cosa volessi parlare. In seguito, ho capito che volevo affrontare questa relazione che avevo vissuto anni prima. Mi sono catapultata con le immagini e con le emozioni in quel periodo, ho provato sensazioni forti perché ero caduta in una relazione lunga e tossica. Non mi sono resa conto della persona che avevo davanti, mi ha mangiato pezzo dopo pezzo fino a che non è rimasto nulla. Avevo a che fare con un narcisista, una persona totalmente concentrata su sé stessa che mi manipolava come voleva. Non ero cosciente sul momento ma solo a posteriori. Per me la musica è terapeutica, ricuce tante ferite.

Dalîlah: “Occhi neri” il nuovo singolo 2
Dalîlah

Su cosa vuoi far riflettere chi ascolta questo brano?

Voglio parlare sia alle vittime di questa situazione ma anche a chi è narcisista, perché non si renderà mai conto del male che provoca. Mi piacerebbe che ognuno di noi si guardasse dentro e analizzasse i propri comportamenti. So che chi lo è fa molta più fatica a riconoscerlo. La mia riflessione spero venga fatta da entrambi i lati.

Secondo te da cosa deriva il narcisismo?

Deriva da una persona che è così insicura che prima di tutto si difende; pensa prima a sé stessa e non al male che sta arrecando al prossimo. Vuole avere il pieno controllo della sua vita e da questo eccesso viene la manipolazione.

Ci spieghi la scelta del titolo? Qual è il significato?

Ne ha tanti, l’idea di base era quella che mi immaginavo mentre scrivevo. Un occhio nero non vede niente e non ti dà nulla, è vuoto perché non ha sentimenti. L’occhio nero è anche sinonimo di violenza, in questo caso non così esplicita ma velata.

Mi ha sorpreso la scelta di girare il videoclip in un teatro. Perché?

Perché tramite il video volevo mostrare una donna che balla, sicura di sé su un palco anche quando non c’è nessuno. Volevo accompagnare tutto il messaggio con l’immagine di una donna che alla fine ce l’ha fatta, diciamo che è un proseguimento del brano.

Se dovessi dare un consiglio a un tuo/a coetaneo/a di come si esce da un rapporto del genere cosa diresti?

L’essenziale è l’amor proprio. Purtroppo, pare che sia una cosa che ci debbano sempre insegnare perché non risiede dentro di noi, invece no. Quando ami te stesso non permetti neanche che certe persone ti avvicinino, perché vibri una frequenza diversa e non le attrai, le respingi. Se non reagisci sei anche succube.

Una caratteristica personale che ti ha sempre contraddistinto?

La verità. Sono sempre stata molto sincera nei miei confronti, sia nella musica che nella vita quotidiana.

Pratichi qualche hobby nel tempo libero?

Mi piace molto lo sport, mi alleno, mi piace la moda, mia madre ha un negozio di abbigliamento. Mi piace tutta l’arte in generale.

Cosa ti dà quest’ultima?

L’idea che dietro quel quadro o quella scultura ci sia una persona con una storia o un pensiero. Mi sono sempre chiesta che tipo di emozione l’ha spinto per arrivare a realizzare tutto ciò. L’arte in tutte le sue forme mi affascina per questo.

Come ti descriveresti con un’immagine?

Mi viene in mente un quadro di Magritte, quello in cui c’è l’uomo con la bombetta sul campo ed è girato di spalle. Il volto non si vede e mi dà una sensazione di uno sguardo sempre puntato al futuro. Il significato dell’opera è un altro ma io l’ho interpretato così. È questo il bello dell’arte, c’è libera interpretazione.

Dalîlah

Obiettivi che ti sei prefissata?

Non mi aspetto nulla, voglio essere sorpresa, questo è l’obiettivo.

Che programmi hai in mente?

Mi piacerebbe molto far uscire un album, mi sono messa già a lavoro per scrivere.

Con quale frase che hai scritto finora hai un legame particolare?

Si trova in “Spike lee”, il singolo pubblicato prima di Occhi neri. Dice: spiegami come si fa, come ci si muove qua, persa dentro un’iride sfumature livide, dentro la nebbia della città sono solo sagoma; definisce una sensazione di inadeguatezza di una persona che non sa dove deve andare, mi sono immersa tanto in questa traccia.

Qual è il sogno più grande che hai?

Fare un duetto con Jovanotti, sono una sua fan sfegatata, adoro il suo modo di vivere la vita.

Un messaggio che vuoi lasciare a chi ti ascolta?

Vorrei che le persone si amassero di più e avessero più rispetto per sé stesse. Ci viene sempre insegnato come comportarsi con gli altri ma mai con noi stessi.

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Simone Ferri
Simone Ferri
Ho 24 anni, vivo a Roma e nutro una forte passione per il giornalismo, in particolar modo per il settore della musica e dello spettacolo. Mi piace rimanere aggiornato con le ultime uscite musicali, scovare nuovi talenti e cantanti emergenti, intervistarli, ma soprattutto andare sempre alla ricerca della novità. Come risultato finale, si mette tutto nero su bianco, perchè le parole restano!
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