Etta ci spiega “Perché Sanremo è Sanremo” il ritorno provocatorio della cantautrice che ha fatto parlare tutta Italia con Amadeus

Etta dopo aver conquistato l’attenzione del pubblico e della critica lo scorso anno con il controverso e ironico singolo Amadeus, torna a Sanremo con un nuovo brano che ha scosso la settimana festivaliera: “Perché Sanremo è Sanremo”, prodotto da V_Rus per B Music Records e distribuito da ADA Music Italy – Warner Music Group.
Con un’anima rock intrisa di tiratura punk, il brano si è presentato come una voce alternativa nella settimana del Festival. Tra riff taglienti e un testo satirico, Perché Sanremo è Sanremo esplora con ironia e irriverenza i meccanismi del Festival, tra backstage, gossip e la febbre del Fantasanremo.
L’artista non abbandona la vena provocatoria che lo contraddistingue, riprendendo il tema dell’anno scorso e portandolo a un nuovo livello: se Amadeus era un inno a un personaggio simbolo della televisione italiana, Perché Sanremo è Sanremo si spinge oltre, diventando una critica al sistema e un omaggio alla spettacolarità stessa dell’evento.
Il brano, tra parallelismi irriverenti e riferimenti alla storia del Festival – inclusa la leggendaria performance punk di Bryan Molko dei Placebo – è un grido liberatorio che non lascia spazio alla neutralità: o si ama o si odia, ma sicuramente non passa inosservato.
L’artista nel videoclip a cura di Nomods Film incarna un supereroe, in perfetto stile pop-rock, pronto a “salvare il Festival” con il suo messaggio. La copertina, con una maglia blu e il titolo del brano in bella vista, celebra la grandezza – e il kitsch – della cultura pop legata a Sanremo.

«Sanremo ha bisogno di energia, e il rock è energia pura, dichiara l’artista. con Perché Sanremo è Sanremo voglio far urlare, riflettere e sorridere. Perché, in fondo, Sanremo è di tutti, e io sono qui per ricordarlo a modo mio».
Video intervista a cura di Vincenzo Salamina