Dai locali di Trastevere fino a raggiungere le città italiane. Camilla Noci è una delle nuove promesse del panorama musicale con una musicalità unica nel suo genere.
Cosa è per te la musica?
La musica è passione, è gioia e sofferenza. È quel “rumore” quando intorno c’è il silenzio dei sentimenti, quando vivo un periodo particolarmente difficile, è il rifugio e l’ancora di salvezza che mi permette di risalire. Ma è anche la sublimazione della gioia, quando vivo un periodo particolarmente felice…visto che la vita è davvero un’altalena di stati d’animo!
La passione per essa come è nata?
La passione per la musica sicuramente è nata con me e sono state determinanti le note che mi hanno accompagnato fin da piccolissima visto che sono circondata da una famiglia di musicisti (anche se solo per passione)! A casa mia c’è sempre stata una chitarra che suonava (e non solo) in ogni festa, ricorrenza o anche in un semplice pranzo della domenica! Ora riguardandomi bambina, mi rendo conto che anche le recite scolastiche, tanto scontate e noiose per alcuni, per me sono state determinanti, perché alle elementari ho avuto il primo approccio col pubblico cantando dal vivo!
Parlaci del tuo gruppo/i
Nel Brasile degli anni’ 60, la bossa nova di Jobim nasceva dalla collaborazione con i suoi “parceiros“, ovvero “compagni-amici-musicisti” ed è proprio così che è nato il mio disco. I musicisti che mi accompagnano non sono soltanto esecutori, ma amici speciali, ognuno di loro ha messo un po’ di sé nelle registrazioni e negli arrangiamenti , anche se i brani li ho scritti io con il mio collaboratore preferito, mio padre!
Le tue canzoni sanno ottimismo, serenità e positivismo. Anche la pioggia nelle tue canzoni è un elemento positivo, necessario, una benedizione che scende come un battesimo per intraprendere un nuovo stato di coscienza. È la tua visione del mondo o un invito a mai rabbuiarsi?
Le mie canzoni parlano di emozioni, di quelle cose tanto semplici che ci fanno stare bene, dello stretto legame tra sentimenti e natura, del fatto che per stare bene con quello che ci circonda e con gli altri dobbiamo prima riconciliarci con noi stessi ed ecco qui spesso il rimando alla pioggia ( c’è proprio Aria di pioggia che parla di questo). La pioggia intesa come necessità di cambiamento e di liberazione in un certo senso da tutti quei preconcetti che ci fanno vivere male quando, invece, basterebbe tanto poco per vivere sereni,
La passione per la melodia brasiliana è qualcosa che ti scorre nelle vene. Come ti ha fatto innamorare?
La mia passione per la musica brasiliana è nata grazie a mio padre. Lui ascoltava e suonava sempre questa strana musica che, da una parte, mi affascinava e dall’altra avevo pure un po’ paura ad avvicinare. Mentre tutte le ragazzine della mia età crescevano a “Take that” io crescevo a Jobim, Vinicius, Joao Jilberto. In realtà, a 15 anni, questo mi rendeva abbastanza strana e infatti me lo tenevo per me, facevo finta che mi piacevano queste boy band ma in cameretta, da sola, le note erano sempre quelle della bossa nova.
E da questa unione cosa avete partorito? Parlaci del tuo album.
Se ascoltate “7 giorni su 7“, il mio album, è evidente l’amore per il Brasile sia nelle melodie e negli accordi sia nelle ritmiche e l’utilizzo di molti strumenti tipici (cavaquinho, repinique,tamborim, agogo, pandeiro). Grazie ai grandi “musicisti-amici-polistrumentisti” il suond che viene fuori è una mistura di elementi vintage, come il wurtlitzer organ, ma anche classici come il violoncello e la chitarra baritono o di altre tradizioni musicali come l’ harmonium. Anche la sezione fiati (tromba, sax e trombone) rende viva quella tradizione cantautorale che io adoro del primo Pino Daniele e Lucio Dalla, ad esempio. Sette giorni su sette, totalmente autoprodotto, uscirà a settembre; per ora l’unico modo per ascoltare i brani è quello di seguirci nei concerti.