Cosmo si conferma un’interessante promessa della musica del nostro Paese. Con il suo album L’ultima festa dimostra di sapersi divertire e di saper creare una musica che intrattiene e che scivola via veloce e gradevole.
Marco Jacopo Bianchi in arte Cosmo, ha scelto decisamente un nome d’arte altisonante e semplice insieme: immediato, facile da ricordare e che si pronuncia volentieri con quel suono duro e pulito, caratteristica che ha in comune con la sua musica. L’ultima festa, pubblicato con l’etichetta 42 Records, è il secondo album di studio di questo artista nato a Ivrea ma cresciuto musicalmente un po’ in tutta Italia e in un pezzettino di Europa, confermandosi una interessante promessa (già in parte mantenuta) della musica del nostro Paese.
Un album semplice, preciso, circa 35 minuti appena che scivolano via veloci e gradevoli, con l’atmosfera da club che sgorga in ogni nota senza però scadere nel ritmo tunz-tunz fine a sé stesso.
Cosmo è un artista che sa quello che fa e ha pieno controllo dei suoni scelti accuratamente, sia dal vivo che in studio, creando canzoni ben calibrate fra racconti della vita di provincia e la spesso inconciliabile musica elettronica: nessuno si aspettava che si potesse parlare in modo così contemporaneo di paesini abitati da poche anime, oppure dell’atmosfera di triste attesa natalizia, oppure ancora che sintetizzatori ed effetti riuscissero a descrivere benissimo il disagio di voler essere ovunque tranne che costretti nella propria minuscola realtà.
L’ultima festa sembra uscito direttamente dalla scena dei club berlinesi e del nord Europa, quegli stessi club che hanno dato una seconda vita all’elettronica nostalgica degli anni ’80 e che hanno plasmato il suono di molte delle hit da qualche anno a questa parte.
Cosmo ha il pregio di aver assorbito completamente questo movimento e di averlo iniettato tutto nel suo secondo lavoro da solista (prima suonava nei Drink to me). L’ultima festa ha un solo piccolo difetto: le canzoni non si staccano mai una dall’altra e sono un po’ indistinguibili, se non si fa attenzione. Solo la title track ha una sua identità ben precisa, più spiccatamente pop e confezionata per essere passata nelle maggiori radio italiane e per essere suonata in chiusura dei suoi concentratissimi live.
L’ultima festa è in definitiva un album divertente ma a breve scadenza, una sorta di antipasto di quello che Cosmo è capace di fare ma che deve ancora essere messo a fuoco completamente.
Tracklist:
- Le voci
- L’ultima festa
- Dicembre
- L’altro mondo
- Impossibile
- Cazzate
- Regata ‘70
- Un lunedì di festa.
Articolo di Fiorella Vacirca.