Il gruppo romano Thegiornalisti è sull’onda del successo dopo l’uscita del loro nuovo album.
Poche storie, stiamo parlando del gruppo del momento. Si fanno chiamare Thegiornalisti per i loro testi rosa schietti come la carta stampata, innamorati dell’amore e di tutto ciò che gli gira attorno. La band italiana composta da Tommaso Paradiso, Marco Antonio Musella e Marco Primavera sta scalando le classifiche con l’album “Completamente Sold Out” e con il loro pop da sognatori, che ha coinvolto persino le radio nazionali.
Ci sentiamo per telefono, non potremmo fare altrettanto visti gli innumerevoli spostamenti tra tour, prove, instore ed interviste. Nonostante ciò la chiacchierata è amichevole e tranquilla, senza fretta, cercando di scoprire cosa significhi far parte di una band indie ormai sulla bocca di tutti.
Come state vivendo l’uscita dell’album?
Stiamo vivendo bene questo momento, ora siamo in tour e non riusciamo a valutare effettivamente tutti i risultati. Metabolizzeremo forse tra un mesetto.
In radio vi si sente sempre di più, se “Fuoricampo” è stato molto apprezzato con “Completamente Sold Out” e con il singolo “Completamente” si può dire che abbiate fatto centro. Sentite di essere sotto i riflettori?
Vedendo tutte le pagine Facebook che sono nate per prenderci in giro direi di sì (Ridono). Quel che ci sta accadendo è tutto positivo, possiamo dire tranquillamente che ce la stiamo godendo.
Vi sentite mainstream?
Siamo all’inizio di un qualcosa, ma è prematuro considerarci mainstream. Mainstream è Zucchero, rispetto a noi c’è ancora qualche differenza (Ridono). Sicuramente siamo in una posizione che al momento è difficile da definire.
L’indie italiano ha sempre più protagonisti che stanno emergendo con sintetizzatori e suoni elettronici. Come mai avete scelto anche voi l’elettronica?
Già con “Fuoricampo” abbiamo portato avanti questo stile, è stata una scelta dettata dalla volontà di proporre un’armonia molto “dream” e per far questo abbiamo avuto bisogno di quei suoni. Volevamo far uscire la nostra anima super malinconica. Poi il rock ci aveva un po’ stufato, anche se effettivamente non l’abbiamo mai fatto.
E comunque il panorama italiano non era abituato al vostro tipo di pop.
Esatto, non ce n’era. C’era il vintage sulle chitarre, non c’era questa riscoperta degli anni ’80.
Al pubblico spiccano due cose ascoltando e guardando i Thegiornalisti: i testi, pieni d’amore, sentimenti ed emozioni, e un look retro curato ed affascinante. La vostra immagine è un messaggio che volete comunicare oppure avete proprio uno spirito hipster?
In realtà, questa immagine retro è soltanto legata al video di “Completamente”, se potessi vedere come siamo vestiti ora in treno ci paragoneresti a tre rapper neri. A noi piace la modernità con stile, non ci vestiremmo mai nella vita di tutti i giorni con il vestiario del video, se guardi i nostri profili Instagram lo puoi vedere.
Comunque avete colpito anche quel tipo di personalità e di stile.
Noi cerchiamo di combinare la modernità (gli smartphone e i social), alla retromania e pensiamo che questo si noti.
Siete un gruppo nuovo, fresco e lontano dalle telecamere dei talent. È necessario andare in televisione per fare musica?
Dipende da che tipo di carriera vuoi fare. Se non hai nulla da perdere e hai una bella voce perché no, l’importante è non perdersi d’animo se ti rifiutano. Se hai la passione, quella vera, consigliamo di fare una carriera partendo dal basso, girando vari club, suonando live.
Di recente è nata un’iniziativa da parte del direttore di Rockol, Franco Zanetti, il quale ha chiesto a Sky di evidenziare e approfondire gli autori delle canzoni che vengono scelte ad XFactor, visto che generalmente chi scrive e compone passa in sordina. Cosa ne pensate? In particolare Tommaso, che ha lavorato a “Luca lo stesso” per Luca Carboni.
Parlando appunto di Carboni, in ogni intervista in cui si parla di “Luca lo stesso” lui cita Tommaso, Dario Faini, i Thegiornalisti e questo è un suo grande merito. Gli autori sono sottovalutati, ma in realtà sono il motore della musica italiana odierna, visto che tutti gli interpreti che stanno in classifica raramente scrivono le proprie canzoni. È un lavoro che andrebbe considerato maggiormente dai media e dagli stessi interpreti.
Concludiamo parlando di “Completamente Sold Out”, qual è il senso totale dell’album?
Dietro ad un apparente velo malinconico questo album contiene un’esortazione alla gioia di vivere. Abbiamo cercato di spronare le persone a godersi la vita anche nei momenti più difficili, senza risparmiarsi, tirando fuori tutto quello che si ha, soprattutto nei rapporti personali. “Completamente Sold Out” è un grido, un grido di esistenza.