Roberta Bonanno (ve la ricordate ad “Amici”?) anticipa il nuovo disco con il brano “Ridere di me” e ci racconta il percorso che l’ha portata verso questa nuova musica.
Dieci anni fa Roberta Bonanno concludeva con successo la sua avventura in tv ad “Amici”. In tutto questo tempo ha fatto concerti, pubblicato dischi, affrontato il palco come coprotagonista della commedia musicale “Portamitanterose.it”, ricevuto premi, fatto un percorso che, come è fisiologico che sia, ha cambiato lei e la sua musica.
In questi giorni torna a pubblicare un singolo, “Ridere di me”, che arriva un anno dopo l’ultimo inedito “Ad un passo (baciami)”: entrambe le canzoni anticipano un album che vedrà la luce nei prossimi mesi, e a cui Roberta pensa con molta emozione – si sente trepidazione genuina nella voce quando ne parla.
Caratterialmente, sei una persona portata a ridere di te?
Lo sono sempre stata, ma ultimamente considero questo atteggiamento una vera àncora di salvezza. Mi capita di dirmi “ecco, sei sempre la solita”, e pensarlo mi tira su quando attraverso un momento negativo. Perché i momenti “giù” nella vita capitano, a tutti. La canzone è stata scritta da Fabio Vaccaro e Mattia Foderà, che mi conoscono evidentemente molto bene (ride, nda).
E’ una canzone che ferma il momento, la persona che sei.
Esattamente, in “Ridere di me” ci sono dentro io come sono oggi, sicuramente più matura rispetto a 10 anni fa. Anche più leggera in relazione a certe cose, che riesco a vivere con più tranquillità. Invece, “Ad un passo (baciami)”, pur essendo una canzone che mi sento addosso non parla di me direttamente ma di una donna che prende l’iniziativa pur di avere un uomo.
Tu non prendi l’iniziativa, quindi?
Al contrario, lo faccio sempre! Ma la storia della canzone non è mia personale.
Entrambe le canzoni di cui abbiamo parlato faranno parte del tuo nuovo disco?
Sì, sono impegnata con un gruppo di lavoro nuovo e l’album è il frutto di un percorso condiviso (l’etichetta attuale di Roberta è Advice Music, nda). Lo pubblicheremo dopo l’estate, sarà il mio terzo disco e sarà anche il più sofferto.
Come mai?
Nel tempo qualche difficoltà c’è stata, bisogna rimboccarsi le maniche per realizzare le cose… è un disco che ho voluto intensamente e, per questo, me la sono goduta a farlo: lo posso dire adesso che il lavoro è quasi finito.
Hai in programma impegni live in estate?
Sì, ci sono, ma soprattutto questi sono mesi di novità continue per me (lo dice con entusiasmo sincero, nda).
Cosa ti è rimasto di “Amici” a 10 anni di distanza?
Gli amici, lo dico con piacere. Siamo un bel gruppo affiatato, nonostante i caratteri diversi andiamo d’accordo. Di “Amici” rimane il fatto che dà l’opportunità di entrare nel mercato della musica, e restano anche tanti ricordi. Belli, quelli li ho presenti anche se ho la memoria corta (ride, nda).