Elisa e No Hero. Dagli esordi ai grandi successi di oggi

Questa settimana in radio sta impazzando il nuovo singolo di Elisa; il titolo del brano è “No Hero” e ha anticipato il disco numero uno in classifica “ON”.

Elisa e No Hero. Dagli esordi ai grandi successi di oggi
Elisa Toffoli, in arte Elisa.

La cantante di Monfalcone ha annunciato il suo ultimo lavoro come un disco dai connotati pop/rock; un ritorno alle origini insomma. L’album proprio come il suo disco d’esordio è quasi interamente cantato in inglese. Ma qual è stato l’esordio di Elisa sulla scena musicale italiana?

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Elisa: il suo primo album è Pipes & Flowers (1998).

Il suo primo album, Pipes and flowers, esce nel 1998 e porta un’autentica ventata di freschezza nel panorama pop italiano. L’album vanta sin da subito numerosi riconoscimenti: concerti sold-out, numeri uno in classifica, premi autorevolissimi – tra cui la Targa Tenco nel 1998 come migliore Opera Prima – e complimenti da tutto il jet-set musicale.

Il primo singolo Sleeping in your hand è una dichiarazione d’amore non convenzionale – il binomio cuore-amore non fa parte del vocabolario di Elisa- che suona quasi come una grintosa ninna-nanna, ma è anche una splendida descrizione sull’essere umano. Nel potentissimo ritornello Elisa canta: “We can be so strange , we can be so wild . Even when we love, even when we lie”. “Possiamo essere così strani, così selvaggi. Anche quando amiamo, anche quando mentiamo”.

Elisa-Sleeping-in-your-Hand
Elisa nel video di Sleeping in your hand (1998).

La vera hit dell’album è Labyrinth, un brano rock in stile Alanis Morrisette in cui la cantante fa sfoggio delle sue dote vocali e compositive. “Just like a spy through smoke and lights, I escaped through the back door of the world”. “Proprio come una spia attraverso il fumo e la luce sono fuggita attraverso la porta sul retro del mondo”. La canzone diventa immediatamente un tormentone anche grazie al video del regista Alex Infascelli che la vede districarsi davanti ad algide scenografie blu piene di tubi, proprio quei “tubi” che danno il titolo all’album.

Brano di punta è la ballata capolavoro A feast for me in cui Elisa nella notte del suo compleanno accusa il suo interlocutore della solitudine interiorizzata: “Bene, c’è una festa per me, l’ultima cosa che avrei desiderato da te, questi palloncini tutt’intorno mi rendono triste.”

Chiudono la promozione dell’album la controversa Mr Want e Cure me, potentissima traccia rock prodotta da Darren Alison. Elisa nel video è una ribelle e tenebrosa ragazza su un’altalena che implora di essere curata dal silenzio e dal rumore. Mai uscita come singolo è “Shadow Zone”. Impossibile non rimanerne ipnotizzati.

Elisa, partita da un patrimonio culturale improntato sulla musica black, sfoggia in “Tubi e Fiori” (le due anime dell’album: quella rock e quella acustica), una grinta rock dal sapore internazionale. Certo, quell’acerbo suono “fm rock” di Pipes and Flowers , la rockeuse di Monfalcone non lo troverà più, ma sfornerà molti altri lavori degni di nota.

Curiosità: esiste una seconda versione del video di Labyrinth, all’epoca destinata al mercato internazionale.

TRACKLIST:

Labyrinth – 4:56
Mr. Want – 4:11
Sleeping in Your Hand – 4:22
Shadow Zone – 4:14
A Feast for Me – 5:12
So Delicate So Pure – 3:42
New Kiss – 5:01
Tell Me – 5:07
The Marriage – 4:21
Inside a Flower – 5:24
Sleeping in Your Hand (Mark Saunders Remix) – 3:44
Cure Me – 3:31

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Paride Candelaresi
Paride Candelaresi
Appassionato di musica, cinema, vino e cultura ebraica. Iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza, gestisco la mia attività fra mille interessi: lirica, pop, dance, rock e jazz ma anche equitazione, storia e letteratura. Sono ideatore della manifestazione musicale Maratona Musicale No StoP.
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