A tu per tu con il talento ragusano che si è aggiudicato il titolo dell’undicesima edizione italiana del popolare talent show targato Sky.
Abbiamo imparato a conoscerlo durante gli ultimi mesi Lorenzo Licitra, artista classe ’91 che ha meritatamente trionfato in questa undicesima stagione di X Factor. Un’estensione vocale pazzesca, un’intonazione tecnicamente perfetta in grado di incantare il pubblico del Mediolanum Forum di Assago e contemporaneamente quello da casa che ha, inaspettatamente, riversato su di lui le proprie preferenze, nonostante i pronostici della vigilia favorissero la vittoria dei Maneskin. Dal duetto con James Arthur al medley con i suoi cavalli di battaglia, senza dimenticare l’inedito “In the name of love”, Lorenzo ha conquistato tutti esibizione dopo esibizione.
Ciao Lorenzo, benvenuto su Musica361. Qual è stato il tuo primo pensiero dopo la proclamazione?
Ho smesso di pensare, non riuscivo a crederci, è un’emozione unica e fortissima, sono ancora incredulo. E’ stata un’esperienza fantastica, che mi sono goduto step by step, un grande lavoro di crescita soprattutto per quanto riguarda la mia personale presa scenica. Il palco di X Factor ha due possibilità: o ti mangia o lo mangi tu, ho pensato solo a divertirmi e questo mi ha aiutato a dare del mio meglio.
Cosa ti ha detto Mara Maionchi subito dopo la vittoria?
Era contentissima, sin dall’inizio ha creduto in me e mi ha aiutato molto in questo percorso di crescita. Mi ha semplicemente detto che il vero lavoro comincia adesso, questo è solo l’inizio della mia carriera, il cammino è ancora lungo. Devo tutto a Mara e sono felice di averle dato questa grande soddisfazione, non potrò mai fare a meno in futuro dei suoi preziosi consigli.
A chi dedichi questa vittoria?
Principalmente a due persone: all’autore del mio inedito Fortunato Zampaglione, perché è riuscito a trovare la giusta chiave di lettura per identificarmi, e a mio nonno che è venuto a mancare negli ultimi mesi, per cui mi ha seguito in una maniera un po’ diversa.
In questi mesi di vita all’interno del loft, cosa ti è mancato di più della quotidianità?
Mi sono mancati i ritmi tranquilli e un po’ di solitudine, anche se la convivenza forzata si è trasformata subito in affiatamento tra noi ragazzi. Io mi definisco una persona riflessiva e pacata, in questa situazione è stata dura ritagliarmi momenti di introspezione. Mi riposerò qualche giorno, giusto il tempo di riprendermi, e poi ricomincerò subito a lavorare perché ho davvero voglia di far sentire la mia musica.
Ti piacerebbe in futuro provare a portare la tua musica oltre i confini nazionali?
In cantiere c’è l’idea di provare a portare la mia musica anche all’estero, per cui una via internazionale la terremo sempre in conto, ma c’è anche la voglia di cantare in italiano, sperimentando il più possibile anche nella mia lingua.
Spente le luci del Forum, adesso, cosa ti aspetta fuori?
Spero tante cose belle, sicuramente ho tanta voglia di lavorare, di dimostrare di essermi meritato tutta questa fiducia e, perché no, vivere di musica.