Al Genova Hip Hop Festival una leggenda dell’hip hop italiano, Bassi Maestro, che si è concesso ai microfoni di Musica361.
Una leggenda, si può dire? Si, perché bisogna portare rispetto a chi ha portato il rap in Italia. Di fronte a una pietra miliare di un genere musicale è necessario chiedersi quanto sia rimasto vivo il sacro fuoco che ha permesso all’hip hop di arrivare allo stivale. Ed è proprio di questo sentimento che si parlerà nell’intervista, di quanto la cultura hip hop ad oggi sia rimasta defilata rispetto all’esaltazione della figura del rapper, non più gangsta, ma egomaniaco, a volte pusher. La nuova scuola riconosce l’importanza di una figura come Bassi Maestro o va per la sua strada? C’è un’attenzione al passato, alle discipline fondamentali riassunte nei dj, nei b-boy e nei writer?
Bassi Maestro è riuscito a mutare nel tempo, diventando anche produttore, è un artista che ha ancora tanta voglia di raccontarsi e di continuare la propria missione, quella di portare l’hip hop in tutto il paese, attraverso le generazioni.