Arriva oggi nelle sale “Made in Italy”, il nuovo film diretto da Luciano Ligabue. Il rocker regista racconta le vicende di Riko, e con lui Sara, Carnevale e i suoi amici, protagonisti già dell’omonimo album.
“Made in Italy” è il terzo film da regista di Luciano Ligabue, dopo “Radiofreccia” e “Da zero a dieci”. Ligabue, che ne ha anche scritto la sceneggiatura e le musiche, per descriverlo usa le stesse parole che ha utilizzato per parlare di “Made in Italy”, il suo più recente album: «Una tormentata dichiarazione d’amore per l’Italia».
Questo se vogliamo parlare dei “massimi sistemi” del film; nel particolare, Riko e le sue vicende sono al centro dello sguardo di Ligabue, genuino come lo è sempre stato nelle sue canzoni.
Riko è un uomo onesto, logorato da un quotidiano in cui la precarità si espande a macchia d’olio dal lavoro, ai sentimenti, al futuro. Riko pensa alla casa, costruita dal nonno, ingrandita dal padre, mentre “io sarò quello che deve venderla”.
Il fatto è che Riko non ci sta, non vuole vendere la casa; non vuole buttare alle ortiche il matrimonio, vuole salvare in qualche modo se stesso e il suo amico Carnevale. Riko tiene botta e si rimette in cammino.
Nessuno spoiler qui, quindi lasciamo il dubbio sul fatto che (ed eventualmente come) Riko prenderà in mano il suo destino. Però una frase merita la citazione: devi cambiare tu perchè il resto cambi. Concetto trito, forse banale, o da bar (Bar Mario, naturalmente), ma con un fondo di verità incontrovertibile. Lo dice lo sgangherato Carnevale, spalla e in qualche maniera “maestro” di Riko.
Insomma, nell’apparente racconto delle difficoltà e della prevedibilità della provincia, c’è un messaggio più forte che chi guarda può cogliere.
Un’occhiata al cast: Stefano Accorsi ottimo Riko, Kasia Smutniak interpreta sua moglie Sara, Carnevale è Fausto Maria Sciarappa.