L’artista ci parla del suo ultimo singolo “A’ Maronna t’accumpagna”
Acronimo Costanzo, alias Antonio, è un cantautore napoletano ma lucchese di adozione, da solista accompagna le sue canzoni con il pianoforte e la chitarra; in duo propone la sua musica insieme al polistrumentista e arrangiatore Diego Ruschena. La sua Acronimo Costanzo Macrè Ensemble è composta, tra fiati, archi e percussioni, da 12 elementi.
Acronimo è anche un docente della Scuola Primaria “Cesare Guasti” di Prato, dove si occupa di didattica attiva, gioiosa e plurilingue, integrando nelle materie disciplinari le diverse lingue, ben 9, della sua meravigliosa classe multiculturale. Come scrittore ha pubblicato insieme alla moglie Angela Onorato un volume dal titolo “Strambe storie alla luna” (ed. Porto Seguro) e da appassionato di teatro ha organizzato corsi di teatro inclusivo per bambini e ragazzi. Insomma un artista a tutto tondo che vede in Eduardo e nel pianoforte una coppia di “secondi genitori”.
A noi di Musica 361 ha parlato del suo nuovo singolo “A’ Maronna t’accumpagna“, dicendo che: “Nasce dall’affezione per questa frase che mi diceva mia nonna tutte le volte che io mi accingevo ad uscire e che vuol dire “che la Beata Vergine abbia cura di te” durante il cammino e che poi tu possa fare ritorno a casa tranquillamente. Una frase che risale al ‘700 quando decisero di illuminare le edicole votive in modo da illuminare contemporaneamente le strade al fine di ridurre le azioni dei malviventi. Il brano parla anche del tempo che passa inesorabilmente e della bellezza dello sguardo degli altri se noi ci comportiamo in un certo modo”.
Quello dell’educazione è un tema che sta particolarmente caro al Nostro, e non poteva essere altrimenti per un maestro che ogni giorno deve insegnarla ai bambini: “Io sono un docente e quindi sono molto legato a questa cosa: mi ha colpito molto la storia del musicista 16enne a Napoli ucciso da un ragazzino e ci sono state altre storie del genere che mi hanno colpito molto, la vera “Madonna” oggi ad accompagnarci dovrebbe essere l’educazione e il rispetto attraverso un cammino consapevole insieme ai docenti”.
Una soluzione per sottrarre i più piccoli all’eccesso di stimolazione che deriva dai social e alla violenza in generale potrebbe essere l’educazione che “fornisce ai bambini quel pensiero critico che permette di formare le menti anche attraverso l’arte, la musica, attraverso la gestione delle proprie emozioni come la noia, mettendoli in relazione reciproca con gli altri, un lavoro lunghissimo, c’è tantissimo da fare e non può farlo solo la scuola”.
Per quanto riguarda lo stile, “A’ Maronna t’accumpagna” è un’opera più popolare, ma in generale Acronimo Costanzo ha difficoltà a definirlo, infatti nell’album che uscirà nel 2024 ci saranno canzoni molto varie tra di loro, brani vicini al mondo jazz, funky, blues, al mondo indie: “Lo stile è variegato, mi faccio affascinare dalle sonorità che sento. Diciamo che, restando in Italia, amo Eduardo De Crescenzo, Pino Daniele, mio grande idolo partenopeo, Fabio Concato, la nuova scena indie come Frah Quintale e Franco126, perché questo mondo cantautorale sembrava chiuso dopo i grandi nomi del passato come Gaber, ma hanno trovato un’altra strada, un altro modo per farsi ascoltare, molto semplice dal punto di vista delle armonie, degli arrangiamenti, però molto diretto; è un cantato che non si ferma, senza troppe paure, quindi apprezzo molte cose di questa nuova scena”.
Per il 2024 è prevista la pubblicazione di un album di 11 brani, ricco di musicisti e di collaborazioni, mentre in prossimità del Natale 2023 uscirà un videoclip di una canzone in collaborazione con un artista senegalese, ma l’attività di Acronimo Costanzo non si ferma all’ambito musicale, con la moglie scriverà uno spettacolo ispirato alle sue canzoni e un albo illustrato per bambini che si batte contro gli stereotipi usando uno strumento a lui molto caro: l’educazione.
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