Alessandro Cucinotta: “Essere il sosia di Francesco Gabbani è stata anche una scelta artistica, dovuta alla stima che sia io che il pubblico abbiamo per Gabbani”
“Immaginiamo ogni nostro obiettivo come un puzzle: giorno per giorno dobbiamo aggiungere un pezzo”. Si esprime così Alessandro Cucinotta, performer siciliano balzato agli onori televisivi come sosia di Francesco Gabbani.
Alessandro, è vero che Michelle Hunziker è stata la prima ad “accorgersi” di te?
In un certo senso è così (ride, ndr). Una sera guardavo la tv con mia moglie e guardando “Striscia la Notizia” sento Michelle che dice: “Apro stasera la rubrica Sosia. Se credete di assomigliare al vostro beniamino, mandateci una vostra foto e potreste andare in onda a Striscia”.
E poi cos’è successo?
A convincermi a mandare la foto è stata mia moglie. Qualche giorno dopo, ha avuto ragione lei, ricevo la mail di Striscia la notizia, e mi vedo al fianco di Francesco Gabbani come suo sosia.
Il passaggio televisivo ha cambiato in qualche modo il tuo approccio al mestiere di intrattenitore?
In minima parte, se non altro perché oggi, durante le serate o quando animo dei matrimoni, tra un quadro e l’altro mi concedo anche una piccola imitazione di Francesco Gabbani.
E il pubblico come reagisce?
Ti racconto una cosa che mi fa molto sorridere: nel 2017, Francesco ha vinto il Festival di Sanremo con Occidentali’s Karma. Le persone che incontravo durante le serate, per farmi notare la mia somiglianza con lui mi chiedevano, un po’ scherzando e un po’ no: “Dove hai lasciato la scimmia?”.
Qual è la cosa che ti colpisce di più di Gabbani?
Sin dalla prima volta che l’ho visto sul palco, mi è piaciuto il suo approccio: più che da cantante, da interprete vero e proprio e questa è una cosa in cui mi rivedo molto.
Altri artisti che ti hanno cresciuto?
I più grandi, da Massimo Ranieri a Renato Zero. Mi piace molto anche Franco Califano e quel suo lato cinico che non per tutti è pienamente comprensibile.
La musica è arrivata da piccolino nella tua vita…
Più che la sola musica, lo spettacolo in generale. Mio nonno mi regalò una tastiera e con tre tasti imparai a strimpellare la colonna sonora de Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini. Poi c’è stata una parentesi fisarmonica ed infine ho scoperto il teatro: è stato lì che ho capito che, più che un cantante o un musicista avrei voluto essere un intrattenitore.
Anche un conduttore?
Certamente. Magari di un varietà come quelli storici, con la musica, il corpo di ballo, gli ospiti.
Curiosità personale: pronto a fare il tifo per Blanco e Mahmood all’Eurovision?
Certamente. Devi sapere che a febbraio, quando loro hanno vinto Sanremo con Brividi io sono stato ospite a “Casa Sanremo”. Durante l’Eurovision sarò ospite fisso della trasmissione “StudioNews” che lo racconterà quotidianamente. Spero possa portar loro fortuna (ride, ndr.) Immagina che bello sarebbe vincere per il secondo anno consecutivo.