Grazie agli zingari e alla loro allegria il cantante abruzzese Alessandro Nosenzo ha conquistato il Sud e non solo…
È un cultore della musica rom. Conosce tutto o quasi. Del resto è cresciuto a due passi da uno dei campi rom più grandi d’Italia, quello di Rancitelli a Pescara. Gli zingari sono stati i suoi vicini di casa per una vita. Un popolo di cui non conosceva nulla e del quale adesso invece, “ironia della sorte” – commenta il cantante abruzzese Alessandro Nosenzo – conosce tutto o quasi.
Per anni suona come chitarrista in giro per il mondo tra musica reggae e musica popolare dell’est-Europa con diverse band, partecipa a molte tournée in Algeria e nei Balcani e collabora con importanti realtà come l’Istituto Internazionale dei Teatri Mediterranei.
Nel 2007 ha superato le selezioni per essere uno dei musicisti del tour “L’Odissea del Danubio” che gli ha dato l’occasione di esibirsi in palchi importanti, come Vienna e Bucarest. Nasce così, di ritorno da questi viaggi, la carriera musicale di Alessandro Nosenzo.
In una parola la sua musica esprime allegria. Le sue note ti trascinano in posti pieni di entusiasmo, luoghi colorati in cui la spensieratezza ti porta a irrefrenabili ballate. “Sono una persona che si lascia ispirare da ogni cosa e da ogni persona. Negli ultimi anni ho incontrato molti musicisti, autori e cantautori. Forse da questa energia mi sono uscite le parole per scrivere le prime canzoni. Così mi sono chiesto. Che fai? Lo vogliamo fare questo disco?”
L’etichetta indipendente Cinik Records International di Enrico Melozzi ne ha da prodotto il singolo “Io vengo dal Sud”, mentre il suo brano “Dios del Dinero” fa parte della colonna sonora del film “Buoni a nulla” di Gianni De Gregorio.
Il video di “Io vengo dal Sud” è stato girato in Abruzzo con la regia del conterraneo Walter Nanni.
“Il caso – ripete – ha un senso dell’umorismo superiore. La poesia ha unito in quel periodo anche me ed è nato ‘Vengo dal Sud’, un inno alla meridionalità, un grido alla libertà. ‘Vengo dal sud’ è una canzone che porta con sé diversi messaggi tra cui la bellezza ed il calore della cultura zingara. Siamo cittadini della Terra e auspichiamo tutti un mondo senza confini perché alla fine veniamo tutti dal sud. “
Nato a Pescara nel cuore di uno dei quartieri più degradati d’Italia, Nosenzo racconta la storia – come lui stesso afferma – dei ‘piccoli’. In particolare degli emigranti di quelle persone ‘senza terra’. Non a caso, sempre per ironia della sorte, la parola Nosenzo significa proprio ‘senza terra’.
“Il mondo zingaro è meraviglioso. Ha una tradizione antichissima – spiega Nosenzo – Alcuni studiosi affermano che lo zero in Arabia l’hanno portato loro. Se gli zingari non esistessero molto probabilmente stavamo ancora tutti quanti con il pallottoliere. La loro storia è appassionante ed avvincente. È un popolo sfacciato. È un popolo che ha una grandissima tradizione ma allo stesso tempo riesce a fondersi in ogni posto con le popolazioni che incontra. È una storia antica ma tremendamente moderna. E poi è un popolo allegro. Il popolo rom e più in generale il quartiere di Rancitelli sono stati per me fonti inesauribili di ispirazione.”
Allegria che si ritrova nell’animo di Alessandro Nosenzo e nella sua musica. “Questo genere porta a sfogarsi e a dare tutto – spiega Nosenzo – C’è tanto bisogno di allegria in questo mondo. L’allegria per chi viene dal Sud è qualcosa di innato.”
Pochi mesi fa è uscito “Il mio circo colorato”. È il racconto di un sognatore che cerca invano di trovare un equilibrio con la meccanicità della vita di tutti i giorni. Il genio della lampada, interpretato da Andrea Ginestra (spalla di David Larible, uno dei clown più noti al mondo), simboleggia l’inadeguatezza del sognatore attraverso sketch divertenti.
Come cornice per ogni scena Nosenzo sceglie i paesaggi bucolici della sua terra (come il Parco delle sorgenti sulfuree del fiume Lavinio, sulla Majella).
“Volevo fare un video divertente ma che al tempo stesso lasciasse quel pizzico di amaro in bocca, o almeno piccoli punti di domanda nei cuori e nelle menti degli spettatori. Abbiamo cercato di valorizzare la terra d’Abruzzo mettendo in mostra il quartiere con la sua gente. Anche il ragazzo che ha fatto le riprese del video, Roberto Montebello è originario di quella zona.”
“Adesso starò un po’ in giro in tour e parteciperò a molti festival. Ah una cosa importante…quasi dimenticavo. E’ pronto il mio secondo disco! Per ora ti dico solo che dentro ci sarà una versione di ‘Amara terra mia’ di Domenico Modugno ripresa da una canzone popolare abruzzese ‘Addio addio amore’. Ne è uscita una pizzica superviolenta.”
Segnatevi questo nome, Alessandro Nosenzo, ne sentirete parlare…
Articolo di Vincenzo Comi.