Alessio Bernabei: “Nella vita conta più il viaggio della meta”

Il percorso di Alessio Bernabei riparte da “Everest”, tappa rappresentativa di una nuova conquistata consapevolezza

Alessio Bernabei
Alessio Bernabei si racconta ai lettori di Musica361 © foto di Frank Meta

La musica non ti tradisce, al massimo possono farlo le aspettative che riponi in lei. Con questa bella lezione Alessio Bernabei si mostra come non aveva mai fatto prima, con l’onestà e la trasparenza di chi ha vissuto esperienze importanti, traguardi e batoste che lo hanno forgiato, arricchito e portato a comporre con una nuova consapevolezza.

Everest” per te è più una tappa di passaggio o una meta cercata e desiderata di questo tuo viaggio?

Una tappa fondamentale, non di passaggio. Una giusta via di mezzo, un passo importante in questo momento della mia carriera, ma il primo tassello di un mosaico che, spero, si possa in futuro arricchire di nuovi colori. Ho voglia di fare e di crescere, dando sempre il meglio, mettendoci tutta la verità che possiedo. “Everest” è sicuramente un buon punto di partenza di questa mia nuova consapevolezza.

Quali skills pensi di aver acquisito rispetto ai tuoi precedenti lavori?

In primis la pazienza, sicuramente, abbinata alla perseveranza. Ho imparato a guardare più lontano rispetto a quanto facevo in passato, maturando la giusta forza di volontà per affrontare al meglio le cose, senza fretta, perchè il bello della vita è proprio godersi il viaggio, senza preoccuparsi troppo della meta.

Un viaggio in cui sono fondamentali anche i compagni di avventura, come ti trovi con il tuo team di lavoro?

Credo che la forza di un’artista sia data anche dalla squadra che scegli di avere alle spalle. Ho la fortuna di lavorare con persone speciali, perchè mi trasmettono grande serenità. Dall’ufficio stampa alla mia nuova etichetta Zero11 dischi, sento di appartenere ad un gruppo che mi regala la giusta tranquillità per fare le cose al meglio. Trovo che questo sia essenziale, è inutile suonare e cantare facendo finta di nulla quando dentro di te hai il caos. Le persone che ho intorno sono fondamentali per permettermi di esprimere al massimo le mie potenzialità.

Che ruolo gioca la musica nel tuo quotidiano?

La musica è la mia compagna, la mia migliore amica e, molte volte, anche la mia nemica. E’ una parte di me con cui ho imparato a convivere, a comprendere, perchè non mi ha mai tradito. Mi accompagna nel quotidiano, alterno momenti di silenzio a momenti in cui l’ascolto per scaricare la tensione, perchè lo stress svanisce quando ascolti una bella canzone.

Se dovessimo definire “Everest” con un’emozione, uno stato d’animo, quale sceglieresti?

La consapevolezza, qualcosa che cerco da sempre e che ho raggiunto maggiormente rispetto al passato, ma che non ho ancora maturato appieno dentro di me. Penso che passerò la vita a rincorrerla, perchè credo si tratti di un viaggio infinito. Sono felice così, cercandola e inseguendola per acquisirla sempre in maggior quantità.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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