Alice Stocchino: “Castelli di sabbia”, il nuovo singolo racconta le insicurezze di non riuscire a realizzarsi nella vita con la paura che tutto possa crollare da un momento all’altro
La giovane cantautrice e bassista romana convive da sempre con la musica, specialmente quella rock. Nei suoi brani inserisce emozioni, storie e pensieri che la accompagnano lungo il suo percorso. La sua speranza, unita a quella dei suoi coetanei, è quella di trasformare il suo castello di sabbia in qualcosa di più stabile e solido
Che ruolo occupa la musica nella tua vita?
Nella mia vita la musica ha un ruolo veramente molto importante perché sono nata in una famiglia di musicisti e quindi ho avuto anche l’opportunità di conoscere tanti generi diversi tra loro. Ho masticato la musica fin da bambina, è diventato il mio pane quotidiano, non riesco a farne a meno poiché con essa sono in grado di esprimermi al meglio, più dell’uso delle parole.
C’è uno strumento che preferisci suonare maggiormente?
Mi piace tantissimo suonare il basso, all’inizio studiavo pianoforte ma è stata “colpa” della mia insegnante di piano se sono passata al basso. Facevamo dei duetti a quattro mani ed io mi trovavo sempre nella parte grave del piano, gestivo il tempo e il groove, proprio come fa un bassista. Da lì ho cominciato ad approfondire il basso elettrico, e poi, essendo una soprano, mi piacciono molti i suoni bassi. Questo strumento lo sento molto mio.
Quando hai scritto la tua prima canzone?
La mia primissima canzone risale a quando avevo l’età di 11 anni circa, non era ovviamente definita, però era venuta fuori una traccia con una buona dose di rap in cui mi presentavo insieme con le mie cugine. Ho iniziato a scrivere ufficialmente verso i 15 anni, quando la mia vena poetica è migliorata. Ogni canzone scritta diventa una parte di me.
Ci racconti la storia che c’è dietro il tuo ultimo singolo “Castello di sabbia”?
È un brano che trae riferimento dal messaggio onirico dei sogni proprio perché il castello di sabbia nei sogni rappresenta gli obiettivi da realizzare nella vita, ma essendo fatti di sabbia c’è sempre quella paura che tutto possa sgretolarsi e crollare da un momento all’altro. Per come l’ho interpretato io, è una metafora della vita perché rappresenta anche una realizzazione personale, nel mio caso, essendo musicista, tante persone dall’esterno vedono questa mia scelta come una cosa negativa, come se non fosse un qualcosa di serio. È un brano nato in un mio momento di sconforto in cui pensavo di non poter mai raggiungere i miei sogni, un brano aperto a tutte quelle persone che si ritrovano a vivere queste paure.
È proprio in base al tema trattato che hai deciso di abbracciare quel tipo di sonorità?
Assolutamente sì, la melodia del brano rappresenta un mood molto più inconscio, quel confronto tra noi e le nostre insicurezze che non ci permette di realizzarci come vorremmo. È un brano anche e soprattutto rock, il mio genere preferito, caratteristica che rispecchia in pieno la mia persona.
Nel 2023 hai pubblicato diversi singoli. C’è un legame o un luogo comune in particolare che li unisce?
Sì, quel filo che li unisce sta nella mia persona, nella mia intimità. Molti dei brani pubblicati nel 2023 sono nati mentre frequentavo il liceo, piano piano li ho tirati fuori dal cassetto. Appartengono ad una fase della mia vita che ho preferito non raccontare a parole. Rappresentano quell’identità di Alice dai 15 anni ai 23.
Dopo il liceo stai proseguendo con l’università?
Al momento no, questa è stata una scelta molto combattuta. Avevo deciso di fare sociologia però questa mia scelta non è mai stata soddisfacente perché ho sempre e solo avuto voglia di fare musica; ho vissuto un periodo in cui ero un po’ insicura di me stessa, non mi sentivo all’altezza, e così mi sono iscritta a sociologia, una facoltà molto bella ma non mi ci sono mai ritrovata del tutto, seppur ho imparato molto. Riordinando un po’ le idee successivamente, ho deciso di lasciare l’università per concentrarmi sulla mia passione più grande. Ho dedicato del tempo a qualcosa che non sentivo mio.
C’è qualche altro settore o facoltà che preferisci, oltre a sociologia?
Nutro un forte interesse per la psicologia, però se devo scegliere come impiegare il mio tempo, lo dedico alla mia carriera da musicista.
Com’è nata la collaborazione con la Hoop Music?
È nata casualmente, un giorno è arrivata la mia insegnante di canto e ha visto per caso la pubblicità di Hoop Music e si è iscritta come vocal coach all’interno di questa etichetta che è anche una scuola di formazione a 360 gradi. Ci sono svariati corsi da seguire, scopri te stesso, approfondisci il mondo tecnico della musica e cosa c’è dietro le quinte di questo mestiere.
Che rapporto hai con il mondo dei social? Come li usi?
Tendenzialmente li uso per la mia vita da musicista, però mi piace mostrare anche il lato umano della persona che è fondamentale, far vedere agli altri chi è Alice e cosa fa nel suo tempo libero. Mi reputo una persona con la quale si può comunicare apertamente e sono sempre pronta a parlare con tutti.
Ti è mai capitato di aprire qualche concerto?
Sì, ho aperto quello de Le Vibrazioni a Capodanno 2023 in Umbria, e il 14 dicembre ho avuto la possibilità di aprire anche quello di Valerio Scanu.
Come te lo vivi il palco?
Sono molto emozionata ma al tempo stesso anche rilassata perché sento di poter essere me stessa. Mi vivo il palco come se fosse casa mia.
Qual è il tuo desiderio più grande che vorresti realizzare dal punto di vista musicale?
Mi piacerebbe partecipare al Festival di Sanremo, è un grande obiettivo che mi sono prefissata.
Ci racconti com’è andata l’esperienza di Tali e Quali Show?
Ho fatto il provino imitando Antonella Ruggiero, mi sono messa in gioco come sempre e mi hanno presa. Ho vissuto una settimana presso gli studi Rai, esercitandomi di continuo; è stata una bellissima esperienza che mi porto dietro con molto piacere.
Scegli una tua canzone che ti rispecchia di più…
È una bella battaglia, tengo a tutti i brani che ho scritto essendo autobiografici. Ti direi “Guardami” perché è la prima canzone pubblicata nel 2023 ed è anche quella che ha raggiunto un buon numero di ascolti su Spotify, è stata una grande soddisfazione.
Ti piacerebbe fare un featuring?
Sì, mi piacerebbe moltissimo. Sogno di farlo con Zucchero, perché fa un genere che in Italia è inusuale ed è conosciuto e apprezzato a livello internazionale.
Hai una canzone che funge un po’ da colonna sonora della tua vita?
Non proprio, però c’è una canzone che mi piace molto cantare, ovvero “Oceano” di Lisa, perché il contenuto è simile al concetto di “Castello di sabbia”, rappresenta l’immensità della vita e il coronamento dei propri sogni.
Che programmi concreti hai per l’avvenire?
Sicuramente una cosa concreta che voglio fare è tradurre i miei brani in lingua inglese per aprire le porte anche all’estero.
Articolo a cura di Simone Ferri