Amedeo Minghi: “1950” il brano che portò a Sanremo 1983 compie 40 anni. Un canto tra guerra, amore e pace
E il 14 settembre è uscito “Sarò Franco”, disco tributo a Franco Califano.
Abbiamo intervistato Amedeo Minghi a Furci (CH), tappa del live estivo iniziato a luglio al teatro romano di Ostia Antica. Melodista da sempre, Minghi è una delle colonne portanti della musica italiana d’autore: un grande innovatore, sperimentatore, artista dal repertorio vasto e unico.
Il suo capolavoro “1950”quest’anno compie 40 anni: fu presentato al Festival di Sanremo 1983 ma non ebbe molta fortuna, arrivando ultimo. Ma da lì il brano conquistò il pubblico in quanto coniugava l’amore, la pace e la guerra in un crescendo melodico e poetico che ancora oggi rapisce l’ascoltatore; un affresco generazionale che era un ponte tra il passato e la speranza nel futuro. La canzone verrà ripresa più avanti anche da Gianni Morandi.
Minghi ha partecipato 8 volte al Festival di Sanremo, conquistando il terzo posto nel 1990 con la celebre “Vattene Amore” cantata al Festival in coppia con Mietta. Il brano fu scritto da Pasquale Panella, autore degli ultimi “album bianchi” di Lucio Battisti, che diede a Minghi un testo legato alla visione intimistica del discorso amoroso.
Ha musicato testi sacri legati al mondo della fede come “Il Cantico delle Creature” e “Le Beatitudini” e ha dedicato un brano a Papa Giovanni Paolo II dal titolo “Un uomo venuto da lontano”.
In oltre 50 anni di attività Minghi ha scritto colonne sonore per la tv, per il cinema, per il teatro.
Il 14 settembre è inoltre uscito “Sarò Franco”, album di inediti di Califano nel quale Minghi canta “La mia eredità”. Califano e Minghi negli anni ’70 fecero parte dell’etichetta discografica Apollo di Edoardo Vianello e Wilma Goich e proprio per i Vianella scrissero assieme “Fijo mio”. Proprio con quella canzone Califano debuttò come autore.
Articolo e video intervista a cura di Domenico Carriero