Amedeo Minghi: un artista senza tempo

Amedeo Minghi: il tour “40 anni da 1950”  un viaggio nella storia delle sue canzoni e i brani del nuovo progetto “Anima sbiadita” 

Amedeo Minghi: un artista senza tempo
Legnano Teatro Tirinnanzi Amedeo Minghi (Foto di Sergio Banfi)

Amedeo Minghi, un artista senza tempo, è andato in scena al Teatro Tirinnanzi di Legnano con il suo tour “40 anni da 1950”, proponendo una scaletta che spazia tra i brani del suo ultimo progetto “Anima sbiadita”, uscito nel 2024, e un viaggio nella storia delle sue canzoni che hanno segnato la musica italiana.

Sul palco erano presenti il sestetto d’archi dell’Orchestra “I Ricordi del Cuore” e la sua band, composta da Giandomenico Anellino alla chitarra, Luca Perroni al pianoforte, Alessandro Mazza al basso, Stefano Marazzi alla batteria e le voci di Angela Pascucci e Giordano Spadafora.

Il concerto si apre con un dialogo tra l’artista e il pubblico, che ha già avuto modo di visitare questo teatro. Minghi racconta del nuovo album “Anima sbiadita” in una sala piena. Introduce la nuova canzone “Live Moti”, dedicata a un amore adolescenziale, cantando “Il mondo” di Jimmy Fontana.

Amedeo Minghi (Foto di Sergio Banfi) - Legnano Teatro Tirinnanzi
Amedeo Minghi (Foto di Sergio Banfi) – Legnano Teatro Tirinnanzi

Subito dopo, attacca con il suo primo pezzo, e il pubblico applaude a ritmo. Minghi racconta: «Questi ricordi di cui parlo tanto in questo album sono fondamentali perché da essi scaturisce un confronto. Queste storie influiscono e ci girano intorno, come questo amore di una ragazza dell’est», che è il preludio alla canzone ‘I colori dell’est’.

Molto elegante nelle note e nella presenza scenica, un lungo applauso segue dopo la seconda canzone. La sua ironia attira nuovamente l’attenzione del pubblico, che gli chiede di cantare “Sinceramente tu”, e lui risponde: “Fa parte dei ricordi, e sarebbe servito un trentennio in meno. Ora siamo qui per parlare di quello che sarà. Le mie nuove canzoni le fanno ascoltare in radio; sono canzoni inutili perché parlano della guerra in un momento storico in cui ci sono più guerre. Con il brano ‘1950’ ne avevo già parlato. È un tema importante e ne ho scritto anche una in questo album: ‘L’importante è Lei (Maledetta)’. La guerra è dei matti.”

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Amedeo Minghi (Foto di Sergio Banfi) – Legnano Teatro Tirinnanzi

Amedeo canta con un ritmo cadenzato e soave, anche su un tema così ostico come quello della guerra, riuscendo a essere delicato. Dopo la canzone “Dimenticarsi mai”, confessa che nella prossima vita “scriverà canzoni più semplici”. Nella seconda parte del live, introduce il brano principale dell’album “Anima sbiadita”, nel quale afferma che avrebbe voluto un universo diverso, ma speriamo in un futuro migliore, anche se questa umanità resta sbiadita. L’artista lascia spazio anche ai suoi giovani vocalist, che cantano “Dubbi no” (brano scritto da Minghi e Panella) e interpretato da Mietta a Sanremo nel 1991, e “Superoi” di Mr. Rain, portato a Sanremo nel 2023.

Nel finale, Amedeo Minghi canta i suoi brani più conosciuti: “I ricordi del cuore”, “Decenni”, “1950”, il tormentone “Vattene amore” con il pubblico e chiude con il capolavoro “La vita mia”.

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Amedeo Minghi (Foto di Sergio Banfi) – Legnano Teatro Tirinnanzi

Un ritorno di Amedeo Minghi che ha ripagato le attese del pubblico, con un album sicuramente più introspettivo, maturato in otto anni di assenza, nel quale l’autore ha potuto tracciare traiettorie più libere nei testi e nelle parole. Restano sublimi i tappeti sonori delle sue canzoni, che rendono l’artista unico in Italia. Un cantautore che ha portato l’opera nel pop, sempre attento però ai tempi moderni.  Un visionario della musica.

Recensione di Raffaele Specchia

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