Diodato e Roy Paci: “Non siamo una coppia insolita”
Diodato e Roy Paci al Festival di Sanremo con “Adesso”. Li chiamano ‘coppia insolita’, loro invece si conoscono da anni, portano sul palco la loro alchimia.
L’ultima volta di Diodato sul palco dell’Ariston era quella di “Babilonia”, difficile dimenticarsi di una canzone così forte. La coppia con Roy Paci non è affatto insolita, anzi è giusta, due musicisti che si incontrano facendo ciò in cui sono più abili. La canzone in gara Adesso ha groove, musicalità e scorrevolezza.”Sono laureato in Cinema al DAMS – afferma Diodato – quando scrivo le canzoni lo faccio per immagini. Quando ero ragazzino e ascoltavo i dischi notavo quanto gli artisti riuscissero a parlare di me, questo è ciò che cerco di fare anche io. Il nostro duo è nato anni fa, noi ci conoscevamo prima ancora della mia partecipazione solista al Festival (sotto l’etichetta di Roy, ndr)”.
Se Diodato è la melodia, la voce, Roy Paci è lo strumento, il vero direttore d’orchestra: “Abbiamo inserito dei filicorni baritoni nell’esecuzione del nostro pezzo, inusuali per l’orchestra. Ogni persona con la quale collaboro arricchisce il mio lato artistico. Ci chiamano la strana coppia, ma alla fine noi cosa facciamo? Semplicemente musica”. Dalle scelte controcorrente degli strumenti orchestrali a quella di portare Ghemon, un rapper con un flow old style e un cantato R’n B, in un Festival in cui i rapper non hanno trovato spazio. Finita l’esperienza di Sanremo continueranno i loro tour solisti, ma potrebbero esserci duetti su diversi palchi d’Italia.
La terza serata più vista del millennio. Festival record
Tutti gli aggiornamenti sul Festival di Sanremo dalla quarta conferenza stampa: ascolti, giuria degli esperti e ordine di uscita della serata del 9 febbraio.
Quella di ieri è stata laterza serata più vista del millennio, dal 1999 non c’era più stato un audience così alto per la terza serata (share del 50,6%, più di 10 milioni di ascoltatori). Un Festival che convince i giovani analizzando gli ascolti per target d’età. Per quanto riguarda la quarta serata in scena questa sera, cambierà la composizione del voto, il peso sarà il seguente: 50% per il televoto, 30% per la sala stampa, 20% per la giuria esperti. A tal proposito, il presidente sarà Pino Donaggi, mentre la giuria sarà composta da Giovanni Allevi, Serena Autieri, Milly Carlucci, Gabriele Muccino, Rocco Papaleo, Mirca Rosciani e Andrea Scanzi. È previsto il premio alla carriera a Milva. Il verdetto della finale delle Nuove Proposte verrà dato intorno alle 22.30.
Timore per la lunghezza della scaletta considerando 28 esibizioni, ma Claudio Baglioni tranquillizza tutti: “Ci impegneremo perché finisca prima”. Torna in auge un argomento importante, la sede del Festival, messa in discussione da Bonolis tempo addietro, il quale aveva asserito di essere limitato dalle dimensioni del Teatro Ariston. Visti i risultati, viene chiesto al sindaco di Sanremo Alberto Biancheri se è previsto il cambiamento (o la costruzione) della sede del Festival entro il 2020: “Stiamo lavorando per crescere insieme ai risultati raggiunti. Bisogna essere realisti, stiamo parlando di un investimento da 50-60 milioni che è impossibile realizzare, anche solo burocraticamente, prima di 5-6 anni”.
Le Vibrazioni: “La musica deve far comunicare le generazioni”
Le Vibrazioni tentano il riscatto con “Così sbagliato”. La canzone convince, il ritornello c’è. Sarà loro il brano più trasmesso dalle radio?
Suonano come una novità, ma ci sono sempre stati, hanno solo riportato in vita una rock band milanese nata nel 1999. Francesco Sarcina, Stefano Verderi, Marco Castellani e Alessandro Deidda, al grido di Così Sbagliato si trasformano ne Le Vibrazioni e convincono. In un Festival da ballad e operette, loro sono tra i pochi che portano ritmo. Spiazza ritrovarli, spiazza non sentire il giusto fermento per la canzone, perché ha le carte per vincere il premio più importante, quello dei passaggi radio. Il brano in gara anticipa l’uscita di V, il nuovo album di inediti, e un tour primaverile nei club italiani.
Sull’esibizione di venerdì insieme a Skin: “Domani sentirete che la versione di questo brano con lei è una bomba atomica. L’ha fatta sua. Ci auguriamo di poterla pubblicare. Nel momento in cui abbiamo saputo di partecipare a Sanremo, abbiamo pensato con chi fare il duetto o la cover. Quando Baglioni ha cancellato le cover a ridosso dell’inizio del Festival, abbiamo deciso di cantare con una donna perché la canzone si presta molto. A quel punto Stefano Vedreri (chitarrista) ha avuto la prontezza di riflessi di proporre Skin. Lei è stata fantastica, umilissima. Quando ha ascoltato la canzone ha detto: ‘It’s ok!'”.
La reunion
Alla domanda sul loro futuro e su quel che fu lo scioglimento rispondono sicuri: “Noi siamo una band ‘valvolare’. Ci piace suonare senza trucco e senza inganno, come in sala prove. Suoneremo nei club in tour, dimensione giusta e modesta per ritrovare il contatto con il nostro pubblico. Non ci siamo mai realmente sciolti. Abbiamo preso una pausa. Come in ogni relazione, quando si perde l’entusiasmo è meglio fermarsi. Il 26 giugno scorso, durante un concerto a Palermo per Radio Italia Live, quando abbiamo suonato ci ha toccato sentire le persone cantare ‘Vieni da me’. Ci siamo innamorati nuovamente.”
Concludono con una riflessione intergenerazionale, loro che hanno fatto il primo Sanremo nel 2005: “Le generazioni cambiano, così come le tecnologie. Quando abbiamo iniziato noi chi voleva scriverti lo faceva per mail. A noi piacerebbe avvicinarci ad ogni generazione. La musica deve far comunicare le generazioni. Questo permetterebbe di non far commettere gli stessi errori, come è accaduto nel passato”.
Nina Zilli: “Celebro la luce delle donne”
La sua voce rappresenta il soul in Italia. Nina Zilli ha deciso di dedicare il suo brano “Senza appartenere” alla luce della resilienza che risiede nelle donne.
Chi si aspettava una swingata o un pezzo reggae da Nina Zilli si metta in coda oppure ascolti il nuovo disco in uscita, Modern Art. Nina decide di partecipare lanciando un messaggio importante a favore delle donne, anzi delle femmine come ama dire lei. Scelta giusta considerando il peso mediatico del palco dell’Ariston: “(Senza appartenere) celebra la bellezza della donna, la luce della resilienza. Celebra le donne che hanno subito dei traumi, che ce l’hanno fatta, prendendo la paura e trasformandola in coraggio. I dati sul femminicidio sono ancora allarmanti”. Nasce subito la curiosità di conoscere chi sono le donne che l’hanno ispirata: “Nel privato mia madre e mia nonna sono state i miei modelli, sono creature meravigliose. Mi chiamo Nina in onore di Nina Simone, la quale ha lottato per tutti i diritti delle donne e degli afroamericani. Lei mi ha ispirato, come anche Ella Fitzgerald e tante altre.”
Fiera di portare un messaggio così importante sul palco dell’Ariston, non sente la pressione delle responsabilità: “Il peso del messaggio sociale è sempre stato importante nella musica. Una volta, in cui c’era più censura, si scalpitava, si rischiava per dire determinate cose. Penso a “Vecchio Frack” di Modugno sul tema suicidio. Oggi condividiamo tutto e la musica è vista come intrattenimento, quindi vengono messi in risalto amore e divertimento, ma anche altri messaggi sono importanti”.
Michelle Hunziker e Nina Zilli in sintonia sia sul palco, sia sul sociale. La loro complicità si vive in diretta e Nina lo conferma: “C’è una grandissima stima da parte mia verso di lei. Lavoratrice instancabile da quando era giovanissima, è una donna forte, una grande madre, che brilla della luce della resilienza citata prima”. La conferenza stampa si conclude con un pensiero sul duetto di venerdì con Sergio Cammariere: “Ha un lato artistico raffinato ed elegante, questo lo rende perfetto per cantare una canzone dedicata alle donne”.
Giovanni Caccamo: “Dobbiamo mettere da parte il nostro ego”
Il pupillo di Caterina Caselli, Giovanni Caccamo, torna sul palco dell’Ariston con la canzone Eterno. Le prime parole in sala stampa: “Sono innamorato”.
Caccamo è un personaggio che calza a pennello con il palco dell’Ariston, una figura coerente per contenuti e storia artistica. Vince le Nuove Proposte nel 2015 con “Ritornerò da te”. Lo stesso anno si aggiudica il Premio della Critica Mia Martini, il Premio della sala stampa Radio-Tv-Web Lucio Dalla ed è autore di “Adesso e qui (Nostalgico presente)”, in gara nei Big con Malika Ayane. Da quel momento il suo percorso artistico accelera esponenzialmente fino ad oggi. È stato tutor per Amici di Maria De Filippi su Canale 5 e ha scritto per diversi interpreti, tra i quali Emma, appena uscita con il suo ultimo disco.
“Sono innamorato”, è raggiante Giovanni Caccamo in sala stampa. Vengono distribuiti alcuni gadget di Eterno, la canzone portata al Festival: “Battiato ha sentito Eterno, è contento, è con me. Il mio sarà un concept album. Le canzoni che scrivo nascono prima dalla musica, poi nasce il testo”. Si va sul profondo chiedendogli di più sulle relazioni, vista la sua dichiarazione iniziale e la sua canzone: “Il segreto di un amore eterno è investire tempo ed energie nelle relazioni. Dobbiamo mettere da parte il nostro io, in una società ego-riferita, per dare spazio al noi”.
La crescita artistica, per chi partecipa al Festival, è dettata anche dal personaggio che viene proposto nel corso delle edizioni. L’immagine è uno strumento di comunicazione molto efficace, il nuovo look di Caccamo è raffinato e la scelta di tenere la barba ha un particolare significato: “Quando mi sono chiuso a scrivere canzoni, mi sono visto allo specchio con questa barba e ho deciso di tenerla come simbolo di creatività”. Venerdì sera Giovanni Caccamo duetterà con Arisa.
Annalisa: “Mi sento più donna. Mi sono riscoperta”
Annalisa torna al Festival di Sanremo forte dell’esperienza ad Amici come coach. Continua anche la sua maturazione musicale, il suo brano in gara è “Il mondo prima di te”.
Cantautrice di origine ligure, Annalisa, un mix perfetto per il palco dell’Ariston. È lampante il cambiamento in lei. “Mi sento più donna, più consapevole” afferma, come dimostrato dalla scelta dell’outfit della prima serata (che mostrava il tatuaggio sotto il seno in stile Rihanna). Tutto serve a comunicare un’idea, un personaggio, una canzone. Per quando riguarda Il mondo prima di te, non è certo “Una finestra tra le stelle”, ma i bookmakers la premiano, quotandola terza dopo la seconda esibizione di ieri (7 febbraio).
In merito al suo cambiamento, Annalisa spiega: “Non ci sono stati drammi. Mi sono accorta di essere arrivata alla fine di un ciclo, mi sono riscoperta diversa. Avevo cambiato modo di pensare, di esprimermi. Mi sono accorta, anche banalmente guardando le foto di Instagram, che avevo avuto un cambiamento, probabilmente in un modo più maturo. Mi sento più completa adesso. È una rinascita, una riscoperta di me”.
Mentre per quanto riguarda la canzone portata al Festival e il nuovo disco in uscita: ” Il mio ‘Bye Bye’ (titolo del disco) è un saluto al passato prima di partire e scoprire cosa ti riserva il futuro”. Insieme ad Annalisa, venerdì si esibirà Michele Bravi: “Ho sempre amato la voce di Michele Bravi, impreziosirà il brano, a lui andranno i momenti più intensi, con tonalità gravi, io mi sposterò nelle note sopra”. Infine, un pensiero al passato, quello lasciato indietro con questa riscoperta. Quando le chiedono cosa direbbe alla Annalisa di Amici, lei: “Quando mi riguardo provo tenerezza. Adesso le direi: ‘Buttati’. Si impara tantissimo quando si fanno delle cavolate”.
Meta-Moro, brano valido. Tutti i dettagli della conferenza stampa
Si apre la terza giornata di conferenze stampa a Sanremo. Questi i temi principali: lo share, il caso Meta-Moro, le parole dei conduttori e l’ordine di uscita.
Ancora vincente lo share del Festival con 47.67%, tra le seconde serate questo è il secondo miglior dato in 13 anni (primo quello di Conti del 2016). Sui target 8-14 anni, lo share è stato 59%, dato più alto in 18 anni. In sala non sono ancora arrivati i conduttori, che i giornalisti fremono per sapere il futuro sulla vicenda Meta-Moro.
Il caso Meta-Moro
Al fronte della perizia svolta, nota dell’ufficio legale: “Rai ritiene che non si debba escludere la canzone ‘Non mi avete fatto niente’ di Ermal Meta e Fabrizio Moro, in base al regolamento è considerata nuova. La somma degli stralci tratti dalla canzone Silenzio (di Andrea Febo, Ambra Calvani e Gabriele De Pascali) non superano il terzo del totale. Nel perimetro disegnato da questo regolamento il brano è valido“.
Protesta di alcuni giornalisti dell’ Ariston Roof, che non trovano coerente la scelta, poiché in qualsiasi caso, a loro parere, la canzone non è totalmente inedita. Teoria che comunque si scontra con il regolamento attuale, per questo motivo probabilmente verrà rivisto dopo questo precedente, ma non c’è ancora certezza in questo.
Parola ai conduttori
Claudio Baglioni contento dei risultati ottenuti finora, mentre per quanto riguarda il caso Meta – Moro si rimette alle decisioni prese. Si accenna al fatto che Virginia Raffaele potrebbe imitare Baglioni nella serata di sabato, si attende ancora la conferma, come le notizie da Laura Pausini e dai trattamenti della sua laringite. Michelle Hunziker, nuovamente promossa dopo la seconda serata, afferma una buona armonia dietro al sipario: “Faccio i complimenti a tutti, seguire una macchina come il Festival è davvero difficile, nel dietro le quinte c’è felicità, raramente ho visto qualcosa del genere”. Parola poi a Pierfrancesco Favino, altra sorpresa del Festival, intrattenitore e show man:“Spero di continuare a divertirmi così. Bisogna saper affrontare le sfide, alzare sempre l’asticella, anche con il rischio di sbagliare”.
Terza serata (8 febbraio)
Ordine di uscita
Giovani
Mudimbi
Eva
Ultimo
Leonardo Monteiro
Campioni
Giovanni Caccamo – Eterno
Lo Stato Sociale – Una vita in vacanza
Luca Barbarossa – Passame er sale
Enzo Avitabile e Peppe Servillo – Il coraggio di ogni giorno
Max Gazzé – La leggenda di Cristalda e Pizzomunno
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli – Il segreto del tempo
Ermal Meta e Fabrizio Moro – Non mi avete fatto niente
Noemi – Non smettere mai di cercarmi
The Kolors – Frida (Mai, mai, mai)
Mario Biondi – Rivederti
Ospiti
Emma D’Aquino, Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi per la fiction “È arrivata la felicità”. Nino Frassica, Danilo Rea e Gino Paoli omaggeranno a Bindi e De André. James Taylor canterà “La donna è mobile”, “Fire and rain” e “You’ve got a friend” con Giorgia. Infine, i Negramaro con “La prima volta” e “Poster” cantata con Baglioni.
Renzo Rubino: “La paura è un’opportunità”
Il Festival di Sanremo è il posto giusto per toccare determinati temi. Rubino, con la sua classe, ha deciso di parlare di separazione con “Custodire”.
Renzo Rubino torna al Festival in una veste più matura. Esordisce in sala stampa senza aspettare una domanda: “La paura è un’opportunità: ieri avevo paura, oggi anche, ma ancor di più quando sono stato fermo senza fare musica. Ho deciso di presentare un pezzo che parlasse di me, può piacere o non piacere, in qualsiasi caso sono contento che possa generare un’opinione”. La canzone Custodire tratta il tema della separazione dei genitori: “È un argomento molto complicato, non a caso dei miei genitori uno dei due non si è fatto vivo dopo ieri sera. Ma il resto lo racconterò dalla D’Urso (ride, ndr). Custodire è quello che vorrei che loro si dicessero. Nasce in una notte di settembre, guardando un film. In quei momenti ho scavato dentro me stesso e ho trovato delle paure, anche quella di trovare tra il pubblico i miei genitori. Questa canzone ha bisogno di essere ascoltata”.
Continua elogiando il proprio direttore d’orchestra Marcello Faneschi, un pezzo di storia italiana: “Va bene Peppe Vessicchio, ma Marcello Faneschi è stato il direttore d’orchestra di Domenico Modugno, suonava nella sigla di Sandokan, sono orgoglioso che sia il mio direttore. Lui mi ha dato la spinta per essere qui a Sanremo”.
La prima serata all’Ariston
Una giornalista gli chiede cosa ha fatto ieri sera, lui risponde elencando ogni piccolo passaggio verso l’Ariston: “Dopo le interviste di ieri, ho mangiato, abbiamo giocato a carte, ho fatto una doccia, abbiamo visto il Festival, ma appena lo vedevo tornavo in camera. E mancavano ancora 4 ore. Ho ascoltato musica, ho ballato, mi hanno portato all’Ariston, mi hanno truccato ed erano le 22.30. Sono sceso dietro le quinte e prima di entrare c’era la gag del film di Muccino. È stata lunga”.
Chiede soltanto di suonare di più, non vuole riconoscimenti Renzo Rubino, sintomo di quanto senta sulla pelle l’essere artista: “Mi piacerebbe uscire da questa settimana con più tranquillità, non emotiva, quanto continuare a fare bene questo lavoro, con dedizione e amore, per suonare davanti a un pubblico, la cosa che mi piace di più. La miglior cura è ascoltare e fare concerti. Non chiedo altro. Sarò vintage, ma a me piace pensare che la musica non sia una competizione. La giuria demoscopia è giusta per lo spettacolo”.
Elio e le storie tese: “Volevamo arrivare ultimi”
Elio e le storie tese arrivano, come band già sciolta, al Festival di Sanremo. L’ultima volta al Palafiori per il loro “Arrivedorci”.
Avevano dichiarato uno scioglimento, hanno deciso di renderlo tale sul palco dell’Ariston (anche se in realtà si sono già sciolti) con Arrivedorci. Resta comunque indiscutibile la storia di Elio e le storie tese, da sempre riconosciuti come talentuosi musicisti irriverenti.
In conferenza stampa la comicità raggiunge picchi altissimi: “Un tweet di Faso costerà 4000 euro”, “Diventerò uno e trino, voglio provare la carriera da youtuber, rapper e influencer” – dichiara Elio. “Non c’è possibilità di un arrivederci nei prossimi anni. Abbiamo tante idee, troppe probabilmente. Claudio Baglioni ci ha fatto trovare sei teste di cavallo nel letto, non potevamo dirgli di no. Questo pezzo per noi è bellissimo, anche se non tutti la pensano così. Abbiamo chiesto a un gruppo come i Neri Per Caso di accompagnarci e l’hanno resa ancora più bella. Ci teniamo che la nostra canzone arrivi ultima, nel caso fosse il contrario gireremo il televisore”.
Qualcuno chiede loro chi li sostituirà, rispondono scherzosi: “I The Kolors sono i nostri eredi, come noi hanno sempre puntato in primo luogo sull’aspetto”. C’è spazio anche per una piccola polemica: “Se siamo bravi musicisti, come mai nelle clip riassuntive del Festival non ci siamo mai?”
Max Gazzè: “Il mio non è un album pop”
Max Gazzé al Festival di Sanremo con “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, una storia d’amore tra mare e sponda.
Gazzè rappresenta una garanzia della qualità autoriale italiana. Lo conferma la sua scelta stilistica di quest’anno, portare una canzone complessa, La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, una vera e propria scommessa. Una storia d’amore tra mare e sponda, dove la parola “storia” calza a pennello con il contenuto. Il rischio è quello di capire davvero la canzone lunedì prossimo, a Festival finito. Le pretese di Gazzè sembrano proprio quelle di lasciare al tempo e a luoghi come il teatro la comprensione della traccia: “Ho già portato nei teatri il progetto Alchemaya, che è stato eseguito con la Bohemian Symphony Orchestra di Praga. Il disco avrà tre inediti tra i quali “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”. Questo progetto porta un’opera vera e propria sul palco di Sanremo, qualcosa di veramente originale. Lo stesso Gazzè ha coniato ad hoc il neologismo “opera sintonica”, che fonde sifonia e sintetizzatori. Coloro i quali si aspetteranno una debacle rimarranno delusi. Ci tiene a specificare che il suo: “Non è un album pop”, per chi non l’avesse ancora capito.
I giornalisti in sala stampa gli chiedono un parere sul metodo di votazione, in concomitanza con l’esecuzione: “Non riuscirei ad ascoltare un brano e votare nello stesso momento. Penso sarebbe stato più corretto avere un pensiero per chi non ha un’età tale da essere pronto come i giovani, che sono abituati a fare più cose contemporanemente. Diamo qualche secondo in più per la votazione, magari nel cambio palco”.
Infine, un pensiero sulla prima esibizione: “Ho subito il peso delle aspettative. Quando sono salito sul palco ero molto emozionato, poi mi sono concentrato su quello che stavo dicendo.” Max Gazzè non è previsto tra le esibizioni della seconda serata del Festival di Sanremo.
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