Ultimo, giovane ragazzo romano classe 1996, si presenta al Festival con “Il ballo delle incertezze”. Sarà lui a vincere le Nuove Proposte?

Ultimo: "C'è un'insicurezza di fondo in me" 1
Ultimo in Sala Stampa Lucio Dalla

All’anagrafe Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, uno dei favoriti delle nuove proposte del Festival di Sanremo. Classe ’96, porta al Festival “Il ballo delle incertezze”, uno dei brani favoriti. Dal conservatorio al rap, un musicista a tutto tondo, che fa trasparire una grande umiltà: “C’è un’insicurezza di fondo in me, non riesco a mettermi in gioco se non nella musica, nella vita mi sento l’ultimo. La mia canzone è dedicata a chi si autoesclude”. Il brano in gara sarà parte del suo nuovo disco Peter Pan, in uscita il prossimo 9 febbraio: “Peter Pan ha un mood introspettivo. Era già uscito Pianeti ad ottobre, potevamo fare un repack, invece per l’occasione abbiamo voluto fare un nuovo disco.”

Traspare dalle sue parole il valore di essere musicista, di aver portato l’esperienza classica nella modernità. L’hip hop è un genere in voga e ha deciso di intraprenderlo controcorrente, da cantautore: “Provengo da uno studio classico della musica, ho studiato al conservatorio, poi ho iniziato ad ascoltare hip hop, un genere che merita rispetto come il jazz, il blues e il rock.”

A maggio 2017 Ultimo ha aperto il concerto di Fabrizio Moro al Palalottomatica di Roma. Il suo primo album “Pianeti” ha raggiunto in 24 ore la seconda posizione su iTunes. In solo 3 giorni ha registrato due sold out importanti nel mese di gennaio, il 19 a Milano, al Santeria, il 20 al Quirinetta di Roma.

La prima serata convince in parte, ma lo share cancella tutte le critiche. La vicenda Meta – Moro spenta in poche parole: “Sono in gara”. Ma il fuoco del dubbio rimane acceso.

Sanremo2018Lo share vincente nasconde le polemiche. Si parla già di Festival record, 52% in media, più di 11 milioni di spettatori. Convinto il pubblico in grande crescita, spezzate a metà le opinioni della critica e dei giornalisti. Promossa a pieno titolo Michelle Hunziker, la quale si dichiara estremamente felice del senso di squadra dietro le quinte e della presenza del fiore di #iosonoqui sui capi indossati dagli artisti. Secondo l’opinione di Pierfrancesco Favino: “Ieri è stato un bello spettacolo”. Accertamenti in corso per la dinamica dei fatti avvenuta ad inizio programma, con l’intrusione sul palco. Questi i temi principali sui quali cerca di rimanere ancorata la conferenza stampa di mezzogiorno, ma è netta la sete di sapere sulla vicenda “Non mi avete fatto niente”. Viva la notte sanremese di ieri, in cui si è scoperto, grazie ad un articolo di AltroSpettacolo, che la canzone presentata dal duo Meta – Moro contenesse una parte (il ritornello) riconducibile alla canzone Silenzio, presentata da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali alle selezioni di Sanremo Giovani per il Festival del 2016.

Lo “scandalo” Meta – Moro

La prima risposta viene data da Baglioni, con intelligente diplomazia: “Sono in attesa di notizie più chiare. Da quanto ho capito non è un plagio musicale, ma un’autocitazione di un brano già presentato qualche anno fa. Mi sembra fosse avvenuto un evento simile con Avion Travel, non so attraverso quale analisi verranno definite eventuali sanzioni”.

A scatenare dubbi e polemiche la risposta ferma e sicura di Claudio Fasulo, autore Rai: “Non c’è nessuno scoop. La canzone ha i requisiti di un brano nuovo. A tutti gli effetti Meta e Moro sono in gara”. E in merito alla cancellazione dei link dai siti Rai: “È nelle facoltà della parte legale dell’autore la possibilità di rimuovere dalla piattaforma il link collegato al brano suddetto, era già stata richiesta la cancellazione”.

Tutto sembra essersi placato, fin quando non si accenna al fatto che secondo il regolamento si può campionare un terzo di una canzone per una riproposizione autorale. Alla frase di Fasulo: “È una rielaborazione di un’opera” sono diversi gli spunti contraddittori dai giornalisti in sala. In primo luogo viene riportato agli autori presenti l’esecuzione pubblica del pezzo, che spiazza la versione della Rai. Inoltre, regolamento alla mano, viene sottolineato che non sono previsti stralci casuali, ma stralci campionati, quindi con un’esecuzione tecnica di una campionatura, cosa che non è attinente con il caso Meta-Moro. Infine, da un punto di vista commerciale, viene chiesto di controllare se il vecchio brano Silenzio, posto online su un sito Rai fino a ieri notte, possa aver ricevuto dei proventi per i diritti da parte della Siae.

Ordine di uscita della seconda serata (7 febbraio)

Giovani

  1. Lorenzo Baglioni
  2. Alice Caioli
  3. Giulia Casieri
  4. Mirkoeilcane

Campioni

  1. Le Vibrazioni – Così sbagliato
  2. Nina Zilli – Senza appartenere
  3. Diodato e Roy Paci – Adesso
  4. Elio e Le Storie Tese – Arrivedorci
  5. Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – Imparare ad amarsi
  6. Red Canzian – Ognuno ha il suo racconto
  7. Ron  – Almeno pensami
  8. Ermal Meta e Fabrizio Moro – Non mi avete fatto niente
  9. Annalisa – Il mondo prima di te
  10. Decibel – Lettera dal Duca

Ospiti

In ordine sparso: Roberto Vecchioni, Sting e Shaggy, Il Volo, Biagio Antonacci, il Mago Forest, Franca Leosini e Pippo Baudo, che torna a 50 anni dal suo primo Festival.

 

Sono stati diversi i temi toccati dalla seconda conferenza di Sanremo 2018: classifica, ordine di uscita e ospiti delle prime serate.

Sanremo2018

Come preannunciato ieri, è arrivato puntale il dettaglio sulle percentuali che comporranno la classifica nel corso delle serate. Il televoto avrà un peso del 40%, la giuria demoscopica 30% (voterà nella prima serata), la giuria della sala stampa 30%, la giuria degli esperti 20%. Radio 2 sarà voce ufficiale del Festival. Colpo di scena per lo spostamento di Laura Pausini alla serata di sabato a causa di una laringite. Cenno di poca convinzione sulle reali ragioni da parte di alcuni giornalisti in sala stampa. Al centro dei temi trattati l’ordine di uscita dei cantanti  e gli ospiti delle prime serate.

 

 Prima serata (6 febbraio)

Ordine di uscita dei Campioni

  1. Annalisa – Il mondo prima di te
  2. Ron  – Almeno pensami
  3. The Kolors – Frida (Mai, mai, mai)
  4. Max Gazzé – La leggenda di Cristalda e Pizzomunno
  5. Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – Imparare ad amarsi
  6. Ermal Meta e Fabrizio Moro – Non mi avete fatto niente
  7. Mario Biondi – Rivederti
  8. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli – Il segreto del tempo
  9. Lo Stato Sociale – Una vita in vacanza
  10. Noemi – Non smettere mai di cercarmi
  11. Decibel – Lettera dal Duca
  12. Elio e Le Storie Tese – Arrivedorci
  13. Giovanni Caccamo – Eterno
  14. Red Canzian – Ognuno ha il suo racconto
  15. Luca Barbarossa – Passame er sale
  16. Diodato e Roy Paci – Adesso
  17. Nina Zilli – Senza appartenere
  18. Renzo Rubino – Custodire
  19. Enzo Avitabile e Peppe Servillo – Il coraggio di ogni giorno
  20. Le Vibrazioni – Così sbagliato

Ospiti 

  • Fiorello
  • Tommaso Paradiso (Thegiornalisti) con Gianni Morandi
  • Il cast di “A casa tutti bene”, regia di Gabriele Muccino

Seconda serata (7 febbraio)

Ordine di uscita delle Nuove Proposte

  1. Lorenzo Baglioni
  2. Alice Caioli
  3. Giulia Casieri
  4. Mirkoeilcane

Ordine di uscita dei Campioni

  1. Annalisa
  2. Red Canzian
  3. Decibel
  4. Diodato e RoyPaci
  5. Elio e Le Storie Tese
  6. Ermal Meta e Fabrizio Moro
  7. Ron
  8. Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico
  9. Le Vibrazioni
  10. Nina Zilli

Ospiti:

Il Volo farà un omaggio ad Endrigo insieme a Claudio Baglioni in “Canzone per te” e “La vita è adesso”. Ancora un duetto, il direttore artistico si esibirà con Biagio Antonacci in “Mille giorni di te e di me”. Sting e Shaggy porteranno il loro nuovo brano e in aggiunta anche Sting dedicherà una canzone alla musica italiana con “Muoio per te” di Zucchero.  Altri ospiti previsti: Franca Leosini, Mago Forest e Pippo Baudo (per i 50 anni dal suo primo Festival).

Alle porte la sessantottesima edizione del Festival. La conferenza stampa avvenuta alle 12.30 all’Ariston ha dato il via, definitivamente, alla kermesse.

Conferenza Stampa Sanremo 2018 - Sala stampa Lucio Dalla

Nonostante le premesse tempestose, splende il sole su Sanremo e come previsto arriva anche la prima conferenza stampa del Festival. Ad aprire il Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, con un invito a visitare la città e non soffermarsi solo all’Ariston o al Casinò. Si accenna poi ad un Festival diverso, nuovo, sia dal punto di vista dei contenuti, sia per quanto riguarda le immagini, con nuove tecnologie che permetteranno un cambiamento nella comunicazione visiva.

Baglioni, Hunziker e Favino

A confermare il tutto il direttore artistico Claudio Baglioni: “Ho ripreso il sottotitolo del Festival dedicandolo completamente alla canzone italiana. Spazio alla musica e alle parole, nulla esulerà da questo, non ci saranno astronauti o sportivi come ospiti. Inoltre, una delle linee guida è stata quella di trovare, insieme ad altri interpreti, il modo di ricordare la bellezza che hanno lasciato gli artisti italiani con le proprie opere. Per questo motivo ci saranno diversi tributi, inizieremo insieme a Morandi ricordando Luis Bacalov, con il Volo la dedica ad Endrigo, Bindi e De Andrè con Gino Paoli. Verranno anche ricordati Tenco, Battisti, Dalla e Gaber.”

Parola poi a Michelle Hunziker, che torna al Festival dopo 11 anni: “Il palco è magico, quando arrivi senti subito addosso un senso di responsabilità. Quest’anno sono più tranquilla perché abbiamo provato tanto, durante le prove abbiamo collezionato tante riprese e gaffe divertenti che faranno parte della storia della televisione”. Infine Pierfrancesco Favino, che rompe il ghiaccio scherzando sulla nostalgia che avrà a fine Festival dopo tutti i comfort ricevuti: “Mi fa male la schiena e subito massaggiatori che arrivano. So già che lunedì mi mancherà. È tutto nuovo per me, mi sto divertendo molto con Claudio, Michelle e con i tecnici, che fanno un lavoro importante ed è giusto sottolinearlo. Stare su un palco fa parte della mia vita, sono contento di affrontare questa sfida.”

Il DopoFestival

Arrivano alle domande dei giornalisti anche Edoardo Leo, Rocco Tanica, Rolando Rovello, Carolina De Domenico, Sabrina Impacciatore: “Sarà come stare a casa a commentare. Avremo le caratteristiche di irriverenza, di gioco. Torniamo al Casinò (come nel 1968), un vero e proprio teatro, dove sappiamo di trovarci a nostro agio.” Una particolarità, gli artisti potranno votarsi a vicenda, in palio ci sarà il “Baglioni d’oro”.

Gli ospiti

Tra gli ospiti citati Rosario Fiorello, Laura Pausini (che al momento ha una laringite in atto), Fiorella Mannoia, Biagio Antonacci, Negramaro, Gianna Nannini, il trio Pezzali-Nek-Renga, Sting insieme a Shaggy, James Taylor che duetterà con Giorgia. Importante partecipazione di Pippo Baudo. Da cinema e televisione Stefania Sandrelli, Valeria Solarino, Carolina Crescentini, Stefano Accorsi, insieme a molti altri attori. A Milva il premio alla carriera.

#iosonoqui

Importante l’iniziativa Io sono qui lanciata dal Sindaco di Sanremo, un messaggio forte contro la violenza sulle donne. Come simbolo è stato scelto un fiore, metafora della grazia femminile. La prima indossatrice della spilla è stata Michelle Hunziker, che ha invitato tutti a divulgare lo slogan (e l’hashtag).

Le classifiche Spotify Viral 50 per ogni paese ci permettono di conoscere la musica che non avremmo mai potuto ascoltare.

Spotify Viral 50, musica dagli altri mondi

Che Spotify sia l’applicazione più inflazionata per ascoltare la musica non è certo una novità, eppure all’interno possiede delle particolarità nascoste che non tutti conoscono. Questo perché tutte le principali funzioni e playlist sono riassunte nella home page, quindi è raro che si vada a cercare qualcosa di diverso se già appagati, ma esplorando è possibile scoprire qualcosa di interessante.

Andando su Naviga e spostandosi su Classifiche è possibile accedere alle Top 50 e alle Viral 50, sia del proprio paese, sia globali. Nulla di nuovo, una top fifty in grande stile, ma, scendendo con la pagina, ecco qualcosa di particolare: le Viral 50 per ogni paese. Appena approdati in questa sezione è necessario essere pronti ad ascoltare qualcosa di inaspettato. Il concetto di classifica, soprattutto nel mercato occidentale, tende a far ripetere i classici motivetti relegati all’immaginario pop. Ma sarà così in ogni paese?

Proviamo. In Estonia sta andando fortissimo New Heights di NOEP, una canzone che forse non comparirà mai nelle nostre classifiche, eppure è una bomba, sintomo che in Estonia sanno bene cosa mettere in cima alle charts. Gran disco.

Saliamo ancora un po’, andiamo in Finlandia, dove Auri ha raggiunto la vetta con Night 13, una canzone che difficilmente potremmo trovare all’interno di qualche top ten, la quale, però, può far capire quale sia l’interesse musicale del momento in Finlandia.

In Taiwan la versione in mandarino di Despacito impazza, in Thailandia The Toys con 04.00 sembra riportare in auge uno smooth R’n B del 2000, mentre in Colombia, dove ci si aspetta la classica hit ritmata, la ballata romantica No Hay Nadie Mas di Sebastian Yatra ha rapito gli ascoltatori.

Difficilmente avremmo potuto conoscere queste canzoni se non grazie a questa funzione di Spotify. La potenza del web e dello streaming permette alla musica di essere viva nelle case e nelle strade del mondo. Ancora una volta la coesione sociale parte da una nota.

I primi passi e il successo del Festival di Sanremo raccontato da Rai Storia in concomitanza con l’edizione numero sessantotto, da mercoledì 7 febbraio a venerdì 9 febbraio alle 13.00.

Sanremo Fronteretro, segreti del Festival su Rai StoriaÈ il Festival della Canzone italiana, l’evento musicale nostrano più importante dell’anno da 68 anni. Il tempo è stato scandito dai vincitori e dai vinti, la storia della musica italiana è stata scritta da chi è stato scelto e da chi è stato escluso. Tanti successi e altrettante controversie, il Festival di Sanremo è da sempre oggetto di discussione, ancor prima dei talent, dei reality e dei salotti domenicali. Sarà forse questo dualismo, fatto di contrasti, la formula segreta di questo concorso televisivo? Oppure la location, una piccola cittadina e un piccolo teatro che vincono la supremazia della metropoli?

Sono queste le premesse che ogni anno fanno avvicinare al Festival e a tal proposito Rai Cultura ha deciso di raccontare i primi sei decenni di storia con il documentario Sanremo fronteretro, una produzione curata da Enrico Salvatori, che andrà in onda da mercoledì 7 febbraio a venerdì 9 febbraio alle 13.00 su Rai Storia, proprio nella settimana del 68° Festival della Canzone italiana (in onda dal martedì 6 a sabato 10 febbraio su Rai1).

Ogni puntata, realizzata grazie alle Teche Rai, sarà arricchita da dati statistici e notizie sul Festival. Importanti i contributi di repertorio, da estratti di esibizioni canore a servizi dei TG e inchieste Rai che mostreranno i dietro le quinte.

Si comincia dagli albori, dal 1951, quando Sanremo era solo una gara musicale radiofonica al Casinò. Nel 1955, con la TV, il Festival diventò ben presto una delle cartine di tornasole del costume dell’Italia repubblicana. Nel decennio 1961 – 1970, al tempo del boom economico, avvenne la grande espansione della platea televisiva. Così il Festival arrivò ad audience di venti – venticinque milioni di spettatori, incantando la penisola per una settimana all’anno, fino ai giorni nostri.

Ed Sheeran è uno degli artisti più influenti del nuovo millennio. Quali sono le canzoni nascoste che ogni fan dovrebbe conoscere?

Shape of you, Perfect, Thinking Out Loud  hanno consacrato Ed Sheeran al pubblico come futura leggenda, mentre The A Team, Lego House e I See Fire hanno spianato la strada verso il successo mainstream. Ma quali sono le canzoni di Ed Sheeran, nascoste nei dischi, che ogni fan dovrebbe conoscere? Esistono alcune perle segrete? Eccone 10:

1. Tenerife Sea

Forse la canzone più bella del disco Multiply. Sono gusti. Rimane un’incognita perché non sia mai uscita come singolo, probabilmente a causa della fine della storia d’amore che ha ispirato la canzone. Altro che “Perfect”.

2. Small Bump

Per quanto possa essere difficile descrivere la dolcezza e le fragilità di un bambino, è inimmaginabile quando il bambino in questione non è mai nato. Il giovane artista inglese è riuscito a partorire una delle canzoni più delicate sul tema dell’aborto quando aveva quasi 20 anni. Questa canzone merita di essere nell’Olimpo dei testi mondiali.

3. Friends

All’uscita dei singoli legati all’album Multply, Ed Sheeran fece uscire alcuni inediti per chi comprava la versione digitale dei singoli. All’interno della UK Version di Sing c’era Friends, una bella scoperta.

4. Fall

Uno dei primi dischi da indipendente del rosso inglese fu Songs I wrote with Amy, la stessa Amy che ha firmato insieme a lui Thinking Out Loud. In questo EP ci sono diverse perle che difficilmente si possono ascoltare ai concerti o nelle playlist più comuni, nonostante questo sia un disco da comprare e ascoltare in loop.

5. She

Altra traccia tratta da “Songs I wrote with Amy”, idem come sopra. Il disco è reperibile anche su Spotify.

6. Parting glass

Chi comprò il primo album di Ed Sheeran prodotto da Altlantic Records “+” si accorse che, arrivato a Give me love, la canzone conteneva una ghost track una manciata di secondi dopo la fine. Parting Glass è la rivisitazione di un famoso canto irlandese, come se noi facessimo una cover di Vecchio Scarpone, farla così però è tutta un’altra storia.

7. Drunk

Ed Sheeran in Plus racconta due cose che, considerando la sua biografia, erano frequenti in quel periodo della sua vita, il cuore spezzato e le sbronze. Lui stesso ha dichiarato recentemente di aver abusato delle birre al pub, tanto da aver avuto una grossa difficoltà a perdere i chili presi ed essersene pentito. La canzone resta comunque una reliquia, quando la suona viene cantata da tutti.

8. Dive

Questa canzone, effettivamente, non è davvero nascosta, considerando che l’ultimo disco di Ed Sheeran Divide ha raggiunto le prime posizioni in tantissimi paesi, però non è ancora uscita come singolo vero e proprio. Probabilmente è una delle canzoni più belle di quel disco, ma anche quella che rischia maggiormente di passare in sordina, come accadde per Tenerife Sea.

9. Wake me up

Ancora amore, come è logico che sia. Canzone controversa di Plus, un amore e odio tra i fan. Si percepisce chiaramente il carattere adolescenziale di un Ed Sheeran teenager, non una critica, ma un valore aggiunto, quello di non dimenticarsi mai di quel tipo di sentimento. Non bisognerebbe mai abbandonare completamente la propria parte adolescenziale, soprattutto in amore.

10. All Of The Stars

Tra i tanti talenti che possiede, Ed ha composto colonne sonore veramente azzeccate. La più famosa è I See Fire, realizzata per Lo Hobbit – La desolazione di Smaug. Dalla delicatezza di un libro di John Green, Colpa delle stelle, ne è nato un film con una colonna sonora davvero riuscita, All of the stars. In questo caso si consiglia di prendere il pacchetto completo, leggere il libro, guardare il film e ascoltare la canzone, va bene anche in ordine sparso, non ve ne pentirete.

Sicuramente i fan più accaniti avranno già ascoltato tutte le canzoni proposte, ma tanti altri avranno scoperto qualcosa di nuovo da queste dieci canzoni. Quali sono, invece, le vostre preferite? Quali le più segrete? Vogliamo sapere la vostra.

Ormai non lo si può più definire youtuber, Decarli è stato protagonista su tutti i maggiori media.

Leonardo Decarli
Leonardo Decarli

Leonardo Decarli, classe 1990, iscritto a YouTube dal 2006, uno dei fruitori della golden age del tubo, un creator che è riuscito a tramutare la propria passione in professione, cosa che diventerà, a suo parere, sempre più difficile. Difficile capire quali saranno le sue prossime mosse, un po’ per sua scaramanzia, un po’ perché riesce a fare tutto, multitasking, un coltellino svizzero dei contenuti.

Partiamo dalla tua figura artistica. Oltre a YouTube hai fatto cinema, radio, televisione e anche musica. Sulla carta d’identità, alla voce professione, cosa c’è scritto?

Alla voce professione c’è scritto “tester”, sono una persona che prova a fare tante cose, se ci riesco bene, se non ci riesco almeno ho provato. Ho imparato che nella vita bisogna lanciarsi, bisogna provarci.

Tu hai vissuto i social media dagli albori. Qual è il tuo rapporto con gli haters? Può esserci una soluzione per questo tipo di problematica?

Secondo me gli haters non sono un problema, sono la conferma che stai facendo bene. Nel momento in cui non ti calcolerà più nessuno quello sarà il vero problema. Ben vengano gli haters.

Vista la decadenza di contenuti su Youtube, pensi che questo possa avere una ricaduta sulla nuove generazioni?

Durante l’estate 2017 c’è stata “l’apocalisse” di Youtube, non è servita a molto secondo me. Oggi fare video è accessibile a tutti. Io ho iniziato nel 2006, sono diventato uno youtuber a tutti gli effetti nel 2010, di professione nel 2013 e oggi la piattaforma non permette più una crescita artistica. Non a caso, togliendo i canali storici che sono sempre una garanzia, dove chi li ha creati ormai si può considerare un professionista, è pieno di video di bassa qualità. Noi abbiamo aperto il mercato, quando è stata sdoganata questa figura professionale è andato tutto a rotoli.

Hai fatto uscire diverse cover, l’ultima è stata “Come Mai” di Max Pezzali e grazie a questa hai conosciuto sia Max, sia Claudio Cecchetto, due contatti importanti nel mondo dello spettacolo. Tutto ciò ti ha fatto fruttare qualche nuovo progetto?

Sicuramente mi ha fatto fruttare diversi progetti. Per prima cosa non posso definirmi completamente un cantante, è una passione che ho, che mi piace fare. Ho conosciuto Claudio grazie a Stefano Longoni, il mio manager, lo stesso Claudio ha girato il pezzo a Max. Si è parlato di un paio di progetti a livello musicale, è da due anni che lavoro molto bene con Filadelfo Castro. Tutto quello che faccio mi fa divertire, ed è la cosa più importante. Ho ancora tre anni per definire la mia strada, arrivato a 30 anni vorrei avere qualcosa di più concreto tra le mani che non sia il web, che, per adesso, è un fuoco di paglia.

Quindi pensi che, da qui a tre anni, lo sviluppo del web non sarà tale da canalizzare i contenuti principali sulle piattaforme online?

No, penso di no. Da quando il web è alla portata di tutti sono cambiate le regole del gioco, un tempo tutti volevano essere veline o calciatori, oggi vogliono fare gli youtuber e le fashion blogger. Non è più qualcosa di particolare. Dal 2006 ne ho viste tante di generazioni, in pochi sono diventati professionisti.

L’anno scorso sei stato inviato al Festival di Sanremo per Radio105, ti troveremo anche quest’anno?Ti piacerebbe un giorno partecipare da cantante o da presentatore?

Non so se tornerò quest’anno, mi piacerebbe tornarci a prescindere, il clima a Sanremo è magico. È molto bello vedere come i cantanti affrontino la gara, uno dei gradini più alti per un cantante italiano. Non so se riuscirei a viverla in prima persona come cantante, non mi considero tale, non vorrei bestemmiare, ma sarebbe bellissimo fare entrambi i ruoli, farlo da cantante e dopo trent’anni presentarlo.

In conclusione, prossimi progetti?

Nelle mani ho un progetto cinematografico e una serie tv, dei quali non posso parlare per scaramanzia. Abbiamo comunque dei progetti carini per il 2018, anche grazie alla collaborazione con Claudio Cecchetto, che ha aperto un sacco di strade. Sono davvero molto contento.

Al Genova Hip Hop Festival una leggenda dell’hip hop italiano, Bassi Maestro, che si è concesso ai microfoni di Musica361.

Bassi Maestro, intervista alla leggenda dell’hip hop italiano
Bassi Maestro (Foto © Andrea De Sotgiu).

Una leggenda, si può dire? Si, perché bisogna portare rispetto a chi ha portato il rap in Italia. Di fronte a una pietra miliare di un genere musicale è necessario chiedersi quanto sia rimasto vivo il sacro fuoco che ha permesso all’hip hop di arrivare allo stivale. Ed è proprio di questo sentimento che si parlerà nell’intervista, di quanto la cultura hip hop ad oggi sia rimasta defilata rispetto all’esaltazione della figura del rapper, non più gangsta, ma egomaniaco, a volte pusher. La nuova scuola riconosce l’importanza di una figura come Bassi Maestro o va per la sua strada? C’è un’attenzione al passato, alle discipline fondamentali riassunte nei dj, nei b-boy e nei writer?

Bassi Maestro è riuscito a mutare nel tempo, diventando anche produttore, è un artista che ha ancora tanta voglia di raccontarsi e di continuare la propria missione, quella di portare l’hip hop in tutto il paese, attraverso le generazioni.

Al Genova Hip Hop Festival abbiamo incontrato Giaime, giovane rapper che sta riscuotendo parecchi consensi.

Al grande pubblico sembrerà una faccia nuova, una nuova scoperta, ma nella scena hip hop Giaime è una promessa. Dopo anni di assenza, l’incontro con Andry The Hitmaker ha dato vita a un duo formidabile, Gimmi Andryx – bisogna stare attenti a scriverlo bene perché Giaime ci tiene.

Giaime, una promessa della nuova scuola
Giaime.

È proprio da queste piccolezze che si capisce subito la pasta di questo ragazzo, classe ’95, nato a Milano e dal flow fresco. Nell’intervista si accenna alla sua sensibilità, al suo modo di trattare argomenti in maniera diversa, perché, anche quando scivola sul materialismo e sull’autocelebrazione, fa percepire che ha davvero quella cosa lì che si chiama talento.

Mancano poche ore all’inizio del Genova Hip Hop Festival e Giaime si sta concedendo alle interviste. Sul tavolo qualche snack, qualche cracker. Sono l’ultima intervista della sua giornata, accendo il microfono, prima domanda.

Top