Un esempio di eccellenza italiana, con numerosi premi e riconoscimenti alle spalle.
Si chiama Giuseppina Torre ed è una pianista e compositrice pluripremiata in America, più famosa all’estero che in Italia grazie ad un’importante incontro, che le ha cambiato la vita e che ha fatto si che la sua passione diventasse un vero e proprio lavoro.
Varie e importanti esperienze, premi, riconoscimenti ed esibizioni dal vivo sia per Papa Francesco sia per altri personaggi di rilievo a livello mondiale, e il tuo disco, Il Silenzio delle Stelle, di cui hai detto: «Il mio album è un viaggio emozionale nel labirinto del cuore. Ascoltare questo disco è come sfogliare le pagine di un libro da cui riaffiorano ricordi ed emozioni». Quali sono questi ricordi e queste emozioni?
Tutte le mie composizioni traggono spunto dal mio vissuto e di conseguenza dalle emozioni e sensazioni che provo, sia positive che non. Mi racconto attraverso le note e attraverso di esse esprimo ciò che è dentro di me, intraprendo un viaggio interiore nel labirinto del cuore, nel quale è difficilissimo orientarsi.
Quali le emozioni che desideri risvegliare nel tuo pubblico?
La vita dei nostri giorni è molto frenetica e spesso non ci lascia il tempo di fermarci a riflettere su ciò che stiamo vivendo. Siamo, per così dire, “coscientemente distratti” da ciò che la nostra mente ritiene superfluo, ma che il nostro io più profondo percepisce e immagazzina. Attraverso l’ascolto delle mie composizioni voglio far riaffiorare nell’ascoltatore le emozioni sedimentate in fondo al cuore che difficilmente riescono a risalire a galla.
Caricando un tuo brano su iTunes, sei stata notata e scoperta dagli organizzatori dei Los Angeles Music Awards e sei diventata in poco tempo famosa in tutti gli Stati Uniti. Cosa hai pensato quando hai capito di essere più famosa all’estero che in Patria?
Ormai è quasi un luogo comune che, in qualsiasi settore, artistico, letterario o scientifico che sia, nella nostra amata Italia sia molto più difficile emergere. Io sono uno dei tanti casi di “Nemo propheta in Patria”, me ne rendo quotidianamente conto dalle attenzioni che provengono, nel mio caso, dagli Stati Uniti. L’ultimo Award vinto a inizio di quest’anno con la composizione Il mio cielo –che ha ottenuto più di 12.000 ascolti nelle web radio di tutto il mondo- mi poterà a partecipare come ospite al Gala degli Akademia Awards of Los Angeles il 20 Aprile 2018.
Immaginavi tutto questo successo quando hai pubblicato la tua canzone?
Assolutamente no, tant’è che pensavo fosse uno scherzo e invece ho dovuto ricredermi. Da quel momento in poi ho vissuto un sogno.
Hai iniziato la tua carriera concertistica interpretando brani di musica classica. Qual è stata la spinta che ti ha portata a comporre la tua musica?
La mia è stata sempre una passione. Scrivevo e mettevo da parte, poi in uno dei tanti momenti di “crisi” personale ho deciso di tirare fuori dal cassetto tutto ciò che avevo scritto ed è nato il progetto discografico de Il Silenzio delle stelle.
Durante la tua carriera hai sperimentato diverse situazioni musicali. Cosa cambia? Qual è quella che ti ha appassionato di più e perché?
Sono una persona fondamentalmente curiosa, a cui piace sperimentare. Per fare un esempio, anni fa collaborai con un bravissimo dj italiano che mi chiese, quasi a sfidarmi dato la mia provenienza classica, di fare una cover al piano di un brano degli U2 . Scelsi New Years Day e quel brano fa ora parte del repertorio dei Buddhas Bar ed è stato esportato in America, ovviamente. Recentemente invece mi sono cimentata nella scrittura di una composizione per piano e voce con testo in latino. Questo brano, abilmente cantato dalla Soprano Angela Gragnaniello, fa parte della soundtrack del documentario La mia Idea di Arte -tratto dall’omonimo libro di Papa Francesco- che vedrà la luce nel periodo natalizio.
Hai studiato con maestri di alto livello e hai collaborato con artisti eccellenti. Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Il mio sogno , e quindi il mio prossimo obiettivo, sarebbe quello di scrivere una colonna sonora per un film. Spero si avveri.
Qual è la canzone che senti potrebbe essere per te la colonna sonora di quest’anno?
Viva la vida dei Coldplay. Esco da un periodo della mia vita molto difficile, dal punto di vista personale. Stavo per mollare tutto, i miei sogni e di conseguenza anche la mia musica, ma grazie all’affetto delle persone a me più care e a chi mi segue con immensa stima ho avuto la forza di riprendere in mano la mia vita e andare avanti, quindi… Viva la Vita!
Sotto l’albero di Natale quale regalo vorresti trovare?
Vorrei trovare tanta serenità, quella che ho smarrito e che cerco di riconquistare giorno per giorno.
Come trascorrerai le feste natalizie?
In assoluto relax , staccando la spina e dedicandomi ai miei cari.
Infine, cosa lasceresti alle spalle dell’anno che sta finendo e cosa porteresti con te in quello nuovo?
Se potessi, lascerei un dolore profondo che è stato la perdita di mia mamma avvenuta circa tre mesi fa. Ma è impossibile perché questo dolore mi accompagnerà per tutta la vita. A parte questo, il 2017 è stato un anno positivo, pieno di soddisfazioni e stimoli, spero di proseguire nel 2018 sotto questa buona scia.