Un esempio di eccellenza italiana, con numerosi premi e riconoscimenti alle spalle.

Giuseppina Torre, la pianista siciliana pluripremiata in America
Giuseppina Torre, la pianista siciliana pluripremiata in America.

Si chiama Giuseppina Torre ed è una pianista e compositrice pluripremiata in America, più famosa all’estero che in Italia grazie ad un’importante incontro, che le ha cambiato la vita e che ha fatto si che la sua passione diventasse un vero e proprio lavoro. 

Varie e importanti esperienze,  premi, riconoscimenti ed esibizioni dal vivo sia per Papa Francesco sia per altri personaggi di rilievo a livello mondiale, e il tuo disco, Il Silenzio delle Stelle, di cui hai detto:  «Il mio album è un viaggio emozionale nel labirinto del cuore. Ascoltare questo disco è come sfogliare le pagine di un libro da cui riaffiorano ricordi ed emozioni». Quali sono questi ricordi e queste emozioni?
Tutte le mie composizioni traggono spunto dal mio vissuto e di conseguenza dalle emozioni e sensazioni che provo, sia positive che non. Mi racconto attraverso le note e attraverso di esse esprimo ciò che è dentro di me, intraprendo un viaggio interiore nel labirinto del cuore, nel quale è difficilissimo orientarsi.

Quali le emozioni che desideri risvegliare nel tuo pubblico?
La vita dei nostri giorni è molto frenetica e spesso non ci lascia il tempo di fermarci a riflettere su ciò che stiamo vivendo. Siamo, per così dire, “coscientemente distratti” da ciò che la nostra mente ritiene superfluo, ma che il nostro io più profondo percepisce e immagazzina.  Attraverso l’ascolto delle mie composizioni voglio far riaffiorare nell’ascoltatore le emozioni sedimentate in fondo al cuore che difficilmente riescono a risalire a galla.

Caricando un tuo brano su iTunes, sei stata notata e scoperta dagli organizzatori dei Los Angeles Music Awards e  sei diventata in poco tempo famosa in tutti gli Stati Uniti. Cosa hai pensato quando hai capito di essere più famosa all’estero che in Patria?
Ormai è quasi un luogo comune che, in qualsiasi settore, artistico, letterario o scientifico che sia, nella nostra amata Italia sia molto più difficile emergere. Io sono uno dei tanti casi di “Nemo propheta in Patria”, me ne rendo quotidianamente conto dalle attenzioni che provengono, nel mio caso, dagli Stati Uniti. L’ultimo Award vinto a inizio di quest’anno con la composizione Il mio cielo –che ha ottenuto più di 12.000 ascolti nelle web radio di tutto il mondo- mi poterà a partecipare come ospite al Gala degli Akademia Awards of Los Angeles il 20 Aprile 2018.

Immaginavi  tutto questo successo quando hai pubblicato la tua canzone?
Assolutamente no, tant’è che pensavo fosse uno scherzo e invece ho dovuto ricredermi. Da quel momento in poi ho vissuto un sogno.

Hai iniziato la tua carriera concertistica interpretando brani di musica classica. Qual è stata la spinta che ti ha portata a comporre la tua musica?
La mia è stata sempre una passione. Scrivevo e mettevo da parte, poi in uno dei tanti momenti di “crisi” personale ho deciso di tirare fuori dal cassetto tutto ciò che avevo scritto ed è nato il progetto discografico de Il Silenzio delle stelle.

Durante la tua carriera hai sperimentato diverse situazioni musicali. Cosa cambia? Qual è quella che ti ha appassionato di più e perché?
Sono una persona fondamentalmente curiosa, a cui piace sperimentare. Per fare un esempio, anni fa collaborai con un bravissimo dj italiano che mi chiese, quasi a sfidarmi dato la mia provenienza classica, di  fare una cover al piano di un brano degli U2 . Scelsi New Years Day e quel brano fa ora parte del repertorio dei Buddhas Bar ed è stato esportato in America, ovviamente. Recentemente invece mi sono cimentata nella scrittura di una composizione per piano e voce con testo in latino. Questo brano, abilmente cantato dalla Soprano Angela Gragnaniello, fa parte della soundtrack del documentario La mia Idea di Arte -tratto dall’omonimo libro di Papa Francesco- che vedrà la luce nel periodo natalizio.

Hai studiato con maestri di alto livello e hai collaborato con artisti eccellenti. Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Il mio sogno , e quindi il mio prossimo obiettivo, sarebbe quello di scrivere una colonna sonora per un film. Spero si avveri.

Qual è la canzone che senti potrebbe essere per te la colonna sonora di quest’anno?
Viva la vida dei Coldplay.  Esco da un periodo della mia vita molto difficile, dal punto di vista personale. Stavo per mollare tutto, i miei sogni e di conseguenza anche la mia musica, ma grazie all’affetto delle persone a me più care e a chi mi segue con immensa stima ho avuto la forza di riprendere in mano la mia vita e andare avanti, quindi… Viva la Vita!

Sotto l’albero di Natale quale regalo vorresti trovare?
Vorrei trovare tanta serenità, quella che ho smarrito e che cerco di riconquistare giorno per giorno.

Come  trascorrerai le feste natalizie?
In assoluto relax , staccando la spina e dedicandomi ai miei cari.

Infine, cosa lasceresti alle spalle dell’anno che sta finendo e cosa porteresti con te in quello nuovo?
Se potessi, lascerei un dolore profondo che è stato la perdita di mia mamma avvenuta circa tre mesi fa. Ma è impossibile perché questo dolore mi accompagnerà per tutta la vita. A parte questo, il 2017 è stato un anno positivo, pieno di soddisfazioni e stimoli, spero di proseguire nel 2018 sotto questa buona scia.

Giuseppina Torre, la pianista siciliana pluripremiata in America

L’orso giallo è il nuovo disco dei Vallanzaska: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Vallanzaska, l'orso giallo è il nuovo disco dello storico gruppo
Vallanzaska, l’orso giallo è il nuovo disco dello storico gruppo.

Pionieri della musica ska punk, con una carriera alla spalle di tutto rispetto. Stiamo parlando dei Vallanzaska, che hanno pubblicato il loro nuovo album. Si chiama L’orso giallo e tratta il tema dell’ansia. Ma non solo. Abbiamo parlato proprio con loro e scoperto qualcosa di più sul disco e sulle loro esperienze.

Gruppo storico, con ben 10 album alle spalle e 25 anni di attività. Ultimo lavoro della Ska Band è il nuovo album L’orso giallo. Come si è evoluta la vostra musica negli anni?
Si è evoluta molto più ultimamente, negli ultimi due anni, rispetto ai primi 24 della nostra storia. Ci hanno chiamato puristi dello ska, che non corrisponde alla realtà. Ora ci guida la voglia di divertirci con anche altri generi, ci piace variare dal punto di vista degli arrangiamenti, della scrittura. La “vallanzaskosità” rimane comunque, nei testi. Ma, in fondo, anche quando scriviamo “DUBai”, che di ska non ha niente, ma è un dub estremamente cupo, si percepisce che è una nostra canzone. In sala prove, prima di cominciare a ripassare le scalette, suoniamo liberamente. Abbiamo visto che ci diverte tantissimo. Da lì anche il motivo di un nuovo approccio stilistico, fino alle nuove canzoni registrate dal fido Michele Gas.

In questo album, oltre a trattare  vari temi della società attuale e di quanto non funziona al suo interno, affrontate il tema dell’ansia. Quali sono le vostre ansie e diciamo anche paure?
Non le conosciamo nel profondo, per questo ci fanno ancora più paura. L’ansia di cui parliamo è però la tematica di solo alcune canzoni, come Soia, dal cui testo abbiamo preso il verso “orso giallo” che dà il titolo al nostro nuovo lavoro. Però parliamo anche di fantapolitica da disaster movie in Donald Trump. Ansia anche qui. D’altronde il mondo è così, per quanto ci sia ancora spazio per le emozioni e l’amore, come cantiamo in Butterfly.

Qual è, invece, secondo voi, il tema che può maggiormente colpire il pubblico?
Non saprei, dovrei guardare i trend del momento, sempre che sia davvero quello che segue il pubblico. Non abbiamo mai pensato veramente di seguire i trend. Anche perché nel momento in cui li insegui, sono già passati, non sono più trend.

Perché i nostri lettori dovrebbero ascoltare L’orso giallo?
Perché è la prova fisica di una metamorfosi storica.

L’insolita copertina è firmata da Davide Romagnoni. Com’è nata questa scelta?
Sono io che ti rispondo, cantante ma anche autore del disegno di copertina. Volevo fare qualcosa che incuriosisse, qualcosa di strano, che strizzasse l’occhio alla pop art, e comunque mai visto. Altro che trend.

Il 27 ottobre è partito il vostro tour, che terminerà il 16 dicembre. Oltre a far ballare e cantare, quali sono le vostre aspettative, quali le soddisfazioni che vi fanno dire di aver fatto un buon tour?
Beh la cosa principale che guardiamo è la risposta del pubblico ai nostri concerti. Quanta gente c’è, se si diverte, cosa ci chiede, che canzoni nuove canta. Altre date sono in arrivo, a coprire anche tutta l’estate. Già questa estate 2017, invece, abbiamo presentato nei live un po’ delle nuove canzoni e il pubblico è rimasto sorpreso. Se la rideva, se la cantava. Tutto grazie al passaparola. Ora il disco è uscito, vediamo cosa succede.

Che effetto vi fa essere considerati i pionieri della musica ska punk? Quale  consiglio vi sentite di dare a chi vuole entrare nel mondo della musica e approcciarsi a questo genere?
Di non fare canzoni copia incolla con quelle dei vostri miti. Meglio imparare le originali, crescere e crearsi uno stile proprio, riconoscibile e condiviso dal pubblico, unico motore per la sopravvivenza. E poi, infine, avere il coraggio di cambiare quando senti che vuoi cambiare.

Oltre al tour, quali sono i vostri programmi per il prossimo futuro? Come trascorrerete le vostre vacanze Natalizie?
In famiglia le vacanze di Natale. Siete comunque tutti invitati a casa del nostro batterista Bini che accoglie tutti i lettori a casa sua per la cena del 25 dicembre. Mentre dal 2018 porteremo ancora in giro, anche all’estero, un solo verbo. Quello dell’orso giallo.

Vallanzaska, l'orso giallo è il nuovo disco dello storico gruppo

Il nuovo fenomeno della scena indie pubblica il suo secondo singolo e lavora al suo primo progetto

Asia Ghergo, Giovani Fluo è il secondo inedito della YouTuber
Asia Ghergo, Giovani Fluo è il secondo inedito della YouTuber.

Si chiama Asia Ghergo e ha solo 17 anni, ma ha già conquistato la scena indie italiana e pubblicato il suo secondo singolo, dal titolo Giovani Fluo, con il quale descrive, in modo molto leggero, la nostra generazione, che cambia di continuo.

Ma chi è in realtà Asia? Una ragazza come tante, ma che con passione e impegno è riuscita ad ottenere quello che voleva: fare del suo hobby preferito un vero e proprio lavoro. La marchigiana, infatti, ha imparato a suonare la chitarra da autodidatta, cominciando all’età di 15 anni, e nell’estate del 2016 ha aperto il suo canale YouTube. Proprio lì la giovane artista ha iniziato a pubblicare video delle sue performance mentre cantava cover in acustico nella sua cameretta, con come sfondo un armadio popolato da poster di Warhol e Gauguin, Electrick Children e The Ring, Van Halen e Sex Pistols. Ha riarrangiato brani di artisti e gruppi quali Calcutta, Levante, Canova, Giorgio Poi, Lo Stato Sociale, Ex Otago, TheGiornalisti, Pop-X e Canova, e alcuni, ascoltandola, hanno condiviso i suoi video sulle loro pagine ufficiali, donandogli una grande visibilità.

Si può parlare proprio del caso Asia Ghergo, una giovane ragazza che ha ottenuto un successo dopo l’altro. Ha scalato la classifica Viral Italia 50 su Spotify, ha aperto concerti di Coez, Levante e Lo Stato Sociale. Di quest’ultimo gruppo, la Ghergo ha aperto il concerto il 22 aprile 2016: è proprio quest’evento che ha sancito il suo ingresso come artista nel mondo musicale.

Nel 2017 Asia ha aperto anche una pagina Facebook dove condivide video, pensieri e novità in ambito artistico. Ora, invece, è pronta per dar vita al suo primo progetto musicale: uscirà un EP di 5 o 6 brani inediti, oltre a 2016, pubblicato il 10 giugno scorso. Ad aiutarla c’è Roberto, suo padre, e un team di professionisti.

A dicembre Roma e Milano accoglieranno il concerto del secondo appuntamento del mago più famoso del mondo

Date del concerto di Harry Potter a Roma e Milano
La locandina di “Harry Potter e la Camera dei Segreti”, prossimamente a Roma e Milano

L’Orchestra Italiana del Cinema è pronta a presentare Harry Potter e la Camera dei Segreti in concerto in Italia. Dopo il tour in Cina tra i più prestigiosi teatri di Shanghai, Jiangyin, Wuxi e Nanjing, che ha avuto un enorme successo, il secondo capitolo della saga del maghetto più famoso del mondo viene presentato in concerto  a Roma e a Milano. Prima all’Auditorium della Conciliazione l’1, il 2 e il 3 dicembre, poi al Teatro degli Arcimboldi il 27 e il 28 dicembre.

L’orchestra, formata da circa ottanta elementi e diretta da Justin Freer e da Christian Schumann, esegue la colonna sonora di John William, mentre su uno schermo di più di 12 metri vengono proiettate le immagini del film Harry Potter e la Camera dei Segreti.

«La serie di film di Harry Potter continua ad essere un fenomeno culturale che ha dato vita a milioni di fan in tutto il pianeta ed è con grande piacere che abbiamo pensato di offrire per la prima volta uno spettacolo unico che vede interpretare le musiche integrali dal vivo da una grande orchestra sinfonica, il tutto mentre il film viene proiettato contemporaneamente sul grande schermo: un evento indimenticabile e unico nel suo genere» ha dichiarato proprio Justin Freer, presidente della Cineconcerts, società che ha creato questa serie di concerti, in collaborazione con la Warner Bros. Consumer Products.

Date del concerto di Harry Potter a Roma e Milano
Un momento dello spettacolo.

«Harry Potter è sinonimo di eccitazione in tutto il mondo e speriamo che, presentando questa incredibile musica con il film completo, il pubblico potrà gioire nel ritornare in questo mondo magico insieme ai tanti personaggi meravigliosi che lo abitano» sono, invece, le parole di Brady Beaubien di Cineconcerts e Produttore di concerti per la serie.

Pronti ad immergervi nuovamente nelle avventure di Harry e dei suoi amici? Partecipare a questo fantastico concerto potrebbe essere l’occasione giusta per festeggiare i 20 anni dall’uscita del primo libro di J.K. Rowlings.

Concerti, incontri con gli artisti, conferenze e presentazioni di dischi e giovani emergenti per una settimana all’insegna della musica

Milano Music Week: date, programma e artisti
Milano Music Week.

Dal 20 al 26 novembre si terrà la prima edizione della Milano Music Week. Si tratta di una settimana dedicata alla musica e al mondo musicale. Ci saranno concerti, incontri con gli artisti, showcase, presentazioni di nuovi progetti discografici e occasioni per far conoscere artisti e produzioni emergenti, per un totale di 200 artisti, 100 live, 57 djset, 16 talk e 112 panel.

Il tutto avrà luogo a Milano, in diversi luoghi della città, dalla Fondazione Feltrinelli all’Alcatraz, dal teatro Dal Verme al Carroponte. Milano, infatti, è definita “la città della musica” perché lì hanno sede molte aziende musicali e perché durante tutto l’anno sono ospitati eventi dedicati alle forme d’arte e cultura più differenti, tra cui moda, letteratura, design e fotografia. La scelta è ricaduta sul capoluogo lombardo proprio per questo motivo: la musica è arte, intrattenimento, cultura, lavoro ed impresa.

Quest’iniziativa è nata grazie al Comune di Milano, che ha voluto organizzare qualcosa a livello nazionale, ma che aprisse le porte anche a tutto ciò che riguarda la musica dal punto di vista mondiale. A lavorare insieme al Comune ci sono la SIAE per autori ed editori musicali, la FIMI per l’industria discografica, Assomusica per le aziende che si occupano dell’organizzazione di spettacoli e Nuovo Imaie per i musicisti.

Si terranno sia eventi aperti al grande pubblico sia conferenze più specializzate, come la Linecheck Music Meeting and Festival, e gli ospiti saranno numerosissimi. Boosta, Giovanni Caccamo, Caparezza, Lodovica Comello, Niccolò Fabi, Gigi D’Alessio, Francesco Gabbani, Fabri Fibra, Ghali, Hasa-Mazzotta, Davide Shorty, Paola Turci e Le Vibrazioni sono slo alcuni dei tanti presenti durante tutta la settimana.

L’evento finale, poi, si terrà all’XFactor Music District, in Corso Garibaldi 115. Sul palco saliranno i concorrenti del talent show ancora in gara, che avranno modo di incontrare i loro fan per la prima volta.

Per il programma completo della settimana, ecco il link del sito ufficiale della Milano Music Week.

Tre artisti che sono stati colonna sonora per intere generazioni si uniscono per un progetto live imperdibile, che partirà il 18 gennaio.

MAX NEK RENGA, le date del tour
Foto © Luisa Carcavale

Max Pezzali , Nek  e Francesco Renga  si sono uniti per dar vita a un tour del tutto nuovo e che si prospetta interessante ed emozionante. Tre artisti con la A maiuscola, con una carriera di tutto rispetto alle spalle, si mettono in gioco con un lavoro innovativo. Per la prima volta da quando hanno iniziato questa professione, infatti, Max, Nek e Renga interpretano i loro più grandi successi a tre voci.

I tre cantanti sono stati un punto di riferimento per intere generazioni, alle quali hanno fatto da vera e propria colonna sonora di vita. La loro tournée – dal titolo MAX NEK RENGA, il tour – inizierà nel 2018.

La prima data è il 18 gennaio, a Pala Arrex di Jesolo. Si continua il 20 all’RDS Stadium di Genova,  il 26 e il 27 al Pala Alpi Tour di Torino, il 29 all’Adriatic Arena di Pesaro, e il 31 al Pala Sele di Eboli. Il primo febbraio si esibiscono al Pala Partenope di Napoli, il 3 al Pal’Art Hotel di Acireale, il 4 al Palasport di Reggio Calabria, il 12 e 13 febbraio al Pala Bam di Mantova, il 16 all’Arena Spettacoli Padova Fiere di Padova, il 20 al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 21 al Modigliani Forum di Livorno e il 23 all’Unipol Arena di Bologna. Le ultime date, per il momento, sono il 4 e 6 aprile al Pala Lottomatica di Roma, l’11 aprile al Pala Florio di Bari e il 19 e 20 aprile al Mediolanum Forum di Assago di Milano.

Il tour è stato anticipato da un brano, Duri da battere, di Max Pezzali, contenuto nel suo ultimo disco Le canzoni alla radio, in uscita il 17 novembre. La nuova canzone, interpretata da Pezzali insieme ai suoi due nuovi compagni di avventura, è disponibile in radio e in tutte le piattaforme digitali, oltre ad esserci il video ufficiale diretto dai Manetti Bros.

Nel videoclip i tre protagonisti sono nei panni dei famosi eroi dei film: Max è come Indiana Jones, Nek come l’agente Ethan Hunt di Mission Impossibile e Renga come James Bond.

Parte il 14 novembre, da Torino, l’Emotional Tattoos Tour, in cui PMF porterà in giro per il mondo nuovi brani e vecchi successi

Premiata Forneria Marconi, date di Emotional Tattoos Tour
Premiata Forneria Marconi.

Sono passati 14 anni da quando PMF – Premiata Forneria Marconi ha pubblicato il suo ultimo album di inediti. Ora la band torna sulla scena musicale con un album internazionale e proiettato già nel futuro. Mondiale lo si capisce già dal titolo del disco, Emotional Tattoos; proiettato in avanti lo dimostra l’immagine di copertina dove, come ha dichiarato la band, «si vede una fantastica nave spaziale guidata da Franz e Patrick, una nave che ci porta in luoghi mai esplorati prima, accompagnando il pubblico nel nuovo mondo PFM, dove la musica non ha solo un’identità ma si evolve e abbraccia molti generi».

Emotional Tattoos è stato pubblicato il 27 ottobre per InsideOutMusic/SonyMusic in due versioni diverse, una italiana (la cui tracklist è 1. Il regno, 2. Oniro, 3. La lezione, 4. Mayday, 5. La danza degli specchi, 6. Il cielo che c’è, 7. Quartiere Generale, 8. Freedom Square – instrumental, 9. Dalla Terra alla Luna, 10. Le cose belle, 11. Big Bang) e una inglese (che contiene 1. We’re not an island, 2. Morning Freedom, 3. The lesson, 4. So long, 5. A Day we share, 6. There’s a fire in me, 7. Central District, 8. Freedom Square – instrumental, 9. I’m just a sound, 10. Hannah, 11. It’s my road).

Le due versioni dell’album ci danno una visione molto attuale del mondo in cui viviamo e analizzano il rapporto tra la musica e il sogno, che stimola l’immaginazione dell’ascoltatore nel migliore dei modi. I brani contenuti, infatti, vengono descritti non come semplici canzoni, ma come tatuaggi emotivi che puoi sentire sulla pelle.

Il gruppo, che recentemente è stato premiato al 50° posto nella Royal Rock Hall of Fame dei 100 artisti più importanti del mondo, ha in programma un tour, che porterà in giro per il mondo i loro più grandi successi e questi nuovi singoli.

Emotional Tattoos: al via il tourPremiata Forneria Marconi, date di Emotional Tattoos Tour
PFM, la cover dell’album Emotional Tattoos.

Ecco le tappe dell’Emotional Tattoos Tour:

  • 14 Novembre a Torino(Teatro Colosseo)
  • 15 Novembre a Genova(Teatro Carlo Felice)
  • 23 Novembre a Trento (Auditorium Santa Chiara)
  • 25 Novembre a Zoetermeerin Olanda (De Borderij)
  • 1 Dicembre a Padova(Gran Teatro Geox)
  • 2 Dicembre a Varese(Teatro Openjobmetis)
  • 29 Dicembre a Bari (Teatro Petruzzelli)
  • 30 Dicembre a Castrovillari(Teatro Sybaris)
  • 9 e 10 Gennaio a Tokyo (Billboard – Doppio concerto)
  • 11 Gennaio a Osaka(Billboard)- Doppio concerto
  • 31 Gennaio a Bologna(Teatro Duse)
  • 2 Marzo a Milano(Teatro Dal Verme)
  • 9 Marzo a Brescia(PalaBrescia)
  • 11 Marzo a Assisi (Teatro Lyrick)
  • 12 Marzo a Roma(Teatro Olimpico)
  • 13 Marzo a Napoli(Teatro Augusteo)
  • 23 Marzo La Spezia (Teatro Civico)
  • 24 Marzo a Montecatini (Nuovo Teatro Verdi)
  • 20 Aprile a San Paolo (Espaco das Amaericas)
  • 21 Aprile a Rio De Janeiro (Vivo Rio)
  • 22 Aprile a Porto Alegre(Bourbon Country)
  • 23 Aprile a Belo Horizonte(Teatro Palacio dad Artes)
  • 25 Aprile a Concepcion (Teatro de la Universidad de Concepcion)
  • 26 Aprile a Santiago Del Chile(Teatro Oriente)
  • 28 Aprile a Buenos Aires(Teatro Coliseo)
  • 30 Aprile a Lima
  • 3 Maggio a Città Del Messico (BlackBerry Hall)
  • 6 Maggio a Gettysburg (Majestic Theater)
  • 7 maggio a New York(Highlineballroom)
  • 8 maggio a Chicago(Reggies Live)
  • 12 Maggio a Legnano- Teatro Galleria

Un nome particolare, un grande senso dell’umorismo e tanta voglia di fare punk rock.

Monsieur Blumenberg, esce Divertissement Avec Du Punk
Monsieur Blumenberg, esce Divertissement Avec Du Punk.

La passione di Monsieur Blumenberg è il punk rock, anche se tra il primo album – uscito nel 2001- e il secondo sono passati diversi anni e si è dedicato al genere lounge insieme al fratello. La cosa più importante nella musica, però, per l’artista è il senso dell’umorismo che definisce “fondamentale“. 

Monsieur Blumenberg. Come mai hai scelto questo nome d’arte?
Monsieur Blumenberg sarebbe un mio ipotetico cugino franco-tedesco che vive a Strasburgo (Blumenberg è Montefiori in tedesco) appassionato di Wunderkammer, da cui Wunderkammer Music.

Il tuo primo disco, Musique et Couleurs, del 2001 ha avuto grande riscontro in Italia e non solo. Ti aspettavi tutto quel successo?
No, me ne aspettavo di più. Scherzo, è stata una gratificante e piacevole sorpresa.

Torni sulla scena musical dopo sedici anni. Come hai trascorso tutto questo tempo? Ti sei dedicato solo alla musica o hai coltivato altre passioni?
In questi anni mi sono dedicato maggiormente al progetto Montefiori Cocktail con mio fratello.

Il tuo nuovo disco, Divertissement Avec Du Punk, ossia Divertimento con il Punk Rock, rende omaggio alla vecchia scuola Punk Rock. Che cos’ha in più, secondo te, rispetto ad altri generi musicali?
Il punk rock ha un’immediatezza che pochi generi musicali hanno: si basa su forme musicali semplici, ma che, in realtà, trasmettono una spontaneità da musica folk, popolare.

Monsieur Blumenberg, esce Divertissement Avec Du PunkCiò che ti caratterizza è il senso dell’umorismo. Quanto è importante saper scherzare anche nel mondo musicale?
Per me è seriamente fondamentale.

Nell’album ci sono anche due brani originali, la traccia del titolo di apertura e Sex, Bugs, Rock and Roll. A cosa e perché la scelta di inserire queste due canzoni? Raccontaci un aneddoto, una curiosità di questo disco, qualcosa che non hai mai raccontato a nessuno.
La traccia di apertura è come un’introduzione all’album, mentre la seconda è un chiaro tributo a Ian Dury. Un aneddoto? L’idea della versione di Should I Stay mi venne mentre ascoltavo Cha Cha Cha D’Amour di Dean Martin: gli cantai sopra i Clash e mi accorsi che ci stavano perfettamente.

Ci terrai informati delle tue prossime progettualità, continuerai a fare musica per i tuoi fan?
Mais oui, bien sur.

Finalmente arriva per la prima volta in Italia BLUE MAN GROUP, uno degli spettacoli più visti, colorati e interessanti al mondo.

BLUE MAN GROUP arriva in Italia e parte da Milano
Un momento dello spettacolo dei BLUE MAN GROUP.

Il BLUE MAN GROUP , parte l’8 novembre da Milano, precisamente dal Teatro degli Arcimboldi, e si continua al Teatro Politeama Rossetti di Trieste dal 22 novembre.

Il gruppo, che attualmente ha all’attivo produzioni stabili a New York, Boston, Chicago, Las Vegas, Orlando e Berlino, è nato in America più di 25 anni fa e in tutto questo periodo è riuscito a conquistare il cuore di oltre 35 milioni di persone di età, cultura e nazionalità differenti proprio perché è “as colorful as life“.

Lo spettacolo che viene messo in scena, infatti, ha come punti di forza la musica e il colore: si tratta di una vera e propria performance art in cui i tre protagonisti blu comunicano, stando sul palcoscenico di un teatro, tutta la gioia e l’amore che provano verso la vita e i rapporti interpersonali.

Gli spettatori possono avere l’occasione di prendere parte ad un’esperienza del tutto unica e indimenticabile, grazie a ironia, sarcasmo, arte, musica, teatro, poesia, divertimento, energia, tecnologia e colore. Tutti magicamente uniti in un mix che si può ritenere perfetto e che fa di tutto per combattere l’isolamento dell’uomo e rendere i teatri dei luoghi gioiosi in cui condividere questi bellissimi ideali che esaltano la vita alla massima potenza e che, dopo tutto, sono dentro ognuno di noi.

BLUE MAN GROUP arriva in Italia e parte da Milano
BLUE MAN GROUP.

Un esempio di questo coinvolgimento è la cosiddetta “Splash Zone“, l’area delle prime file di platea dove gli spettatori ricevono in regalo un poncho impermeabile per non essere coperti dalle esplosioni di colore, ma soprattutto per essere essenzialmente protagonisti dello show.

Se vedendo lo spettacolo rimarrete a bocca aperta, la stessa cosa succede scoprendo cosa c’è dietro la creazione di ognuno di essi. Ci vogliono circa 17 crew members, 60 pelli di tamburo, 16 piatti per la batteria, 64 bacchette per le percussioni, 190 litri circa della speciale pittura in 3 colori, 14 kg di gelatina, 8 scatole di cereali Cap’n Crunch, 40 pezzi di cioccolato bianco Toblerone, 385 marshmallows, 44 scatole di Kinder Brios, 21 cuffie per nascondere i capelli dei Blue Men, 28 confezioni di make up blu.

Per quanto riguarda il gruppo, si è formato nel 1991 quando tre amici, Matt Goldman, Phil Stanton e Chris Wink, si sono esibiti per la prima volta al teatro Astor Place, inaugurando l’era dell’intrattenimento Off-Broadway. Ad oggi, i tre, oltre allo show, hanno girato il mondo con il Megastar World Tour, la parodia di un concerto rock, e hanno prodotto tre album, uno nominato ai Grammy. Inoltre, per il loro 25° anniversario è stato pubblicato anche Blue Man World, un trattato che esplora il personaggio protagonista, proprio Blue Man, dal punto di vista antropologico.

La canzone scritta da Secondo Casadei è pronta a fare il giro del mondo

Romagna Mia: arriva il Bando di InternazionalizzazioneAvete presente Romagna mia? La canzone è stata scritta da Secondo Casadei nel 1954 e il ritmo è quello del valzer. Almeno una volta nella vita l’avrete sicuramente ascoltata, anche perché è diventata una sorta di “inno nazionale” per la Romagna, terra che viene cantata in modo nostalgico dall’autore.

Questo famosissimo brano, però, non è rinchiuso tra i confini della Romagna. Grazie all’etno folk band dei Kachupa e Tonino Carotone, – che l’hanno tradotta in lingua spagnola – e alla produzione di Giordano Sangiorgi del MEI e Giuliano Paco Ciabatta della Casadei Sonora – Romagna Mia sta facendo il giro del mondo.

La traduzione spagnola è stata fatta da Riccarda Casadei, figlia di Secondo, proprio per celebrare i 70 anni di attività della Casadei Sonora. Inoltre, è stata registrata, stampata su cd e distribuita online grazie soprattutto alla band dei Kachupa.

La “nuova” canzone è stata presentata alla stampa spagnola venerdì 15 settembre al Mercato della Musica Viva popolare di Vic in Catalogna. Erano presenti membri della stampa internazionale della musica folk e di festival famosi, oltre che produttori di musica folk e popolare in tutta Europa. Al MEI, invece, è stata fatta conoscere nella serata di apertura del 29 settembre a Casa Spadoni, a Faenza. Inoltre, è stata fatto sentire nelle principali fiere e festival di tutta l’area latina e mediterranea.

Non bisogna scordarsi che il brano è stato internazionalizzato proprio per dare importanza al mondo del liscio della Romagna, alle sue 100 orchestre, 50 balere e altrettante scuole di ballo che fanno sempre un grande lavoro per farsi conoscere in tutto il mondo. Tutto il progetto, infatti, è sostenuto da Mibact e Siaec grazie al bando Sillumina che cerca di allargare l’interesse del liscio alle nuove generazioni, sia nazionali sia internazionali.

Pronti a ballare il brano che siamo abituati a sentire in un modo tutto diverso?

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