Voci per la libertà, il festival che unisce musica e diritti umani, si terrà dal 20 al 23 luglio a Rosolina Mare in provincia di Rovigo, in collaborazione con l’associazione Amnesty International.

Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty, il festival della musica e dei diritti umani
The Bastard Sons of Dioniso.

L’edizione 2017 di Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty, è molto importate, per due motivi. Prima di tutto perché la manifestazione è giunta alla sua ventesima edizione e poi perché, quest’anno, sono state introdotte grandi novità in vista dell’evento. Infatti, Voci per libertà entra a far parte di una rassegna più ampia, ossia Arte per la libertà. Grazie a questo nuovo progetto, da aprile a settembre, a Rosolina Mare si terranno numerosi eventi musicali, artistici, cinematografici e teatrali.

Uno dei momenti più importanti del festival coincide con 4 giornate di luglio, durante le quali si esibiranno grandi artisti italiani e band emergenti, che gareggeranno per aggiudicarsi il Premio Amnesty International Italia Emergenti, dedicato ai migliori brani legati alla Dichiarazione universale dei diritti umani.

Ma come si svolgeranno queste quattro giornate? Scopriamolo insieme.

Si parte giovedì 20 luglio con gli Psycodrummers, gruppo di percussionisti, che apriranno il Festival. Durante il corso della serata verranno inaugurate anche due installazioni: Inalienabile e SOS – Save our Souls. La prima è un progetto a cura di PianoB che tratta il rapporto fra musica e diritti umani attraverso fotografie, voci e video. L’evento sarà arricchito dalla presenza di personaggi come Francesco Guccini, Fiorella Mannoia e Carmen Consoli.
La seconda installazione, invece, dal forte impatto sociale, è costruita con giubbotti salvagente abbandonati sulle coste dell’Isola di Lesbo dai migranti e nasce dall’idea di Achilleas Souras. A chiudere la serata ci sono i The Bastard Sons of Dioniso, band trentina scoperta durante X Factor 2009.

Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty, il festival della musica e dei diritti umani
Lele, vincitore della categoria Nuove Proposte al Festival di Sanremo 2017

Venerdì 21 si continua con la prima delle due semifinali del concorso. Si esibisce, poi, come ospite Diodato, giovane cantautore italiano conosciuto nel 2014 al Festival di Sanremo e grazie alle partecipazioni a Che tempo che fa. Sabato 22 c’è, invece, la seconda parte delle semifinali. Ospite della serata è Lele, finalista ad Amici nel 2016 e vincitore della categoria Nuove Proposte al Festival di Sanremo 2017 con il brano Ora mai.

Il festival si conclude domenica 23 luglio, con la finale del concorso per gli emergenti, che decreterà il vincitore di questa ventesima edizione. A cantare sul palco come ospite Nada, vincitrice del Premio Amnesty International Italia 2017 con Ballata triste.

Dal 13 maggio, prende il via l’evento VivaVivaldi a Venezia: la mostra multisensoriale, unica nel suo genere, dedicata al musicista Antonio Vivaldi. Per i visitatori, la possibilità di immergersi nel mondo dell’artista attraverso immagini, suoni, esperienze olfattive e percezione dell’ambiente.

La mostra è dedicata ad Antonio Vivaldi, massimo esponente del barocco italiano e famoso per aver composto le Quattro Stagioni, il concerto più eseguito al mondo. L’esposizione è allestita nelle sale del Museo diocesano del capoluogo veneto vicino alla Basilica di San Marco.

Si tratta di una novità assoluta perché rappresenta un nuovo modo di fruire dei beni culturali: VivaVivaldi The Four Season Myster è un format artistico che racconta la musica attraverso le immagini, i suoni, le esperienze olfattive e quelle della percezione dell’ambiente.

L’innovativa mostra è prodotta da Emotional Experiences e, Francesco Bernardi, il presidente nonché ingegnere con la passione per l’arte, ha spigato che:

«La cultura è di tutti, perciò Viva Vivaldi è una mostra pop. Non un’alternativa alle mostre d’arte che celebrano le opere originali degli autori. Vuole invece dare all’uomo d’oggi le ragioni per andare a vedere anche le altre mostre o per assistere ad un concerto»

Tutto il progetto è stato realizzato grazie ad un grandissimo team, guidato dal generale manager di Emotional Experiences, Gianpiero Perri, il quale ha dichiarato che tutta la squadra ha voluto:

«Presentare sulla scena nazionale ed internazionale una nuova proposta di fruizione culturale, un’esperienza capace di incuriosire ed introdurre ad una maggiore conoscenza della figura e dell’opera di questo grande musicista, avvalendoci di una chiave poetica e, al contempo, di una illustrazione artistica e spettacolare».

Tra i tanti nomi importanti, Gianni Canova, storico del cinema e studioso della comunicazione, Francesco Fanna, direttore dell’Istituto italiano Antonio Vivaldi presso la Fondazione Cini, e dalla musicologa Micky White.

 

VivaVivaldi a Venezia, un nuovo modo di fruire i beni culturali
La mostra di VivaVivaldi a Venezia.

La mostra si apre nel chiostro di S. Apollonia, dove viene illustrata la vita del musicista grazie alle parole del poeta Davide Rondoni, direttore artistico del progetto. Si passa poi nelle sale del primo piano del museo e, grazie ad un percorso di luci e musica, il visitatore potrà avvertire tutte le sensazioni che l’artista provava mentre componeva. Il racconto della storia di Antonio Vivaldi prosegue con  il linguaggio cinematografico e, più nello specifico, grazie ad un video del regista Marco Pozzi, vengono messe in risalto la potenza di immaginazione e la creatività del musicista. Jean-François Touillaud e Gilles Ledos, due massimi esperti dell’hi-tech, a supporto della creazione artistica spettacolare, hanno invece prodotto lo spettacolo di videomapping, per la prima volta in un ambiente interno. Dodici proiettori, suono dolby surround ed effetti speciali per «tradurre un genio in luce e immagini».

La musica, che accompagna il turista nel percorso, è un mix dei brani del musicista, con “zone di cesura inedite” create dal compositore Cristian Carrara, facendo in modo che i brani parlino di Vivaldi stesso.

Dal 19 al 21 maggio, Milano ospiterà la sesta edizione di Piano city Milano, manifestazione gratuita e aperta a tutti, dove i protagonisti saranno le persone e la musica dei pianoforti.

L’evento sarà caratterizzato da concerti, lezioni di piano, tributi a maestri, progetti e percorsi inediti, suddivisi in tre giorni, per un totale di 50 ore di musica, 450 appuntamenti in 250 luoghi differenti sia in centro città che in periferia.

Sarà il pianista Chilly Gonzales ad aprire l’evento Piano City Milano, a cui seguiranno tantissimi concerti e progetti. Tra i tanti c’è il Piano Lesson, un’occasione che permetterà di scoprire qualcosa in più sul pianoforte: le caratteristiche che contraddistinguono lo strumento musicale e i trucchi del mestiere di pianista, saranno svelate attraverso storie ed avventure raccontate dai maestri in sei lezioni.

Durante le tre giornate, si potrà assistere a concerti diurni e notturni, che partono dall’alba fino ad arrivare a notte fonda, grazie al Piano Night e al Piano Sunrise, che permetteranno, a musicisti di fama internazionale, di suonare musiche che spazieranno dall’antico al contemporaneo. Inoltre, tanti saranno i tributi ai grandi artisti, specialmente negli House Concert e nei Concerti in Cortile, che avranno sede, tra i tanti posti, al laghetto e nei giardini a Villa Reale, aperti eccezionalmente per questa bella manifestazione.

Piano city Milano, oltre ad essere aperta e gratuita per tutti, è adatto anche ai più piccoli: infatti, al Piano Center, saranno installatati dei Toy Piano, pianoforti giocattolo che coinvolgeranno i bambini cercando di farli avvicinare alla musica e, in particolare, a questo strumento.

Altro progetto portato avanti dalla manifestazione è Musica On the road, un’iniziativa che occuperà la città con concerti itineranti di Piano à Porter, Piano Bici e Piano Tandem, grazie alla collaborazione con il Gruppo Piaggio.

 

Piano city Milano, la città a suon di pianoforte 1
Un concerto durante il Piano city Milano

Tanti saranno i luoghi in cui poter assistere ai concerti nella città di Milano: Santeria Social Club, Base Milano, Mare culturale urbano, chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, Civico Museo Archeologico, Albergo Diurno Venezia, Pinacoteca di Brera, Triennale di Milano, Palazzo Litta, Galleria Vittorio Emanuele e Bosco Verticale sono solo alcuni.

L’iniziativa, però, non si ferma solo nel centro del capoluogo lombardo, ma supera i confini della città stessa. Il programma Fuori porta, prevede infatti concerti con pianisti e generi diversi, nelle province di Milano, Como, Monza e Brianza e Bergamo.

Pronti a tuffarvi in questa nuova avventura all’insegna della musica e soprattutto del pianoforte? Per partecipare agli House Concerts e ai Concerti in Cortile è necessario prenotarsi sul sito ufficiale dell’evento, mentre per gli altri concerti è opportuno controllare le modalità di partecipazione.

Dall’esperienza ad Amici e la sua carriera come cantautore fino allo spettacolo teatrale dal titolo Dialogo – Concerto dialogato: Luca Tudisca si racconta a Musica361.

 Luca Tudisca si racconta a Musica361
Luca Tudisca è impegnato nello spettacolo teatrale Dialogo – Concerto dialogato.

Dopo il diploma con merito al M.A.S. – Music, Arts & Show – di Milano e la partecipazione all’edizione 2014/15 di Amici di Maria De Filippi, il cantautore Luca Tudisca si è fatto spazio nel mondo della musica. E non solo: il 25 maggio arriva al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano il suo primo spettacolo teatrale, dal titolo Dialogo – Concerto dialogato. Il progetto, realizzato grazie alla regia di Mauro Simone, racconta una storia d’amore, scritta da Elisabetta Tulli e coreografata da Nadia Scherani. I due attori, Elena Nieri e Matteo Volpotti, recitano sotto le note di Luca Tudisca.

Noi di Musica361 abbiamo intervistato proprio Luca, che ci ha raccontato qualcosa di più di questo spettacolo, legato anche all’iniziativa benefica Porta in scena il tuo cappotto a favore di Opera San Francesco, e della sua partecipazione al talent di Canale 5.

Dialogo è la canzone che ha segnato il tuo esordio ad Amici. Come è nato il brano?
Questo brano è nato a caso, quando ero in vacanza e ho visto una coppia che festeggiava i cinquant’anni di matrimonio. Io non li conoscevo, ma mi sono immaginato la loro vita e la loro storia fin dall’inizio.

Ci sono altri segreti, oltre al dialogo, per far si che una coppia viva felice così a lungo?
Il dialogo – una parola chiave, quasi magica – è importante non solo nel rapporto di coppia, ma in generale: può avvenire tra genitori, tra genitore e figlio o tra amici.

Perché hai deciso di dar vita ad uno spettacolo teatrale?
È una cosa che volevo fare da tanto tempo: infatti, anni fa dovevo scrivere uno spettacolo con Mauro Simone, ma non ci siamo mai potuti accordare perché eravamo incasinati a livello lavorativo. Dopo diverso tempo, mi è venuto in mente di creare uno spettacolo teatrale con le mie canzoni e la prima persona a cui ho pensato è stata Mauro. L’ho chiamato, gli ho spiegato quello che volevo fare e lui si è mostrato subito disponibile: ci siamo incontrati in un bar a Roma e da lì è nata l’idea di Dialogo.

Qual è il punto centrale dello spettacolo?
La caratteristica di questo spettacolo è un capotto, che rappresenta il passare degli anni. Gli attori, andando avanti nello spettacolo, indossano più cappotti uno sopra l’altro e fisicamente si appesantiscono. Questo rappresenta poi il passare degli anni: è come se invecchiassero, a causa della pesantezza dei loro passi e dei loro movimenti.

Quanto è importante per te il fatto che il tuo spettacolo sia legato ad un’iniziativa benefica?
Molto, perché sono uno a cui piace fare del bene: se c’è la possibilità di aiutare, ben venga. Questa è stata una piccola iniziativa e, anche se in minima parte, potrebbe dare una mano.

 Luca Tudisca si racconta a Musica361
Luca Tudisca sul palco.

Quanto è stata importante la tua esperienza ad Amici per il tuo futuro nel mondo della musica e per lo spettacolo?
Lo spettacolo con Amici non c’entra nulla, sono due cose completamente diverse perché lo spettacolo è un po’ più intimo, non affine ai canoni del talent. Amici mi ha aiutato tanto perché mi ha dato visibilità e la possibilità di far conoscere me e le mie canzoni a più persone: rimane un’esperienza che rifarei, ma la affronterei in maniera diversa.

Hai detto che avresti vissuto l’esperienza nel talent in modo diverso. Hai trovato degli aspetti negativi?
Questo percorso, più che negativo, è difficile e tosto da affrontare perché stressa particolarmente, a causa delle pressioni e della competizione, che sono elementi che proprio non mi appartengono. Rimane un’esperienza per me importante perché ho imparato tante cose e ho conosciuto persone e artisti con i quali mi sento ancora.

Se ti proponessero di partecipare ad un nuovo talent, accetteresti? Se si, quale?
Non credo, ora sto cercando di seguire una mia strada e gli obiettivi sono altri. Se mi chiamassero da X Factor dicendomi che sono dentro, ci penserei.

Che progetti hai per il tuo futuro?
Innanzitutto, c’è questo spettacolo teatrale che è partito come una sorta di esperimento, ma sta diventando una delle cose principali verso le quali sono proiettato e alle quali tengo molto perché sta funzionando bene. Parallelamente sto lavorando all’album con Cesare Borzi e Andrea Di Cesare e sta per uscire il disco dello spettacolo teatrale, con le mie canzoni in acustico.

Avete mai pensato ad un luogo fisico in cui artisti emergenti possano confrontarsi tra loro?
Vi siete mai immaginati un vero e proprio polo creativo in cui ognuno possa esprimersi al meglio attraverso la musica, avendo la possibilità di cantare, scrivere, comporre e lavorare insieme ai colleghi? Esiste un luogo dove poter dare delle dritte e, allo stesso modo, accettare anche le critiche?

A Milano tutto questo, oggi, è possibile. Il 5 maggio, infatti, si è tenuto il party di inaugurazione di Casa della musica, in corso Buenos Aires 41, un luogo di brainstorming per gli artisti emergenti e anche per i volti più noti della musica italiana ed internazionale. In questo contesto giovane e dinamico ogni artista esprime la propria arte e ne cura ogni minimo dettaglio, dall’esercizio vocale alla tutela del prodotto e della creazione, passando per la produzione discografica.

Il progetto è nato grazie all’unione artistica tra Vocal Care e Nuvole e Sole. La prima è una realtà che offre dei corsi di formazione in campo musicale, mentre il secondo è un collettivo che ha tra i suoi obiettivi principali quello di produrre musica. A seguire ogni singolo cantante ci sono tre personaggi d’eccezione: Danila Satragno, Andrea Papazzoni e Arianna Mereu, i quali avranno compiti differenti. Danila organizzerà lezioni frontali con i cantanti, Andrea a Arianna di Nuvole e Sole, invece, terranno delle Master Class alle quali parteciperanno anche diversi esperti, come autori, arrangiatori, produttori, discografici, registi e giornalisti.

Per chi non li conoscesse, Danila, Andrea e Arianna sono figure importanti nel campo della musica.

Arriva a Milano casa della musica, il salotto per artisti emergenti
Danila Satragno.

Danila è sia una cantante jazz che una Vocal Coach e vanta una carriera di più di trent’anni. Per quanto riguarda la sua esperienza in questo ambito musicale, la Satragno ha collaborato con Uri Caine, Stefano Bollani, Carl Anderson e Fabrizio De Andrè, ed è stata insegnante di Canto Jazz presso la Duke University, nel North Carolina, ottenendo il premio come Miglior Cantante agli Italian Jazz Awards, considerato l’Oscar italiano per il jazz. Come Vocal Coach, invece, è famosa per aver elaborato Vocal Care, il metodo che insegna sia in Italia che all’estero a cantanti, attori e speakers al fine di migliorare livello di voce e l’espressività.
Danila è stata coach ufficiale di alcuni artisti durante il Festival della canzone di Sanremo, sia nell’anno 2016 che 2015 e, proprio in quest’ultimo, si è aggiudicata il premio FIM come Miglior Vocal Coach nazionale.
Tra i tanti artisti che ha seguito nella sua carriera, ricordiamo Ornella Vanoni, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Roby Facchinetti, Giusy Ferreri, Biagio Antonacci, Annalisa Scarrone, Mario Biondi ed Arisa. Inoltre, ha partecipato ad alcune trasmissioni Rai e Mediaset, in veste di cantante, insegnante di canto ed opinionista.

Andrea è autore e musicista. Dopo essersi diplomato in pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma e, laureato in Composizione e Audio Engineering al Saint Louis College of Music, si è inserito nel mondo musicale. Si occupa sia della parte autorale sia, di tutto ciò che ha a che fare con il post produzione. Tra i tanti nomi, ha collaborato con Noemi, Antonino e Giulia Luzi.

Arianna, invece, è cantante, autrice e Vocal Coach, specializzata in Vocal Care. Nel suo curriculum troviamo la partecipazione ad Amici nel 2009, alcuni lavori in Rai, Mediaset, La7 e MTV come cantante in show televisivi e concerti. Infine, dal 2010 accompagna Emma Marrone in tutti i suoi concerti.

Oltre a queste iniziative, Casa della musica organizza workshop di musica pop e jazz, conferenze sulle metodologie vocali d’avanguardia e mental training e corsi di formazione professionale per gli artisti emergenti, che avranno anche l’occasione di esibirsi e farsi conoscere durante l’Aperitivo in Musica. Si tratta, come ha dichiarato la Satragno, di :

«uno show case nel quale i cantanti emergenti potranno esibirsi nel nostro ‘salotto’ e avere un dialogo diretto con discografici, giornalisti, produttori ed autori. Questa opportunità renderà di certo unici gli incontri, perché crediamo fermamente che la buona musica passi attraverso un sano confronto in un ambiente ricco di fermento».

Se siete curiosi di sapere come procede il lavoro di questo nuovo progetto, l’appuntamento è il 24 maggio, alle ore 21, presso il Memo Restaurant di Milano. I ragazzi che partecipano a Casa della musica si esibiranno live, insieme a Ylenia Lucisano e Renato Caruso alla chitarra.

Dieci canzoni eleganti e poetiche che esprimono l’amore per la vita: ecco Mancino, il primo album del cantautore ventiduenne fiorentino Francesco Rainero.

Francesco Rainero, chi è il cantautore toscano
Francesco Rainero.

Nel panorama della musica italiana arriva una voce nuova. Stiamo parlando di Francesco Rainero, un giovane cantautore fiorentino di 22 anni che il 5 maggio ha pubblicato il suo primo album, dal titolo Mancino. Si tratta di un disco fresco, ma allo stesso tempo maturo, nel quale l’autore mostra tutto l’amore che prova per la musica e, in generale, per la vita. Le canzoni che formano l’album sono dieci e presentano uno stile elegante e poetico, che non si preoccupa di stare al passo con le esigenze e con le richieste musicali del momento, ma racchiudono tutte le esperienze artistiche che Rainero ha svolto negli ultimi anni, sia come autore che come interprete.

Francesco, infatti, dopo aver frequentato il Liceo Classico Galileo, ha deciso iscriversi alla facoltà di Lettere Antiche presso l’Università degli Studi di Firenze e di iniziare, parallelamente, un percorso musicale: infatti, ha già diverse esperienze alle spalle nel mondo della musica, che lo hanno formato e gli hanno permesso di arrivare fino alla pubblicazione del suo primo album. Ha studiato all’Accademia Musicale di Firenze, ha preso parte alla Compagnia delle Formiche, per la quale è stato attore di musical per famiglie nei teatri di tutta Italia, e da diverso tempo conosce Bungaro, che è suo insegnante sia per quanto riguarda la scrittura dei testi, sia per la vocalità.
Il giovane cantautore è conosciuto anche per aver partecipato e vinto l’iniziativa promossa da Tim Music, Live a Casa tua, con Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè. Rainero è riuscito ad aggiudicarsi il primo posto e a realizzare insieme ai tre artisti un live esclusivo a casa sua, grazie ad un messaggio nel quale cantava una canzone tutta in rima. Francesco è stato anche l’unico solista selezionato per il Liga Rock Park: infatti, ha aperto il concerto di Luciano Ligabue, tenutosi al parco di Monza il 24 settembre dello scorso anno. Oltre ad aver avuto la possibilità di esibirsi davanti al pubblico del cantautore emiliano, il giovane artista ha vinto un premio, assegnato dalla SIAE, di 5.000 euro, da usare per tutte le attività legate alla carriera musicale. Infine, Francesco si è esibito al Bluetrusco, la scorsa estate, aprendo il concerto di Grazia Di Michele.

Con l’album Mancino, Francesco Rainero vuole unire tutte queste esperienze e presentarsi al pubblico italiano. Il vero e proprio esordio è già avvenuto sabato 6 maggio, alle ore 21, al Teatro di Rifredi di Firenze, quando il cantautore fiorentino, cantando e suonando la chitarra acustica, ha presentato il suo album insieme ad altri colleghi. Ad accompagnarlo c’erano Michele Vitulli con il Chapman Stick, Jacopo Ciani con il violino, il mandolino elettrico e le tastiere, e Francesco Cherubini con le percussioni, mentre i Last hanno aperto l’evento musicale con un set acustico.

Durante la serata si è data molta importanza ai brani significativi del cantautore. In primis, Nani e giganti, la canzone che, per la Notte Nazionale del Liceo Classico, è stata trasmessa in circa 400 licei italiani.
Poi, le canzoni È volato via luglio e Come un albero. La prima è, in Mancino, un duetto dell’artista insieme all’ex insegnante di canto di Amici Grazia di Michele, della quale è andato online il backstage video in contemporanea all’uscita del disco. La seconda, invece, è piaciuta all’attrice Antonella Questa, tanto che ha deciso di inserirla nel suo spettacolo dal titolo “Un sacchetto d’amore”.

Mancino, il disco d'esordio di Francesco Rainero
Mancino, il disco d’esordio di Francesco Rainero

Il trio Appassionante pubblica il suo terzo album, progetto in collaborazione con la Digital Records “Overlook Italia”, nel quale la tradizione dell’opera italiana viene rivisitata in chiave moderna.

Appassionante: esce Nell'aria, l'album del trio classico pop
Il trio Appassionante.

Dopo la pubblicazione dei dischi Appassionante del 2006 e Salve del 2008, il trio formato dalle tre soprano Giorgia, Stefania e Mara, torna sulla scena con il loro nuovo album dal titolo Nell’aria. Si tratta di un progetto nato presso la casa discografica Overlook Italia grazie alla collaborazione con il produttore Mauro Borzellino.

Questa raccolta di brani si propone l’obiettivo di riprendere delle arie poco sfruttate e riproporle al pubblico in chiave innovativa, avvicinandole a linguaggi e ritmi più moderni e trasformandole in canzoni. In particolare, vengono ripresi compositori famosissimi, come Puccini, Rossini, Delibes, Mascagni e Beethoven, e ricostruiti in base alle esigenze attuali, rispettando sempre il pensiero originale degli autori e la storia che hanno voluto raccontare nelle loro opere.

Lo scopo di questo album è proprio quello di far capire ai suoi ascoltatori che tutto passa attraverso l’aria: il nostro corpo, i nostri desideri e sogni più profondi, ma anche le nostre emozioni e i nostri pensieri. E, soprattutto, grazie all’aria che la musica riesce ad arrivare a tutti, così come le nostre vibrazioni. Il titolo di questo nuovo disco è, quindi, estremamente importante e simbolico, dato che rappresenta il concetto di elemento naturale unito a quello di romanzo.

Tutto ciò viene raccontato attraverso la voce energica, appassionante e accattivante delle tre soprano, che riescono ad esprimere a pieno il loro stile. L’album, infatti, è un cross-over di musica classica e pop che in Italia sta avendo sempre più successo. In Europa, in particolare in Germania, invece, il gruppo è già consacrato dal punto di vista artistico, tanto che nel 2010 è stato testimonial mondiale per la compagnia aerea Air Berlin, che ha inserito un loro brano nella compilation Passion, con la collaborazione di Warner Music.

Appassionante: esce Nell'aria, l'album del trio classico pop
Un’altra immagine del trio Appassionante

Il disco è anche un po’ cinematografico perché ogni brano, pur essendo indipendente, è collegato agli altri, formando un insieme armonico. Ascoltando l’intero album, si inizia con Intro, una composizione originale di tutta l’orchestrata che è ripresa nel brano finale con una canzone, con dei titoli di coda, proprio come nei film. Si continua con i brani Quanti inverni, un omaggio a Mi chiamano Mimì dalla Boheme, una delle più grandi opere di Puccini, e Find Me, composizione originale che cita Il Duetto dei FIori dell’opera Lakmè del francese Delibes. Si prosegue con l’ascolto di Amami, cantata insieme a Gianluca Paganelli, considerata una composizione passionale costruita intorno ad Amami Alfredo de La Traviata di Giuseppe Verdi, con Una voce poco fa che rende l’aria di Rossini un pezzo dance, I don’t know why, che ha un significato sociale, e Memories of you, sempre con Paganelli, che gira attorno a E Lucean le Stelle della Tosca di Puccini. Abbiamo poi Danzerò per te, che dà la melodia all’intermezzo della Cavalleria Rusticana di Mascagni, Inno alla gioia di Beethovem, Maestrali, che ha un titolo significativo, e Aria, che esprime pienamente il concetto dell’album. L’ultimo brano è Finale (nell’aria) che rappresenta i titoli di coda.

Sito web: http://appassionante.info

Le Deva tornano più forti di prima, lanciando il loro nuovo singolo dal titolo Un’altra idea, che racconta di un amore difficile.

Un'altra idea: ecco il nuovo singolo de Le Deva
Le deva, Un’altra idea è il nuovo singolo.

Dopo L’amore merita e L’origine, Simonetta Spiri ha deciso di abbandonare il gruppo: il suo posto, però, è stato preso da Laura Bono. Quest’ultima, insieme a Greta, Verdiana e Roberta Pompa, ha dato vita ad un nuovo progetto, quello de Le Deva. Le quattro ragazze sono pronte a ripartire più forti di prima, iniziando proprio dal loro primo singolo dal titolo Un’altra idea.

Il brano è in radio e sugli store digitali da venerdì 5 maggio e rappresenta il ritorno del gruppo. Scritta e composta da Antonio Maggio, Zibba – consulente artistico del progetto – Marco Rettani – conosciuto già perché aveva preso parte a L’amore merita e L’origine – e Verdiana, si tratta di una canzone d’amore. Un amore non felice, ma nel pieno delle difficoltà, anche se cerca in tutti i modi proprio “un’altra idea”, piuttosto che continuare a fingere di provare un sentimento che in realtà non esiste più.

Per quanto riguarda lo stile, invece, si tratta di un pezzo rock e graffiante, ma allo stesso tempo non manca quel pizzico di eleganza che lo rende raffinato. Ognuna delle quattro cantanti riesce ad esprimere al meglio la propria vocalità, armonizzandosi una con l’altra.

Inoltre, è disponibile il videoclip ufficiale della canzone su Youtube e sulle migliori piattaforme di streaming da giovedì 4 maggio. Il video, con la regia di Mauro Russo, ragazzo pugliese già noto per aver realizzato altri video importanti, gioca sui quattro elementi della natura, rappresentati ognuno da una componente del gruppo. Questa operazione, però, non è nuova: infatti, già nel video de L’origine era presente un meccanismo simile, così come nello stesso nome scelto per rappresentare Verdiana, Laura, Greta e Roberta.

Ad oggi, le quattro ragazze sono in studio per mettere a punto gli ultimi dettagli, come la creatività e la scrittura dell’album. Importante per il disco è poi il numero quattro, come le cantanti che compongono il gruppo. Si tratta di un simbolo numerologico che torna sempre e che darà anche il nome all’album che uscirà il prossimo mese.

Le date del tour

Le Deva sono già pronte per dare via ad un tour, del quale sono state fissate, per il momento, solo alcune date. Si inizia il 13 maggio a Pallagorio (KR), per continuare a Gallipoli (LE) l’11 giugno e a Pisa il 17. L’11 luglio si esibiscono a Cecina (LI), mentre il 3 agosto a Roma. L’8 settembre, invece, il concerto si terrà a Calciano (MT).

«Una traccia di vita, un percorso bagnato da una pioggerellina che scioglie promesse, dubbi. In un attimo il rovesciarsi dei sentimenti che ci rinfresca l’animo e tutto ritorna a fiorire, tutto ha un nuovo spessore, anche la normalità a cui spesso dimentichiamo di appartenere». Con queste parole Silvia Oddi ha presentato la sua nuova canzone dal titolo “Pioggia di aprile“, disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire dal 24 aprile scorso.

Silvia Oddi, Pioggia di aprile è il nuovo singolo
Silvia Oddi, Pioggia di aprile è il nuovo singolo.

Dopo un anno dall’uscita del suo ultimo album “Ingenua felicità“, la Oddi torna sulla scena con questo nuovo singolo, prodotto da Gianluca Salvi per l’etichetta Gnu Wave, scritto dalla stessa Silvia e musicato da Lorenzo Capriotti, suo coautore nonché amico d’infanzia.

Ma chi è Silvia Oddi e che esperienze ha nel campo musicale? Per chi non la conoscesse, Silvia è una cantautrice italiana, nata a Roma il 17 giugno del 1998. La sua passione per la musica inizia a tredici anni, suonando la chitarra da autodidatta; decide poi di iscriversi, negli anni del liceo, alla Roma Rock School. Nella scuola romana, la ragazza studia sia la chitarra elettrica con il maestro Fabio Cerrone, sia la chitarra acustica con Massimo Satta e, grazie alle conoscenze, allo studio e alle esperienze lì maturate, compone le prime melodie. Inizialmente, Silvia mette in musica le poesie scritte da sua mamma, mentre poi passa alla scrittura dei testi, insieme a Lorenzo Capriotti.

La sua carriera continua nell’estate del 2013 al “Non solo Festival“, una manifestazione che si svolge ogni anno a Trasacco, in provincia de L’Aquila. Proprio lì, la cantautrice incontra Gianluca Salvi, produttore indipendente e fondatore di Gnu Wave, l’etichetta che ha insieme a Fabio Colella. Salvi ascolta dei brani inediti della Oddi e dà vita ad un progetto discografico che ha inizio nei primi mesi del 2015, quando la romana si avvicina a due generi musicali della prima metà degli anni ottanta, ovvero il new wave e il post punk.

Silvia Oddi, Pioggia di aprile è il nuovo singoloDopo qualche mese, nel settembre del 2015, escono “Serena” e “Amore e amicizia”, i suoi due primi singoli, mentre dicembre è il mese del brano “Ingenua felicità”, con tanto di video diretto dalla regista Cristina Ducci. In concomitanza con questa uscita, la Oddi incide la cover di “Face to face, heart to heart”, una canzone dei The Twins datata 1982 con in allegato il video diretto da Angelo Croce. La cover è piaciuta così tanto al gruppo musicale tedesco, che ha condiviso sulla propria pagina ufficiale la cover: un vero successo per Silvia, appena avviata alla carriera musicale.

Gli ultimi suoi lavori prima di “Pioggia di aprile” risalgono allo scorso anno. Nel 2016, infatti, sono usciti il singolo “Incubo di un’ora”, con un video diretto sempre dal regista Angelo Croce, e il disco “Ingenua felicità”, registrato e missato da Nicola Valente al Toxic Studio di Latina e da Fabio Colella allo studio Sasha Records di Trasacco, con Stefano Del Vecchio alla cura del mastering. In particolare, l’album racchiude tutte le esperienze musicali fatte da Silvia fino a quel momento e vanta della collaborazione con diversi musicisti quali Fabio Colella, Nicola ed Eugenio Valente e Stefano Francazio.

Facebook: SilviaoddiOfficial

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