“Jack on tour – From Lynchburg to NYC” porta Joe Bastianich e Giò Sada di nuovo negli Stati Uniti, a New York. On the road con Jack Daniel’s.

Joe Bastianich e Giò Sada
Joe Bastianich e Giò Sada.

Da mercoledì 15 novembre alle 20.45 su Sky Arte HD (alle 22:55 su Sky Uno HD, disponibile su Sky On Demand) torna il rockumentary in quattro puntate con l’imprenditore gourmet Joe Bastianich e il cantante Giò Sada, vincitore di X Factor 2015.

Dopo aver attraversato il Tennessee, “Jack on tour – From Lynchburg to NYC” porta la strana (ma ormai affiatata) coppia alla scoperta di New York. Si fa riferimento a Lynchburg perché quella è la sede della Jack Daniel Distillery, la più antica distilleria degli Stati Uniti. Ufficialmente registrata dal governo statunitense nel 1866, è stata inserita nel Registro Nazionale dei luoghi storici.

L’on the road a bordo del van nero Jack Daniel’s farà rotta verso la grande mela, portando Joe Bastianich e Giò Sada lungo le strade di New York. Il loro viaggio alla scoperta della parte più autentica della metropoli americana sarà appunto raccontato nel rockumentary “Jack on tour”, che torna dopo l’ultima stagione dedicata al viaggio lungo la Music Highway del Tennessee, che ha portato Bastianich e Sada fino alla storica Distilleria di Lynchburg, in cui hanno scoperto i valori più autentici di Mr. Jack.

In “Jack on tour – From Lynchburg to NYC” Joe e Giò visiteranno New York alla ricerca dello stesso spirito fatto di indipendenza, integrità, determinazione.

Joe Bastianich e Giò Sada tornano con Jack on Tour
Joe Bastianich e Giò Sada tornano con Jack on Tour.

Quali luoghi della sua città ci farà scoprire Bastianich? New York è la metropoli dove è cresciuto e dove è diventato un restaurant man di successo, ma è anche la città dove si è appassionato alla musica. Joe porterà Giò e il pubblico alla scoperta dei luoghi iconici di New York e delle sue sonorità, tra passato e presente, alla ricerca delle diverse anime della città.

Chi è stato a New York sa come ogni quartiere abbia le sue caratteristiche e una linfa vitale diversa da quella degli altri: si partirà con la scoperta del Queens, il quartiere in cui Joe ha passato la sua infanzia.

In ognuno dei quattro episodi di “Jack on tour – From Lynchburg to NYC”, Joe e Giò incontreranno chi è riuscito a realizzare idee originali, coltivando il proprio spirito indipendente fino al successo. Ovviamente, verrà tenuta in debito conto anche la cucina: non mancheranno alcuni curiosi food tip di Bastianich. Gli ingredienti ci sono tutti, basta aspettare il 15 novembre.

Il colorato mondo di Mika sta per riaprirsi. “Stasera CasaMika” torna da oggi, 31 ottobre, su Rai2. Sempre divertente, intelligente, e nuovo rispetto alla prima stagione.

"Stasera CasaMika" raccontata per noi da Mika
Mika. Foto: © Julian Hargreaves

Mika, vulcanico, stupito, intelligente, profondo, divertente. Mika cantate, Mika intrattenitore, ritorna in tv con il suo show di musica e incontri. Contaminazione è la parola chiave di “Stasera CasaMika”, che vedremo a partire da oggi, 31 ottobre, su Rai2.

Sarà contaminazione di luoghi (in giro per l’Italia e all’estero) e di tempi: ci ritroveremo nell’Italia del 1967 con la fiction “Il ragazzo che viene dal futuro”, un progetto nato da Mika e Ivan Cotroneo che si integra perfettamente nello show.

L’idea di andare indietro nel tempo di 50 anni è nata perché «Questo show non ha un meccanismo basato su un format; l’unica idea che poteva esserci, per me, era quella di un viaggio che continuasse dalla scorsa stagione», spiega Mika. «Questo viaggio avviene grazie alla nostra porta magica, una capsula che ci porta altrove, e non è “mettiamo Mika su una gondola e ridiamo due minuti”. È significativo invece ascoltare le persone e trovare uno stimolo che possa diventare un gesto o una canzone».

Le storie che Mika incontra e racconta non sono tutte semplici: «Sono stato in Sardegna e ho passato del tempo con un pastore: si sente dimenticato dal mondo, le nostre conversazioni non sono state serene. Mi diceva che i suoi figli non possono seguirlo nel lavoro: “Ho paura che si innamorino delle pecore, come ho fatto io. Se succedesse, non le lascerebbero mai”. E lui non vuole per loro la sua stessa vita».

Altra novità di “Stasera CasaMika” sono i fuorionda che diventano parte dello show. «In questo la presenza di Luciana (Littizzetto, nda) mi ha molto aiutato: la naturalezza e la spontaneità sono le cose più importanti».

E Luciana Littizzetto come è stata coinvolta in questa ciurma colorata? «L’anno scorso guardavo “Stasera CasaMika” e pensavo che fosse una meraviglia. Ho scritto a Mika su Instagram, come una fan qualsiasi, facendogli i complimenti. A casa io e i miei figli abbiamo consumato i suoi dischi. Quando mi è stato chiesto di partecipare alla trasmissione ho pensato che io ho meno poesia di lui, che questo show fosse lontano da me. Invece mi sono trovata subito benissimo. E poi Mika è molto figo, un genio». «No, beh adesso…», interviene Mika. «È vero», ribatte Luciana, «Lui è uno psicofarmaco senza effetti collaterali, ha la testa piena di petardi».

CasaMika apre le porte a tanti ospiti. Qualcuno avrebbe voluto esserci, come U2 e Thirty Seconds to Mars, ma altri impegni li hanno portati altrove.

"Stasera CasaMika" raccontata per noi da Mika 1Ogni puntata di “Stasera CAsaMika” sarà aperta da It’s my house”, brano inedito scritto e composto da Mika con Jonathan Quarmby e Fiona Bevan, e registrato tra Londra e Miami: il singolo digitale è già tra i più scaricati e farà parte del nuovo album di Mika, che uscirà l’anno prossimo: «Ne ho scritto più di metà, non a caso il disco e lo show “Stasera CasaMika” sono collegati».

Quando gli si chiede cosa farà “da grande”, con il candore che lo contraddistingue, Mika risponde: «Non lo so, seguo tutte le opportunità che mi si presentano di fare qualcosa di diverso. Quando il percorso diventa troppo comodo non va bene; se hai paura di quello che stai facendo, stai facendo la cosa giusta. L’importante per me è che ci sia sempre la musica, perché rimette un po’ le cose in ordine nella mia testa». E chiude citando il suo disco d’esordio, seduto su una sedia colorata in mezzo a uno studio con cappelli giganti, cuori e luci: «Life in cartoon motion is real».

Claudio Trotta organizza concerti e spettacoli dagli anni ’70, “No pasta no show” è la sua autobiografia.

Claudio Trotta: No pasta no show è la sua autobiografia
Claudio Trotta: No pasta no party è la sua autobiografia.

Per Claudio Trotta la Bellezza esiste sono con la b maiuscola, e spesso fa rima con la musica. “No pasta no show” (Mondadori Electa) è il suo racconto di vita, lavoro, emozioni, incontri e musica: è la sua autobiografia, ma anche un libro che è l’affresco di un’epoca.

Claudio Trotta, infatti, è uno dei più stimati e importanti produttori e promoter indipendenti di spettacoli dal vivo, conosciuto in Italia e a livello internazionale.

Dopo alcuni anni di esperienza nelle radio libere, nel 1979 ha fondato Barley Arts (che chi frequenta il fronte dei palchi conosce molto bene), di cui è tuttora titolare e, soprattutto, anima. Da allora ha organizzato più di 15.000 eventi: concerti, spettacoli di musica dal vivo, edutainment e festival, in Italia e nel mondo.

Di Bellezza ne ha vista e condivisa, e vuole continuare a farlo: 《Credo nella Bellezza e nel contagioso benessere che scaturisce da essa. Ecco cosa voglio continuare a fare da grande. Voglio contagiare ed essere contagiato dalla Bellezza, voglio sostenerla e promuoverla》. Una dichiarazione d’intenti.

In “No pasta no show” (sottotitolo: “I miei 40 anni di musica dal vivo in Italia”) Claudio Trotta racconta un pezzo di storia italiana guardata dall’angolazione della musica, intesa come partecipazione e progetto culturale. Nel libro si incontra una galleria di personaggi indimenticabili, tratteggiati con freschezza – è un piacere leggere gli aneddoti che li riguardano; le pagine di Trotta sono il racconto di una passione intramontabile, una dichiarazione d’amore nei confronti della musica e della Bellezza, ma anche una raccolta di racconti affascinanti.

"No pasta no party", parola di Claudio Trotta 2
Claudio Trotta con Bruce Springsteen

Volete Ry Cooder? Eccolo al Rolling Stone di Milano, il 4 maggio del 1982. E Axl Rose, leader dei Guns N’ Roses? Lui ha smontato una camera d’albergo per trasformarla in palestra. E a Torino non è salito su una Mercedes, perché una volta ha sognato di morire su un’auto come quella. Nel libro troveremo anche il Boss Bruce Springsteen che una sera, dopo una cena sui Navigli, si avvia da solo alla scoperta di Milano. La musica è anche questo.

“Fantasy” ha anticipato la ripubblicazione dell’album di George Michael, impreziosito dalla partecipazione di Nile Rodgers.

George Michael, è tempo di “Listen without prejudice Vol. 1 / MTV Unplugged”
Foto: © Caroline True

George Michael ci ha lasciati a Natale 2016. Senza retorica, quello che ci resta di lui artista, cantante, uomo con i suoi limiti (dichiarati, difesi, espressi o nascosti) e le sue grandezze, sono le sue canzoni. George Michael è una superstar, lo è sempre stata.

“Listen without prejudice Vol. 1” è il suo secondo, storico album solista. Pubblicato per la prima volta nel 1990, è stato prodotto, arrangiato e scritto quasi interamente da George Michael, e nel Regno Unito ha superato le vendite di “Faith”.

Sony ha ripubblicato “Listen without prejudice Vol. 1” insieme a “MTV Unplugged”, rimasterizzato. La chicca è un brano in più, che originariamente doveva essere proprio contenuto in quell’album: è “Fantasy”, remixato e ora arricchito del featuring di Nile Rodgers.

Per gli appassionati di George Michael, l’album esce in formato standard con due cd e in digitale (con la nuova versione, appunto, di “Fantasy”), in versione deluxe (con un terzo cd contenente speciali remix e b-sides, un dvd con “Listen without prejudice Southbank show special” del 1990, la performance di “Freedom! 90” realizzata in occasione dei 10 anni di MTV, e un libretto con foto e memorabilia dall’archivio personale di George Michael), e anche nella rediviva versione in vinile (con “Listen without prejudice Vol .1″).

George Michael, è tempo di “Listen without prejudice Vol. 1 / MTV Unplugged” 1

“Fantasy” è un brano dance, molto amato dallo stesso George: all’inizio del 2016, infatti, era alla ricerca del singolo perfetto con cui lanciare la riedizione di “Listen Without Prejudice Vol.1/MTV Unplugged”. La scelta era ricaduta su “Fantasy”.

Solo un hitmaker come Nile Rodgers avrebbe potuto dare qualcosa in più alla canzone: contattato da George, hanno iniziato a lavorare al brano in perfetta sintonia.

Originariamente registrato alla fine degli anni ’80, “Fantasy” avrebbe dovuto far parte di
“Listen without prejudice Vol. 1” ed esserne uno dei singoli di punta. Invece, come sappiamo, così non è stato: “Fantasy” è stata pubblicata nel 1990 come b-side della versione americana del singolo “Freedom! ‘90” e della versione britannica di “Waiting for that day”.  Oggi ci riprendiamo questo singolo con gli interessi.

Va ricordato che nel 1991 George Michael ha cantato “Fantasy” nel corso del Cover Tour e ha voluto anche regalarla ai suoi fan, facendo trovare una cassetta con il brano su ciascuno dei posti a sedere nei vari luoghi dove si era esibito. Ha riproposto “Fantasy” anche a più di dieci anni di distanza, nel corso del 25 Live Tour. Era evidentemente una canzone importante per lui, e siamo felici che oggi abbia una nuova vita.

Con Diego Dalla Palma, esperto di stile, abbiamo parlato del suo nuovo progetto (un blog), di cos’è la bellezza e dove la possiamo trovare, e anche di musica.

DiegoXTe, il nuovo blog di Diego Dalla Palma
Foto: © Angela Carrozzini

Follia e imprevedibilità, spunti, idee, creatività. Tutto questo Diego Dalla Palma lo mette in DiegoXTe, il suo nuovo progetto.

Esperto di stile, ha da poco dato vita a questo blog che è dedicato al mondo della bellezza, dell’arte, del design e dello stile di vita. È un contenitore ricco di immagini, video e spunti di attualità ma anche un punto d’incontro e un luogo ricco di stimoli e di aggregazione tra le diverse anime della bellezza: fotografi, blogger, talenti, scrittori, make up artist, parrucchieri, utenti.

I contributi di questo “team della bellezza” – definiti “non influencer” – si aggiungono agli interventi di Diego Dalla Palma, che, oltre che esperto di bellezza (trucco, stile, immagine e tutto quello che ci gira attorno), scrittore e personaggio televisivo, sembra essere diventato anche blogger. In realtà non è così: «Non sono un blogger, non ci tengo a essere un blogger e non so fare il blogger. L’idea del blog è nata da alcune persone che mi chiedevano di aprire uno spazio di utilità in cui inserire consigli per le donne, su come vestirsi, truccarsi, valorizzarsi. No, questo c’è già e a me non interessa. Voglio fare qualcosa di diverso. DiegoXTe è diverso».

E quindi «Cosa fare per divertirmi ancora? Ho pensato per l’ennesima una volta ai giovani. Abbiamo fatto una selezione tra moltissime proposte, scegliendo tra quelle più affini al mio modo di vedere le cose: c’è una squadra che si occupa di DiegoXTe, che è una “fabbrica” di spunti».

Cosa non è questo blog? «Nessuno di noi – io meno di tutti – deve avere incollato addosso il termine influencer: io non voglio influenzare, non devo. Posso esprimere la mia opinione, e basta».

Ingredienti di DiegoXTe: «Fantasia, creatività (che è parente dell’arte), umiltà (io vigilo perchè chi scrive sul blog lo sia). Voglio che i “non influencer” siano chiari, che non scrivano troppo, e che siano matti esattamente come lo sono io. Salvo questo aspetto di me. E anche in DiegoXTe  faccio il matto».

Chissà cosa è rimasto dei rapporti nati durante le esperienze televisive di Diego Dalla Palma: «La maggior parte degli amici veri li avevo già da prima, come Ornella Vanoni. Grazie alla tv ho iniziato un bel rapporto con Vittorio Sgarbi e Gabriella Ferri: con lei credo di aver costruito la relazione più forte».

Inevitabile chiedere dove Diego Dalla Palma trovi la bellezza nella musica: «La ascolto tutta e mi piace, a aprte la musica elettronica e il rap. Ecco, i rapper: vengo distolto dal valore delle loro canzoni dal loro modo di porgersi. Cadono in un cliché, ma perchè? Che bisogno hanno di avere i tatuaggi esattamente in quel modo, i pantaloni in quell’altro? Diventano tutti uguali. Posso immedesimarmi e capire i loro messaggi, ma la loro immagine mi allontana». Parola di Diego Dalla Palma.

Non si può definire “disco” un progetto composto da 53 brani e 3 cd, con il quale Sananda Maitreya vuole scalare il monte Olimpo. “Prometheus & Pandora” è un’immersione nella mitologia riportata all’oggi.

Sananda Maitreya, tre ore di musica nel nuovo lavoro discografico “Prometheus & Pandora” 1Sananda Maitreya è un artista nel vero senso della parola. Non segue le mode, non rincorre “quello che funziona”. La dimostrazione concreta di questo suo modo di intendere la musica è il suo nuovo lavoro discografico, “Prometheus & Pandora”, 3 cd, 53 brani, 3 ore di musica, una «scalata al monte Olimpo; per me era il momento di affrontarla, dopo 30 anni di carriera». Una carriera avviata dopo quella da pugile, quando era una star e il suo nome era Terence Trent D’Arby. «Tutti prima o poi dobbiamo tornare al monte, e io volevo farlo prima di morire».

Questa urgenza di scrivere canzoni e il riferimento alla morte è nata dalla perdita di «diversi amici nell’arco di poco tempo, da David Bowie a Prince, da George Michael a Chris Cornell. Mi sono detto che non c’è tempo da perdere ma bisogna mettersi subito a fare ciò che davvero vogliamo. Così mi sono messo al lavoro».

Eccolo qua, il frutto di questa urgenza. Fin dal titolo, “Prometheus & Pandora” (composto dai cd Prometheus, Pegasus e Pandora) ci porta in un mondo popolato da personaggi mitologici: «Prometeo, colui che ha rubato il fuoco agli dei, è il padre dell’umanità. Noi nasciamo da grandi persone, e dobbiamo ricordarcelo perché questo significa che anche noi siamo importanti. La nostra civiltà oggi è in crisi perché stiamo perdendo i nostri ricordi, non ricordiamo da dove veniamo».

Nel disco, l’interprete che dà voce a Pandora è Sananda Maitreya, tre ore di musica nel nuovo lavoro discografico “Prometheus & Pandora” 2Luisa Corna, un’amica di famiglia di Sananda, che l’ha voluta «Per la sua sensualità e la sua voce unica, che esprime talento e maturità. Avevo bisogno di questa sua voce molto europea e della sua energia».

Certo, così tante canzoni sembrano essere in controtendenza, vista la velocità con cui oggi si ascolta la musica, “spezzettando” gli album in playlist dove mettiamo solo i brani che ci piacciono di più. Eppure, Sananda ha messo insieme 3 cd: «Sono dei pesci, io vado dalla parte opposta», dice ridendo. «Penso sia fantastico fare musica oggi perché non ci sono regole; non sono un purista, quello che conta sono le idee. E poi, questo disco in tre volumi è utile da ascoltare mentre si cuoce il tacchino per il giorno del ringraziamento: finito il disco la cottura è ultimata», scherza lui che vive a Milano da anni.

Sananda Maitreya sta studiando l’ipotesi di un tour: «Vorrei trovare il modo di unire la musica di un tempo, il post millennium rock e quello che faccio ora, conciliando tutte le cose».

Impossibile non concludere con un accenno a quello che è stato nel suo passato: Sananda non è pentito di aver lasciato il nome e l’identità di Terence Trent D’Arby, perché «So che sono vivo perché ho lasciato andare l’altra vita, che non apparteneva più a me ma troppe persone. Il successo ha un prezzo. Per me, essere un artista è molto più importante di essere una star: la vita dell’artista è decisamente più gratificante».

Il video di “It’s been a long time” è stato girato a Villa Arconati di Castellazzo, poco fuori Milano, un luogo magico ricco di figure mitologiche, statue e affreschi:

I profumi regalano suggestioni, emozioni e sensazioni, esattamente come fa la musica. Masterpiece ha realizzato una serie di creazioni olfattive, alcune delle quali rimandano a canzoni amatissime e molto popolari

Masterpiece, profumi con la musica dentroIl profumo è un elemento misterioso, un regalo che la natura ci ha fatto: il profumo, nelle sue mille declinazioni, è in grado di scatenare emozioni e rievocare sensazioni, creare passioni e regalare suggestioni uniche. Come fa, in un certo senso, la musica.

Masterpiece ha chiesto ai migliori “nasi” (i creatori di essenze) di tutto il mondo di realizzare una loro personale creazione olfattiva, totalmente liberi di esprimere la loro creatività. Sono nati così sei profumi Masterpiece, i primi capolavori di una raccolta che si svilupperà ulteriormente in futuro.

Tra queste sei fragranze ce ne sono alcune in cui si ritrovano suggestioni musicali.

Enrico Scartezzini ha creato “My way”: il pensiero corre veloce a Frank Sinatra, alla sua immagine lontana nel tempo ma sempre di moda e indimenticabile. Viveva a modo suo, e l’ha anche cantato, così come questo profumo vive tutto freneticamente e non aspetta; nel suo veloce passaggio lascia il segno: tutti devono sapere che ci sei, grazie a note decise e legnose. Sì, ci piace associarlo a The Voice.

C’è poi “Stairway to heaven”, creazione di Vincent Ricord che recupera il titolo di una celebre canzone dei Led Zeppelin. Una delle canzoni più famose della storia della musica, che ci porta su una scala verso il paradiso lungo un percorso che può essere disseminato di difficoltà. La fragranza del profumo suggerisce di accompagnare la strada verso i nostri obiettivi con fiori incantati e vaporosi, il cui sentore si diffonde tutto attorno, rendendo più facile il cammino.

“Nirvana”, creazione di Michele Saramito, è il paradiso a cui tutti aspirano, espressione di un mondo sublime raccontato da un tripudio di fiori su cui troneggia la tuberosa accompagnata da un fondo caldo, morbido e ambrato. Per i musicofili, però, è inevitabile pensare anche ai Nirvana e al grunge: niente di più lontano da questo profumo, ma una fragranza non deve fare proprio questo? Regalare suggestioni, seguendo strade del tutto personali.

Guarda questa versione live di “Pennyroyal tea” dei Nirvana:

Il 31 ottobre alle 21.20 su Rai2, Mika riaprirà le porte della sua casa speciale per la seconda edizione di “Stasera CasaMika”.

"Stasera CasaMika" ricomincia la festa. In prima serata su Rai2
Mika. Foto: © Julian Hargreaves

È stata la trasmissione evento dell’anno scorso, uno show che voleva riportare in auge la magia dei grandi varietà italiani e internazionali. E l’ha fatto, con intelligenza e leggerezza.

Il padrone di casa era Mika, gli ospiti grandi artisti con cui ballare, dialogare, scherzare e riflettere.

“Stasera CasaMika” ha dato vita a 4 prime serate colorate e intense, tanto da vincere un prestigioso premio internazionale. Si tratta di uno dei Rose d’Or Awards, consegnato a Berlino: “Stasera CasaMika” ha trionfato nella categoria Entertainment, superando l’agguerrita concorrenza di altre produzioni europee come “Britain’s Got Talent”.

«Sono felicissimo e stupefatto di aver ricevuto un premio internazionale così prestigioso», ha commentato Mika.

«Solo un anno fa “Stasera CasaMika” era una mia stravagante fantasia, pochi mesi dopo è diventato una splendida realtà e ora questo premio mi riporta più su, oltre ogni sogno. Un risultato che condivido con i coautori con cui ho inventato questo format nato intorno al tavolo della mia cucina a Londra, e con tutte le persone che hanno lottato per realizzare il nostro progetto, dalla Rai alla squadra operativa di Ballandi Multimedia, a tutti i designer e tecnici coinvolti e tutti gli artisti che hanno partecipato. Non ci chiedevamo mai “perché?” ma solo “cosa possiamo fare di bello?”, e con questo spirito abbiamo lavorato ogni giorno».

"Stasera CasaMika" ricomincia la festa. In prima serata su Rai2 1Il 31 ottobre alle 21.20 su Rai2 inizierà la seconda edizione dello show, rinnovato per 4 puntate. Già da qualche giorno Mika è tornato a vestire – come lo scorso anno – i panni del tassista nelle città di Milano, Napoli e Firenze. Alla guida di un vero taxi ha conosciuto cittadini e turisti, scoprendo le loro storie e portandoli a destinazione.

Se già sappiamo che sarà Luciana Littizzetto la figura femminile che accompagnerà Mika in questa edizione, ancora non abbiamo scoperto dettagli su Gregory, affermato attore teatrale inglese e amico di infanzia di Mika, che sarà presente in ogni puntata.

E gli altri ospiti? La prima star internazionale a partecipare alla nuova edizione di “Stasera CasaMika” sarà Dita Von Teese, regina del burlesque e icona di stile. Nel corso della prima puntata busseranno alla posta di Mr Penniman Luca Argentero e Valentina Bellè, protagonisti della fiction di Rai1 “Sirene”, e Riccardo Scamarcio. I momenti musicali li vivremo insieme ad Elisa e Rita Pavone.

Per seguire le conversazioni online, ricordate: #CasaMika

Anastacia è una forza della natura, esattamente come sembra. Il suo ultimo disco si intitola “Evolution”, perfetta descrizione in una parola della sua vita.

Anastacia torna con Evolution
Foto: © Peter Svenson

La sua canzone preferita è e resta il suo primo grande successo internazionale, “I’m outta love”, per cui si dichiara «Grata, per l’energia che quel brano sprigiona. Fin dall’inizio della carriera ho deciso che le mie canzoni avrebbero portato messaggi a cui tengo, e così è stato».

Queste parole potrebbero essere lette come la descrizione della stessa Anastacia, una forza della natura, positiva e travolgente, carismatica, profonda. «Oggi sento che la mia energia è tornata quella che era all’inizio. Ehi, sono ancora Anastacia!».

Dopo aver celebrato la ritrovata salute con l’album “Resurrection” pubblicato tre anni fa (Anastacia ha avuto diversi seri problemi, compresi due tumori), torna per parlarci del suo nuovo percorso, della sua “Evolution”.

«Mi piace il mio suono, mi piace cantare dal vivo. Quella di oggi sono sempre io: l’evoluzione è stata ritrovarmi, sono solo un po’ più saggia. La vita è un continuo cambiamento. Sta a noi trovare il positivo in ogni situazione».

Riguardo al cancro, Anastacia è impegnata nella promozione della prevenzione: «Fatela. Fa paura sentirsi dire che sei malata, ma prima scopri la malattia più facile è combatterla. La seconda volta che mi hanno diagnosticato un cancro lo hanno trovato presto. «Non ne voglio un terzo», mi sono detta il giorno dopo l’operazione. Con queste esperienze ho imparato che bisogna mutare le cose negative in positive. Le prime tre lettere di “cancer” sono “can”: io posso. Ecco a cosa bisogna pensare quando ci si ammala, si divorzia o si perde il lavoro. Averlo capito per me è stata una benedizione, e ne parlo con il cuore in mano. È una prospettiva difficile da accettare, lo so, ma “amati e sii sempre positivo” deve diventare una regola di vita».

Anastacia torna con Evolution
Foto: © Peter Svenson

A questo proposito, Anastacia sarebbe meno dura con se stessa giovane, si accetterebbe di più: «La diversità è bella: io non sono alta, non ho gli occhi blu, ma sono un essere meraviglioso come lo è ognuno di noi».

Nella sua carriera ha incontrato diverse volte la musica italiana, cantando con Umberto Tozzi, Eros Ramazzotti, recentemente con Francesco Gabbani. «Vorrei cantare in italiano, per ora lo faccio nella doccia», ha detto con una risata. «Mi ricordo con Eros una sinergia spontanea e meravigliosa, scattata nonostante io cantassi in inglese. È stato pazzesco cantare “Ti amo” con Umberto Tozzi. Adoro Pino Daniele, sentirlo mi ricorda cos’è per me la musica italiana».

I prossimi live di Anastacia in Italia:

Brescia, Gran teatro Morato, 6 maggio
Roma, Auditorium parco della musica, 7 maggio
Bologna, Teatro Europauditorium, 9 maggio
Milano, Teatro Ciak, 10 maggio

Federica Abbate da autrice di canzoni ha fatto il salto ed è passata a interpretare in prima persona i testi che scrive. Ottima penna, bella personalità, esperienza, talento: scommettiamo che la musica di domani avrà il suo nome?

Federica Abbate
Foto: © Roberto Covi

Le canzoni di Federica Abbate, interpretate da altri, sono state un successo. Fino ad ora hanno raccolto più di 400 milioni di visualizzazioni. Ad esempio, ha scritto “L’amore eternit”, “Nessun grado di separazione”, “21 grammi”.

Come nasce una hit? «Allenando l’ispirazione, perché spontaneamente arriva forse dieci volte l’anno. Con rigore, idee chiare, studi e conoscenza della materia, e con un ottimo team di lavoro».

Quella di autrice è una strada che Federica Abbate non vuole abbandonare, ma la sta affiancando a un percorso da cantautrice. Recentemente si è «Sentita pronta a farlo dopo aver maturato un mio modo di esprimermi. Non ho mai avuto bisogno di apparire, semmai ho sentito il bisogno di cantare perché era qualcosa che… o la cantavo io, o nessun altro avrebbe potuto farlo».

L’esordio in queste vesti è con il singolo “Fiori sui balconi”, che descrive la sensazione di non appartenere a un certo contesto: «Lo considero un biglietto visita, qualcosa che lascio per cercare di creare un contatto umano. Il brano pone l’accento sul concetto di essere fuori: io sono da sempre sopra le righe, ma credo che tanti ragazzi si sentano tagliati fuori e magari non all’altezza della situazione. Il senso è anche “stare fuori” come bisogno di esagerare per evadere dai problemi di tutti i giorni, che però non porta da nessuna parte. Infine, volevo invitare a “tirarsene fuori”, crederci e sognare ancora».

“Fiori sui balconi” è stato messo nelle sapienti mani dei superproduttori Takagi e Ketra, che poi sarebbero Alessandro Merli, ex dei Gemelli DiVersi, e Fabio Clemente dei Boom Da Bash (ci sono loro dietro a successi come “Roma-Bangkok”, scritta proprio da Federica Abbate, e “Assenzio”).

Un’artista di talento e una delle coppie di produttori di cui la musica italiana degli ultimi tempi sembra non poter fare a meno per un brano che prelude a un album solista di Federica Abbate, che però continuerà a essere anche autrice. In questa veste scrive e scriverà testi diversi rispetto a quelli che fa per sé: «Mantengo un grado di separazione quando scrivo per altri. La sincerità più pura e viscerale l’ho messa in “Fiori sui balconi”, negli altri casi bisogna calarsi nei panni della persona per cui si sta componendo». Cosa che a Federica Abbate riesce molto bene.

Guarda il video di “Fiori sui balconi”:

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