Confessate, avete letto ‘effetto placebo’. Invece no, è “Affetto placebo”, il nuovo album di Raige
Dopo quasi tre anni di attesa Raige ha pubblicato un nuovo disco: “Affetto placebo”, che ricorda ma non è il ben noto effetto placebo.
Autentico è l’aggettivo che racchiude il senso di questo album, che dichiara l’affetto come unica cura per i nostri tempi pazzi: “L’unica cosa che ci salva nella vita sono i rapporti che abbiamo con gli altri”.
Però precisa Raige, “Il placebo è un medicinale senza principio attivo che su certi individui ha un effetto curativo. Io sono un sognatore, un romantico e un ipocondriaco, il mio soprannome tra gli amici è codice bianco perché al pronto soccorso mi rimandano a casa con un bicchiere d’acqua. Negli ultimi tre anni ho capito che le persone mi hanno salvato”.
Raige, “Affetto placebo” sono le persone
“Questo disco è la mia storia”, ha raccontato Raige. “Perché è frutto di una serie di scelte coraggiose. La prima, ho lasciato una multinazionale: è stato importante perché sono tornato a tracciare la mia strada come voglio io. Poi, sulla copertina del cd c’è un blister con una scritta e dietro un bicchiere d’acqua, e basta: non c’è la tracklist perché il messaggio era più importante di tutto. Altra cosa, ho scelto come singolo di lancio il pezzo meno prevedibile, “Un milione di sassi”: facendo una scelta diversa avrei dato un’idea sbagliata su quanto sia introspettivo e intenso questo album”.
Raige ha scelto di fermarsi momentaneamente con i live “Perché “Affetto placebo” non è un disco di ascolto facile e immediato, ha bisogno di tempo”, e poi perché nel frattempo ha gettato le basi per il suo secondo romanzo (il primo è del 2017, “Tutta colpa del mondo”). Quindi “Verosimilmente i live inizieranno in ottobre e saranno in club piccoli perché voglio vedere la gente in faccia, e probabilmente sarà in versione unplugged. Voglio provare a dare una versione diversa alle canzoni”.