Cosa leggere ancora di interessante sul Re del rock’n’roll a oltre 40 anni dalla morte? Perchè non la storia di tutti i suoi concerti? “Elvis In Concert 1945-1977”.

Elvis Presley: un ritratto attraverso i suoi concerti
Elvis Presley in concerto

42 anni fa ci abbandonava Elvis Presley. E da allora ogni anno la bibliografia sul Re del rock’n’roll continua ad aumentare, senza contare documentari e altre informazioni provenienti dal web.

Sì perché in questi anni amici, parenti, conoscenti o semplici protagonisti di qualche episodio continuano a svelare ogni possibile aneddoto (o quasi) su Elvis, contribuendo a coltivarne il mito.

Stanchi delle canoniche biografie? Sfogliate allora le pagine di Elvis In Concert 1945-1977 di Sebastiano Cecere, testo che ripercorre la carriera del Re di Memphis attraverso l’attività concertistica.

A ogni capitolo corrisponde un anno di esibizioni e concerti di Elvis fin dal 1945 – anche se, come scoprirete da uno dei tanti aneddoti riportati, quell’anno non fa riferimento ad un vero concerto…

Elvis Presley: un ritratto attraverso i suoi concerti 1

Ritroverete dettagliatamente dati e notizie nella ricostruzione di quegli avvenimenti che hanno reso alle cronache Elvis tanto immortale quanto umano.
E poi chiaramente l’elenco di concerti, scalette, presenze, abiti di scena, registrazioni e commenti arricchiti da belle foto note e alcune più rare o inedite.

Informazioni attendibili recuperate con perizia da articoli di giornale dell’epoca, ritagli riscoperti su riviste e libri, interviste pubblicate o inedite a coloro che hanno suonato o vissuto in prima persona la sua parabola dagli anni ’50.

Non è il solo volume sull’argomento ma di certo tra i meglio fruibili e di larga divulgazione per le numerose informazioni e un tono discorsivo capace di accompagnare in questo particolare argomento della storia del rock.

Un profilo di Elvis tra riconferme e qualche novità sullo sfondo dell’America inquadrata tra gli anni 50 e ’70. Una lettura interessante anche per un pubblico non necessariamente appassionato.

Volete conoscere curiosità e aneddoti su alcuni dei concerti più importanti della storia del rock?
Non perdete “Rock live” di Massimo Cotto.

“Rock live”: i concerti che hanno fatto storia raccontati da Massimo Cotto
Massimo Cotto

Estate, tempo di letture curiose e grandi concerti all’aperto. E quale momento migliore allora per pubblicare un libro che unisca queste due passioni?

Lo ha capito Massimo Cotto, popolare giornalista musicale e voce storica della radiofonia e di Virgin Radio. Dopo il best seller Rock Bazar e Rock Therapy ha presentato nelle scorse settimane il suo nuovo libro.
Il rock è sempre l’argomento principe ma, come avrete capito, stavolta colto nella sua dimensione privilegiata:
il live.

Il palco è la sentenza di Cassazione del rock. L’ultimo grado di giudizio. Inappellabile”, spiega Cotto, frequentatore di palchi da oltre 40 anni.

Volete sapere del concerto di Bob Marley allo Stadio San Siro di Milano nel 1980?
Dell’esibizione di Roger Waters davanti al muro di Berlino nel 1990? O di quella volta di Bob Dylan davanti a Giovanni Paolo II a Bologna?

In Rock Live troverete questi ed altri eventi in cui il rock ha fatto storia, magari ai quali avete partecipato anche voi: Simon & Garfunkel a Central Park, gli AC/DC a Imola, Noa a Gerusalemme, Bowie e Radiohead al festival di Glastonbury. E ancora Clash e Sex Pistols in una Londra in fiamme, Jeff Buckley a Correggio o i Guns N’ Roses in una tappa delle loro epiche tournée.

“Rock live”: i concerti che hanno fatto storia raccontati da Massimo Cotto 1

Non immaginate però semplici rendicontazioni: ogni concerto è semmai il punto di partenza per un viaggio nella memoria delle rockstar. E il tutto come sempre nel consueto stile alla Massimo Cotto: racconti in prima persona, ufficialmente in prima fila o rubati dietro le quinte.

Perché lo spettacolo non è sempre stato solo sul palco ma anche in quei camerini dove pochi hanno avuto accesso o in altri luoghi decisamente rock…E proprio da quegli incontri ecco aneddoti e ricordi esclusivi, in un viaggio tra note e bellezza.

Risultato? Un nuovo grande affresco del Rock disegnato attraverso quei concerti nei quali sono passate le vite di tanti. Ancora una volta a testimonianza della caratteristica più evidente di questo genere: l’immortalità.

Consigli di vita di una Rap’n’Roll star italiana all’alba dei 47 anni.

J-Ax: i consigli da due centesimi di una vita Rap & Roll

47 anni il prossimo 5 agosto. E 27 di carriera.
J-Ax è in prima linea sul fronte della musica italiana dal 1992: prima con gli Articolo31, passando poi per il rap’n’roll fino a diventare negli ultimi anni un vero punto di riferimento per la scena musicale pop italiana.

E quello stile originale che lo ha sempre contraddistinto si ritrova non solo nelle sue canzoni ma anche nelle sue pubblicazioni.

Dopo Axforismi (2014) e Imperfetta forma (2016) nel suo ultimo libro, Consigli a me stesso, si rivolge specificatamente a quel pubblico di devoti ventenni di oggi che lo seguono come un mito: proprio a loro sono dedicati quei consigli che probabilmente avrebbe voluto ricevere lui stesso alla loro età.

Quei consigli che avrebbero sicuramente contribuito ad alleviare molte frustranti delusioni ed errori:

Perdona e non provare rancore;
La cosa migliore dell’invecchiare è capire le cazzate che hai fatto e non rifaresti mai;
Il tuo orgoglio cercherà sempre di rovinare tutto;
Ogni storia d’amore sbagliata ti avvicina a quella giusta.

Si parla di bullismo, fiducia in sé stessi, successo e fallimento, questioni tipiche dell’adolescenza.
Esperienze che lo stesso J-Ax  ha vissuto anni prima sulla sua pelle per arrivare ad essere ciò che è oggi.
E che oggi, con quel gusto per la ribellione che ancora lo accompagna, è felice di condividere con chi ha desiderio di ascoltarlo.

J-Ax: i consigli da due centesimi di una vita Rap & Roll 1

Da questo desiderio è nato Consigli a me stesso, un libro fatto da semplici parole amiche di “chi ha già provato” e relative oneste riflessioni.
In parte inedite e in parte già postate nella sua seguitissima rubrica web “I miei 2 centesimi”: qui il cantante condivide sue opinioni di vita, politica e attualità.

“I miei 2 centesimi”, anche sottotitolo programmatico del libro, si rifà all’espressione inglese “just my two cents” che significa “soltanto la mia opinione”.

Quei 2 centesimi che rappresentano simbolicamente la voglia di condividere pensieri e considerazioni per migliorare “il sistema” in cui viviamo, a partire dal mezzo più importante a nostra disposizione: le parole.

Un libro per conoscere uno dei più influenti chitarristi rock contemporanei, dai Guns’N’Roses a oggi: Slash.

Saul Hudson o “Semplicemente Slash”
Saul Hudson in arte Slash

Lo scorso 23 luglio il chitarrista Saul Hudson ha spento 54 candeline. Il nome non vi dice nulla?
Stiamo parlando di Slash: 37 anni di carriera, un capitolo della storia del rock con i Guns’N’Roses e non solo.

Sapevate che tra le sue collaborazioni ci sono anche Vasco Rossi, Michael Jackson, Gli Chic, B.B.King e la cantante indonesiana Ella?

Solo alcuni dei nomi con i quali questo chitarrista dal sound inconfondibile ha duettato negli anni, costruendo una fama sempre con l’umiltà di chi ha sempre avuto presente la necessità di migliorarsi e allargare i propri orizzonti.

Amate il rock ma in fondo conoscete poco di questo iconico chitarrista? Oltre ad ascoltarvi allora i brani con i celebri assoli che lo hanno reso famoso, ecco uno dei libri più recenti capace di darne un quadro interessante: Semplicemente Slash (2016, Chinaski Edizioni), scritto da Massimiliano Mingoia e pubblicato in occasione della recente reunion dei Guns’N’Roses.

Saul Hudson o “Semplicemente Slash” 1

Dagli inizi ai primi trionfi con i Guns’N’Roses, i gustosi aneddoti relativi all’antagonismo con Axl Rose, spulciando tra rumours, sementite e conferme che hanno portato poi al ritorno sulle scene.

E naturalmente tutto quello che c’è stato dopo i Guns, dagli Slash’s Snakepit e Velvet Revolver, analizzando pure il rapporto con Scott Weiland e la proficua collaborazione con Myles Kennedy, oramai voce della band con cui negli ultimi anni il musicista calca palchi mondiali.

E poi le collaborazioni con colleghi che hanno partecipato ai suoi dischi, da Lemmie dei ‎Motörhead a Fergie.

Non solo luci ma anche ombre all’insegna di “sex drugs and rock’n’roll”. Momenti di gossip nei racconti dei suoi flirt e più seri resoconti dei suoi problemi di dipendenza anche se rimane centrale la rinascita di Slash dal 2006, a seguito della riabilitazione cui è seguita una conseguente rifioritura artistica.

Un libro piacevole da consultare, compresa l’ampia rassegna di apparizioni italiane, citazioni di articoli e recensioni di album e un’accurata discografia/videografia e bibliografia.

Tra tanti saggi sul leader fondatore dei Pink Floyd ecco un originale romanzo fra realtà e finzione per raccontarlo.

“Rosso Floyd”: il fantasma di Syd Barrett in un romanzo
Syd Barrett

Si torna a parlare in questi giorni dei Pink Floyd in occasione della ricorrenza di quel concerto a Venezia nel 1989 che fece tanto scalpore. E lo scorso 7 luglio anche per l’anniversario della scomparsa di Syd Barrett, storico fondatore della band, divenuto un’ icona in vita per poi morire quasi dimenticato.

Tanti i saggi cartacei o resoconti web dove poter leggere di Barrett ma sicuramente meritevole anche il romanzo di Michele Mari.

In Rosso Floyd (Einaudi, 2010) troverete, tra realtà, finzione e qualche sconfinamento nell’onirico e nel surreale, la vicenda dei ragazzi di Cambridge dal nucleo originario fino all’ultimo concerto: trionfi e tradimenti, testimonianze e aneddoti, pettegolezzi e leggende metropolitane.

Cosa rende interessante questo romanzo? L’ambiance da interrogatorio nel quale a turno intervengono personaggi veri e immaginariamici, conoscenti, discografici, membri di gruppi famosi o sconosciuti musicisti che ebbero a che fare con la band – che ricostruiscono il caso Pink Floyd intrecciando episodi accaduti ad altri fantasticati.

“Rosso Floyd”: il fantasma di Syd Barrett in un romanzo 1

Tra di essi ovviamente anche Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright. L’unico che pare non prendere mai la parola sembra proprio Syd Barrett. Sembra…perché è come se aleggiasse continuamente, influenzando la band anche dal suo esilio.
Diamante pazzo” avrebbe ispirato tutta la produzione dei Pink Floyd con la sua presenza/assenza, guidando in una sorta di soprannaturale telepatia emotiva Gilmour e Waters, i “gemelli siamesi”, alla costruzione della discografia che conosciamo.

Attraverso svariati interventi si avvalora l’ipotesi che la dipartita di Barrett più che un abbandono abbia sancito un vero patto creativo. Ipotesi quasi paranormale ma tipicamente floydiana…

Un romanzo misterico per riscoprire la genialità di Barrett. E non solo per i fan della band ma anche per chiunque sia interessato ad approfondire l’atmosfera di quegli anni che hanno rivoluzionato musica e morale.

Pensate di sapere tutto sul Re Lucertola? Ecco tre letture fondamentali per conoscere davvero questa immortale icona del rock.

Jim Morrison: 3 libri per conoscerlo
Jim Morrison

Cantante e frontman dei Doors, interprete della controcultura americana anni ’60 e poeta.
Stiamo parlando di Jim Morrison, artista dalla vita maledetta, tragicamente conclusasi a Parigi 48 anni fa,
in circostanze ancora del tutto non chiarite.

Jim Morrison: tre libri per conoscere il leader dei Doors

Oltre all’eredità musicale dei Doors a oggi numerose sono le pubblicazioni che lo raccontano.
O ci provano.

Sì perchè più si ripercorrono le tappe della sua esistenza e più rivive la leggenda.
Volete saperne di più?
Ecco allora dalla bibliografia italiana su questo artista almeno tre volumi fondamentali.

Una delle biografie più complete è Jim Morrison. Vita, morte e leggenda del giornalista Stephen Davis. In essa si riscoprono gli episodi della predicazione di questo angelo ribelle del rock, l’invito a liberarsi dal conformismo sociale dei suoi tempi alla ricerca di una morale più consapevole, in un viaggio attraverso le porte della percezione.

Jim Morrison: tre libri per conoscere il leader dei Doors 1

Quelle porte che varcò insieme al compagno di band Ray Manzarek, come testimoniato nell’altra biografia Light my fire. La mia vita con Jim Morrison.
Amico di Morrison che conobbe alla UCLA, proprio lui gli propose di formare i Doors.

Dai primi concerti al Sunset Strip di Los Angeles e i successi discografici come Break on through o Light my fire, fino alle ultime apparizioni della band e l’arresto di Morrison per atti osceni.
Tanti aneddoti e curiosità della loro amicizia ed esperienza musicale, nel tentativo di spiegare il significato di quelle visioni liriche e sonore oscure, innovative e cariche di poesia.

Jim Morrison: tre libri per conoscere il leader dei Doors 2

Quella poesia che per Morrison ha rappresentato sempre la forma d’arte per eccellenza.
Prova ne sia l’assidua annotazione di versi su fogli volanti e blocchetti – al momento della sua misteriosa morte il leader dei Doors aveva scritto più di settecento pagine di poesie, epigrammi, saggi, racconti, soggetti e sceneggiature.

E per gustare la poesia morrisoniana sicuramente da leggere le due raccolte I signori. Le nuove creature. Le poesie del ‘Re Lucertola’ e Tempesta elettrica.

10 anni fa ci lasciava Michael Jackson, icona di una generazione. Volete sapere chi fu “il Re del pop”?
A oggi “Moonwalk” resta una delle biografie più interessanti.

“Moonwalk”: chiedi chi era Michael Jackson
Michael Jackson, come ritratto nella copertina di “Bad” (1987)

Era il 25 giugno del 2009 quando Michael Jackson abbandonava le scene e questo mondo.
Tanti i fan che lo hanno osannato in vita, quanti sono i nuovi che lo scoprono ancora oggi.
Così come tanti sono stati i volumi pubblicati nel corso degli anni su questo artista.

Su tutti a oggi resta altrettanto iconica la biografia Moonwalk (1988) – titolo riferito al suo famoso passo ispirato da Marcel Marceau.

Si tratta dell’unica autobiografia scritta da Michael Jackson in persona a soli trent’anni.
Di fatto la storia di una famiglia dell’Indiana riuscita a riscattarsi grazie al talento di cinque bambini prodigio, i Jackson 5. È dall’infanzia in quella formazione, divenuta modello per i suoi coetanei e simbolo contro i pregiudizi razziali, che ha avuto inizio la consacrazione della leggenda di Jacko.

“Moonwalk”: chiedi chi era Michael Jackson 1Pagine nelle quali scoprirete l’artista che ha calcato le scene mondiali per almeno quattro decadi: una vita sotto i riflettori, raccontata attraverso i segreti che hanno portato a definire quello stile unico in termini di danza e melodie.
Mode e gusti che hanno fatto scuola, influenzando artisti di vario genere e diverse generazioni.

Ancora oggi la testimonianza di una carriera confessata con un linguaggio schietto.
Jackson racconta le emozioni provate attraverso tappe fondamentali come il momento in cui Thriller (1982), l’album più venduto al mondo, si trovò all’apice delle classifiche. Oppure la creazione del suo personaggio, dagli occhiali scuri ai cappelli di feltro. E ancora riconoscimenti e impegni quotidiani, talk show, gare musicali, ore di prove, viaggi e concerti che hanno segnato la sua esistenza.

Per scoprire l’uomo fragile dietro l’icona.
Una fragilità legata ad una sensibilità profonda, quanto il suo talento.

40 anni ci lasciava Demetrio Stratos, una delle voci che ha segnato la storia della musica italiana.
Solo un nome? Ecco un libro per (ri)scoprire chi è stato.

Ricordare Demetrio Stratos, l’uomo che suonava la voce
Demetrio Stratos in concerto

Da qualche giorno è caduta la ricorrenza del quarantennale della morte di Demetrio Stratos.
Un artista straordinario, tristemente legato all’epocale concerto-omaggio presso l’Arena Civica di Milano il 13 giugno 1979, divenuto tributo emblematico della storia della musica italiana.

Fu organizzato per raccogliere fondi al fine di curare la malattia del giovane cantante, poi mancato il giorno prima della data prevista per il concerto.

A 40 anni di distanza Demetrio Stratosal quale è stata persino dedicata una via a Milano due anni faresta un nome simbolo di un’era e di una generazione musicale.

Per quelle più recenti, che invece volessero scoprire perché Stratos ancora oggi sia considerato una  personalità tanto importante, dal beat al progressive, è consigliabile invece il nuovo voluminoso libro: Demetrio Stratos. Dal beat dei Ribelli al progressive rock degli Area. Un omaggio per i 40 anni dalla sua scomparsa (1979-2019).

Ricordare Demetrio Stratos, l’uomo che suonava la voce 1In queste pagine troverete interviste, articoli, fotografie inedite, registrazioni, materiali promozionali e pubblicitari, gadget e memorabilia dagli inizi nel 1966 al capitolo prog, passando per i suoi originali studi sull’uso della voce, per ricostruire il significativo contributo dell’artista greco. Compresa un’interessante appendice sull’attività degli Area, dal suo abbandono fino al 1983.

E poi ancora curiosità su concerti, incisioni di dischi, festival pop e avvenimenti divenuti leggendari.

Per riscoprire questa figura culto degli amanti del prog italiano, che qui potranno rintracciare altri elementi, così come potranno amarlo nuovi appassionati.

Il ritratto di una delle voci più “fuori dal coro” della nostra storia musicale, simpatizzante degli ultimi e capace di portare l’orizzonte della sperimentazione vocale più avanti di qualunque altro.

Chi è Massimo Priviero?
Scoprite questo cantautore veneto tra le pagine della sua prima autobiografia tra romanzo, musica e vita di provincia.

La vita di Massimo Priviero, all’insegna di “Amore e Rabbia”
Massimo Priviero in concerto

Molti musicisti allo scoccare dei 50 anni sentono l’esigenza di fare bilanci cimentandosi in autobiografie al limite del celebrativo. Tra di essi anche uomini più anticonformisti e umili, forse perché più acculturati, come ha dimostrato il cantautore Massimo Priviero nelle pagine del suo Amore e Rabbia.

Milanese d’adozione ma veneto d’origine, concepisce questo libro presso Eraclea Mare in riva all’Adriatico. Nella sua città natale fa riaffiorare ricordi d’infanzia, nel quadro di una provincia italiana che il boom ha trasformato da terra di migranti in imprenditoria da turismo.

In questa cornice inserisce la sua personale storia romanzata, dai campetti dell’oratorio verso quel mondo della musica decisamente diverso dagli attuali chimerici talent show.

La vita di Massimo Priviero, all’insegna di “Amore e Rabbia” 1

Matteo Strukul, suo primo biografo, in Nessuna resa mai (Meridiano Zero, 2009) spiega nella prefazione: “É un Priviero sorprendente, perfino fragile ma che personalmente trovo bellissimo”.
Nelle pagine di Amore e Rabbia scoprirete anche la passione per il rock d’autore di Bob Dylan e Bruce Springsteen mescolati al socialismo rosselliano, in armoniosa convivenza con Mario Rigoni Stern e Roberto Baggio.

E poi i 15 album pubblicati da San Valentino (1988) al recente All’Italia (2017), più di mille concerti e tanti premi. Vittorie e sconfitte, cadute e riprese, al tenace inseguimento di una vocazione per 30 anni, in costante equilibrio tra musica e poesia.

Il tutto in una prosa gradevole, malinconica ma anche umoristica nei momenti di introspezione o quando racconta il suo paese e la metropoli foriera di sogni.

Un romanzo godibile non solo per i fan: fosse anche una trama di fantasia, funziona comunque. Cercando di dare risposta al proprio interrogativo esistenziale incolla empaticamente il lettore fino alla fine.
É così che Priviero si afferma anche come scrittore. Con la probabile promessa di un seguito.

Dopo il saggio 33 Giri. Gli Anni Settanta Mario Bonanno passa a raccontare i cantautori più interessanti di un decennio da riscoprire in un nuovo volume.

La canzone d’autore negli anni del Riflusso secondo Mario Bonanno
Mario Bonanno

Ogni decennio del secolo scorso porta sempre con sé un’identità socio-musicale. Se gli anni Settanta ad esempio sono generalmente definiti “di piombo” e dell’impegno, siamo invece generalmente abituati a conoscere gli Ottanta come quelli del Riflusso. Un disimpegno che in quel periodo si è tendenzialmente rispecchiato anche nella canzone popolare e non solo. Ne sa qualcosa lo scrittore siciliano Mario Bonanno che ha da poco pubblicato un saggio – seguito del precedente sugli anni ’70 – nel quale affronta con chiarezza e competenza la canzone d’autore al tempo del Riflusso.

Quale e come è stato il panorama cantautorale di quegli anni? Questa la domanda che guida il lettore inesperto o curioso in un contesto caratterizzato da interessanti connessioni fra storia e musica. Alla scoperta di musicisti contraddistinti in quel periodo da differenti ispirazioni, audaci frivolezze e nuove espressioni estetico-musicali, grandi ritorni sul mercato discografico e iconiche meteore, album fondamentali passati alla storia e dischi-saponetta, apici qualitativi e cadute rovinose.

La canzone d’autore negli anni del Riflusso secondo Mario Bonanno 1Bonanno tenta di tracciare così il quadro di un particolare decennio della canzone italiana: emerge allora il crollo creativo di Edoardo Bennato, il rilancio di Enzo Jannacci o la maturità di Franco Battiato. E poi quelle giovani promesse in evoluzione come Enrico Ruggeri e Sergio Caputo, accanto alle illuminanti carriere di Giorgio Gaber, Francesco De Gregori, Paolo Conte, Fabrizio De André, Francesco Guccini, Roberto Vecchioni e Pierangelo Bertoli.

Artisti comunque selezionati sulla base di un criterio autoriale che, come molti appassionati noteranno, risulta difficilmente esaustivo in 180 pagine. E nonostante il sottotitolo “Guida ai cantautori italiani” non corrisponda forse alla totalità considerabile, il libro ha comunque il pregio di gettare luce sulle perle più interessanti di anni talvolta sottovalutati.

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