L’artista torna in rotazione radiofonica con “Ci credi ancora all’amore” e prepara un imperdibile concerto-evento al Piper Club di Roma, in programma il prossimo 25 aprile

Massimo Di Cataldo
Massimo Di Cataldo lancia il nuovo singolo “Ci credi ancora all’amore” – © foto di Marco Giustiniani

Crede ancora all’amore Massimo Di Cataldo, all’alba dei suoi cinquant’anni. Il cantautore romano torna a parlare del nobile sentimento per antonomasia, protagonista indiscusso delle sue più celebri canzoni, tra cui ricordiamo “Con il cuore” e “Come sei bella”. Gli anni ’90 lo hanno visto esprimersi artisticamente non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo, registrando un buon successo in America Latina, affiancando il proprio nome a quello di illustri colleghi come Eros Ramazzotti e Laura Pausini.

Ci credi ancora all’amore, in rotazione radiofonica dal 13 aprile, è il brano che l’artista ha scelto per festeggiare questo importante traguardo anagrafico, un pezzo che incarna alla perfezione il suo animo intimo e la personale delicata vocalità, rimasta scalfita dallo scorrere del tempo.

Nato il 25 aprile del 1968 a Roma, ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo recitando piccoli ruoli in alcune serie televisive, tra cui “I ragazzi del muretto”. Attratto da sempre dalla musica, partecipa nel ’93 al Festival di Castrocaro, arrivando in finale. Due anni più tardi debutta tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo con Che sarà di me, piazzandosi al secondo posto alle spalle dei Neri per caso. L’anno seguente è ammesso di diritto tra i Big, dove si presenta con Se adesso te ne vai”, considerato ancora oggi il suo brano più celebre. Si classifica terzo, ma il successo è tale da portarlo ad esportare la propria musica oltre i confini nazionali, un lusso concesso a pochi.

Massimo Di Cataldo 1

Negli anni, ha collaborato con artisti del calibro di Renato Zero, Youssou N’Dour, David Rhodes ed Alex Baroni, realizzando pezzi interessanti come “Camminando”, Liberi come il sole”, “Una ragione di più”, “Cosa rimane di noi”, “Non ci perderemo mai”, “Il mio tempo”, “Come il mare”, “Veramente”, “Scusa se ti chiamo amore”, “Fragile”, “Posso essere incazzato”, “La fine del mondo”, “Un’emozione fantastica”, “Prendimi l’anima” e “Domani chissà”. Tutti brani che saranno presenti alla grande festa in programma il prossimo 25 aprile al Piper Club di Roma, location storica scelta da Massimo Di Cataldo per celebrare questa ricorrenza assieme al suo pubblico, sotto il segno della buona musica. Info e biglietti su ticketone.it.

A tu per tu con il cantautore campano che ci racconta i dettagli del suo ultimo progetto discografico, disponibile a partire da venerdì 13 aprile

Tony Maiello Spettacolo Nuovo Album
Anticipato dall’omonimo singolo, Tony Maiello torna con il suo atteso secondo lavoro in studio

Ciao Tony, benvenuto su Musica361, partiamo naturalmente da “Spettacolo”, un album partorito dopo un lungo travaglio, che mette in luce varie sfaccettature della tua vocalità e della tua scrittura. Credi sia un disco che rappresenti in toto la tua identità artistica o, più semplicemente, ne sei ancora alla ricerca?
Penso di esserne sempre alla ricerca, soprattutto di me stesso. E’ un album che rispecchia appieno questi otto anni e, al tempo stesso, quello che sono diventato oggi. Domani, magari, in un altro disco racconterò un periodo diverso della mia vita, ma questo progetto rappresenta al 100% la mia crescita, perché ci sono pezzi che avevo nel cassetto da tempo e altri che ho composto pochi mesi fa, ad esempio, come la canzone che dà il titolo all’album e che è diventata il manifesto di questo mio ritorno discografico.

A tal proposito, “Spettacolo” è una parola molto affascinante a cui possiamo attribuire molteplici significati, anche opposti tra loro: l’intrattenimento, il varietà, la finzione mediatica, ma anche la verità di uno spettacolo della natura come un tramonto o un paesaggio mozzafiato. Cosa rappresentano per te queste dieci lettere?
La parola “spettacolo” raffigura per me la vita di ognuno di noi, sia nei momenti più duri che in quelli più felici. Vivere è improvvisazione, non c’è un copione da seguire, le cose vanno prese come vengono e sono le nostre scelte a determinare il prossimo atto di questa meravigliosa rappresentazione. Bisogna diventare protagonisti e, a volte, anche registi e sceneggiatori del proprio futuro, scriversi una parte e cercare quantomeno di seguirla, consapevoli del fatto che l’istinto può portarci a percorrere strade diverse da quelle che avevamo impostato sul nostro navigatore. Questo è il bello della vita, lo spettacolo della quotidianità.

L’ascolto di un disco rappresenta sempre un viaggio, mi incuriosisce chiederti come sei arrivato alla scelta della scaletta, come hai selezionato l’ordine delle tracce?
Sono andato molto ad istinto in realtà, sono scelte sempre molto personali, ogni artista numera le tracce a seconda del proprio gusto, non c’è un criterio per ottenere una scaletta perfetta, sono sensazioni troppo soggettive evocate dalle emozioni che ti trasmettono le canzoni. Non ho optato per un ordine cronologico, ma ho immaginato un percorso e l’ho seguito in modo molto naturale e spontaneo.

Un progetto frutto di un grande lavoro di squadra. Un team composto da artisti di tutto rispetto, com’è stato lavorare con loro?
Onestamente? Fantastico! Da Marco Rettani a Davide Simonetta, passando per Lorenzo Vizzini che è un ragazzo giovanissimo che stimo molto, il producer Kikko Palmosi, Sabatino Salvati, fino ai duetti con Raige e Giulia Penna. E’ stato bello e, soprattutto, ci siamo divertiti davvero tanto. Tutto è nato per gioco, per questo motivo potrei definirlo un disco vero e autentico, un lavoro certosino nella scrittura e nella ricerca dei suoni ma, nel suo confezionamento finale, emergono il cuore e tantissimo istinto.

Tony Maiello: "Il vero spettacolo della vita? La quotidianità" 1
La tracklist di “Spettacolo”

1. In alto
2. Davvero
3. Spettacolo
4. Amy Lee
5. L’amore che conosco
6. Ti difenderò
7. In un battito
8. Possibile
9. Il mio funky
10. Terremoto
11. Giungla (con Raige)
12. Non mi fermerò (con Giulia Penna)

Per quanto riguarda i pezzi da affidare ad altri colleghi e quelli da tenere per te, hai un tuo criterio di selezione oppure possiamo considerarlo un riflesso incondizionato?
No, non c’è un criterio, valutiamo per ogni brano quello che può essere il risultato migliore. Fortunatamente, molti dei pezzi che ho mandato in giro sono diventati dei singoli, da Guardami amore” di Francesco Renga all’ultimo Come neve di Giorgia e Marco Mengoni. Sicuramente, non ho mai scritto su commissione, non mi sento un sarto che cuce un qualcosa di mio addosso a qualcun altro, questo tipo di catena di montaggio non mi è mai piaciuta, perché credo porti ad una inevitabile perdita di verità. In generale scrivo di me e per me, quando il risultato non mi soddisfa completamente, insieme al mio editore, ci affidiamo a qualcuno che possa aggiungere quel qualcosa in più al pezzo.

A proposito di brani donati ad altri artisti, non posso non chiederti de “Il coraggio di andare”, non è la prima volta che affidi le tue parole alla voce internazionale di Laura Pausini. Che sapore ha per te questa ennesima e bella gratificazione?
Il sapore di una bellissima conferma che mi ha fatto piacere ricevere. Laura è una persona sensibile e molto attenta a quello che fa, scruta ogni minimo particolare e cerca sempre di dare un senso a ciò che canta, non sceglie a caso i pezzi che compongono il suo repertorio, anzi, quando interpreta canzoni scritte da altri cerca sempre di intervenire affinché neanche una parola sia per lei fuori posto. La sua impronta deve esserci, infatti, il testo è firmato da entrambi. In fondo lei è stata la fautrice della mia rinascita da autore, la prima a darmi fiducia scegliendo per il suo precedente disco200 note. 

Infatti, “Fatti sentire” è attualmente primo in classifica e sta ottenendo grande successo in tutto il mondo. Il tuo brano, oltre a contenere al suo interno il titolo dell’album, ha il compito di concludere apparentemente l’ascolto, perché in realtà…
Ci sarà una seconda parte e speriamo di esserci anche lì, questa volta magari con il pezzo di apertura! – ride (ndr) – Scherzi a parte, Laura ha voluto lasciare “Il coraggio di andare” come ultima traccia della tracklist proprio per il senso della canzone stessa, che parla del continuo andare avanti, del fatto che nulla finisce e che non bisogna mai abbattersi davanti alle difficoltà di ogni giorno.

Per concludere, anche se è un po’ prematuro parlarne, un pensiero su Sanremo 2019?
E’ un mio obiettivo, non posso nasconderlo, per il semplice fatto che ho voglia di riprendere un discorso lasciato a metà, le cose in sospeso non mi piacciono. Avverto il bisogno di provare a tornarci perché al Festival sento di non aver concluso qualcosa, pur avendo vinto tra le Nuove Proposte nel 2010. Chissà… Avere degli obiettivi, rischiare, correre dei pericoli ci fa sentire liberi, anche quando il futuro sembra in bilico, proprio come canto nel mio ultimo singolo: “se è vero che la vita è un palcoscenico, io voglio vivere per lo spettacolo”.

L’omaggio live al cantautore partenopeo che ha profondamente segnato il mondo della nostra canzone. Tutte le informazioni sullo spettacolo e gli artisti presenti all’appello

Un grande concerto allo Stadio San Paolo di Napoli per ricordare uno dei più illustri e geniali artisti italiani: Pino Daniele. Tanti i colleghi che si raduneranno il prossimo 7 giugno per rendere omaggio alla voce del cantautore partenopeo, scomparso prematuramente tre anni fa. 

Da Claudio Baglioni a Francesco De Gregori, passando per Eros Ramazzotti, Biagio Antonacci, Giorgia, Jovanotti, Elisa, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini, Emma, Alessandra Amoroso, Giuliano Sangiorgi, Francesco Renga, Il Volo, Ornella Vanoni, Antonello Venditti, Loredana Bertè, Ron, Mario Biondi, i Tiromancino, Irene Grandi, J-Ax, Clementino, Raiz, Teresa De Sio, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Enzo Avitabile, James Senese, Tullio De Piscopo, Tony Esposito ed Enzo Gragnaniello, oltre a personaggi del mondo dello spettacolo come Alessandro Siani, Giorgio Panariello, Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, Enzo De Caro, Mariangela D’Abbraccio e testimonianze di Pierfrancesco Favino, Edoardo Leo, Beppe Fiorello, Marco D’amore, Sabrina Impacciatore, Salvatore Esposito, Marco Giallini, Ciro Ferrara e Renzo Arbore. Sul palco si alterneranno le due storiche band di “Vai mò” e “Nero a metà” (composte da Gigi Di Rienzo, Rosario Jermano, Agostino Marangolo ed Ernesto Vitolo) e una terza e nuova formazione inedita che comprenderà alcuni tra i migliori attuali musicisti italiani.

“Una conferenza stampa direi difficile – afferma emozionato Ferdinando Salzano, amministratore delegato di F&P Group – ho vissuto con Pino tante avventure, lavorando con lui per oltre vent’anni e i ricordi sono davvero tanti. Il cast rappresenta una buona parte di artisti che hanno lavorato a stretto contatto con lui, molti dei quali amici. Questo concerto parte da una base di partecipazione di colleghi che hanno avuto un rapporto sincero di stima nei suoi confronti. La nostra intenzione era quella di non creare una passerella, ma un vero e proprio tributo onesto e sincero in sua memoria”.

Pino è, questo il titolo del concerto-evento, che sarà trasmesso in contemporanea sui principali network radiofonici nazionali: Radio Italia, Radio 2, RTL 102.5, Radio Deejay, RDS, Radio Kiss Kiss e Radio Zeta. I proventi dello spettacolo saranno devoluti ai progetti benefici di Pino Daniele Forever Onlus gemellata con Save the Children, alla Pino Daniele Trust Onlus e all’Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma – OPEN Onlus. Un motivo in più per non mancare a questo eccezionale appuntamento, impreziosito da tanta buona musica e da un bel gesto di umanità che fa sempre bene al cuore. Info e biglietti su tiketone.it.

In radio dal 6 aprile il nuovo singolo del cantautore milanese, terzo estratto dal suo ultimo disco in studio “Dediche e manie”

Biagio Antonacci
Biagio Antonacci si prepara a tornare in tournée e lancia in rotazione radiofonica il nuovo singolo “Mio fratello”

Sulla scia del successo di “In mezzo al mondo” e “Fortuna che ci sei”, per Biagio Antonacci è arrivato il momento di pubblicare un nuovo estratto dal suo ultimo album Dediche e manie, la sua quattordicesima fatica discografica rilasciata lo scorso 10 novembre. Il brano si intitola “Mio fratello” e vanta la collaborazione con Mario Incudine, tra i maggiori rappresentanti della musica popolare siciliana, erede di un’antica e affascinante tecnica oratoria chiamata “cunto”, che possiamo in qualche modo considerare l’antenato del rap.

Un giro di chitarra e un ritmo coinvolgente, per un pezzo che lo stesso cantautore milanese descrive come “una nuova visione della parabola del figlio prodigo, una parabola 2.0, laica, moderna, contemporanea. E’ la storia di una e mille famiglie, in cui un fratello si perde e l’altro resiste nell’attesa di vederlo tornare. Quando questo ritorna e bussa alla porta, la certezza del perdono è così forte da scacciare via il passato”. Per accompagnare il lancio del singolo, è stato realizzato il videoclip ufficiale della canzone, diretto dal noto regista cinematografico Gabriele Muccino ed impreziosito dalla presenza dei fratelli Rosario e Giuseppe Fiorello.

Reduce dal successo della prima parte della sua fortunata tournée, Biagio Antonacci tornerà ad esibirsi dal vivo con il suo Dediche e Manie Tour, che lo vedrà impegnato per tutto il mese di maggio e che partirà da Acireale (CT), per trasferirsi a Bari e passare da Napoli, Assago (MI), Montichiari (BS), Conegliano (TV), Roma, per poi terminare a Casalecchio di Reno (BO). Info e biglietti su ticketone.it.

2 maggio 2018 – Pal’Art Hotel di Acireale (CT)
4 e 5 maggio 2018 – Pala Florio di Bari
7 maggio 2018 – PalaPartenope di Napoli
9 e 10 maggio 2018 – Mediolanum Forum di Milano
12 maggio 2018 – PalaGeorge di Montichiari (BS)
13 maggio 2018 – Zoppas Arena di Conegliano (TV)
23 e 25 maggio 2018 – Palalottomatica di Roma
26 maggio 2018 – Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO)

Dopo aver seminato con l’album “4”, per l’ormai rodato quartetto è arrivato il momento di raccogliere i meritati frutti del loro lavoro con un lungo tour e un nuovo singolo inedito

Le Deva, grande successo per il debutto live al Memo
Roberta Pompa, Laura Bono, Greta Manuzi e Verdiana Zangaro dal vivo al Memo Music Club

Grande successo per Le Deva, protagoniste lo scorso 7 aprile al Memo di Milano, data zero della loro attesa tournée estiva. Un coinvolgente viaggio acustico che ha registrato il tutto esaurito e applausi a scena aperta per le quattro ragazze che, nel corso dei mesi, hanno sviluppato maggiore affiatamento e un perfetto incastro vocale. Cantano all’unisono e incantano il proprio pubblico, sempre più coeso e compatto, come testimonia la nostra rubrica dedicata al loro fanclub.

Tra i brani in scaletta, le artiste hanno presentato dal vivo tutte le tracce del loro primo disco 4, pubblicato lo scorso 20 ottobre, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di miglior album del 2017 eletto nel corso della trasmissione PlayRadioShow! di Radio Azzurra 88 Rete Liguria. Presenti all’appello gli immancabili singoli “L’amore merita”, “L’origine”, “Un’altra idea”, “Semplicemente io e te” e “Grazie a te”, oltre agli altri brani della tracklist come “Quattro”, “Cose che si dicono”, “Tutte le notti”, “Il mago lo sa” e “La fine del mondo”.

Spazio anche alle canzoni che hanno arricchito le loro singole e precedenti carriere soliste, da “Favola imperfetta” di Roberta Pompa a “Due come tutti” di Greta Manuzi, passando per “Aria” di Verdiana Zangaro fino a “Non credo nei miracoli” di Laura Bono. Tra i momenti più belli dello spettacolo, infine, l’omaggio alla musica leggera italiana con autentiche standing ovation per le interpretazioni di “Fortissimo” di Laura, “La donna cannone” di Roberta, “Quando finisce un amore” di Greta e “Bella senz’anima” di Verdiana.

Tantissime le novità in arrivo per l’ormai rodato quartetto, a partire dal singolo inedito in uscita a maggio, un brano non incluso all’interno del loro album d’esordio, che ci traghetterà direttamente alla prossima stagione estiva, in attesa di conoscere le oltre trenta date dell’attesissimo tour che attraverserà il nostro Paese. Prepariamoci, dunque, ad una devastante ondata di buona musica che ci terrà compagnia per tutta l’estate.

A tu per tu con il giovane prestigiatore torinese e con il suo mentore Arturo Brachetti, regista di uno spettacolo unico nel suo genere, impreziosito dalle musiche firmate da Alex Britti

Luca Bono
Il giovane Luca Bono al suo debutto teatrale con lo spettacolo “L’illusionista” © foto di Paolo Ranzani

La magia così come non la conosciamo, lo stupore stampato sulle facce del pubblico pagante, questo l’obiettivo centrato da Luca Bono con L’illusionista, il suo primo spettacolo solista, un vero e proprio one man show dell’occulto, che ha esordito lo scorso 3 aprile al Teatro Manzoni di Milano. Numeri classici rivisitati e resi attuali con una sorprendente capacità di narrazione, un filo conduttore che unisce i giochi di prestigio alla cartomagia, attraverso il racconto autobiografico della propria vita.

Classe ’92, il giovane e promettente artista fa un vero e proprio excursus nel suo breve ma intenso percorso, partendo dal suo approccio al mondo della prestidigitazione, avvenuto quasi per caso dopo un incidente che lo ha costretto ad abbandonare il sogno di diventare un pilota di Formula 1. Un ragazzo timido e riservato che ha dovuto combattere e superare molteplici difficoltà: “La timidezza trovo che sia comune in molti prestigiatori, da Dynamo a David Copperfield – spiega Luca ai microfoni di musica361 – per me era impensabile all’età di dodici anni parlare davanti a tanti sconosciuti, piano piano ho combattuto questo mio lato impacciato ed abbastanza introverso. In questo spettacolo mi ha molto aiutato il sottofondo sonoro, di solito trascorro ore a cercare musiche adatte ad accompagnare le mie esibizioni, in questo mi sento di ringraziare Alex Britti che ha cucito per me il vestito più adatto”.

Luca Bono, illusionista per vocazione
Le prossime date de “L’illusionista”

Riguardo ai prossimi appuntamenti in calendario, aggiunge: “Spero di continuare il più a lungo possibile, questa di Milano era la prima data fuori dalla mia città, a Torino abbiamo fatto venti repliche che, fortunatamente, sono andate benissimo. Oltre le prossime tappe già annunciate, vorrei poter continuare a portare in giro questo spettacolo e, man mano, migliorarlo cambiando i numeri, in questo il pubblico mi aiuta a capire cosa funziona di più e cosa meno, le persone che incontro dopo le mie esibizioni sono una fonte inesauribile di spunti per perfezionarmi”. Dopo il successo della data lombarda, “L’illusionista” andrà in scena il prossimo 16 aprile al teatro Ambra Jovinelli di Roma, per poi approdare all’Auditorium Santa Chiara di Trento il 21 e 22 aprile e al teatro Il Celebrazioni il 6 maggio. Alla regia di questo ipnotico spettacolo il noto trasformista Arturo Brachetti, uno dei primi a fiutare il talento del giovane prestigiatore.

“Conosco Luca da sette anni e il suo talento per me non rappresenta una sorpresa – rivela il regista – in questo spettacolo abbatte il muro della timidezza e parla per la prima volta, intrattenendo il pubblico con numeri tecnicamente difficili, che riesce a far passare con nonchalance come se fossero alla portata di tutti. Mi rivedo molto in lui, anche io da giovane ero impacciato e per questo motivo cerco di aiutarlo e di dargli una mano. In più credo che abbia un potenziale incredibile che pian piano sta sviluppando, auspico e gli auguro di diventare il mago numero uno in Italia”.

Uno show di illusionismo impreziosito dalle musiche composte per l’occasione da Alex Britti, che lo stesso Brachetti descrive come “la colonna sonora di un film che deve sottolineare determinate emozioni, non rappresenta il perno su cui ruotano le varie esibizioni, ma ha il ruolo di accentuare ed evocare la magia che si cerca di creare. Alex ha fatto un grande lavoro romantico e toccante, proprio come l’intero spettacolo”.

La cantante di Sora si aggiudica il titolo di secondo Celebrity MasterChef italiano, battendo in finale la collega Orietta Berti

Riscatto tra i fornelli per Anna Tatangelo
Anna Tatangelo insieme ai tre giudici di MasteChef: Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo

Le sette note sono state protagoniste della seconda edizione di Celebrity MasterChef, andata in onda ieri sera 5 aprile su Sky Uno. Nel corso dell’ultima puntata, Anna Tatangelo è stata eletta vincitrice vip del noto spin-off del cooking show più seguito d’Italia. La cantante si è aggiudicata il titolo e 100mila euro da destinare in beneficienza, convincendo i giudici con il proprio menù degustazione composto da: un antipasto di gamberi e burrata su salsa di avocado, ravioli di asparagi e ricotta con scampi e funghi, filetto di pesce san pietro con crauti saltati e salsa allo zafferano con caviale e, come dessert, trasparenza di fragole con cremoso alla vaniglia.

“Sono felicissima! – confessa l’artista sui social – felice perché è uscita la mia vera personalità, la mia parte più spontanea e quella voglia di leggerezza che in genere tengo solo per chi mi conosce bene. Felice perché posso dedicare il premio vinto a due realtà a cui tengo molto: l’associazione Doppia Difesa, per la tutela delle donne che subiscono violenze, e l’ospedale pediatrico Bambin Gesù. Felice perché mio figlio Andrea questa sera mi ha abbracciata ed emozionato mi ha detto di essere fiero di me. Grazie ai miei compagni di viaggio, la mia famiglia , grazie a tutti voi per l’affetto immenso e grazie agli chef per avermi dato la possibilità di mettermi in gioco e imparare tantissimo”.

Un meritato trionfo per Anna Tatangelo che, nel corso della sua fortunata carriera, ha sempre messo in mostra le sue molteplici sfaccettature artistiche: a cominciare dal canto, passando per la danza, la conduzione televisiva, la recitazione e, non ultima, la sua predisposizione per la gastronomia. Un personaggio molto amato ma al tempo stesso controverso ed aspramente criticato, che ha saputo mettere in luce tra i fornelli la sua personalità, mettersi in gioco e reinventandosi ancora una volta. Un nuovo inizio per l’ex ragazza di periferia che, a partire dal prossimo 4 maggio, riabbraccerà la musica tornando in rotazione radiofonica con il suo nuovo singolo “Chiedere scusa”,  preludio della sua attesa settima fatica discografica.

L’interprete napoletana portavoce della musica popolare e del dialetto, con un album che affonda le proprie radici nella storia, attraverso sonorità ricercate e la cura delle parole

Marilù Poledro
Il debutto discografico di Marilù Poledro con “Avesseme furtuna”, prodotto dalla SoundFly.

Si intitola Avesseme furtuna il primo album in studio di Marilù Poledro, frutto dall’incontro artistico con Antonio Di Francia (già Solis String Quartet) e impreziosito dalla presenza di due featuring d’eccezione con Gianni Lamagna, voce della Nuova Compagnia di Canto Popolare, e del Maestro Enzo Gragnaniello. Un disco in cui si mescolano passato e presente, attraverso un sapiente lavoro di ricerca degli arrangiamenti e dei testi.

Ciao Marilù, benvenuta su Musica361. Cosa rappresenta per te questo esordio discografico?
“Avesseme furtuna” è per me come un figlio, e siccome sono mamma, lo dico davvero con cognizione di causa. Due cuori, affini e complementari, si sono fusi per dare vita ad uno nuovo, unico: la musica di questo disco che ci auguriamo possa trovare un posticino nel cuore del pubblico.

C’è un anello di congiunzione tra la musica popolare e quella che oggi passa sui network radiofonici?
Oggi, il contenitore “musica popolare” è così traboccante di mille sfumature diverse che non mi sento di poter generalizzare con un semplice “sì” o “no”; inoltre, i network radiofonici trasmettono musica che, al di là dei generi, risulta rispondere a dei canoni tecnici e tematici ben precisi. Pertanto, credo che alcuni brani di musica popolare siano idonei all’ascolto radiofonico ed altri no, così come sono sicura che altri pezzi presenti nel nostro album siano perfetti per questo genere di diffusione, come “Avesseme furtuna”, “Rosaspina”, “Tutto ‘o bene mio”, “Sulo tre parole” e “Ricciulina”, gli altri forse meno.

Dunque, si può riproporre la tradizione contaminandola con arrangiamenti post-moderni?
C’è sempre margine per la sperimentazione, se parliamo di quella seria, fatta di arrangiamenti che cuciono una nuova veste sull’originale con cognizione di causa, studio, rispetto e sentimento. Anche le contaminazioni, non dovrebbero mai essere una roulette russa, ma ragionate e create come un ponte che unisce il pensiero originale a quello nuovo che noi ci portiamo dentro, la nostra visione di quel brano. Insomma, quando ci sono idee, suoni e contaminazioni nuove e vere, ne vale sempre la pena. Ma io sono fortunata perché ho goduto del gran gusto musicale di Antonio Di Francia.

Per concludere, se dovessimo definire questo disco un concept album, quale sarebbe il filo conduttore delle undici tracce presenti?
Ad un primo ascolto, si può pensare che vi sia un filo conduttore intimamente legato alla donna, spesso presente come soggetto oppure oggetto dei testi. Ma dalle mie interpretazioni, anche se il genere espresso su carta è spesso al femminile, so che si alza la voce di tutti coloro che portano in sé le qualità umane che la cultura comunitaria da sempre vuole siano legate alla figura della donna, madre, moglie, subordinata: l’accoglienza, l’altruismo, il rispetto, la compassione, il perdono. Ma che in realtà non credo appartengano ad un solo genere, ed oggi che viviamo nell’era della lotta alle discriminazioni, della rivendicazione delle pari opportunità e dei diritti, quelli umani e non di genere, razza, etnia o religione, spero sia chiaro a tutti. E allora ti dirò, questo è un personalissimo viaggio nei meandri dell’animo umano, alla scoperta di tutte le emozioni che lo popolano.

L’interprete romana festeggia oggi il suo compleanno, ripercorriamo insieme le tappe fondamentali della sua straordinaria carriera

Fiorella Mannoia, un brano per le vittime del femminicidio: "Nessuna conseguenza" è il mio inno alle donne
Una data speciale per Fiorella Mannoia, una delle più importanti interpreti italiane di sempre

Riassumere la carriera di Fiorella Mannoia in poche battute è a dir poco impossibile, il suo carisma e la sua raffinatezza sono da sempre motivi di attenzione da parte delle più prestigiose penne italiane, che sgomitano per affidarle un proprio pezzo. La sua cifra stilistica affonda le radici nell’interpretazione, al punto da renderla un’artista versatile e completa, dotata di un’impostazione naturale e per certi versi teatrale.

Protagonista indiscussa della canzone d’autore, le va riconosciuto il grande merito di essere riuscita a selezionare accuratamente il proprio repertorio. In oltre quarant’anni di carriera ha cantato pezzi scritti da artisti del calibro di: Enrico Ruggeri, Ivano Fossati, Riccardo Cocciante, Francesco De Gregori, Ron, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Vasco Rossi, Luciano Ligabue, Jovanotti, Pino Daniele, Franco Battiato, Giuliano Sangiorgi, Tiziano Ferro e molti altri.

Innumerevoli i pezzi tatuati nella memoria collettiva del pubblico: da “Caffè nero bollente” a “Come si cambia”, passando per la celebre “Quello che le donne non dicono”, “Le notti di maggio”, Il tempo non torna più”, “I venti del cuore”, “Oh che sarà”, “Il cielo d’Irlanda”, “Sally”, “Fragile”, “Il re di chi ama troppo”, “Io non ho paura”, “Le parole perdute”, “Perfetti sconosciuti”, “Combattente” e “Che sia benedetta”, con la quale ha preso parte lo scorso anno al Festival di Sanremo, a distanza di ventinove anni dalla sua precedente partecipazione.

Le frasi più belle delle canzoni di Fiorella Mannoia

Cambierei tutte le opinioni e brucerei le foto
con nuove convinzioni mi condizionerei
forse ringiovanirei e comunque ne uscirei
non so quando, non so come

(1988 – I dubbi dell’amore)

“E sarà fuoco e sarà amore oppure non sarà
e sarà amore da guardare finchè non ci vedrà
e sarà amore da pregare finchè non tornerà
sarà ricordo da bruciare finchè non scalderà
sarà ricordo da portare finchè non peserà

(1992 – Tutti cercano qualcosa)

“Non c’è risposta nè perchè
ma solo voglia e crampi
alla mattina col caffè
fuori di casa inciampi subito
nella caccia al tesoro
ma c’è quella medesima domanda

(1994 – L’altra madre)

“Santa fortuna che vegli sugli uomini senza virtù
bella signora che sfiori ed illudi e non torni mai più
apri le braccia stanotte non farmi aspettare
e fa che sia bellezza e amore fai che sia
e lasciati toccare prima di andar via

(1997 – Belle speranze)

“Occhi senza ritorno se ne va un altro giorno
occhi senza parole io li guardo passare
finirà questa neve questo inverno sarà breve
e il coraggio magari verrà

(2001 – Occhi neri)

“L’allegria ci passa accanto
tra assordanti rumori
abbiamo perso tempo e lacrime
e nella vita a sorridere e sopportare
nelle chiese a non pregare
nelle scuole a non comprendere
e ad ascoltare altre visioni del mondo

(2008 – Il movimento del dare)

“Signore Mio,
dacci un Santo o un artista
Padreterno che vinca la morte
oltre la fatica e la sorte
che ci faccia allungare la vista oltre le porte
per vedere la Luna e pure Marte

(2010 – Se veramente Dio esisti)

“Rivendica il diritto ad essere felice
non dar retta alla gente, non sa quello che dice
e non aver paura, ma non ti fidare
se il gioco è troppo facile
avrai qualcosa da pagare

(2012 – In viaggio)

I tre artisti tornano di nuovo insieme sul palcoscenico con la seconda parte del loro tour, dopo il grande riscontro di pubblico delle prime date

MAX NEK RENGA, le date del tour
Nek, Max Pezzali e Francesco Renga proseguono con successo la loro lunga tournée – Foto © Luisa Carcavale

Ha debuttato lo scorso 18 Gennaio a Jesolo (VE) il tour congiunto di tre grandi nomi della musica leggera italiana, riuniti per l’occasione in un trio davvero vincente, stiamo parlando di Max Pezzali, Nek Francesco Renga, reduci dalla pubblicazione del loro primo album insieme, intitolato Max Nek Renga, il disco, anticipato dal lancio del singolo “Duri da battere”.

Dopo aver attraversato la Penisola in lungo e in largo, da Brescia a Torino, passando per Genova, Pesaro, Eboli, Napoli, Acireale, Reggio Calabria, Mantova, Padova, Firenze e Bologna, i tre artisti sono pronti a far ritorno sul palcoscenico con la seconda tranche di una tournée che proseguirà fino alla prossima estate.

Diversi i cavalli di battaglia pescati nei rispettivi loro repertori: “Come mai”, “Gli anni”, “Nessun rimpianto”, “La regola dell’amico”, “Una canzone d’amore”, “Sei un mito”, “Hanno ucciso l’uomo ragno”, “Tieni il tempo”, “Nord sud ovest est”, “L’universo tranne noi”, “Eccoti” e “Sei fantastica” di Max Pezzali“Laura non c’è”, “Se io non avessi te”, “Sei grande”, “Ci sei tu”, “Lascia che io sia”, “Sei solo tu”, “Almeno stavolta”, “Se una regola c’è”, “Dimmi cos’è”, “Unici”“Fatti avanti amore” di Nek; “Angelo”, “Cambio direzione”, “Il mio giorno più bello nel mondo”, “Meravigliosa (la luna)”, “A un isolato da te”, “La tua bellezza”, “Raccontami”, “Guardami amore”, “Ci sarai”, “Era una vita che ti stavo aspettando”, “Vivendo adesso” e “Nuova luce” di Francesco Renga.

Reduci dall’ospitata al Festival di Sanremo e dal duetto con il direttore artistico Claudio Baglioni, i tre cantautori hanno lanciato in rotazione radiofonica la loro personale rivisitazione di Strada facendo, singolo accompagnato dal videoclip diretto dal regista Gaetano Morbioli, che ripercorre alcune delle immagini più belle tratte dai loro ultimi spettacoli dal vivo.

Sul palco con loro ci sarà una super band composta da ben nove elementi: Fulvio Arnoldi (chitarra e tastiere), Stefano Brandoni (chitarra), Davide Ferrario (chitarra e tastiere), Luciano Galloni (batteria), Ernesto Ghezzi (tastiere), Chicco Gussoni (chitarra), Enzo Messina (tastiere), Lorenzo Poli (basso), Dj Zak. Info e biglietti su ticketone.it.

Le date del Tour 2018 di Nek Max Renga

3 aprile – Napoli – PalaPartenope
4 e 6 aprile – Roma – Palalottomatica
7 aprile – Ancona – PalaPrometeo
11 aprile – Bari – Palaflorio
12 aprile – Taranto – PalaMazzola
16 aprile – Conegliano (TV) – Zoppas Arena
18 aprile – Casalecchio di Reno (BO) – Unipol Arena
19 e 20 aprile – Assago (MI) – Mediolanum Forum
28 aprile – Verona – Arena
30 giugno – Barolo (CN) – Collisioni Festival
11 luglio – Codroipo (UD) – Villa Manin
13 luglio – Locarno – Moon & Stars Festival
14 luglio – Lucca – Summer Festival
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