Un viaggio di suoni che spaziano dal pop al rock, passando per la musica prog, anticipato dal successo del singolo sanremese “Ognuno ha il suo racconto”

Red Canzian presenta il disco "Testimone del tempo"
“Testimone del tempo”, il disco che segna un ritorno alle origini per Red Canzian

Reduce dall’incetta di consensi ottenuti sul palco dell’Ariston con “Ognuno ha il suo racconto”, per Red Canzian è giunto il momento di pubblicare il suo nuovo album di inediti, disponibile nei negozi tradizionali e nei digital store a partire dal 16 febbraio, intitolato “Testimone del tempo”.

“Tredici canzoni scelte in una rosa abbastanza ampia, ho scritto tanto in questo ultimo periodo, è un disco che ho nel cassetto da tutta una vita”, racconta l’artista che, a proposito del suo passato, rivela: “Sicuramente i 500.000 che nel 2016 sono venuti ad assistere ai nostri concerti, possono sentirsi un po’ orfani dei Pooh e non aver ancora digerito la nostra decisione, ma noto attraverso i social che si stanno abituando ed è giusto così. La nostra musica non morirà mai, resterà per sempre”. 

Con questo spirito Red Canzian torna in pista da solista, con un disco manifesto di una ritrovata giovinezza artistica, che vanta testi firmati da Renato Zero, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Vincenzo Incenzo, Ermal Meta, Fabio Ilaqua, Miki Porru e Gabriele Cannarozzo, oltre ad uno speciale duetto con Aldo Tagliaietra, storico fondatore de Le Orme.

A partire dal prossimo 4 maggio partirà la sua nuova tournée teatrale, nella quale ripercorrerà la propria storia musicale: “Quindici anteprime che rappresentano l’inizio di un viaggio che vorrei portare in giro per più tempo possibile, uno spettacolo a cui sto lavorando con dedizione e che mi appassiona da morire. Eseguirò dal vivo quaranta canzoni che hanno segnato la mia vita, partendo dagli anni ’50 con il rock ‘n roll, per passare poi al beat, al prog, alla grande canzone d’autore, ai Pooh, fino alle mie canzoni“.

Red Canzian presenta il disco "Testimone del tempo" 1
La tracklist di “Testimone del tempo” di Red Canzian

1. Ognuno ha il suo racconto
2. Cosa abbiamo fatto mai
3. La notte è un’alba
4. Reviens moi
5. Meravigliami ancora
6. Da sempre
7. L’impossibile
8. Quello che sai di me
9. Per cercare di capir le donne
10. Presto, tardi, forse, mai
11. Eterni per un attimo
(con Aldo Tagliapietra)
12. Tutto si illumina
13. Cantico

A tu per tu con l’artista savonese, all’indomani dal successo riscosso sul palco del Teatro Ariston di Sanremo con “Il mondo prima di te”

Annalisa 1
Annalisa sarà protagonista di due anteprime live, il 10 maggio all’Atlantico di Roma e il 14 maggio all’Alcatraz di Milano

La 68esima edizione del Festival della canzone italiana ha eletto la sua regina, la talentuosa e raffinata Annalisa, terza classificata con la coinvolgente ballad “Il mondo prima di te”, firmata insieme a Davide Simonetta e Alessandro Raina. Un brano che ha messo in risalto le sue strepitose dote vocali e che ha anticipato la pubblicazione del suo sesto progetto discografico, intitolato “Bye bye”, disponibile in tutti gli store a partire dal 16 febbraio.

Ciao Annalisa, benvenuta su Musica361. Hai definito “Bye bye” l’album del cambiamento, inteso sia dal punto di vista personale che artistico?
Credo che siano due aspetti strettamente legati tra loro, io mi sento molto cambiata a livello caratteriale e la mia musica non può che essere un riflesso condizionato da questo fattore. E’ accaduto tutto in maniera molto graduale, me ne sono accorta quando già era successo, sicuramente c’è stata una maturazione perché sono cresciuta e diventata più grande, quando ti avvicini ai trent’anni inevitabilmente cambiano le tue priorità e ti accorgi davvero quanto conta essere felici. Attraverso queste canzoni ho trovato la forza di dire addio alle mie ansie, alle mie paure e a quella parte del mio passato che non mi andava più bene.

Come si è sviluppato il percorso creativo di questo tuo sesto album?
Diciamo che è partito tutto circa due anni fa, ho iniziato a buttare giù alcune idee da sola, che poi ho sviluppato insieme al mio team di autori, come ad esempio è successo con ‘Il mondo prima di te’, nata da me e poi ottimizzata nei suoi aspetti insieme a Davide Simonetta e Alessandro Raina. Con il produttore (Michele Canova Iorfida, ndr) abbiamo cercato la giusta strada da perseguire, lui mi ha aiutato a comprendere i miei punti di forza, quello su cosa valeva la pena sperimentare, per dare un taglio netto al concetto finale del disco.

Annalisa: "Bye bye è il manifesto del mio cambiamento"
Tracklist:   1.Bye bye   2.Direzione la vita   3.Il mondo prima di te   4.Bianco nero e grigio   5.Le parole non mentono   6.Un domani (feat Mr.Rain)    7.Illuminami   8.Ogni festa   9.Dimenticherai   10.Il prossimo weekend   11.Specchio   12.Superare   13.Dov’é che si va

Come hai vissuto l’esperienza di Sanremo 2018? Il tuo personale bilancio finale?
Mi sono sempre tenuta fuori dai meccanismi della competizione, ho vissuto questo mio quarto Festival con serenità, anche perché ho avvertito un grande desiderio di tutelare la musica da parte dell’organizzazione, per cui non posso che sentirmi soddisfatta del risultato finale, ma soprattutto di come ho vissuto in prima persona l’intera settimana, con trasporto e divertimento, di questo ne sono orgogliosa e, di conseguenza, il mio non può che essere un bilancio super positivo.

In cosa consiste il tuo ruolo di tutor ad “Amici”, cosa ti ha convinto ad accettare questa proposta?
Mi ha convinto il fatto che il tutor non somiglia alla figura di un insegnante né tantomeno a quella di un giudice, ma aiuta il concorrente a prevenire e ad affrontare al meglio le critiche. Essendoci passata in prima persona e vivendo costantemente sotto il giudizio del pubblico, credo che in questo potrò aiutare i ragazzi per avvicinarsi nel migliore dei modi a questo mondo.

Per concludere, chi è oggi Annalisa?
Una donna cambiata, che ha scoperto la propria forza nel riconoscere le sue fragilità, accettarsi ti rende in primo luogo più forte, nel momento in cui ti poni nei confronti della società e di tutto il resto del mondo. Non si può essere perfetti, ognuno di noi è fatto sia di pregi che di difetti, con questa nuova consapevolezza mi rimetto in gioco sia umanamente che artisticamente.

Il meglio della sessantottesima edizione della kermesse canora più amata dagli italiani, che ha riportato al centro dell’attenzione la buona musica

Ermal Meta e Fabrizio Moro vincono il Festival, la classifica completa
Ermal Meta e Fabrizio Moro si aggiudicano il titolo con “Non mi avete fatto niente”

Sarà ricordato come il primo Festival della canzone italiana targato Claudio Baglioni, o forse l’unico, chi lo sa, ciò che conta è che questa edizione non passerà sicuramente nel dimenticatoio. Diverse le canzoni valide in concorso, ma numerosi anche i contenuti e i messaggi lanciati dal palco del Teatro Ariston. A chi si domanda “cosa resterà di Sanremo 2018?”, rispondiamo “tanta buona musica” ma anche puro intrattenimento, un certo tipo di spettacolo che in tv non si vedeva da diverso tempo. Di seguito i nostri cinque momenti da incorniciare di questo Festival.

La sigla “Popopopo”

“Un giorno qualunque, un suono soltanto che nasce dovunque e dura chissà quanto”, questi i versi d’apertura della sigla firmata dallo stesso direttore artistico e incisa da tutti i venti “Campioni” in gara, nessuno escluso. L’ennesimo tentativo di Baglioni di diversificare questa edizione da tutte le altre, renderla unica con piccole variazioni, come ad esempio la scenografia bianca o la facciata dell’Ariston personalizzata come non era mai stato fatto prima. Una strategia decisamente vincente.

Dicono di Sanremo: autori e musicisti, come vivono il Festival? 1
L’entrata del Teatro Ariston

Fiorello lo “scaldapubblico”

L’ospite più atteso che ha aperto la prima serata, con tanto di inattesa invasione di campo, come nella migliore delle tradizioni festivaliere. Fiorello ha scherzato, cantato e regalato al pubblico momenti di altissima televisione, a cui forse non siamo più tanto abituati.

Il momento amarcord di Pippo Baudo

Il primo Festival non si scorda mai, così il noto presentatore siciliano torna sul piccolo schermo per festeggiare una storia d’amore lunga cinquant’anni, iniziata nel lontano ’68. Da allora di edizioni ne ha condotte ben tredici, nelle quali ha lanciato numerosi talenti. Tanti gli episodi ricordati nella lettera aperta che lo stesso Baudo ha rivolto a Sanremo, suscitando l’acclamazione e la commozione del pubblico, congedandosi con la promessa “ci vediamo l’anno prossimo!”.

Cosa resterà di Sanremo 2018? Cinque momenti da ricordare
Claudio Baglioni sul palco dell’Ariston con Pippo Baudo

Premio alla Carriera per Milva

Altro momento toccante riguarda un personaggio che ha fatto la storia del Festival, grazie alle sue quindici partecipazioni in gara. Stiamo parlando della pantera di Goro, ritiratasi dalle scene nel 2011, che ha affidato alla figlia Martina Crognati il compito di salutare la sua amata patria, attraverso parole di gratitudine nei confronti di tutti coloro che hanno sostenuto la petizione del web, volta a sostenere questo meritato riconoscimento.

Standing ovation per Favino

Ma il momento che difficilmente scorderemo di questa 68esima edizione del Festival, è frutto dell’arte espressa da uno dei nostri attori più bravi, che ha portato in scena un commuovente monologo del drammaturgo francese Bernard-Marie Koltés, tratto dallo spettacolo teatrale “La notte poco prima della foresta”. Un assolo che rappresenta la sintesi perfetta dei contenuti espressi quest’anno sul palco dell’Ariston, che vanno ben oltre al di là di delle semplici canzoni e dell’intrattenimento televisivo.

Cosa resterà di Sanremo 2018? Cinque momenti da ricordare 1
Pierfrancesco Favino alle prese con un toccante monologo

Il vincitore delle Nuove Proposte di Sanremo 2018 protagonista dell’appuntamento settimanale con il rotocalco musicale di Rai Gulp condotto da Celeste Savino

Ultimo ospite della prossima puntata di Gulp Music
Il giovane talento romano ospite della prossima puntata di Gulp Music, in onda sabato 17 febbraio alle ore 13.40

Dopo aver ospitato nomi di prestigio della nuova scena discografica italiana, torna l’appuntamento settimanale di Rai Gulp dedicato all’approfondimento musicale condotto da Celeste Savino. Ospite della puntata sarà Niccolò Moriconi, alias Ultimo, reduce dalla vittoria della sezione Nuove Proposte della 68esima edizione del Festival della canzone italiana, con il brano “Il ballo delle incertezze”.

Il ventiduenne romano racconterà la sua esperienza, che lo ha portato dalle strade del quartiere romano di San Basilio al palco del Teatro Ariston di Sanremo, una vera e propria favola che ruota attorno al riscatto sociale, con un messaggio importante che l’artista lancia al suo pubblico, rivolto agli ultimi e agli emarginati. Dal 9 febbraio è disponibile, in tutti i negozi di dischi e nei digital store, il suo secondo album intitolato “Peter Pan”, contenente sedici brani inediti.

L’appuntamento con Gulp Music è per sabato 17 febbraio, a partire dalle ore 13.40 sul canale 42 del digitale terrestre, in replica il giorno seguente alle ore 18.00. Tutti i fans del cantautore romano potranno intervenire nel corso della trasmissione, rivolgendo domande al proprio beniamino attraverso i canali social dell’emittente, interagendo via Twitter (@RaiGulp), Facebook e Instagram (@rai_gulp), con la possibilità di rivedere la puntata e quelle precedenti, sul sito ufficiale o su RaiPlay.

In questo episodio verranno trasmessi i videoclip dei nuovi singoli: Mad at the world del duo americano degli Heffron Drive, “Pesto” del giovane cantautore Calcutta e “Per sempre” del rapper Gionnyscandal. Infine, nello spazio della trasmissione dedicato ai live, sarà protagonista la musica di Coez.

A partire dallo scorso 28 gennaio, gli spazi musicali di Rai Gulp sono raddoppiati con la messa in onda di Top Music, il programma dedicato alle classifiche dei singoli e degli album più venduti, realizzato in collaborazione con FIMI e condotto da Federica Carta, in onda ogni domenica alle ore 14.05.

A tu per tu con l’artista toscano, reduce dal grande successo del Festival con il brano “Il congiuntivo”, tra i più suonati in radio e visualizzati in rete

Lorenzo Baglioni, Bella Prof 1
Lorenzo Baglioni in gara tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2018 con “Il congiuntivo”

Si intitola semplicemente Bella, Prof! il nuovo progetto discografico di Lorenzo Baglioni, in assoluto l’artista più poliedrico tra le Nuove Proposte della sessantottesima edizione del Festival di Sanremo. Dopo aver insegnato matematica per due anni, ha scelto di perseguire la strada artistica dedicandosi al teatro e alla divulgazione satirico-scientifica attraverso il web. Canta, recita e lancia messaggi didattici, il tutto sempre con l’autoironia che lo contraddistingue.

“Quest’anno il livello dei partecipanti nella sezione giovani di Sanremo era altissimo – racconta all’indomani della conclusione della kermesse – poi ogni proposta era diversa dall’altra, perché ognuno ha portato in gara il proprio mondo. Sono davvero contento di come è andata, ovvio che chiunque sperava di vincere, ma il mio pezzo ha avuto una tale esposizione che non posso che essere grato al Festival”.

“Il congiuntivo” è il titolo del brano che lo ha consacrato al grande pubblico che, direttamente dal palco dell’Ariston, è schizzato ai vertici delle classifiche radiofoniche e ha registrato grande gradimento da parte degli internauti, con il videoclip ufficiale che ha quasi raggiunto le 300 mila visualizzazioni su YouTube. A partire dal 16 febbraio, è disponibile nei negozi di dischi e nei digital store “Bella, Prof!“, che potremmo definire come il primo concept album a sfondo scolastico.

“Il disco è composto da dodici tracce, ogni canzone fa riferimento a un argomento didattico ben preciso e rappresenta un tributo ad un genere musicale diverso. Legato a questo progetto ci sarà un format televisivo che andrà in onda  su Sky Uno a partire da marzo, per dodici puntate”. Un progetto che si appresta a diventare anche uno spettacolo che attraverserà il nostro Paese: “Lo porteremo in giro per i teatri con cinque anteprime dal vivo, in programma il 14 marzo a Bologna, il 19 marzo a Roma, il 21 marzo a Firenze, il 22 marzo a Venezia e il 28 marzo a Milano”. Info e biglietti su ticketone.it

Lorenzo Baglioni, Bella Prof
“Bella, Prof!”, la tracklist del nuovo disco di Lorenzo Baglioni

1. Le leggi di Keplero [feat. Supplenti Italiani]
2. El corazón [feat. El Profesor]
3. Il congiuntivo [feat. Studenti per Caso]
4. L’apostrofo [feat. Il Pedante]
5. Il piano inclinato [feat. I.L. P.R.O.F. & Iacopo Melio]
6. Logaritmi [feat. Dark Prof Gang]
7. La perifrastica passiva [feat Prof Sinclair]
8. Il teorema di Ruffini [feat I.L. P.R.O.F.]
9. Il modello atomico [feat. Supplenti Italiani]
10. La classificazione dei silicati [feat Proffspring]
11. Le ossidoriduzioni [feat I.L. P.R.O.F.]
12. I principi della termodinamica [feat. Supplenti Italiani]

Conosciamo meglio il giovane cantautore romano, vincitore assoluto delle Nuove Proposte del Festival appena concluso

Ultimo, in gara a Sanremo 2018 con "Il ballo delle incertezze"
Ultimo, ai vertici delle classifiche con “Il ballo delle incertezze”

Abbiamo imparato a conoscerlo nel corso della 68esima edizione del Festival della canzone italiana Niccolò Moriconi, alias Ultimo, vincitore delle Nuove Proposte con “Il ballo delle incertezze”, uno dei brani più apprezzati di questa prolifica annata della kermesse.

Nato a Roma il 27 Gennaio 1996, si avvicina alla musica all’età di 8 anni studiando pianoforte presso il conservatorio S.Cecilia della sua città, iniziando a comporre le sue prime canzoni all’età di quattordici anni. Il suo è un linguaggio da sempre influenzato dal mondo hip hop e dal cantautorato italiano, uno stile inedito e molto personale che non poteva non stuzzicare l’attenzione del pubblico in maniera trasversale.

Lo scorso ottobre pubblica “Pianeti”, disco d’esordio che ottiene grande successo e consensi positivi da parte degli ascoltatori di ogni età, complice una maturità insolita per un ragazzo di ventidue anni, diventato un fenomeno senza l’escamotage dei talent show, bensì soltanto con l’ausilio della sua innata inclinazione artistica. Le sue sono canzoni con un peso e un significato, che riescono a mettere d’accordo sia la quota millennials che la platea più adulta, aspetto piuttosto interessante che lo rende, di fatto, un idolo plurigenerazionale.

Il giovane “cantautorap”, come lui stesso ama definirsi, tornerà a breve ad esibirsi dal vivo per presentare il suo secondo progetto discografico appena pubblicato, intitolato “Peter Pan”. Tra le prime date annunciate, troviamo: Bologna il 4 maggio, Padova il 5 maggio, Venaria Reale (To) l’8 maggio, Milano l’11 maggio, Roma il 12 (sold out) e il 13 maggio, Bari il 17 maggio, Napoli il 18 maggio, Perugia il 20 maggio e, per concludere, Firenze il prossimo 25 maggio. Info e biglietti su ticketone.it

Intervista ad Ultimo, in gara al Festival con “Il ballo delle incertezze” 1
La tracklist di “Peter Pan”, il secondo album di Ultimo

1. Buon viaggio
2. Canzone stupida
3. La stella più fragile dell’universo
4. Cascare nei tuoi occhi
5. Poesia senza veli
6. Il ballo delle incertezze
7. Peter Pan (Vuoi volare con me?)
8. Dove il mare finisce
9. Le stesse cose che facevo con te
10. Ti dedico il silenzio
11. Domenica
12. Vorrei soltanto amarti
13. Il vaso
14. La casa di un poeta (Piano Live Studio)
15. Farfalla bianca (Piano Live Studio)
16. Forse dormirai

“Sanremo rappresenta per me una partenza, senza nulla togliere al percorso che ho fatto fino ad adesso per niente scontato, nel senso che con il mio team di lavoro abbiamo creato qualcosa di nuovo, partendo da zero. Questa esperienza per me è l’amplificazione di un qualcosa che già esiste, di un progetto ben definito”,  racconta Ultimo in una nostra recente intervista, a poche ore dalla proclamazione del suo trionfo al Festival.

Il suo nome si incastra alla perfezione all’interno dell’albo d’oro dei vincitori delle Nuove Proposte, accostandosi a cantautori del calibro di Eros Ramazzotti, Michele Zarrillo, Marco Masini, Alex Britti e Fabrizio Moro. A lui auguriamo lo stesso destino lastricato di successi.

L’intervista al noto avvocato e Presidente dell’Ami, attualmente in tutte le librerie con “C’eravamo tanto aRmati”, storie di cuori spezzati

Intervista a Gian Ettore Gassani: "Bisogna sensibilizzare la gente partendo dalla cultura e dalla musica"
La presentazione a Casa Sanremo di “C’eravamo tanto aRmati” con Cataldo Calabretta, Gian Ettore Gassani, Maddalena Cialdella e Alvaro Moretti

Il Festival della canzone italiana può anche essere un’occasione per approfondire tematiche importanti, che vanno al di là della musica, ecco come all’interno di una manifestazione canora si possono lanciare messaggi socialmente utili e parlare del ruolo della famiglia nell’epoca in cui viviamo. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Gian Ettore Gassani, esperto del diritto di famiglia e Presidente dell’Ami (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani), che abbiamo incontrato in occasione della presentazione del suo libro “C’eravamo tanto aRmati”, avvenuta lo scorso 9 febbraio nella sala “Pino Daniele” del Palafiori di Sanremo.

Buongiorno avv. Gassani, benvenuto su musica361. Partiamo dal suo ultimo libro “C’eravamo tanto aRmati”, com’è nata l’idea di questa sua terza opera letteraria?
Ho voluto raccontare le declinazioni delle violenze in famiglia, attraverso storie di vita vissuta in chiave romanzata, quello che accade in uno studio legale tutti i giorni. Siamo un Paese che vive perennemente in ritardo, sempre ultimi in Europa, mancano dei coordinamenti di rete tra le varie figure professionali, per cui spesso si lavora a compartimenti stagni senza la dovuta interazione e collaborazione. Il messaggio del libro non vuole in alcun modo creare allarmismo, ma se non cominciamo a mettere in atto politiche per la famiglia, i preoccupanti dati statistici attualmente pervenuti sono destinati a diventare ancora più gravi.

Nel sottotitolo “Storie di cuori spezzati” ha voluto sottolineare il leitmotiv dell’intera opera?
Si, perché sono presenti storie diverse ma con un carico di vita in comune, storie di violenze contro le donne, i giovani e personalità di ogni estrazione sociale, conseguenza di un sistema inadeguato che non garantisce i diritti delle persone più deboli. Soltanto da pochi anni abbiamo introdotto le unioni civili, equiparato tutti i figli, stabilito che le famiglie con i disabili debbano avere un futuro con la legge “Dopo di noi” e finalmente è stato introdotto il biotestamento, ma c’è ancora molto da fare.

Lei è Presidente dell’Ami, associazione che ha da poco compiuto dieci anni di vita. Qual è il suo personale bilancio?
La nostra è un’associazione semplicemente straordinaria, perché insieme a tante altre figure professionali ha costruito un nuovo modo di intendere il diritto di famiglia. Lavoriamo con i servizi sociali, con gli psicologi, con i mediatori familiari, con i magistrati, non è un’organizzazione prettamente forense, ma un insieme di linguaggi comuni uniti in un unico idioma: il “famigliarese”.

Che idea si è fatto circa le cause dell’incremento delle separazioni negli ultimi decenni?
Rispetto al passato, probabilmente, c’è minore consapevolezza dell’impegno coniugale e, sempre più spesso, c’è alla base una scarsa maturità di chi si appresta a fare un passo così importante, per cui è sorto un atteggiamento consumistico nei confronti del matrimonio, alle prime avvisaglie di crisi si contatta subito l’avvocato senza cercare una mediazione e fare un tentativo per recuperare il rapporto.

Intervista a Gian Ettore Gassani: "Bisogna sensibilizzare la gente partendo dalla cultura e dalla musica" 1
avv. Gian Ettore Gassani

Lei non è uno psicologo ma, nella sua trentennale carriera, di coppie in crisi ne ha frequentate parecchie. Nella musica e nell’arte in generale, l’amore tormentato è sempre fonte d’ispirazione per gli artisti e catalizza l’attenzione del pubblico. Secondo il suo personale punto di vista, per quale motivo?
Diciamo pure che sono diventato virtualmente uno psicologo, perché a furia di raccogliere i racconti e i pianti degli altri è cambiato il mio tipo di approccio nei confronti dei clienti, ben diverso da chi amministra i condomini o si occupa di recupero crediti. Al Festival di Sanremo ci sono da sempre canzoni d’amore, al cinema nove film su dieci trattano i sentimenti e anche il mio libro, se vogliamo, parla d’amore, perché non fa altro che decantare la speranza di un recupero di certi valori, perché il fatto di elencare le difficoltà della famiglia non significa non avere fiducia nel prossimo. La musica è un riflesso condizionato, tutti noi quando ascoltiamo una canzone ci ricordiamo di una storia d’amore, ad esempio, quando sento ‘Maledetta primavera’ mi torna in mente la mia prima fidanzatina, un ricordo piacevole, anche se quella canzone ha un testo particolarmente triste, a volte capitano anche questi ossimori (sorride, ndr).

Sempre più spesso, purtroppo, la violenza di genere sfocia in femminicidio. Quest’anno al Festival sia Nina Zilli che Michelle Hunziker hanno affrontato questo tema, secondo lei, certi messaggi possono in qualche modo influenzare positivamente il pubblico?
Certo che sì, i messaggi che tendono a sottolineare una piaga sociale credo siano sempre ben accetti, anzi, non sono mai abbastanza. Il problema è spesso il contrario, perché tendiamo ad affrontare argomenti così delicati una volta che sono successe le tragedie, mentre è molto importante la sensibilizzazione di certe tematiche nel quotidiano, anche da un palco così importante. Non si può pensare solo di cambiare il codice penale con l’inasprimento delle pene, bisogna partire dalla cultura del Paese cambiando la testa delle persone, soprattutto degli uomini che devono imparare ad accettare le decisioni delle donne, un insegnamento che bisognerebbe indottrinare sin da quando si è bambini.

Oltre che uno stimato avvocato, lei è un volto amico del piccolo schermo. Quanto conta oggi l’esposizione mediatica per lanciare un messaggio e far conoscere la propria figura professionale?
Mi reputo un personaggio molto social e televisivo per via della carica istituzionale che ricopro all’interno dell’avvocatura, probabilmente se non fossi Presidente dell’Ami sarei un po’ più schivo, meno attratto dalle telecamere. Dal momento che rappresento migliaia di avvocati, reputo giusto espormi in prima persona per far conoscere le iniziative e le cariche che ricopriamo all’interno della società. Il giorno che finirò di essere portavoce di questa nobile associazione, credo che difficilmente mi vedrete ancora in televisione.

Tornando a parlare di musica, quali sono i suoi ascolti?
Sono un accanito sostenitore di Steve Wonder, dei Genesis, dei Pink Floyd e dei Beatles, che sono un po’ gli artisti della mia generazione. Di italiani, invece, apprezzo sicuramente Lucio Dalla, Pino Daniele e Francesco De Gregori.

Per concludere, qual è il messaggio che vorrebbe trasmettere ai lettori attraverso le pagine di “C’eravamo tanto aRmati”?
In primis quello che io non scrivo libri per far soldi, infatti ho rinunciato ai diritti. Se la gente smettesse di leggere romanzetti e si avvicinasse a qualcosa di sociale, psicologico e giuridico-familiare, credo che non sarebbe male, soprattutto se scritti in un linguaggio comune e non in “avvocatese”, come nel mio caso. Esercito la mia professione con grande orgoglio, non intendo in alcun modo smettere di fare l’avvocato, scrivo saggi perché credo fermamente che sia importante parlare oggi di famiglia, offrire spunti di riflessione a cui non siamo purtroppo più abituati.

Le parole dei protagonisti di questa ultima edizione del Festival della canzone italiana: Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino

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Conferenza stampa all’Ariston Roof – © Ufficio Stampa Rai

Si è conclusa ieri sera la 68esima edizione del Festival di Sanremo, con la proclamazione dei vincitori della categoria Campioni, i due cantautori Ermal Meta e Fabrizio Moro con il brano “Non mi avete fatto niente”.

Un’edizione da record per quanto riguarda sia gli ascolti che il riscontro sui social network, sinonimo di una particolare attenzione alla kermesse anche da parte del pubblico più giovane. Un successo targato Rai, che ha scommesso su Claudio Baglioni per il dopo Carlo Conti (protagonista di un triennio straordinario), una scelta che ha rispettato di gran lunga le aspettative. Oltre 12 milioni di telespettatori per la serata finale, la seconda più vista dal 2002 ad oggi. Share altissimo ma anche tanta qualità e numerosi ospiti che hanno nobilitato il palco del Teatro Ariston: da Fiorello a Virginia Raffaele, passando per Pippo Baudo, Laura Pausini, Biagio Antonacci, i Negramaro, Gianna Nannini, Nek-Max Pezzali-Francesco Renga, Piero Pelù, Giorgia, Il Volo, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Gino Paoli, Roberto Vecchioni, James Taylor e Sting.

E sul destino di Sanremo 2019, il direttore artistico dichiara: “Non lo so ancora se ci sarò, al di là della mia presenza o meno, sarei felice se questo format venisse proseguito negli anni a venire perché, dal mio punto di vista, mette davvero al centro della questione la musica intesa come patrimonio culturale italiano. Il Festival non deve essere solo la destinazione finale, ma ha anche il dovere di dare origine ad un settore e tornare ad essere il motore della nostra discografia”.

Ultima puntata per il Festival della canzone italiana, la gara dei venti campioni volge al termine con il trionfo dei due cantautori con “Non mi avete fatto niente”

Ermal Meta e Fabrizio Moro vincono il Festival, la classifica completa
I due artisti si aggiudicano la 68esima edizione della popolare kermesse

Il Festival di Sanremo giunge alla sua conclusione, in scena i venti artisti che compongono il cast della categoria Campioni. Dopo aver proclamato Ultimo come vincitore delle Nuove Proposte con “Il ballo delle incertezze”,  questa sera abbiamo conosciuto il nome degli artisti che si sono aggiudicato il titolo e che avranno la possibilità di rappresentare il nostro Paese all’Eurovision Song Contest 2018, in programma il prossimo maggio a Lisbona. A mettere d’accordo tutte le giurie è stato il brano “Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta e Fabrizio Moro, seguiti sul podio da Lo Stato Sociale e da Annalisa. Di seguito la classifica in finale di Sanremo 2018.

  1. Ermal Meta e Fabrizio Moro“Non mi avete fatto niente”
  2. Lo Stato Sociale“Una vita in vacanza”
  3. Annalisa“Il mondo prima di te”
  4. Ron“Almeno pensami”
  5. Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico “Imparare ad amarsi”
  6. Max Gazzè“La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”
  7. Luca Barbarossa“Passame er sale”
  8. Diodato e Roy Paci“Adesso”
  9. The Kolors“Frida (Mai, Mai, Mai)”
  10. Giovanni Caccamo“Eterno”
  11. Le Vibrazioni“Così sbagliato”
  12. Enzo Avitabile e Peppe Servillo – “Il coraggio di ogni giorno”
  13. Renzo Rubino“Custodire”
  14. Noemi “Non smettere mai di cercarmi”
  15. Red Canzian“Ognuno ha il suo racconto”
  16. Decibel“Lettera dal duca”
  17. Nina Zilli“Senza appartenere”
  18. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli“Il segreto del tempo”
  19. Mario Biondi“Rivederti”
  20. Elio e le storie tese“Arrivedorci”

Tra gli altri riconoscimenti assegnati nel corso della serata, da segnalare: il Premio della Critica “Mia Martini” alla canzone “Almeno pensami” di Ron, il Premio della Sala Stampa “Lucio Dalla” a Lo Stato Sociale per “Una vita in vacanza” e il Premio Sergio Endrigo alla miglior interpretazione per Ornella Vanoni, che ha conquistato grazie all’eleganza della sua “Imparare ad amarsi”, in trio con Bungaro e Pacifico.

Sanremo 2018: Ermal Meta e Fabrizio Moro
Le prime dichiarazioni dei due vincitori nel corso della successiva conferenza stampa

“Grazie a tutti, mi sembra tutto incredibile – commenta Ermal Meta – ero convinto fossimo arrivati terzi, visto che nei due anni precedenti ero abbonato a questa posizione (ride, ndr). Questa è una canzone d’amore, non verso una persona ma nei confronti dell’umanità. Le polemiche degli scorsi giorni ci hanno rattristato, perché ci siamo sentiti feriti, ma in questo momento non c’è alcun sentimento di rivalsa, tutto è andato per il meglio e di questo ne siamo felici”.

“E’ un progetto in cui ho speso tante energie – racconta Fabrizio Moro –  soprattutto in questa città che mi ha dato tanto undici anni fa con la vittoria tra i giovani con ‘Pensa’. La cosa più bella è che ho trovato davvero un amico in Ermal, questo è il premio più grande. L’Ariston è un palco che di per sé fa paura, ma abbiamo cercato di dare il massimo. Non ho parole, ma solo tantissimi ringraziamenti”.

Serata di duetti per i Campioni, tra le Nuove Proposte si aggiudica il titolo Ultimo con “Il ballo delle incertezze”

Sanremo 2018, il programma completo delle serate del Festival
Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino al timone di questa nuova edizione della kermesse

Il Festival di Sanremo volge verso la sua conclusione, si procede con la penultima puntata, quella riservata ai duetti dei Campioni e alla proclamazione del vincitore delle Nuove Proposte. Apre la serata il trio di conduttori Claudio BaglioniMichelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, che intonano una curiosa versione rock della sigla del famoso cartone animato “Heidi”. Inizia la gara dei giovani:

  1. Leonardo Monteiro con “Bianca”
  2. Mirkoeilcane con “Stiamo tutti bene”
  3. Alice Caioli con “Specchi rotti”
  4. Ultimo con “Il ballo delle incertezze”
  5. Giulia Casieri con “Come stai”
  6. Mudimbi con “Il mago”
  7. Eva con “Cosa ti salverà”
  8. Lorenzo Baglioni con “Il congiuntivo”

Ad aggiudicarsi i titolo è Niccolò Moriconi, alias Ultimo, ventiduenne romano che ha conquistato tutte le giurie con “Il ballo delle incertezze”, seguito sul podio da Mirkoeilcane con “Stiamo tutti bene”, che si aggiudica il prestigioso Premio della Critica Mia Martini, e da Mudimbi con “Il mago”. Gli altri cinque artisti si sono tutti classificati ad ex aequo al quarto posto, con Alice Caioli che conquista il Premio della Sala Stampa Radio-Web Lucio Dalla.

Tra gli ospiti della serata, spiccano i nomi di Gianna Nannini (che si esibisce con “Fenomenale” e intona in coppia con il direttore artistico ‘”Amore bello”) e Piero Pelù (che omaggia Lucio Battisti con “Il tempo di morire”), oltre ai vari protagonisti dei duetti con i venti cantanti in gara: da Arisa a Michele Bravi, passando per Paola Turci, Marco Masini, Giusy Ferreri, Simone Cristicchi, Midge Ure, Skin, Ana Carolina e Daniel Jobim, Sergio Cammariere, Daby Touré e gli Avion Travel, i Neri per Caso, Alice, Rita Marcotulli e Roberto Gatto, Tullio De Piscopo e Enrico Nigiotti, Ghemon, Alessandro Preziosi, Serena Rossi, Anna Foglietta, Paolo Rossi e il Piccolo Coro dell’Antoniano. Uno dei momenti più toccanti è stata la consegna del Premio alla Carriera città di Sanremo a Milva, protagonista di una vera e propria petizione che ha smosso il web, un riconoscimento che è stato ritirato dalla figlia Martina Corgnati.

Alla fine della serata vengono divulgati i risultati parziali del gradimento della Giuria degli Esperti (presieduta da Pino Donaggio e composta da Milly Carlucci, Rocco Papaleo, Giovanni Allevi, Serena Autieri, Gabriele Muccino, Mirca Rosciani e Andrea Scanzi), che incide sul 30% della votazione complessiva. Di seguito le canzoni e gli artisti divisi per fasce, rigorosamente in ordine casuale.

Classifica alta

  • Max Gazzè con Rita Marcotulli e Roberto Gatto – “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”
  • Luca Barbarossa con Anna Foglietta – “Passame er sale”
  • Giovanni Caccamo con Arisa – “Eterno”
  • Ermal Meta e Fabrizio Moro con Simone Cristicchi – “Non mi avete fatto niente”
  • Ron con Alice – “Almeno pensami”
  • Ornella Vanoni-Bungaro-Pacifico con Alessandro Preziosi – “Imparare ad amarsi”
  • Diodato e Roy Paci con Ghemon – “Adesso”

Classifica centrale

  • Le Vibrazioni con Skin – “Così sbagliato”
  • Annalisa con Michele Bravi – “Il mondo prima di te”
  • The Kolors con Tullio De Piscopo e Enrico Nigiotti – “Frida (Mai, Mai, Mai)”
  • Enzo Avitabile e Peppe Servillo con Daby Touré e gli Avion Travel – “Il coraggio di ogni giorno”
  • Red Canzian con Marco Masini – “Ognuno ha il suo racconto”
  • Lo Stato Sociale con Paolo Rossi e il Piccolo Coro dell’Antoniano – “Una vita in vacanza”

Classifica bassa

  • Decibel con Midge Ure – “Lettera dal Duca”
  • Roby Facchinetti e Riccardo Fogli con Giusy Ferreri – “Il segreto del tempo”
  • Noemi con Paola Turci – “Non smettere mai di cercarmi”
  • Renzo Rubino con Serena Rossi – “Custodire”
  • Mario Biondi con Ana Carolina e Daniel Jobim – “Rivederti”
  • Elio e le storie tese con Neri per Caso – “Arrivedorci”
  • Nina Zilli con Sergio Cammariere – “Senza appartenere”
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