Selezionati i nomi degli otto emergenti che prenderanno parte il prossimo febbraio alla popolare kermesse musicale, un cast variegato che promette sorprese.

Sanremo 2018, chi sono le nuove proposte in gara
Le nuove proposte in gara a sanremo 2018.

Svelati i nomi dei Big, è il momento di analizzare gli otto protagonisti che faranno parte della sezione Nuove Proposte della sessantottesima edizione del Festival della canzone italiana, la prima affidata nelle sapienti mani del direttore artistico Claudio Baglioni. Nel corso della serata Sarà Sanremo, condotta da Federico Russo e Claudia Gerini, sedici finalisti si sono contesi i sei posti disponibili per il Teatro Ariston, più i due riservati ai vincitori di Area Sanremo, che quest’anno sono Alice Caioli e Leonardo Monteiro.

A determinare il passaggio dei restanti giovani, la somma dei voti arrivati dalla giuria televisiva (composta da Ambra Angiolini, Gabriele Salvatores, Piero Pelù, Irene Grandi e Francesco Facchinetti), dalla commissione musicale (presieduta dal direttore artistico, Claudio Fasulo, Massimo Giuliano, Duccio Forzano, Massimo Martelli e Geoff Westley) e dal pubblico da casa mediante il televoto.

Strappano il proprio biglietto per Sanremo: Lorenzo Baglioni con “Il congiuntivo” (che sul web è già considerato un tormentone), Mirkoeilcane con l’intensa “Stiamo tutti bene”, Eva con la radiofonica “Cosa ti salverà, Giulia Casieri con la ballad soul misto pop Come stai”, Mudimbi con l’ironica “Il mago” (che cita addirittura Orietta Berti), e Ultimo con la magnetica “Il ballo delle incertezze”, la canzone più apprezzata e votata della serata.

Non passano il turno, invece, gli altri dieci concorrenti: Santiago, Dave Monaco, Aprile & Mangiaracina, Davide Petrella, Jose Nunes, Iosonoaria, Nyvinne, Carol Beria, Luchi e Antonia Laganà, ai quali auguriamo che il futuro riservi loro tanta fortuna.

Scelte non facili visto il notevole livello musicale, di gran lunga superiore rispetto agli ultimi anni, sinonimo del fatto che in Italia tra le nuove generazioni c’è davvero tanto talento. Il cast complessivo soddisfa le aspettative e accontenta un po’ tutti, spaziando dal cantautorato impegnato al rap, passando per generi e vocalità differenti che coniugano l’attuale richiesta del pubblico.

Sanremo 2018, chi sono le La rosa delle Nuove Proposte di Sanremo 2018

Lorenzo Baglioni – “Il congiuntivo”

Mirkoeilcane – “Stiamo tutti bene”

Eva – “Cosa ti salverà

Giulia Casieri – Come stai

Mudimbi – “Il mago”

Ultimo – “Il ballo delle incertezze”

Leonardo Monteiro       – “Bianca”

Alice Caioli – “Specchi rotti 

Toccherà a questi otto ragazzi raccogliere l’eredità artistica di grandi nomi della musica italiana che, in passato, sono stati lanciati tra le fila dei giovani del Festival di Sanremo, da Eros Ramazzotti a Laura Pausini, passando per Andrea Bocelli, Biagio Antonacci, Giorgia, Mango, Nek, Irene Grandi, Gianluca Grignani, Michele Zarrillo, Alex Baroni, Paola Turci, Mariella Nava, Gerardina Trovato, Mietta, Marco Masini, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Syria, Alex Britti, Francesco Renga, Anna Tatangelo, Dolcenera, i Negramaro, i Modà, Simone Cristicchi, Fabrizio Moro, Arisa, Malika Ayane, Nina Zilli, Raphael Gualazzi, Renzo Rubino, Giovanni Caccamo, Ermal Meta, Francesco Gabbani, ecc ecc.

L’intervista allo scrittore di Latina, nelle librerie con “L’irriverente – Cose di questo e qualche altro mondo”, sequel letterario di “No Maria, io esco!”.

Simone Di Matteo, irriverente anche nei gusti musicali
Simone Di Matteo, la copertina di “Irriverente”.

Tina Cipollari e Simone Di Matteo sono una delle coppie di Pechino Express più amate dal pubblico, legati da un’amicizia vera e profonda, hanno deciso di intraprendere insieme un ambizioso progetto professionale: un’arguta trilogia letteraria sul mondo della televisione, che parla senza mezze misure dei suoi personaggi più celebri, ma anche sulle mode e le manie di questo XXI secolo. Uno specchio che riflette usi e costumi della società contemporanea, un libro di satira sulla tv, ironico e autoironico, che porta il lettore a riflettere sul patinato mondo dello showbiz.

Ciao Simone, com’è nata l’idea di questa trilogia?
Nel primo capitolo ‘No Maria, io esco!’ abbiamo dato voce al ruolo dell’amletica vamp interpretata da Tina, un personaggio amato dal pubblico da oltre sedici anni. Ne ‘L’irriverente’ la struttura è molto simile ma l’attenzione si è spostata su di me, mentre nel prossimo e ultimo capitolo, attualmente in lavorazione, la firma sarà di entrambi e si intitolerà ‘Signore e Signori: Business’.

Nel libro c’è un capitolo fotografico sulla vostra avventura a Pechino Express. Come descriveresti questa esperienza?
Fantastica, anche se a tratti molto dura dal punto di vista fisico e psicologico. Viaggi in paesi stranieri, senza conoscere la lingua, e l’unica persona sulla quale puoi contare è la tua compagna di avventura… che nel mio caso è una delle donne più amate del piccolo schermo e una delle presenze televisive più forti degli ultimi anni. In questo libro ho messo molto di quello che non sono riuscito a tirare fuori nel corso del reality. Il capitolo fotografico è uno spasso, è composto dalle fotografie di Roger Lo Guarro e da delle vignette davvero esilaranti a cura di Giuseppe Lombardi (fattidisegnare.com).

Ne ‘L’irriverente’ parli anche di musica, in particolare della kermesse canora più popolare del nostro Paese…
Si, il Festival di Sanremo è una di quelle trasmissioni che seguono tutti gli italiani, un fenomeno anche di costume se vogliamo. Non potevo non parlare dell’ultima edizione, concentrandomi sulla novità assoluta rappresentata dalla conduzione di Maria De Filippi, una grande sociologa ed esperta di comunicazione, che è riuscita a svecchiare un format, portando sul palco dell’Ariston parte del suo mondo.

Il tuo rapporto con la musica? Quali sono i tuoi ascolti quotidiani?
Anche se sono nato nel 1984, amo molto il varietà e la televisione di altri tempi. Ascolto di tutto ma principalmente apprezzo le canzoni italiane degli anni ’30, dal Trio Lescano a Fred Buscaglione, amo molto la musica classica e in qualche modo sono stati i primi brani pop, che ancora risentivano le influenze delle grandi opere del passato, a cui sono molto legato e che conosco tutte a memoria.

Tornando al libro, per concludere, perché consiglieresti di leggerlo?
Perchè sviscera dettagliatamente non solo il mondo dello spettacolo, ma anche la nostra società, dalle inutili mode a innumerevoli atteggiamenti in cui ognuno di noi si può ritrovare. Come scrive la stessa Tina nell’introduzione, è un libro ‘irriverente quanto basta, profondo casomai’.

Simone Di Matteo, intervista all'autore di Irriverente
Simone Di Matteo, irriverente anche nei gusti musicali

A tu per tu con il talento ragusano che si è aggiudicato il titolo dell’undicesima edizione italiana del popolare talent show targato Sky.

Lorenzo Licitra, intervista al vincitore di X Factor
Lorenzo Licitra, vincitore di X Factor 11.

Abbiamo imparato a conoscerlo durante gli ultimi mesi Lorenzo Licitra, artista classe ’91 che ha meritatamente trionfato in questa undicesima stagione di X Factor. Un’estensione vocale pazzesca, un’intonazione tecnicamente perfetta in grado di incantare il pubblico del Mediolanum Forum di Assago e contemporaneamente quello da casa che ha, inaspettatamente, riversato su di lui le proprie preferenze, nonostante i pronostici della vigilia favorissero la vittoria dei Maneskin. Dal duetto con James Arthur al medley con i suoi cavalli di battaglia, senza dimenticare l’inedito “In the name of love”, Lorenzo ha conquistato tutti esibizione dopo esibizione.

Ciao Lorenzo, benvenuto su Musica361. Qual è stato il tuo primo pensiero dopo la proclamazione?
Ho smesso di pensare, non riuscivo a crederci, è un’emozione unica e fortissima, sono ancora incredulo. E’ stata un’esperienza fantastica, che mi sono goduto step by step, un grande lavoro di crescita soprattutto per quanto riguarda la mia personale presa scenica. Il palco di X Factor ha due possibilità: o ti mangia o lo mangi tu, ho pensato solo a divertirmi e questo mi ha aiutato a dare del mio meglio. 

Cosa ti ha detto Mara Maionchi subito dopo la vittoria?
Era contentissima, sin dall’inizio ha creduto in me e mi ha aiutato molto in questo percorso di crescita. Mi ha semplicemente detto che il vero lavoro comincia adesso, questo è solo l’inizio della mia carriera, il cammino è ancora lungo. Devo tutto a Mara e sono felice di averle dato questa grande soddisfazione, non potrò mai fare a meno in futuro dei suoi preziosi consigli.

A chi dedichi questa vittoria?
Principalmente a due persone: all’autore del mio inedito Fortunato Zampaglione, perché è riuscito a trovare la giusta chiave di lettura per identificarmi, e a mio nonno che è venuto a mancare negli ultimi mesi, per cui mi ha seguito in una maniera un po’ diversa.

In questi mesi di vita all’interno del loft, cosa ti è mancato di più della quotidianità?
Mi sono mancati i ritmi tranquilli e un po’ di solitudine, anche se la convivenza forzata si è trasformata subito in affiatamento tra noi ragazzi. Io mi definisco una persona riflessiva e pacata, in questa situazione è stata dura ritagliarmi momenti di introspezione. Mi riposerò qualche giorno, giusto il tempo di riprendermi, e poi ricomincerò subito a lavorare perché ho davvero voglia di far sentire la mia musica.

Ti piacerebbe in futuro provare a portare la tua musica oltre i confini nazionali?
In cantiere c’è l’idea di provare a portare la mia musica anche all’estero, per cui una via internazionale la terremo sempre in conto, ma c’è anche la voglia di cantare in italiano, sperimentando il più possibile anche nella mia lingua. 

Spente le luci del Forum, adesso, cosa ti aspetta fuori?
Spero tante cose belle, sicuramente ho tanta voglia di lavorare, di dimostrare di essermi meritato tutta questa fiducia e, perché no, vivere di musica. 

Questa sera scopriremo finalmente quali sono i giovani cantanti delle Nuove Proposte in gara al prossimo Festival 2018, oltre agli attesi nomi dei venti big in concorso.

Sarà Sanremo, chi calcherà il palco dell’Ariston?A poco meno di due mesi dall’inizio della sessantottesima edizione del Festival della canzone italiana, la prima affidata nelle mani esperte di Claudio Baglioni, è arrivato il momento di scoprire il cast protagonista della manifestazione. A partire dalle 21.25 in diretta su Rai Uno, andrà in onda la serata-evento “Sarà Sanremo”, condotta da Federico Russo e Claudia Gerini, un format già adottato e rodato da Carlo Conti, che porta sul piccolo schermo le fasi finali delle selezioni delle Nuove Proposte.

Il meccanismo prevede la presenza di una giuria televisiva (composta quest’anno da Ambra Angiolini, Gabriele Salvatores, Piero Pelù, Irene Grandi e Francesco Facchinetti), alla quale si aggiungerà il parere della commissione musicale (presieduta dal direttore artistico Baglioni e da Claudio Fasulo, Massimo Giuliano, Duccio Forzano, Massimo Martelli e Geoff Westley) e l’immancabile voto popolare del pubblico da casa. Il televoto peserà per il 40%, mentre le due giurie divideranno equamente il restante 60%. Per votare il proprio giovane preferito basterà chiamare il numero 894.001 o inviare un SMS al 475.475.1, indicando il codice a due cifre relativo al proprio beniamino. Come previsto dal regolamento ufficiale, si potranno esprimere massimo cinque voti per ogni utenza telefonica.

A contendersi i sei posti disponibili per il Teatro Ariston, saranno i seguenti sedici artisti: Lorenzo Baglioni con il tormentone a difesa della grammatica “Il congiuntivo”; Mirkoeilcane con l’intensa “Stiamo tutti bene”; il rapper Ultimo con “Il ballo delle incertezze”; l’istrionico Mudimbi con “Il mago”; Santiago con “Nessuno”; il sorprendente Dave Monaco (sponsorizzato dagli amici de Il Volo) con “L’eternità è di chi sa volare”; il duo al femminile Aprile & Mangiaracina con “Quell’attimo di eternità”; Davide Petrella con “Non può fare male”; il portoghese Jose Nunes con “Parlami ancora”; l’eclettica Iosonoaria con “Un cerchio”; la lussemburghese Nyvinne con “Spreco personale”; Giulia Casieri con “Come stai”; Carol Beria con “Nessuna lacrima”; Luchi con “Gli amori della mente”; Eva con “Cosa ti salverà” e Antonia Laganà con “Parli”. Un livello musicale notevolmente alto, come non si sentiva da anni, che non favorirà di certo le scelte delle due giurie e dei telespettatori.

Gli ultimi due posti disponibili della categoria Nuove Proposte, invece, saranno scelti dalla commissione musicale fra gli otto giovani vincitori provenienti da Area Sanremo, tra cui troviamo: Martina Attili, Alice Caioli, Diego Esposito, Manuel Foresta, Andrea Maestrelli, Leonardo Monteiro, Giorgia Pino e Daniele Ronda. Infine, scopriremo i tanto attesi nomi dei venti artisti che faranno parte della categoria Campioni, tra interessanti debutti e clamorosi ritorni. Non ci resta che restare sintonizzati su Rai Uno e assaporare questo gustoso antipasto del prossimo Festival di Sanremo!

Il duo aretino sarà protagonista del nuovo appuntamento settimanale con il rotocalco musicale di Rai Gulp condotto da Celeste Savino.

Ciuffi rossi a Gulp MusicDopo aver ospitato in precedenza Le Deva, la popolare trasmissione musicale Gulp Music si appresta ad accogliere Alessio e Marco Bianchi, fratelli gemelli originari di Arezzo, meglio conosciuti come i Ciuffi Rossi, un vero e proprio fenomeno musicale partito, come spesso accade, dal web.

Tutto è iniziato tre anni fa, caricando su YouTube alcuni video in cui mettevano in risalto le proprie doti canore sulle note di cover degli artisti della scena internazionale più in voga del momento, da Bruno Mars a Charlie Put, passando per gli One Direction, Miley Cyrus, Sam Smith, Hozier, Taylor Swift, Shawn Mendes, Ariana Grande e Lana Del Ray.

L’appuntamento con la trasmissione condotta da Celeste Savino, è per sabato 16 dicembre, a partire dalle ore 13.40 su Rai Gulp, in replica il giorno seguente alle 18.00 sul canale 42 del digitale terrestre. Tutti i fans del duo aretino potranno intervenire nel corso della trasmissione, rivolgendo loro delle domande attraverso i canali social dell’emittente, interagendo via Twitter (@RaiGulp), Facebook e Instagram (@rai_gulp), con la possibilità di rivedere la puntata e quelle precedenti, sul sito ufficiale o su RaiPlay.

In questo episodio verrà trasmesso il video del singolo “Come noi due”, tratto dal loro album d’esordio “One”. Tra le altre nuove clip ufficiali, assisteremo in anteprima al lancio del duetto Échame la culpa della coppia composta da Demi Lovato e Luis Fonsi, “Invece no” del rapper campano Rocco Hunt e “Come neve”, l’ultimo brano di Giorgia eseguito con Marco Mengoni, una delle hit italiane più attese che va a concludere in bellezza questo straordinario 2017. La canzone, in rotazione radiofonica dall’1 dicembre, anticipa il nuovo progetto discografico dal vivo della cantante romana, intitolato “Oronero Live”, in uscita a gennaio.

Infine, nello spazio della trasmissione dedicato ai live, sarà protagonista Ed Sheeran, cantautore britannico considerato una delle rivelazioni della musica pop mondiale, che gode di grande popolarità in ogni parte del globo. Un successo incredibile trainato da canzoni che sono già entrate nella memoria collettiva di molti, tra cui ricordiamo: “Lego house”, “Sing”, “Don’t”, “Thinking out loud”, “Photograph”, “Caste on the hill”, “Shape of you” e “Perfect”.

L’evento ha registrato il tutto esaurito grazie al nutrito sostegno del pubblico del giovanissimo duo elettro-pop di Somma Vesuviana. L’intervista con i protagonisti della serata.

Gli Urban Strangers conquistano il Memo Music Club Milano
Gli Urban Strangers conquistano il Memo Music Club Milano.

E’ stato un grande successo il concerto che ha segnato il debutto degli Urban Strangers nel capoluogo lombardo, con un sold out al Memo Music Club, in scena lo scorso 8 dicembre. «Una serata stupenda, il divertimento è stato proporzionale all’ansia che avevamo prima di salire sul palco, non ci eravamo ancora esibiti a Milano, ci ha fatto piacere soddisfare questa richiesta arrivata dal nostro pubblico», hanno commentato a caldo Genn Butch e Alex The Bug.

Tutto è partito da un’idea lanciata da Massimiliano Longo, direttore di All Music Italia, che ha organizzato la serata alla perfezione, dalla A alla Z: «Credo che gli Urban siano tra gli artisti di maggior talento passati dal palco di X Factor, li reputo internazionali pur essendo italiani, per questo li ho sempre seguiti con attenzione. Tutto è partito da un tweet in cui esprimevo il mio personale desiderio di sentirli suonare dal vivo, perché in calendario non avevano in quel momento concerti al nord. Da lì è nata una sorta di catena virtuale di persone che sostenevano questa mia stessa richiesta, fino a raggiungere numeri importanti, a dimostrazione del grande potenziale che ha la rete in ambito di divulgazione. Credo che il compito dei siti musicali sia quello di aiutare gli artisti in maniera concreta, spero davvero di poter replicare questa fantastica serata anche con altri giovani cantanti».

Dello stesso parere anche Egle Spaggiari, direttrice di sala del locale, che ha sposato con grande entusiasmo l’iniziativa: «Per noi si tratta di una formula nuova, il nostro è un music club, un ristorante tradizionale dove si ascolta sempre buona musica. Questa sera abbiamo un po’ stravolto la nostra natura, con un evento decisamente fuori dalle righe e dai nostri schemi che, in realtà, è andato meravigliosamente. Un esperimento riuscitissimo che vorremmo ripetere in futuro, la nostra mission è quella di dare uno spazio ai giovani talenti per esibirsi».

Un concerto che ha segnato la fine del capitolo Detachment, l’ultimo album degli Urban Strangers pubblicato lo scorso ottobre: «Nel nostro percorso fino ad oggi abbiamo capito molte cose, ci siamo chiesti chi siamo, cosa stiamo facendo e cosa vorremmo fare. Di sicuro, per il futuro non ci poniamo dei limiti e non metteremo paletti, il nostro obiettivo è sempre quello di sperimentare ed essere noi stessi. Nel nostro prossimo progetto discografico ci saranno diverse novità, continueremo la nostra ricerca e proveremo ad inserire anche qualcosa in italiano. L’inglese rappresenta al massimo la nostra dimensione artistica, ci ha molto aiutato nella musicalità permettendoci di scrivere di getto quello che pensiamo. In fondo la lingua è solo un mezzo di comunicazione, conta il senso di quello che diciamo e non il modo, perché solo la musica è in grado di concretizzare le nostre emozioni». 

Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo singolo disponibile, in rotazione radiofonica e negli store digitali, dal 27 novembre. 

Mara Bosisio, in uscita il nuovo singolo Mi fa sentire
Mara Bosisio, in uscita il nuovo singolo “Mi fa sentire”.

E’ una Mara Bosisio ritrovata e piena di entusiasmo, quella che abbiamo incontrato in occasione del lancio del singolo “Mi fa sentire”, scritto in collaborazione con Fabio D’Amato che ne ha curato musica e arrangiamenti. Un brano melodicamente avvincente e perfettamente nelle corde della giovane artista lombarda, che riflette sull’amore intenso in senso universale, fonte di ispirazione e motore di vita per ogni individuo.

Ciao Mara, benvenuta su Musica361. Quale messaggio hai voluto esprimere in “Mi fa sentire”?
La canzone nella sua struttura è molto melodica all’italiana, molto sanremese, ma quello che volevo era distaccarmi da questo mondo. Avevo bisogno di parlare dell’argomento più ‘abusato’ sotto un altro punto di vista e ci sono riuscita, perché questa canzone la considero un inno universale dell’amore, una preghiera laica che racconta di come la nostra vita sia condizionata nel bene e nel male da questo sentimento». 

Qual è l’insegnamento più grande che hai appreso dalla musica?
Più di uno, ma te ne cito due: l’umiltà e la pazienza. L’umiltà nell’interfacciarmi con i miei colleghi mettendomi sempre in discussione per cercare di portare al massimo i miei lavori, apprendendo il più possibile dagli altri. La pazienza nel non bruciare i tempi, nel cercare di tenere duro e continuare ad andare avanti nonostante le porte in faccia, le esperienze non proprio positive. 

Quali artisti e generi hanno accompagnato e ispirato la tua crescita?
Fin da piccola ho sempre ascoltato musica italiana, i miei primi ricordi sono legati alle canzoni dei Nomadi e di Lucio Battisti, Crescendo mi sono avvicinata alla musica internazionale, dai Coldplay ai Muse, tutto ciò che è innovazione. Non ho un artista preferito o che mi ispira, mi piace ascoltare di tutto.

Il tuo rapporto con i social e il mondo del web?
Lo utilizzo in maniera sana per promuovere la mia musica, ma da qualche anno a questa parte ho un canale YouTube nel quale carico cover rivisitate in chiave acustica, per far conoscere un’altra sfaccettatura di me, non solo da cantautrice ma anche da interprete, ruolo con il quale mi sono affacciata al mondo della musica per poi, piano piano, cominciare anche a scrivere i testi.

Ti autoproduci, questo vuol dire tanti sacrifici ma anche tanta determinazione nel perseguire il tuo sogno. Come vedi l’attuale situazione discografica?
Molto critica, oggi come oggi se non ti autoproduci non hai la possibilità di rendere pubblico il tuo lavoro. Una piaga che non tocca solo gli esordienti, ma anche gli artisti rinomati. La verità è che purtroppo la musica non vende, il pubblico non la compra, lo streaming ha svalorizzato l’arte. Non vedo soluzioni all’orizzonte e se ne avessi in mente una a quest’ora l’avrei già brevettata (ride, ndr).

Per concludere: devi trasferirti sulla luna, in valigia hai spazio per un solo disco, quale porteresti con te?
E’ una domanda difficilissima, piuttosto mi porto dietro una chitarra così posso suonare e cantare tutto quello che voglio!

L’incontro con i tre ragazzi toscani reduci dall’esclusione nel corso del settimo Live Show del popolare talent show di Sky, ad un passo dalla finalissima di giovedì prossimo.

Incontro con i ROS di X Factor
I ROS di X Factor.

Non hanno rimpianti Camilla, Kevin e Lorenzo, le tre anime suonanti dei Ros, una delle band più energiche di questa undicesima edizione italiana di X Factor. Performance dopo performance, la loro credibilità è cresciuta in maniera esponenziale, anche grazie ad un inedito di forte impatto intitolato “Rumore”, tra i brani più apprezzati dal popolo del web.

Ciao ragazzi, benvenuti su Musica361. Come descrivereste il vostro cammino ad X Factor?
Un percorso positivo, anche se siamo usciti ad un passo dalla finale, torniamo a casa con il sorriso. Non abbiamo amarezza, anzi siamo molto contenti dell’intera esperienza, perché siamo cresciuti e abbiamo sviluppato degli aspetti e delle sonorità che non avevamo ancora messo a fuoco. E’ stato tutto molto bello e non abbiamo rimpianti, perché ci siamo messi in discussione, sperimentando fino all’ultimo.

Quanto è stato determinante per voi l’apporto di Manuel Agnelli?
È stato fondamentale, anche se inizialmente la sua voglia estrema di sperimentare ci ha un po’ impaurito, ma ci siamo fidati e abbiamo fatto bene, perché ci ha aiutato a capire che possiamo funzionare anche in modi diversi, mostrando altre sfaccettature, ma senza perdere la nostra vera identità. Manuel ci ha donato consigli preziosissimi, che utilizzeremo come input per lavorare e arrotondare ancora di più il nostro stile.

Avete qualche rimpianto o cose che non siete riusciti ad esprimere sul palco?
In realtà no, abbiamo fatto tutto quello che volevamo, soprattutto durante i ballottaggi. Su molte scelte, come quella del brano dei Marta sui Tubi, all’inizio Manuel Agnelli era un po’ titubante, poi ha capito e c’ha supportato a dare il massimo fino in fondo. Abbiamo sperimentato parecchio, ad esempio nell’arrangiamento in chiave folle di ‘Nessuno mi può giudicare’, quindi, possiamo davvero ritenerci soddisfatti. Nonostante l’eliminazione siamo fieri del nostro percorso, a questo punto della gara erano rimaste soltanto teste di serie, quindi, eravamo consapevoli di correre il rischio di uscire.

L’immagine aiuta o penalizza un gruppo musicale come il vostro?
Forse entrambe le cose, noi abbiamo sempre voluto giocare con l’immagine, senza andare troppo ad esagerare, puntando sul contrasto del look di Camilla e sulla sobrietà di Lorenzo e Kevin. Gli stilisti e i make-up artist della produzione si sono divertiti insieme a noi, ci siamo lasciati andare, ma sempre nei limiti.

Per la vittoria finale su chi scommettereste?
Mah, due soldi sui Maneskin ce li mettiamo tranquillamente. Noi tifiamo per loro, sono i nostri compagni di categoria e poi anche Manuel se lo meriterebbe, per il lavoro che ha fatto con tutti noi ragazzi. Auguriamo loro il meglio, evviva le band!

Spenti i riflettori dell’X Factor Arena, adesso, cosa vi aspetta fuori?
Tanta musica e tanto lavoro. Continueremo il nostro progetto sulla falsa riga di ‘Rumore’, con un album praticamente già pronto, che speriamo di poter pubblicare molto presto. Non vi libererete facilmente di noi… see you soon!

A meno di due mesi dall’inizio della sessantottesima edizione, scopriamo insieme i dati storici e le curiosità che ruotano attorno alla più longeva e amata kermesse canora del nostro Paese.

numeri del Festival di Sanremo
L’ingresso del Teatro Ariston.

Nazionalpopolare è il termine che meglio si addice al Festival della canzone italiana di Sanremo, manifestazione giunta al suo sessantottesimo anno di vita. A pochi giorni dall’annuncio dei cantanti che andranno a comporre il cast della prossima edizione targata Claudio Baglioni, ripercorriamo velocemente insieme questo viaggio che ha inizio nel lontano 1951. Ideata per incrementare il turismo invernale della riviera ligure, la rassegna musicale non ha riscosso inizialmente particolari consensi, raggiunti grazie all’avvento della televisione e all’affermazione di alcuni grandi rappresentanti del bel canto all’italiana, tra cui citiamo Claudio Villa e Domenico Modugno, protagonisti di un’eterna disputa generazionale finita in parità, infatti, sono ad oggi gli artisti con il maggior numero di vittorie, entrambi a quota quattro.

Tra tutti i titoli assegnati, ben 46 sono stati attribuiti agli uomini, 24 alle donne, 10 ai gruppi, 4 le coppie in duetto, mentre 2 le vittorie assegnate ad un trio (Morandi-Tozzi-Ruggeri nell’87 e Il Volo nel 2015). Nella lista dei cantanti con più partecipazioni, troviamo a quota quindici: Milva, Al Bano Carrisi, Peppino Di Capri e Toto Cutugno (suo anche il record di secondi posti, 6 in totale). Tra i presentatori, invece, detiene il numero più alto di conduzioni Pippo Baudo, 13 in tutto, seguito a ruota da Mike Bongiorno con 11 edizioni. Quella del 2018 sarà la quarantesima edizione in scena al Teatro Ariston, mentre in precedenza si contano 27 presenze al salone delle feste del Casinò Municipale di Sanremo e una sola al Palafiori nel 1990, a causa della ristrutturazione della storica location.

Comprendendo i 28 brani in gara il prossimo anno, sono ben 1980 i motivi in concorso nella storia del Festival, di cui 24 eseguiti in dialetto e solo 9 in lingue diverse dall’italiano. Il titolo maggiormente utilizzato è “Vorrei” (ricorrente ben quattro volte e proposto da Mino Reitano, Daniela Pedali, Sabrina Guida e i Marta Sui Tubi), mentre gli autori ad aver trionfato più volte sono Mogol e Alberto Salerno, entrambi a quota 4. Impossibile contare il numero preciso di cantanti che hanno presenziato alla kermesse, risulta molto più semplice elencare quelli che non hanno mai messo piede in gara, tra cui: Francesco Guccini, Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori, Edoardo Bennato, Antonello Venditti, Luca Carboni, Gianna Nannini e lo stesso Baglioni (con gli ultimi quattro citati presenti almeno una volta in veste di autori).

Tra gli interpreti più insoliti che si sono proposti a Sanremo, segnaliamo la presenza di un numero ben nutrito di “non cantanti”, ovvero quei personaggi provenienti dal mondo dello spettacolo prestati alla musica, come gli attori Gigi Proietti, Christian De Sica (in questo periodo ha pubblicato l’album Merry Christian) e Francesco Nuti, i comici Gino Bramieri Francesco Salvi, Biggio & Mandelli, Sabrina Guzzanti ed Enrico Beruschi, la showgirl Lorella Cuccarini, il poliedrico Fiorello, l’irriverente Platinette, fino alla reale e quantomai chiacchierata presenza di Emanuele Filiberto di Savoia. Insomma, la macchina organizzativa del Festival è ripartita, manca davvero poco all’inizio della sessantottesima edizione, in calendario dal 6 al 10 febbraio, restiamo sintonizzati perché… Sanremo è Sanremo!

La vita e le canzoni di un artista di straordinario valore, un grande talento italiano che ha segnato profondamente la storia della nostra musica leggera.

Mango, il ricordo dell'artista tra poesia e disincanto
Mango, il ricordo dell’artista tra poesia e disincanto.

Se n’è andato troppo presto Pino Mango, cantautore dotato di un grande animo e di una pragmatica intensità vocale, e lo ha fatto a suo modo: cantando, con una valigia piena di sogni e ricca di note che hanno caratterizzato la sua straordinaria carriera. L’8 dicembre del 2014 è una data che qualsiasi appassionato di musica leggera italiana ricorda con estremo dispiacere, un enorme vuoto artistico che non potrà essere facilmente colmato. A tre anni dalla sua prematura scomparsa, oggi, lo ricordiamo con tutto il suo carico di talento puro ed autentico, talmente unico da non essere stato ispirato da nessun altro artista e, proprio per questa ragione, non avrà mai eredi.

Un genio forse troppo raffinato e creativo, che non è stato compreso a pieno, almeno per quanto avrebbe meritato. Le sue sono canzoni senza tempo, di quelle che restano e ci fanno riflettere,  da “Oro” a “Lei verrà”, passando per “Bella d’estate”, “Nella mia città”, “Mediterraneo”, “La rondine”, “Chissà se nevica” e tanti altri successi che hanno attraversato oltre tre decenni, accarezzando più generazioni.

Nato il 6 novembre del 1954 a Lagonegro, in provincia di Potenza, Mango è sempre rimasto profondamente legato alla sua amata terra lucana. Dotato di un timbro inconfondibile e molto naturale, negli anni ha trovato modi di espressione sempre diversi e innovativi, un precursore dei tempi attento a scrutare sonorità e a rimettersi in gioco continuamente, in un mix di consapevolezza e sperimentazione. Sedici album di inediti, tre dal vivo, due di cover, una raccolta e tre libri di poesie, questi i numeri delle sue intramontabili opere che, ci auguriamo, vengano presto valorizzate e riscoperte dai giovani.

Tanti gli omaggi da parte dei colleghi e del suo affezionato pubblico, che non dimenticherà di certo l’estensione dei suoi giri armonici, perché Pino rimane tutt’oggi uno dei pochi artisti al mondo ad aver utilizzato la propria voce come strumento. La tecnica che sposa il cuore e che riesce nel difficile compito di strappare contemporaneamente un applauso e un’emozione, impresa per nulla facile o scontata. Nell’arco del suo percorso ha collaborato con autori del calibro di Mogol, Lucio Dalla, Pasquale Panella e Alberto Salerno, scrivendo pezzi inediti per Patty Pravo, Loredana Bertè, Mia Martini, Loretta Goggi, Mietta e Andrea Bocelli.

“La grandezza di un artista non si misura dai bei sentimenti che egli suscita, bensì dal grado in cui si avvicina al grande stile”, scriveva Nietzsche, e nel caso di Mango è praticamente impossibile fare un inventario di tutta la bellezza che è riuscito a trasmetterci. I profumi e i sapori delle sue melodie non smetteranno mai di generare incanto, il suo autorevole carisma e le sue innate capacità lo rendono uno dei massimi rappresentanti della nostra canzone d’autore.

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