Ladrone00 con “Fiamme” canta la devastazione e la rinascita dal fuoco. Storia di un amore complesso dove gli alti e bassi di una relazione diventano melodia

"Fiamme" il nuovo singolo di Ladrone00
“Fiamme” il nuovo singolo di Ladrone00

Ladrone00, al secolo Simone Cicconi, torna a sorprenderci con “Fiamme”, il suo nuovo singolo che rappresenta il punto d’incontro tra la devastazione e la rinascita generate dal fuoco. Un brano che racconta la storia di un amore complesso, fatto di contrasti, ma anche di una passione così intensa da poter vincere ogni ostacolo.

L’artista marchigiano, noto per la sua capacità di fondere generi diversi creando armonie inaspettate, dopo aver conquistato pubblico e critica con “Fragile”, baluardo in chiave rap-dance contro i giudizi di un mondo iperconnesso, con questo nuovo lavoro indie-popsi immerge in un racconto dove gli alti e bassi di una relazione diventano la melodia principale.

Il testo di “Fiamme” si snoda attraverso versi carichi di immagini: «Eh non bevo ma non sono astemio, non mi bevo tutto quello che mi hai detto, le tue parole dolci come assenzio». Qui, Ladrone00 non solo esprime la complessità dei sentimenti, ma anche la forza necessaria per affrontare e superare le sfide insite in ogni rapporto amoroso.

E nel passaggio «Spari, nel mio petto hai fatto centro, centro. Ho i brividi se mi sfiori, ush. Appicchiamo ‘sto incendio, incendio. Sei l’unica che mi manda fuori, fuori», l’artista cattura l’essenza del desiderio e della riconciliazione con parole che non sono solo l’eco di un rapporto travagliato, ma la dimostrazione che il vero equilibrio, molto spesso, risiede nella capacità di concedere a sé stessi di perderlo.

Con sensibilità e maestria, Ladrone00 riesce a trasformare il racconto di una relazione in una danza tra fiamme, in cui ogni passo avvicina i protagonisti nonostante gli ostacoli.

“Fiamme” è ispirata a storie reali, rivelando un profondo senso di empatia e comprensione verso le dinamiche affettive. L’artista, attraverso questo brano, si fa portavoce di chiunque abbia provato un sentimento intenso, segnato da momenti di felicità ma anche di difficoltà, dimostrando che ogni relazione è un viaggio, a volte tortuoso, ma sempre degno di essere vissuto, come lui stesso racconta:

Ladrone00 - Fiamme - Cover
Ladrone00 – Fiamme – Cover

«”Fiamme” nasce da un’osservazione attenta delle relazioni che mi circondano, dalla consapevolezza che l’amore è un viaggio pieno di sorprese, dove ogni ostacolo superato insieme può solo rafforzare il legame. Questa canzone è un omaggio al potere dei sentimenti di superare differenze e difficoltà.

Con “Fiamme”, voglio invitare chi ascolta a non temere i momenti difficili, ma a vederli come opportunità per crescere e avvicinarsi ancora di più alla persona amata. La collaborazione con Matteo Rossini ha aggiunto una nuova dimensione al brano, creando una sinergia perfetta tra le parole e la musica che spero possa toccare il cuore di chi ascolta, proprio come ha toccato il mio».

Ladrone00, al secolo Simone Cicconi, è un rapper italiano nato a San Severino Marche e cresciuto a Poggio San Vicino (MC) nel 2004. La sua passione per la musica si accende in tenera età, catalizzata dall’ammirazione per Emis Killa e dal desiderio ardente di intraprendere la stessa strada artistica: quella di diventare un rapper di successo.

Ladrone00 ci sorprende con il nuovo singolo “Fiamme” 2
Ladrone00

La scelta del suo pseudonimo, Ladrone00, riflette con ironia e autoconsapevolezza le sue doti innate: da un lato, la capacità di “rubare” l’attenzione nel densamente popolato universo rap e, dall’altro, di conquistare affetti e ammirazioni con il suo carisma.

L’aggiunta dei due “0” nel suo nome d’arte non è casuale: il primo simboleggia il legame profondo con la musica, radicato sin dalla più tenera età, mentre il secondo rappresenta la sua filosofia di vita, ponendo sé stesso in un equilibrio dinamico tra l’essere al centro dell’attenzione e la ricerca di un significato più profondo nelle sue esperienze e nella sua musica.

La sua formazione artistica si arricchisce grazie alla partecipazione a corsi di musica di rilievo, tra cui quello guidato da Francesco Facchinetti, e alla presenza in palcoscenici prestigiosi come il “Gran Galá dei Festival” al Casinó e all’Ariston di Sanremo.

Ladrone00 ci sorprende con il nuovo singolo “Fiamme” 3
Ladrone00

La sua partecipazione ad “Una voce per l’Europa” e al “Gran Galá dei Festival”, dove ha ottenuto un lusinghiero secondo posto, testimonia il riconoscimento del suo talento e la sua crescente popolarità. Il singolo d’esordio “Lady” si distingue per le sue vibes positive, evocando nell’irresistibile intreccio di rap e dance l’estate e la liberazione attraverso la danza, dopo i lunghi mesi di lockdown.

Attraverso la sua musica, Ladrone00 trasmette un messaggio di speranza e resilienza, un invito a non smettere mai di sognare e a lottare per i propri desideri, nonostante le avversità.

Con il suo secondo singolo, “Fragile”, Ladrone00 non solo conferma il suo posto nel cuore degli appassionati di musica ma conquista anche la critica e si propone come una guida per chi, nella fragilità, scopre la propria forza interiore.

Il terzo singolo, “Fiamme”, rappresenta il punto d’incontro in chiave indie-pop tra la devastazione e la rinascita generate dal fuoco, consacrandolo ufficialmente al mercato italiano.

Video intervista a cura di Vincenzo Salamina

Foyerback: “L’impossibile” il nuovo singolo, la band presenta un brano introspettivo e diverso dal solito, che riflette sull’essere umano un dialogo intimo anche con sé stessi

Foyerback: "L'impossibile" il nuovo singolo
Foyerback

Un nuovo inedito segna il ritorno del gruppo “Foyerback” dopo gli interessanti brani “Bianco o Nero”, “Mi prendi per la gola” e “Ora va così”. La band toscana torna con un pezzo “L’impossibile”, più intimo con sonorità molto calde e vibranti.

Guido il front man del gruppo racconta il nuovo progetto.

Questo nuovo singolo ha un sound diverso rispetto ai vostri ultimi lavori. È più introspettivo.  Siete in un momento di riflessione?

Abbiamo deciso di staccarci un po’ dal pop rock dove ci eravamo lanciati nell’ultimo periodo. Con questo nuovo singolo avevamo il bisogno di dire altre cose e volevamo una sonorità differente.  Non è un brano che è nato all’improvviso ma è maturato nel corso di questi ultimi 2 anni nell’ambito del progetto del prossimo album; all’interno ci sono i brani che sono già usciti. Ci dedichiamo tanto ai nostri lavori in termini di tempo e soprattutto di professionalità.  Quando finalmente escono, li ascoltiamo con grande piacere e ci danno soddisfazione.

Foyerback: "L'impossibile" il nuovo singolo 1
Foyerback

Nei precedenti video eravate presenti sempre voi, con simpatia e tanti colori. Siete passati da una fase più goliardica a una nuova maturità?  Sta accadendo questo?

Volevamo fare una cosa più distaccata da noi perché siamo sempre al centro dell’attenzione. Questa canzone richiede un po’ di concentrazione e per questo abbiamo realizzato un video con paesaggi più distesi e immagini, che danno il tempo di assaporare quello che vogliamo dire.

A che punto siete con l’uscita del vostro album?

Siamo al giro di boa. L’album avrà 9 brani, di cui 5 pezzi che sono già usciti compreso “L’impossibile”. Tendenzialmente facciamo uscire un singolo ogni quattro mesi circa.  Non seguiamo la logica di fare uscire un album due singoli e gli altri brani considerarli dei b-side: per noi sono tutti singoli.

Ci sono delle date dove sarete live questa estate?

A oggi posso confermarti che saremo il 3 agosto a Bibbona al Cantagiro (LI) alla Finale regionale in Toscana e il 18 agosto saremo a Camaiore (LU). Le altre date sono in attesa di conferma e le pubblicheremo sui nostri canali social.

Foyerback: "L'impossibile" il nuovo singolo 2
Foyerback

Avete considerato l’idea di provare la strada di live per aumentare la vostra visibilità?

Se andiamo a provare qualche talent è farci una bella mangiata e per fare una bella girata.

Ci crediamo poco, anche ci sarà gente valida. Spesso vedo questi format un po’ costruiti e artificiosi, come i personaggi che ci partecipano. Non escludo un domani una nostra partecipazione perché sarebbe interessante gareggiare con la nostra genuinità.  Al memento per noi conta divertirci, stare insieme e cercare di fare le cose fatte bene. Ci esalta tanto ascoltare i nostri pezzi quando raggiungono il livello che volevamo.

Se un giorno riusciremo a ottenere qualcosa di più, sarà il coronamento di un sogno.  Ora cerchiamo di essere felici con quello che abbiamo.

Contatti social

L’impossibile: https://www.youtube.com/watch?v=bnF5oW0vAI4

Facebook: https://www.facebook.com/login/?next=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2FFoyerback%2F%3Flocale%3Dit_IT

Articolo a cura di Raffaele Specchia

Geepsity: “Eclettico”  il suo album d’esordio spazia dal sociale a testi più sentimentali, con note contrastanti di malinconia ed allegria

Geepsity: “Eclettico” di nome e di fatto
“Eclettico” album d’esordio di Geepsity

Gianmarco Fregnani in arte Geepsity è un giovane artista originario di Forlì e fin da piccolo coltiva la passione per la musica e per la scrittura. Il nuovo album è un viaggio alla scoperta delle emozioni della nuova generazione dei millennials. Nove tracce variegate tra stili e suoni eclettici che attraversano un ampio ventaglio di argomenti.

Apro questa intervista chiedendoti quanta musica c’è nella tua vita?

La musica nella mia vita ha un ruolo importantissimo, occupa una grande fetta delle mie giornate. Ho iniziato ad ascoltarla fin da piccolo e in età adolescenziale ho studiato sassofono per circa sette anni. Poi ho smesso perché avevo capito che non faceva per me fare il musicista in quel senso.

Questa passione viene dalla tua famiglia?

Sì, mio nonno suonava il clarinetto ed è per quello che alla fine avevo scelto di suonare il sassofono, nel mio paesino si era aperta la possibilità di seguire questa strada.

Quando hai scritto la tua prima canzone?

Tre anni fa. All’inizio era partito tutto per gioco perché con un mio amico stavamo facendo i beat; ci siamo cimentati in questa prova e ci abbiamo scritto sopra qualcosa, curiosi di scoprire cosa fosse uscito fuori. È successo leggermente prima del lockdown. Le prime canzoni sono sempre la base da cui partire, quindi alla fine sono sempre utili.

Il tuo nome d’arte è molto particolare. Da dove viene “Geepsity”?

Questo nome è frutto di un mio amico che ha l’abitudine di storpiare i soprannomi delle persone per farne uno tutto suo. Da Gianmarco mi chiamano tutti Gimmy da sempre, poi questo mio amico ha preso spunto da una canzone di Capo Plaza che nel ritornello ripete tre volte il mio nomignolo. Il resto del nome viene fuori da un giocatore dell’Atalanta, Djimsiti.

Come trovi l’ispirazione per incidere?

Per prima cosa cerco un beat, lo ascolto e vedo se mi viene in mente qualcosa in quel momento. Quando trovo il beat prediletto, anche a seconda del mio mood, prima scrivo la melodia e poi la riempio con il testo. Così ho scritto la stragrande maggioranza dei miei brani.

Geepsity - Eclettico - Cover
Geepsity – Eclettico – Cover

C’è qualche artista dal quale prendi spunto?

Durante tutta la mia carriera da cantautore, la musica che ascoltavo influenzava molto la mia penna. Sono del 2000 quindi vengo dall’era della trap, questo genere lo sento molto mio nella nostra generazione, e mi piace rimanere vero e fedele a questo.

Tutto quello che faccio viene un po’ sporcato dal rap, mi ha sempre dato più ispirazione. Questa è la mia origine, poi ovviamente coltivo anche altri generi come il punk-rock e il pop.

Adesso voglio entrare nel merito di “Eclettico”, il tuo primo album. Quanto hai lavorato su questo progetto?

È stato un progetto su cui abbiamo lavorato tanto, me lo porto dietro da circa un anno. All’inizio pubblicavo solo dei singoli ma non c’era ancora l’idea dell’album. Quest’ultima si è concretizzata dopo l’uscita di “Migliore amico”, da quel momento in poi abbiamo lavorato di più sulle basi.

All’interno di questo album cosa c’è di tuo che vuoi trasmettere agli altri?

Sono del parere che nella musica ognuno debba vederci ciò che vuole, è una visione molto soggettiva. Nell’arte in generale, l’artista crea il significante e il significato poi lo devi ricavare te che ascolti. Funziona così anche con i quadri e le opere d’arte. Credo sia importante lasciare all’ascoltatore la libera interpretazione.

La scelta del titolo come nasce?

“Eclettico” perché penso che musicalmente sia una parola che mi descriva bene. Ho sempre ascoltato tanti generi diversi, ho sperimentato molto. È un album variegato.

Tra le 9 tracce presenti ce n’è una a cui sei più legato?

Emotivamente penso che “Vittoria” sia il brano più personale che io abbia scritto. Parla di suicidio, di una storia che ho vissuto in prima persona.

Geepsity: “Eclettico” di nome e di fatto 2
Geepsity

Se ti chiedessi di farmi ascoltare una canzone di Eclettico, quale sceglieresti?

Ti dire “Migliore amico”, è una canzone che parla di amicizia in generale e del rapporto che ho con le persone, però sicuramente la dedicherei al mio migliore amico, si parla anche di lui e lo sa.

I tuoi testi sono autobiografici?

Assolutamente sì, scrivo di me e di quello che mi succede al 99%.

La musica è qualcosa di terapeutico? Ti aiuta a sfogarti?

Per me la musica è soprattutto questo, scrivo perché sento il bisogno di farlo, so che mi fa bene. È una necessità senza la quale non riuscirei a stare. Spesso mi rende conto di quanto sia diventata una dipendenza, però è importantissimo che ognuno trovi la sua soluzione, la sua via di fuga.

In qualche tuo brano prevalgono sentimenti come l’ansia e la paura, molto frequenti tra i giovani di oggi. Che consiglio ti senti di dare ai tuoi coetanei?

Anche a me a volte l’ansia viene a bussare alla porta, però ho fatto dei passi avanti. Sicuramente il primo consiglio è quello di calmarci, siamo ancora giovani e abbiamo tutto il tempo per pensare a noi stessi e al nostro futuro.

Dobbiamo sempre ricordarci che, se stai tutto il tempo sui social a guardare le storie degli altri, quelle sono degli highlights della vita delle persone, il 10% di ciò che vivono realmente. A volte questo fattore purtroppo porta a dubitare anche della propria vita.

Tu vieni da Forlì che immagino sia una cittadina molto tranquilla. Questo clima di pace e di leggerezza ti ha aiutato nel fare musica soprattutto nei primi tempi?

Io vengo da un paesino lì vicino, quindi quello che dici trova conferma pienamente. È una vita molto calma, che a tratti mi sta iniziando a stare anche un po’ stretta e sto pensando di trasferirmi. Non nego che all’inizio mi abbia aiutato nella mia scoperta musicale, non ho mai ricevuto pressioni.

Geepsity: “Eclettico” di nome e di fatto 3
Geepsity

Tu che sei un artista emergente, quali sono le difficoltà più grandi che hai trovato all’inizio di questo percorso? E come le hai superate?

Uno degli scogli maggiori è stato sicuramente il blocco che mi ero autoimposto del giudizio degli altri, all’inizio era un limite. In realtà i miei primi approcci nella musica sono stati accolti positivamente e questo mi ha dato una spinta in più nel proseguire.

Quali passioni hai oltre alla musica?

Mi piace molto tenermi occupato e fare attività fisica; gioco a basket e vado in palestra. Mi piace anche andare a bere qualcosa con i miei amici. Poi lavoro ovviamente per mantenermi e avere un minimo di indipendenza.

Che programmi hai per questa estate?

Ho in programma di fare dei live e ho la fortuna di essere in Riviera, non male come spot d’estate soprattutto per gli show.

Su cosa stai lavorando adesso?

Sto lavorando su un nuovo album, un’altra raccolta di canzoni che in realtà sono già belle che fatte, servono giusto gli ultimi ritocchi. Rispetto ad Eclettico, penso di essere migliorato molto, perché quelle sono tracce che ho scritto già un bel po’ di tempo fa.

L’album d’esordio è sempre una scommessa, però è anche fondamentale perché, senza, non potresti migliorare nel secondo. Ti dà le basi.

Qual è il tuo sogno musicale che speri di realizzare?

Arrivare al punto dove posso lavorare di musica e basta. Quando posso arrivare a dire che, come lavoro, faccio il cantautore. Mi farebbe tirare un bel sospiro di sollievo se ci riesco un giorno. Ho capito però che bisogna procedere step by step e aggiungere di volta in volta un mattoncino.

Articolo a cura di Simone Ferri 

Stillpani  “Panic Room” è il primo album del cantautore, un lavoro che affronta un viaggio interiore attraverso la musica

Stillpani, vi porto nella mia “Panic Room"
Stillpani

È uscito lo scorso 19 aprile “Panic Room” (Kimura), il primo album di stillpani, disponibile sulle piattaforme digitali di streaming.

“Panic Room”, il primo album di stillpani è un lavoro che affronta un viaggio interiore attraverso la musica. Una panic room è una stanza fortificata che viene installata in una residenza o azienda per fornire un riparo sicuro o un nascondiglio per gli abitanti in caso di irruzione, invasione domestica, tornado, attacco terroristico o diversa minaccia.

L’album è composto da 8 tracce, ognuna delle quali affronta una tematica diversa, dall’irrefrenabile voglia di libertà e una voglia di futuro, alla malinconia, a momenti positivi di serate con gli amici, all’amore, ma anche alla denuncia sociale, ai ricordi di infanzia.

Commenta l’artista a proposito dell’album: «La mia panic room è la musica, la scrittura che nonostante tutto continuano a proteggermi dalle varie ‘minacce’ che la vita ci presenta.

Mi piaceva molto l’idea di racchiudere dentro un disco tutte le mie più grandi paure, i miei dubbi e i miei stati d’animo più profondi. Nel disco ho affrontato tanti temi e insieme a Etrusko (che ha curato nei minimi dettagli il progetto per il lato artistico) abbiamo sperimentato molte sonorità. 

Il disco si apre con ‘Intro/Cosa sono?’ che racconta la mia irrefrenabile voglia di libertà e la voglia di darmi un futuro diverso, la seconda traccia, ‘Panic Room’, oltre a dare il titolo al disco è la canzone a cui tengo di più, affronto un tema forte per me, la malinconia, impersonificata da una donna pronta a togliermi tutto che pian piano riesco ad allontanare.

Stillpani - Panic Room - Cover
Stillpani – Panic Room – Cover

‘A galla’, invece, è una fotografia di serate con amici, momenti felici e good vibes generali che ho vissuto in compagnia delle persone a cui tengo di più. La quarta traccia è ‘Contromano’, la traccia più pop, spontanea e accattivante del disco, una quasi lettera che ho scritto ad una donna che a suo modo continuo a portare dentro di me.

Le tracce ‘Ego’ e ‘Catene’ sono una vera e propria denuncia sociale, due canzoni che sento mie al 100% nonostante dietro ci sia la mano e la delicatissima penna di Lorenzo Di Pasquale (in arte Amelia) che mi ha aiutato a buttare giù il testo di entrambe ed è riuscito a scavarmi dentro.

La settima traccia, ‘La descrizione di un attimo’, è un ricordo bellissimo legato alla mia infanzia, volevo riportare questa canzone dei Tiromancino che cantavo da bambino insieme a mia madre in macchina, ci ho messo un po’ del mio dentro e il risultato mi è piaciuto sin da subito.

Stillpani, vi porto nella mia “Panic Room" 2

Il disco poi, si conclude con ‘Quante volte’, una canzone che ho scritto ad una persona che non fa più parte della mia vita da un po’ di anni ormai, il brano, impreziosito dalla prorompente voce di Tekla è un botta e risposta tra due parti che si sono allontanate con il tempo e la sintonia che si crea nella canzone è magica.

Ho scelto Francesca per questo brano perché sapevamo che poteva dare un qualcosa in più ad una canzone che in fase di realizzazione aveva già detto tanto, quando mi è arrivata la sua strofa ero felicissimo della scelta e sapevo di aver affidato un brano per me speciale nelle mani giuste».

TRACK-LIST:

Intro/Cosa sono?

Panic Room

A Galla

Contromano

Catene

Ego

La Descrizione Di Un Attimo

Quante volte

Stillpani, vi porto nella mia “Panic Room" 3

Alessandro Paniccia in arte “stillpani” è un cantautore nato a L’Aquila il 12 aprile 1999. Inizia la sua carriera nel 2019 con il singolo “Immortale” che riscuote un buon successo in città.

Seguono altri due singoli e la pubblicazione dell’EP “4912” nel 2020. Con questi brani riesce a fare buone esperienze nell’ambito live e attira su di sé attenzioni di case discografiche.

Nel periodo 2021/2022 pubblica quattro singoli: “Pagine Vuote”, “Schiaffi”, “Sto Bene/Sto Male e “Vertigine” che alternano varie sonorità l’una dall’altra.

Dopo un piccolo periodo di inattività, pubblica nel 2023 “A Galla”, “Contromano” e la cover “La descrizione di un attimo”, singoli prodotti da Etrusko e Phonez (Alti Records), come tutti gli altri lavori precedentemente citati, e pubblicati da Kimura.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Icaro con “Dove la luce finisce”, si fa portavoce di una generazione intera, riuscendo a dare voce agli amori, alle paure, ai pensieri, per arrivare alle inquietudini e alle assenze

Icaro il disco d'esordio "Dove la luce finisce"
“Dove la luce finisce” disco d’esordio di Icaro (foto di Michele Anzivino)

Icaro di nome, ma non di fatto. A differenza del suo omonimo mitologico, lui non vola troppo attaccato al sole, ma anzi si tiene alla giusta distanza e invece di strafare, confeziona un album d’esordio di tutto rispetto. Il pop, all’interno di questo album, funziona da trait d’union tra le 10 canzoni e ne mettono in luce un grande talento, una versatilità non indifferente e un’interpretazione sentita, sofferta e vissuta. Icaro con questo disco, si fa portavoce di una generazione intera, riuscendo a dare voce agli amori, alle paure, ai pensieri, per arrivare alle inquietudini e alle assenze.

Una tracklist dinamica, scorrevole, attrattiva e non banale, dove il giovane cantautore riesce a spaziare in quell’esperienza/inesperienza tipica della gioventù. Riuscendo a gestire brani con arrangiamenti essenziali piano e voce e altri arricchiti da sonorità elettroniche incalzanti e coincise.

“Dove la luce finisce” rappresenta così un primo lancio, un volo che non andrà nel vuoto, un rischio calcolato lontano dal sole, ma solo per poter effettuare nuovi viaggi in futuro. Un volo emotivo all’interno delle sfumature dell’animo umano e una rivalsa per una generazione intera. Così, per una piacevole chiacchierata, abbiamo raggiunto Icaro, nome d’arte di Roberto Forlani, giovane artista romano classe 2000.

Quali sono le emozioni che accompagnano questo album?

Felicità! È una sensazione nuova per me e che ancora devo familiarizzare del tutto. Sono soddisfatto e mi sento più leggero. Ho già la voglia di ripartire, ma voglio anche godermi questo momento. Spero che la gente capisca il mio impegno e il mio amore verso questo disco. Vediamo dove mi porta. Sto bene e sono emozionato.

Icaro - Dove la luce finisce - Cover
Icaro – Dove la luce finisce – Cover

Pensando al tuo pubblico ipotetico, come racconteresti questo tuo viaggio?

Questo è un disco che racconta un po’ tutta la mia vita. È frutto delle mie esperienze e dove racconto tutto me stesso. Dai momenti bui, alla luce delle cose belle. Credo che questo sia un disco che può aiutare, può confortare e tenere compagnia. La mia speranza, è che qualcuno ci si possa ritrovare e che magari possa trovare un qualche aiuto o conforto.

“Dove la luce finisce”, un modo per vivere ed uscire da quei momenti di buio?

Esattamente! Tuttavia, “Dove la luce finisce” può essere interpretato in tanti modi: dove la luce arriva e sprigiona i colori o dove la luce non arriva e quindi dove il buio regna e sta a noi riuscire a riemergere da questo momento oscuro. È grazie al buio che percepiamo i colori ed è importante far pace con questo buio interiore per riuscire a splendere di luce.

Icaro il disco d'esordio "Dove la luce finisce" 2
Icaro (Foto di Michele Anzivino)

Nonostante tu sia giovanissimo, all’interno di questo disco c’è anche una grande esperienza…

Sono fissato con l’etica lavorativa e nonostante questo sia un disco d’esordio, ho avuto modo di confrontarmi con la musica, studiandola e approfondendola. Mi piace scrivere, mi piace sperimentare e quindi sono contento che possa emergere il lavoro e l’esperienza che c’è dietro.

Il personaggio di Icaro è un personaggio impulsivo, tu invece sembri un ragazzo che ragiona e con la testa sulle spalle…

Noi siamo abituati a vedere l’impulsività come un modo irrazionale di agire; ma chi l’ha detto che Icaro non avesse ragionato? Chi lo dice che questa mia razionalità non sia una scelta azzardata o sbagliata? La figura di Icaro può sembrare in contrapposizione alla mia persona, ma non è detto che la mia razionalità sia tanto distante alla sua impulsività per raggiungere questo obiettivo.

Quali necessità si porta dietro questo album?

Vivere la paura come sentimento utile, importante tanto quanto la felicità. Vorrei che arrivasse il concetto che la paura ha in qualche modo portato l’essere umano ad evolversi e a migliorare la sua condizione.

Icaro (Foto di Michele Anzivino)
Icaro (Foto di Michele Anzivino)

Quando hai capito che volevi racchiudere i brani in un album?

Io lavorerò sempre per la realizzazione dei dischi. Certo, per un cantante giovane come me sarebbe più facile ragionare per singoli. Tuttavia, con il mio team, cercheremo di lavorare in entrambe le direzioni. Ho bisogno di aprire e chiudere un capitolo, infatti, quando uscì il primo singolo, avevo già l’idea dell’album. Il rischio per me, senza un album, è di rimanere incompiuto. Io invece sento la necessità di fotografare il momento e il percorso della mia vita. Ecco perché continuerò a pensare per album.

Un album che ha bisogno del pubblico, hai già delle date live?

Sicuramente c’è tanta voglia di portare questo disco live. Sento la necessità di condividere la mia musica con il pubblico e con la mia band. Al Monk di Roma c’è stata una release party, ma spero in un’estate ricca di musica, concerti ed eventi.

Articolo a cura di Francesco Nuccitelli 

Giuseppe Cionfoli omaggia Nilla Pizzi nel nuovo singolo dal titolo “Nilla cara”, in occasione del 105° anniversario della nascita della regina della musica italiana

Giuseppe Cionfoli - Nilla Cara - Cover
Giuseppe Cionfoli – Nilla Cara – Cover

Il noto cantautore Giuseppe Cionfoli omaggia Nilla Pizzi nel nuovo singolo dal titolo “Nilla cara!”, in occasione del 105° anniversario della nascita della regina della musica italiana

Il testo della canzone è un omaggio commovente a una figura iconica della musica italiana, Nilla Pizzi, che è stata una delle prime grandi cantanti popolari del dopoguerra. La canzone celebra la sua carriera e il suo impatto duraturo sulla musica italiana e sulla cultura popolare.

Un tributo affettuoso a una delle figure più importanti della musica italiana, attraverso parole che catturano la sua grandezza artistica e il suo impatto indelebile nella cultura italiana.

Ascolta il brano qui:
https://open.spotify.com/intl-it/album/1b8BOPGsVgKyxHXhPPLhUP

https://www.youtube.com/watch?v=wp8yteLbm4s

Artist: Giuseppe Cionfoli
Title: Nilla cara (single)
Label: Tilt Corporate/Tilt Music Production

Giuseppe Cionfoli omaggia Nilla Pizzi 1

Biografia
Giuseppe Cionfoli è un cantautore italiano noto per le partecipazioni al Festival di Sanremo del 1982 (quarto classificato con il brano “Solo Grazie”), 1983 (con il brano “Shalom”) e 1994 (con il gruppo Squadra Italia con il brano “Una vecchia canzone italiana”).

Ha inoltre continuato ad esibirsi in Italia e all’estero oltre ad aver partecipato a diversi programmi di intrattenimento sulle reti Rai.

Giuseppe Cionfoli omaggia Nilla Pizzi 2

Al momento sono in lavorazione nuovi progetti, con l’obiettivo di inviare la propria candidatura al prossimo Festival di Sanremo.

Video intervista a cura di Vincenzo Salamina

Bimbo, “Hobby costoso” è un lavoro che nasce dalla necessità di mettere a nudo la condizione di vita di un artista non affermato, tematica che unisce tutti i brani 

Bimbo: “Hobby costoso”, la fotografia del nostro tempo
Bimbo

È uscito “Hobby costoso”, il nuovo album di Bimbo anticipato dal singolo “Preferisco morire”.

“Preferisco morire” è un brano che invita a riflettere con la propria coscienza su fatti di fondamentale importanza come il cambiamento climatico, senza dare credito alle strumentalizzazioni politiche ed economiche che rischiano di banalizzarle. Si tratta di un brano con sonorità afro accompagnato da risoluzioni elettroniche sui ritornelli.

Commenta l’artista sul nuovo singolo: «La tendenza all’autodistruzione è insita nell’uomo e la riprova evidente ce la fornisce direttamente il cambiamento climatico di questi ultimi anni. Nessuno problema non sarà questo ad ucciderci, moriremo molto prima e sarà la paura della nostra stessa ombra a farlo».

Il videoclip di “Preferisco morire” ritrae la conquista della terra da parte del mondo animale, più precisamente dei gorilla che, per festeggiare, creano dei veri e propri balletti coreografici dissacrando le invenzioni dell’uomo, le stesse che lo hanno portato all’auto estinzione.

“Hobby costoso”, il nuovo album di Bimbo”, è un lavoro che nasce dalla necessità di mettere a nudo la condizione di vita di un artista non affermato, tematica che unisce tutti i brani contenuti.

I brani si amalgamano in un contesto sonoro che varia da sonorità afro all’elettronica di prima generazione, sottolineando da un lato l’indispensabile calore dell’anima e dall’altro l’elettronica a ricordarci che nessuno in questo mondo è indispensabile.

Bimbo - Hobby costoso - cover
Bimbo – Hobby costoso – cover

Spiega l’artista a proposito del nuovo album: “Scegli qualcosa che ti piace e fai in modo che qualcuno ti prenda sul serio. Questo disco rappresenta sicuramente una mia voglia di riscatto. È come una linea sottile che divide, da una parte la mia vita dedicata interamente alla musica e dall’altra un semplice hobby, a volte un po’ troppo costoso…”Track-List:

  1. Fa’ che sia un gioco
  2. Preferisco morire
  3. Niente da dire
  4. Cioccolato
  5. Buona fortuna
  6. Hobby costoso
  7. È successo all’improvviso
  8. Un’altra bugia
  9. Prendersi in giro
  10. Parlava da solo
Bimbo: “Hobby costoso”, la fotografia del nostro tempo 2
Bimbo

Bimbo, al secolo Simone Soldani, nasce a Livorno nel 1976. Dopo aver calcato per anni i palchi dei centri sociali, ha partecipato al Festival di Cannes con la colonna sonora di “B.B. e il cormorano”.

Tra l’indole pop e la passione per il cantautorato, la curiosità sperimentale porta Bimbo ad unire mondi che nel nuovo album attingono da sonorità afro – elettroniche, legando insieme suggestioni che spaziano da Loredana Berté a Mulatu Astatke, frutto di due anni di lavoro.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Marco Sciarretta in arte Tra Nisida ed Atlantide: esce il nuovo album “Intima”. Brani che sono pagine di vita vissuta da protagonista o da spettatore 

Marco Sciarretta: "Intima" il nuovo disco
Marco Sciarretta

È uscito lo scorso 12 aprile su tutti gli store digitali ed i canali dell’artista “Intima”,  il nuovo disco di Marco Sciarretta,  in arte Tra Nisida ed Atlantide, e il cd fisico sul sito www.tranisidaedatlantide.com (etichetta e produzione Tra Nisida ed Atlantide).

Il disco, formato da 12 tracce, continua il percorso che il cantautore ha iniziato con il primo disco omonimo “Tra Nisida ed Atlantide” del 2020 e proseguito con la pubblicazione di “Bianco & Nero” nel 2022.

“Intima sta per opera intima, sensazione o esperienza”. Con queste parole il cantautore ci presenta il suo nuovo disco: brani che sono pagine di una vita vissuta, da protagonista o spettatore, ma che hanno in qualche modo toccato l’anima, raccontate attraverso la musica.

Un artigiano, un musicista raffinato che sa incantare con le sue chitarre, tenendo viva la migliore tradizione del cantautorato italiano delle canzoni “suonate”.

“Le canzoni sono nate negli ultimi due anni, a differenza degli altri album dove si potevano incontrare pezzi abbozzati anche anni prima.

Tra Nisida ed Atlantide - Intima - Cover
Tra Nisida ed Atlantide – Intima – Cover

Faranno inoltre parte delle tracce anche tre singoli già pubblicati con ottimi riscontri: “La guerra alle spalle” e relativo videoclip, “50 anni domani” e “Come ti sei permesso” e relativo videoclip, uscito il 25 novembre 2023 dedicato alla violenza sulle donne.

“Sempre rispettando il giusto equilibrio tra note e parole, senza che l’una prevarichi l’altra, ma un’armonia che possa arrivare al cuore. La musica è il mio modo di comunicare, l’unico che mi appartiene”, ha commentato il cantautore.

Marco Sciarretta e Simona Piscitello
Marco Sciarretta e Simona Piscitello

Contemporaneamente all’uscita sugli store digitali, verranno pubblicati due videoclip relativi alle canzoni inedite “Dentro i tuoi occhi” e “Lo faccio per te”, che vede come autrice del testo ed al canto la moglie Simona Piscitello, collaboratrice fin dagli inizi del progetto.

Marco con Intima conferma la sua attitudine a scrivere in musica, secondo il proprio sentire, senza rincorrere “moda e modi”, rimanendo fedele alla sua libertà espressiva come solo un vero cantautore sa fare.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Luca Rustici: l’architetto de “Na casa mmiez’ ‘o mare”,  un santuario di pace dove poter trovare il proprio equilibrio mentale, un messaggio di speranza e di resilienza

“Na casa mmiez’ ‘o mare” nuovo brano di Luca Rustici
“Na casa mmiez’ ‘o mare” nuovo brano di Luca Rustici

Luca Rustici è un musicista poliedrico, chitarrista e produttore con una carriera che si estende dagli anni ’80 fino ai giorni nostri. Durante il suo percorso ha collaborato con numerosi artisti di fama internazionale. L’ultimo singolo, il suo biglietto da visita musicale, è un brano che si serve di metafore suggestive per trasformare anche i momenti di maggior difficoltà in occasioni di gioia e crescita interiore, con uno stato d’animo sereno e tranquillo. Il testo porta con sé un messaggio di speranza e di resilienza attraverso una combinazione di suoni ricercati.

Luca bentrovato, è un piacere averti con noi. Per prima cosa ti chiedo che ruolo occupa la musica nella tua vita?

Se togli il 10% della giornata passata a fare altre cose, l’altro 90% lo trascorro immerso nella musica. È da quando ho dieci anni che non faccio altro nella mia vita. Vivo di questo da sempre, non ho mai fatto nessun altro lavoro. Occupa il 50-60% del mio cuore ogni giorno.

Questa passione te la porti dietro grazie alla tua famiglia?

Sono fortunato perché i miei due fratelli, Danilo e Corrado, sono chitarristi e musicisti di grande talento e successo. Mi hanno trasmesso questa sorta di malattia. Danilo era il chitarrista e il co-fondatore degli “Osanna”, un gruppo rock molto famoso degli anni ’70; Corrado ha fatto la sua carriera prima in America e poi in Italia producendo un po’ di artisti. Io ho sempre viaggiato all’estero e ho seguito questa scia. Sono cresciuto con le chitarre dei miei fratelli.

È proprio una questione di DNA quindi?

Non so bene se si tratta di DNA o una vera e propria energia. Io la vedo più come un’energia che ti arriva e la devi saper coltivare nel momento giusto.

Luca Rustici - Na casa mmiez’ ‘o mare feat Raiz - Cover
Luca Rustici – Na casa mmiez’ ‘o mare feat Raiz – Cover

Hai detto che le chitarre ti hanno sempre accompagnato. È lo strumento che prediligi di più o ti piace spaziare anche su altri?

Io nasco come batterista, ma dopo un po’ mi sono trovato sempre con le chitarre in mano a scrivere canzoni. Porto sempre nel cuore la batteria ma gli studi di chitarra hanno prevalso. Ho suonato anche jazz per tanto tempo.

C’è qualche artista al quale ti ispiri maggiormente?

Un artista che mi ha ispirato tantissimo è sicuramente Peter Gabriel. Ho fatto una sua cover di Red Rain, una canzone che avrei voluto scrivere io sinceramente. Tra queste c’è anche “Shout” dei Tears For Fears, un brano fortissimo che avrei voluto incidere.

C’è un genere in cui ti collochi o ti piace essere più versatile?

Ultimamente sto ritornando alle origini, quindi musica classica, jazz. Cerco di evitare il più possibile lo stile “pop”, perché si sta perdendo il senso culturale che una canzone deve avere e per questo ad oggi la musica sta andando verso una direzione sbagliata. È un rubare spazio a chi ha veramente qualcosa da dire.

Adesso invece voglio parlare del tuo nuovo singolo “Na casa nmiez o mare”. Ci racconti la sua genesi?

Questa canzone è nata una sera in un club a Roma, mentre la filodiffusione stava trasmettendo un brano hip hop e ho iniziato a rappare questa idea che avevo in mente da anni. In quella serata scherzosa tra amici è nata quasi completa.

La metafora del testo si riferisce al fatto che sono cresciuto in un quartiere popolare come quello di Secondigliano, dove tutto cambiava in un lampo, soprattutto la povertà e il disagio. Prima in questo quartiere ci abitava il Re, era un posto esclusivo colmo di tranquillità e di pace, un’oasi di amore e di pace.

Poi il terremoto ha portato la convivenza tra persone di ceti sociali diversi. “Vorrei questa casa in mezzo al mare con tre cancelli d’oro e una regina che mi aspetta”, l’ho immaginata così. Avevo questo slogan in mente da tanti anni, e dopo una prima demo mi è venuta voglia di sentire Raiz perché la sua voce sul pezzo sarebbe stata fantastica.

Luca Rustici
Luca Rustici

Che ne pensi di questo featuring con Raiz?

Dal risultato finale questo feat sembra un’unica persona. Ci siamo trovati sull’idea della scrittura e ne viene fuori un messaggio di positività. Inoltre, nel ritornello, anziché cantarlo, ho utilizzato la chitarra con un riff melodico orecchiabile.

Le tue origini geografiche hanno influenzato l’approccio alla musica?

Mi definisco un musicista italiano fortunato, sono nato a Napoli ma ho vissuto nel mondo lavorando con artisti internazionali, produzioni di un certo spessore. Ho avuto la fortuna di assimilare tutto il know how di certe culture e far valere allo stesso tempo l’influenza della cultura napoletana che tra l’altro nel mondo è super riconosciuta. Non esiste nessun’altra città al mondo che abbia una sua musica. Esiste la musica napoletana, non quella milanese o romana.

Durante le giornate che tipo di musica ascolti oltre alla tua?

Devo dire che la mia musica non la ascolto quasi mai, perché una volta che l’ho lasciata andare non è più mia ma degli altri.

Nel corso della tua percorso hai stretto tantissime collaborazioni. Cosa ti conferisce in più questo aspetto?

La condivisione di energie e di emozioni, in cui una mia idea può essere espansa da un’altra. Questo fattore mi ha sempre spinto a cercare persone per collaborare insieme.

Tra le tante collaborazioni ce n’è una che ricordi con piacere o che ti ha regalato più emozioni?

Ogni artista mi ha lasciato una parte di sé di cui ho fatto sempre tesoro e conservo dentro di me.

Durante la tua carriera qual è stato il momento più bello che hai vissuto?

Il momento più bello è adesso, io non faccio caso ai numeri. La memoria è il tempo passato che non si può cambiare, diceva Sant’Agostino. Il futuro è la speranza di quello che potremmo fare ma la vita è in questo momento.

Hai già realizzato il tuo sogno musicale?

Ancora no, in realtà vorrei comporre una colonna sonora e ci riuscirò. Su questo campo, Morricone è uno dei miei compositori preferiti. A me piace sempre scrivere per archi e per orchestre.

Luca Rustici: l’architetto de “Na casa mmiez’ ‘o mare” 3

Che rapporto hai instaurato con il tuo pubblico durante i live?

Fantastico, mi riempie di energie e questo è importantissimo. So che ricorre più volte in questa intervista la parola “energie” ma è quello che provo all’effettivo, e sarebbe scorretto parlare di altro. È un qualcosa di reciproco, un donare e ricevere. È adrenalina pura. Noi siamo venditori di emozioni, non siamo persone aride.

Una tua canzone manifesto?

Sicuramente “Na casa nmiez o mare”.

Una strofa o un verso che hai scritto che ti identifica di più?

Si trova proprio nella canzone sopracitata: “quello che adesso ascolti sono note di uccelli che sono meglio di cento radio e meglio di cento strilli”. Quando vivi nella pace tutto quello che c’è intorno scompare, è una metafora molto profonda. L’universo comincia a comunicare con te, se intorno c’è silenzio.

Su cosa stai lavorando ultimamente?

Sto lavorando su progetti per bambini in cui mi diverto tantissimo; inoltre, sto insegnando al conservatorio e questo mi prende un sacco di tempo. Sto anche preparando un tour per portare la mia nuova musica sui palchi italiani.

Nella remota ipotesi in cui non fossi diventato un cantautore cosa avresti fatto nella tua vita?

Il cuoco o il falegname. Sono due mestieri molto creativi che mi piacciono tantissimo. Da napoletano sono una buona forchetta e adoro cucinare.

Articolo a cura di Simone Ferri

Nevia:  “Odio”, per cantare tutto quello che non tollera nella società attuale, di come a volte ci si senta persi, cercando di capire chi siamo

Nevia: il nuovo singolo “Odio" un viaggio nelle insicurezze
Nevia

“Odio”, nuovo singolo di Nevia, è un flusso di coscienza, dove l’artista si mette a nudo, condividendo senza filtri le sue battaglie interne e la sua visione critica sul mondo di oggi.

In questa canzone, Nevia si apre completamente, parlando di tutto quello che non tollera nella società attuale, in un viaggio all’interno delle sue insicurezze, quelle stesse insicurezze che tanti altri ragazzi probabilmente sentono.

Parla di come è difficile relazionarsi con il prossimo, di come le storie d’amore spesso finiscano in malo modo, e di come a volte ci si senta persi, cercando di capire chi siamo e cosa vogliamo davvero dalla vita.

Il brano è anche un attacco alla superficialità di certi aspetti della vita moderna, come l’ossessione per le apparenze e il modo in cui i social media possono farci sentire ancora più isolati.

Nevia si discosta da chi non ascolta davvero la sua musica, ma la sente e basta, chi segue le mode solo perché fa comodo omologarsi, e chi non riesce a stare solo con sé stesso perché non ne ha il coraggio.

Verso la fine, la canzone diventa un’espressione del bisogno di Nevia di trovare un senso di appartenenza e di pace interiore, in un mondo che spesso sembra girare troppo veloce per potersi fermare a riflettere.

È un desiderio di connessione autentica, di trovare qualcuno o qualcosa con cui sentirsi davvero in sintonia, anche solo per un attimo.

Commenta l’artista a proposito del brano: «Questo brano è un grido dal cuore, che esprime la frustrazione e la confusione di vivere in un’epoca complicata, ma allo stesso tempo la speranza di trovare un barlume di verità e di felicità autentica in mezzo al caos.

È una canzone che fa pensare, che ci spinge a guardare dentro di noi e a chiederci cosa significa veramente essere connessi in un mondo così frammentato».

Nevia - Odio - Cover
Nevia – Odio – Cover

Nicola Lasagna, meglio conosciuto con il nome d’arte Nevia, è un promettente artista classe 2001 e originario di Cerese, un paesino situato nella provincia di Mantova.

Si appassiona al mondo rap durante l’adolescenza, a tal punto da iniziare a scrivere le sue prime rime, e questo interesse, nato come forma di espressione e sfogo personale, matura nel tempo in un impegno deciso verso il sogno di affermarsi professionalmente nel mondo della musica.

Nel corso del 2023, Nevia decide di mettersi alla prova partecipando ai casting del noto programma “Amici”, avendo anche l’opportunità di esibirsi in vari locali ed eventi.

Tra i riconoscimenti ottenuti, spicca la vittoria al “Sarnico Factor”, un concorso inserito nell’ambito del festival “Artisti sull’erba”, organizzato da h2o eventi. Queste esperienze hanno contribuito a consolidare la sua presenza sulla scena musicale.

Nevia: il nuovo singolo “Odio" un viaggio nelle insicurezze 2
Nevia

Ad oggi, Nevia ha all’attivo diversi singoli che spaziano da sonorità trap a melodie più chill e riflessive. Attraverso i suoi testi, l’artista riesce a trasmettere un insieme di sensazioni di leggerezza, combinate a pensieri profondi e una velata malinconia.

Questa sua capacità di fondere contenuti emotivi con un’impronta distintiva e riconoscibile segna il suo stile unico e inconfondibile.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

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