Dèlè: “Lettera d’amore” racconta una storia d’amore che, come tante, purtroppo finisce, ma in fin dei conti tutto ciò che passa dal cuore non finisce mai, tutto cambia, tutto resta, tutto torna…
Dèlè “Lettera d’Amore”, è il suo ultimo singolo di Delè, disponibile in digitale sulle piattaforme e negli store.
Questo singolo, il suo tredicesimo inedito in tre anni di carriera, racconta di una storia d’amore che, come tante, purtroppo finisce, ma in fin dei conti tutto ciò che passa dal cuore non finisce mai, tutto cambia, tutto resta, tutto torna… Una canzone che tocca un tema comune a tutti, con un messaggio finale che dà speranza a tutte le storie d’amore.
Il video, per la regia di Leonardo Del Vecchio, è stato girato nel bellissimo borgo di Silvi, paese in provincia di Teramo, che è il posto che ha ispirato l’autore per questo brano.
Dèlè nome d’arte di Enrico Leonello, cantautore di origine sarda, debutta nel panorama musicale italiano nel dicembre 2020 con “Resta qui“ brano scritto e composto dallo stesso artista in memoria di Chiara Giuntoli, una giovane ragazza toscana balzata alla cronaca per essere scomparsa due giorni dopo aver ricevuto una proposta di matrimonio sul letto d’ospedale dove lottava da tempo contro un tumore.
Dèlè scrive da quando era bambino, unico modo che aveva e che ha per raccontare le emozioni che prova, cercando di esternare tutto usando carta e penna. Suona la chitarra dall’età di otto anni, passione che gli è stata trasmessa dal padre insieme al fratello maggiore Michele.
Nelle sue canzoni tocca temi sociali importanti, cercando di non essere mai banale, ma di arrivare dritto al cuore. La musica per lui è tutto, scrivere lo rende libero, cantare ciò che scrive lo rende unico, la musica è la sua vita.
Nel 2023 Dèlè, con la produzione di Orph3us, a giugno, pubblica “Metaverso” feat. Labile, il singolo per riflettere, divertendosi, sul mondo digitale. Il 20 ottobre “Lettera d’Amore” il nuovo singolo inedito arriva in radio.
Video intervista a cura di Domenico Carriero
KristiPo “Like a Butterfly” l’ultimo singolo
KristiPo “Like a Butterfly” l’ultimo singolo è un inno alla libertà di espressione dalle sonorità electronic pop dance
KristiPo: un insieme di belle arti: cantante, pittrice e poetessa sono i ruoli che ricopre quotidianamente.
L’artista, nata a Mosca e trasferitasi in Italia già da diversi anni, rappresenta uno dei massimi esempi di ecletticità.
Dedica molta passione e dedizione in ogni suo lavoro e ciò che crea è fedelmente riportato in questo brano.
La sua composizione mantiene una coerenza espressiva con le altre forme d’arte a lei appartenenti; come una farfalla si posa delicatamente, lei conferisce unicità ad ogni sua opera.
Hai aperto il tuo 2024 con il secondo singolo chiamato “Like a Butterfly”: di cosa parla questo brano?
Questo brano parla di due animali, una farfalla e un serpente. La prima rappresenta la primavera, la libertà, la bellezza, il calore e porta gioia nell’aria; il secondo è un rettile rapido, e il significato che ne deriva è una farfalla che si muove veloce come il tempo, come la vita.
Il tuo nome d’arte “KristiPo” è nato casualmente o ci hai ragionato su?
Ho scelto di abbreviare il cognome e di unirlo al nome così è più facile da pronunciare per tutti. All’inizio è nato per il mio lavoro da scrittrice e successivamente l’ho voluto usare anche per la musica e i quadri. Affianco alla firma, registrata ufficialmente, c’è anche un logo, ovvero il gatto, il mio animale preferito.
Come trovi l’ispirazione per scrivere le canzoni e le poesie?
Prendo sempre ispirazione dalle persone che mi circondano e che amano l’arte come me o facendo anche delle passeggiate dentro la natura. Attraverso quest’ultimo procedimento trovo anche il modo per dipingere.
Ho letto che sei un’artista eclettica, pittrice, poetessa e cantante. C’è un ruolo che prediligi più degli altri?
In realtà mi piace fare tutto, scelgo la musica quando voglio comunicare con tutti, perché è internazionale e quindi parla tutte le lingue del mondo.
Quale tra queste passioni è nata prima?
Ho iniziato a scrivere poesie a quattro anni, poi come regalo mia madre mi ha permesso di studiare arte; negli ultimi anni mi sono orientata anche verso la musica e il cinema. Queste attività le ho già praticate tutte nel mio paese d’origine e sono molto contenta di proseguirle anche qui in Italia.
Anche qui in Italia stai proseguendo degli studi?
Sì, sto studiando sempre arte. Tra l’altro, ora mi trovo a Firenze che è una delle città d’arte per eccellenza. Basta affacciarsi alla finestra per ammirare il panorama con tutte le sue bellezze. Questo è il paese più bello del mondo da questo punto di vista.
Oltre all’arte ti piacerebbe studiare anche qualcos’altro?
Sì, mi piacerebbe studiare storia, diritto, moda e anche cucina.
Che musica ascolti di solito durante le giornate?
Musica classica, ora sto ascoltando Beethoven, mi rilassa, lo ascolto anche mentre dipingo.
Quindi spesso unisci la musica con l’arte. Cosa provi quando dipingi?
Mentre dipingo ascolto sempre qualcosa che mi rilassa ma allo stesso tempo mi stimola l’attenzione. Sento molta energia e la voglio condividere con altre persone. In genere disegno in maniera molto colorata e limpida, proprio come le farfalle in primavera. Voglio regalare solo gioia alla gente che mi segue.
Come artista hai già partecipato a qualche mostra?
Assolutamente sì, adesso ne sto facendo una a Parigi, di recente ne ho avuta una a Roma situata in Via Margutta. A volte c’è anche la possibilità di osservare un mio quadro con la mia musica in sottofondo. Un mio desiderio per il futuro è concentrare tutto in un film, quadri, libri, poesie e musica. Il film ha il potere di fondere insieme tutte le arti.
Altri programmi concreti per il futuro?
Adesso sto finendo un libro di poesie Haiku con disegni che ho realizzato io, spero di farlo uscire durante il 2024. Poi ho sempre in testa nuove canzoni da scrivere e da pubblicare quest’anno per ampliare la mia discografia.
In Italia in quale città ti piacerebbe fare un concerto?
Sicuramente a Roma, è una città che amo.
Articolo a cura di Simone Ferri
I malati immaginari, “I Love You” il grido d’amore
I malati immaginari, “I Love You”, un urlo straziante non un dolce sussurro d’amore, ma un grido di dolore per un sentimento non corrisposto
Dal 26 gennaio in radio, sulle piattaforme digitali e in tutti i digital stores “I love you”, il nuovo singolo de I malati immaginari.
Il duo elettrowave ritorna con un brano che, a dispetto del titolo, è un urlo straziante nella notte. Il ti amo del ritornello non è più un dolce sussurro d’amore, ma un rigurgito di dolore per un sentimento non corrisposto, un sentimento tossico, iniettato a piccole dosi per placare l’astinenza, come una droga che travolge tutto il corpo fino alla sua completa dissoluzione.
Il brano segna il giro di boa per I Malati Immaginari. Dario (chitarra, synth e voce) e Laura (batteria e percussioni) hanno abbandonato le reminiscenze pop rock dei primi singoli in favore di un sound minimal, molto sintetico, che strizza l’occhio alla deep house e alla disco anni Novanta, mantenendo inalterato il mood puramente darkwave.
“I Love You”è il singolo che anticipa l’uscita dell’ep “Emostatico”, interamente prodotto e registrato a Roma al Pepperpot Studio da Alessandro Forte, già al banco mixer con Galeffi e con il Disco di Platino Aiello. Ha collaborato alla scrittura del testo il cantautore e producer Fabio Cosimo, gettando le basi per collaborazioni future con il duo.
«I Love You arriva oggi al termine di un periodo molto scuro e difficile per noi durante il quale abbiamo affrontato sfide esterne molto complicate, ma che di fatto ci hanno chiuso e unito ancora più nella nostra musica, nuda, cruda e sincera come non lo è mai stata prima – dichiara la band – I colori, i riflettori nella notte e le maschere che hanno caratterizzato il nostro mondo fino ad ora hanno lasciato il posto al bianco e nero della morte.
Perché per noi I Love You è la morte del cuore, usato e calpestato per una notte e poi gettato via, nonostante le promesse, le illusioni, i messaggi, le notti in bianco”, proseguono Dario e Laura, “e per questo lo stravolgimento del nostro sound non è altro che un semplice assecondare il nostro stato d’animo, stavolta più cupo, marcio, claustrofobico e incatenato rispetto al passato».
I Malati Immaginari sono attualmente impegnati in un lungo tour di spalla a Ys LaVey (ovvero il progetto post punk di Young Signorino), con il quale hanno stabilito un solido rapporto artistico e umano che sfocerà in una featuring in uscita nei prossimi mesi.
Ininterrottamente on the road, negli ultimi due anni Dario e Laura hanno collezionato oltre 120 palchi in tutta Italia, da soli o di spalla ad artisti come Meganoidi, Capovilla, Morgan, Meg, Frankie Hi Nrg, Flaminio Maphia, Marlene Kuntz, Giorgio Canali, Omar Pedrini e altri.
Da sempre attivi nel volontariato, I Malati Immaginari hanno legato il proprio nome alla Onlus di Clownterapia “Ricoclaun”, con la quale hanno portato la loro musica nelle scuole, nelle carceri e negli ospedali e per la quale hanno scritto la canzone “Eric il Clown”.
BIOGRAFIA
Dario (chitarra, synth e voce) e Laura (cajon e percussioni) fondono elementi darkwave alla deep house e alla disco anni Novanta, rigorosamente in italiano, dal mood nostalgico e malinconico.
I Malati Immaginari nascono a Vasto (Ch) come percorso di terapia di due “losers” che hanno dato vita a un sound cupo e glaciale, che li ha portati sul palco dell’Ariston con la canzone “Non passa +” nell’autunno 2022.
Attualmente hanno appena concluso le session per il loro secondo lavoro con il producer Alessandro Forte, già Disco di Platino con Aiello.
L’uscita del prossimo singolo è prevista per fine gennaio, che anticiperà l’uscita dell’ep “Emostatico” per la prossima primavera. Da ottobre in tour con Ys Lavey (progetto darkwave di Young Signorino), con il quale a breve daranno vita a una collaborazione discografica.
La band ha all’attivo oltre 120 date in tutta Italia dal 2022, perennemente in tour nazionale dal Veneto alla Calabria, finalisti di Sanremo Rock 2022, finalisti del Tour Music Fest 2021 e 2022, quattro singoli e un Ep pubblicati, I Malati Immaginari hanno accompagnato i tour di Meganoidi, Pierpaolo Capovilla e I Cattivi Maestri, Meg, Frankie Hi Nrg, Young Signorino, Cristiano Godano, Tre Allegri Ragazzi Morti, Morgan, Falminio Maphia, Omar Pedrini, Modena City Ramblers, Folkabbestia, Mutonia, Federico Poggipollini e altri, inoltre
Video intervista a cura di Domenico Carriero
Gegè Telesforo, il grande ritorno con il nuovo album
Gegè Telesforo, il grande ritorno di un genio della musica con “Big Mama Legacy”, album ricco di sonorità frutto dell’esperienza e degli anni dedicati alla ricerca musicale
Dal primo marzo, è disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali, il nuovo progetto discografico di Gegè Telesforo, il quindicesimo di una lunghissima e grande carriera.
“Big Mama Legacy”, il titolo del progetto, è un album ricco di sonorità, che spaziano dal blues al jazz, con accenni di funk, groove, afro beat e momenti di pura improvvisazione, in una fusione coinvolgente tra sonorità provenienti dal passato e uno sguardo attento alla contemporaneità.
Un mix perfetto, frutto dell’esperienza acquisita sui palcoscenici internazionali, degli anni dedicati alla ricerca musicale, dalla passione per la musica e anche dalla televisione (come ad esempio “Appresso alla musica”, programma televisivo scritto e condotto con Renzo Arbore attualmente in onda su Rai 2).
Dieci sono i brani presenti all’interno di questo progetto, di cui nove originali e solo una reinterpretazione: Galaxy, celebre brano del gruppo funk degli WAR, che rivive grazie ad un arrangiamento in stile afrobeat-makossa.
“Big Mama Legacy” rappresenta così un progetto di grande fascino e stile, la ricercatezza del buon gusto e dell’amore per la musica in tutte le sue forme e i suoi generi.
La dimostrazione perfetta di unione tra ascolti e passione, tra momenti di grande intensità ed eleganza. Il ritmo a fare da padrone per un progetto che non stufa, ma che invece, si esalta ascolto dopo ascolto.
Pubblicato in tutto il mondo da Ropeadope, “Big Mama Legacy” rappresenta il personalissimo tributo alla musica e al Big Mama (il live club romano più attivo e amato dai musicisti dal 1984 fino alla sua definitiva chiusura a causa della pandemia), da parte di uno dei più grandi appassionati di musica del nostro paese.
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli
Nina T, “Fuggiremo in treno” il primo album
Nina T, “Fuggiremo in treno” il primo album, ne emerge la voglia talvolta di lottare, e denunciare le ingiustizie, talvolta la voglia di fuggire… in treno
È uscito il 15 dicembre “Fuggiremo in treno”, il primo album di Nina T.
Sono undici le tracce che compongono l’album: brani con atmosfere diverse tra loro, ma accomunati dal suono folk della fisarmonica e dall’impronta cantautorale dei testi.
L’idea dell’album nasce durante il primo lock down, dalla riflessione su alcune tematiche sia personali che sociali: ne emerge la voglia talvolta di lottare, e denunciare le ingiustizie, talvolta la voglia di fuggire. E la scelta di fuggire in treno evoca un’atmosfera vintage e romantica.
Accanto a canzoni melodiche che toccano i temi della lontananza, della mancanza e della nostalgia, ci sono brani che indagano gli aspetti rituali della nostra cultura e tradizione, mettendo in luce come il richiamo ad un istinto privo di una rielaborazione possa essere molto pericoloso e portatore di discriminazione e violenza.
Spesso si descrive il ritorno alla natura come qualcosa di salvifico, ma natura significa anche istinto, brutalità, inconscio: questi aspetti non vanno sottovalutati, soprattutto in un mondo come quello contemporaneo in cui i nuovi guru non sono sempre guide sincere e disinteressate dell’opinione pubblica. Non resta quindi che fuggire… in treno!
Per questo album Nina T. (alias Daniela Taglioni) scrive i testi, le musiche, gli arrangia- menti, ed esegue le parti al pianoforte, fisarmonica, ukulele, tastiere e lead voice.
La accompagnano: Roberto Testa alla batteria, Luca Pasotti al basso elettrico, Stefano Clò alla chitarra acustica, Miriam Ulivi ai cori.
L’album è stato registrato, missato e masterizzato da Carlo Miori presso Only music studio a Bruino (TO).
Il progetto grafico e il primo videoclip (uscito il 17 gennaio 2024) sono a cura di Aldo Abrate-Acrossvideo Produzioni.
Nina T. (Daniela Taglioni) è originaria di Ravenna. Dopo studi di pianoforte classico svolge una lunga attività come tastierista e arrangiatrice con il gruppo folk metal medievale Diabu- la Rasa.
Accompagna inoltre alla fisarmonica la cantante Susy Bezzi nel duo Rouge Cafè. Nel 2021 si trasferisce a Torino, dove inizia la collaborazione con la cantante Miriam Ulivi, e si dedica al suo nuovo progetto personale come cantautrice. Sempre nel 2021 esce il suo primo singolo Muri di carta.
Video intervista a cura di Vincenzo Salamina
Narciso, “Blah Blah Blah” il primo album
Narciso, “Blah Blah Blah” il primo album, caratterizzato dalla ricercatezza nel linguaggio e nelle immagini utilizzate, riflette emozioni comuni, gioie, cadute e rinascite
È disponibile dal 26 gennaio l’atteso primo disco di Narciso prodotto da Francesco Tosoni per Indieffusione. L’eclettico artista, noto per la sua partecipazione alla seconda stagione di Drag Race Italia, presenta il suo primo album “Blah Blah Blah“, accompagnato in radio dal singolo inedito “La Stagione Di Un Abbraccio”, scritto da Roberto Casalino.
“Blah Blah Blah” rappresenta un viaggio non solo musicale, attraverso la vita e l’artisticità di Narciso. Con una tracklist che combina canzoni e racconti in prima persona, l’artista esplora il potere delle parole attraverso brani iconici come “Make Up”, “DISCOBALL”, e l’intenso “Stringimi Forte”. Il disco, caratterizzato dalla ricercatezza nel linguaggio e nelle immagini utilizzate, riflette emozioni comuni, gioie, cadute e rinascite, senza filtri e senza mezzi termini.
Il nuovo singolo estratto, “La Stagione Di Un Abbraccio”, scritto da Roberto Casalino, è un’ode alla vulnerabilità e all’importanza di mostrare le proprie ferite. Narciso invita l’ascoltatore ad abbandonare per un momento la maschera del sorriso e ad abbracciare la nostalgia come parte integrante della nostra vita.
«Ho sempre pensato di essere una persona forte, una persona in grado di rialzarsi e, a volte, mi sono fatto del male pur di non mostrare la mia fragilità» – Racconta Narciso – «Quando Roberto Casalino mi ha donato questo brano l’ho sentito subito mio e ho capito quanto sia importante non aver paura di mostrare le proprie ferite, le proprie crepe. Per una volta ho voluto lasciare indietro il desiderio di sorridere di fronte alle difficoltà e lasciarmi dondolare dalla nostalgia».
Prima dell’uscita di “Blah Blah Blah”, Narciso ha già conquistato il pubblico con i suoi singoli precedenti. “Make Up”, il suo brano-manifesto lanciato nell’ambito dell’esperienza a Drag Race Italia, è un inno alla diversità, all’autenticità e alla forza interiore che può emergere anche nei momenti più difficili.
Sono seguiti “Stringimi Forte”, una ballad intensa e malinconica, e “DISCOBALL“, un brano travolgente che affronta l’amore non corrisposto su una pista da ballo. Un successo ulteriormente amplificato dalla collaborazione con le Karma B nella versione remix rivisitata da Kustrell, una reinterpretazione fresca e coinvolgente che unisce l’energia di Narciso con lo stile unico dell’iconico duo.
Narciso, nome d’arte di Stefano Rinaldi, è un Drag Singer e Cantautore che porta avanti un messaggio di inclusività attraverso la sua musica, rendendola unica anche grazie ad una speciale attenzione al trucco e agli outfit. Con un sound di stampo pop-glam a cura di Francesco Tosoni alla produzione, Narciso dimostra di essere un simbolo di unicità, lasciando un segno indelebile nel panorama musicale attuale.
La sua trasversale carriera artistica che ha raggiunto il grande pubblico con la partecipazione nella seconda stagione di Drag Race Italia e che culmina ora con l’uscita del suo primo atteso album “Blah Blah Blah” abbraccia esperienze live e performance in prestigiosi eventi come il Deejay On Stage di Radio Deejay e il DragCon UK all’ExCel di Londra lo scorso 13 e 14 Gennaio, oltre alla conduzione di format come “Musica Q” a Largo Venue e “Blah Blah Camp” al Malo Glitter Bar di Roma.
“Blah Blah Blah” – Tracklist:
PARLARE (Intro)
Make Up
SOSPIRARE (Prelude)
Stringimi Forte
GRIDARE (Prelude)
DISCOBALL
Make Up (English Version)
DISCOBALL (feat. Karma B) – Kustrell Remix
Make Up (Acoustic)
La stagione di un abbraccio
Video intervista a cura di Domenico Carriero
Pesco, con “Mezzo vuoto” ad Area Sanremo 2023
Pesco, con “Mezzo vuoto” porta alla luce la sincerità di un sentimento come l’amore e le fragilità che si celano dietro ad esso
Dal 2 febbraio 2024 è disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica “Mezzo vuoto”, il nuovo singolo di Pesco per la M&M-D&G Music.
“Mezzo vuoto”, il brano con cui Pesco è stato selezionato per le fasi di eliminazione di Area Sanremo 2023, porta alla luce la sincerità di un sentimento come l’amore e le fragilità che si celano dietro ad esso. Si tratta di un pezzo profondamente personale dedicato ad una persona speciale.
L’arrangiamento musicale è volutamente minimale perché l’obiettivo principale della canzone è quello di coinvolgere emotivamente l’ascoltatore, portandolo ad immedesimarsi nelle parole del testo.
Commenta l’artista a proposito del brano: «Il brano è stato scritto ad ottobre 2021, ma è sempre rimasto custodito nelle pagine del mio quadernetto. Quando si è presentata la possibilità di partecipare ad Area Sanremo, ho capito che era l’occasione giusta per condividerlo con tutti. Sediamoci e chiudiamo gli occhi, pensiamo alle stelle, mentre le versiamo dentro quel bicchiere».
Il videoclip di “Mezzo vuoto”, diretto da Davide Chillotti, vede la figura di Pesco che percorre una strada, metafora del viaggio della vita. Lungo questo cammino, vengono rappresentate le sfide e le decisioni difficili che talvolta ci costringono a fermarci.
Si vedono momenti in cui, assorto nei pensieri e indeciso sul da farsi, il protagonista sembra voler rinunciare a tutto, sentendosi incapace di proseguire. Tuttavia, l’incontro con una persona segna una svolta: da quel punto, il video illustra una marcia ininterrotta verso la fine, simbolo di una rinnovata determinazione.
Il messaggio chiave è che il sostegno di chi ci sta vicino può trasformare le nostre prospettive, facendoci percepire le difficoltà come superabili e la vita come un percorso da affrontare con fiducia, lasciando alle spalle la visione del bicchiere mezzo vuoto.
Pesco, pseudonimo di Francesco Pitzanti, è un giovane cantautore nato a Cagliari nel 1998. Sin da piccolissimo, sviluppa la sua passione per la musica, decidendo successivamente di frequentare la scuola civica per approfondire lo studio del canto.
L’8 aprile del 2023 pubblica il suo primo brano dal titolo “Chiudo gli occhi”. Nello stesso anno conosce Massimo Guidi direttore artistico della M&M-D&G Music. Poco tempo dopo, il 21 luglio, pubblica “Brezza marina”, distribuita da Ingrooves – Virgin Music Group.
Video intervista a cura di Vincenzo Salamina
Marsica, “ ‘O ssaje solo tu”, la dichiarazione d’amore
“ ‘O ssaje solo tu” il nuovo brano di Marsica, una canzone d’amore felice che porta speranza ed energia a chi lo ascolta, e invita a vivere le proprie emozioni al massimo
È nata con la musica nel sangue e nell’ultimo singolo Marsica racconta di un amore corrisposto che lascia spazio alle paure del poter perdere la persona amata.
La talentuosa artista napoletana, dalla personalità sognante e un timbro vocale intenso e coinvolgente, è un punto di riferimento importante per la scena musicale locale. Il nuovo brano è una canzone d’amore felice che porta speranza ed energia a chi lo ascolta, e invita a vivere le proprie emozioni al massimo, senza pensare al domani ma fissando subito un giorno: oggi. La sua discografia è un intero viaggio introspettivo tra i vicoli di Napoli, città in cui non puoi non respirare una certa musicalità in ogni aspetto della vita quotidiana.
Apro questa intervista con il chiederti che ruolo ha la musica nella tua vita?
Ha un ruolo fondamentale, quasi principale. Ho cominciato a studiare pianoforte all’età di sette anni e ad oggi posso dire che è lo strumento che prediligo di più in quanto mi completa e mi rappresenta; dopo due anni sono entrata in Conservatorio e da quel momento ha sempre fatto parte della mia vita, è una passione che nasce da me.
Il tuo avvicinamento a questa forma d’arte ha subito influenze particolari?
Sicuramente, in questi anni ho fatto tante esperienze in città anche differenti dalla mia, ho avuto a che fare con molti professionisti del settore. Oggi se sono quella che sono è merito di tutti quei percorsi intrapresi e che ho portato a termine nel migliore dei modi. Per me la cosa più importante è sempre stata la crescita artistica.
Nel corso degli anni ti sei specializzata più sulla musica napoletana o sei partita già con questo obiettivo?
Sono partita facendo dei progetti in lingua italiana, il genere napoletano è arrivato successivamente; nel 2006 mi proposero di realizzare un progetto in napoletano e accettai questa proposta. Negli ultimi anni ho deciso proprio di cantare in dialetto e sono felicissima di questa scelta.
Marsica, recentemente hai rilasciato il tuo ultimo singolo “ ‘O ssaje solo tu”: ci racconti la storia che c’è dietro? Di cosa parla?
È un’idea nata da mio fratello che ha scelto la melodia e anche una parte del testo. Ho valutato attentamente queste proposte in studio, mi sono piaciute e mi sono subito trovata in sintonia. Questa canzone parla di un amore felice e corrisposto, ma anche della paura di perdere la persona amata. Di solito quando si ama tantissimo una persona si pensa anche ai rischi di poterla perdere per qualsiasi motivo. Offre l’invito di vivere tutte le emozioni appieno, senza farsi influenzare da pensieri negativi. Il testo è semplice e spensierato come del resto tutti gli altri. Cerco sempre di portare a chi mi ascolta dei contenuti di buon umore.
Nei tuoi brani canti anche qualcos’altro oltre all’amore?
Sono una sognatrice quindi ti dico che al 90% nei miei brani canto l’amore, sia quello felice che quello un po’ più triste. C’è un pezzo scritto qualche anno fa che si intitola “Nun te voglio”, che parla delle donne vittime di violenza. Ho voluto mettere l’accento sul fatto che loro devono ribellarsi sempre e a non nascondersi dietro a un dito.
Come approcci alla stesura di un testo? Segui un processo specifico?
Mi metto al pianoforte e scrivo sempre prima la musica, quest’ultima mi ispira e mi suggerisce le parole in base a quello che mi trasmette. L’input lo do io ma è un processo automatico quello che avviene dopo.
Come nasce la collaborazione con la tua etichetta discografica?
A luglio 2023 ho pubblicato un singolo che ha riscosso un grande successo, “T’amo”, e sono stata contattata direttamente da loro, mi hanno proposto di entrare a far parte della loro etichetta e non ho battuto ciglio, è stato un grandissimo onore, spero che questa collaborazione possa andare avanti per molto tempo.
Te l’aspettavi tutto questo successo con T’amo?
Non me l’aspettavo ma ci speravo molto, sono una persona che ha sempre i piedi per terra, dedico molto tempo alle mie cose, quando sono pronte le pubblico senza avere troppe pretese o aspettative. T’amo ha avuto una crescita immediata, già dal primo spoiler di 20 secondi, che avevo pubblicato a giugno, ha totalizzato un milione di visualizzazioni e di condivisioni; su TikTok ha veramente spopolato come sound ed è diventato un brano internazionale. Infatti, mi ha scritto tanta gente dall’America latina perché il pezzo è una bachata quindi richiama l’America del Sud. Per me è stata una gioia immensa, un successo magico che mi regala molto piacere.
Che rapporto hai con il tuo pubblico?
Stupendo, sono molto grata a loro e sono onorata di tutto questo affetto. Quando mi viene data la possibilità di cantare in qualche evento privato, o ai concerti, o feste in piazza non mi tiro mai indietro e rispondo sempre presente. Il pubblico ti dà tanto se non quasi tutto, quindi massima disponibilità. Mi piace avere un contatto diretto con loro, si instaura un rapporto di amicizia anche se li vedi solo in quelle circostanze.
Come te lo vivi il palco durante i concerti?
Me la vivo sempre con tensione, poi quando pronuncio la prima parola tutto svanisce e cerco di dare il meglio di me sul palco e di godermi l’atmosfera. Con gli anni e con l’esperienza ho imparato a gestire l’ansia iniziale, ma l’emozione è sempre grandissima e non passa mai.
Ho notato che hai una voce limpida e squillante. Ci hai lavorato sopra?
In realtà sul timbro no, è venuto tutto in modo spontaneo e naturale.
C’è un artista con il quale ti piacerebbe duettare?
Sì, ce ne sono tanti. Per quanto riguarda gli artisti napoletani adoro Eduardo De Crescenzo e adorerò per sempre Pino Daniele. Amo la napoletanità bella e pura e i due artisti sopra citati in questi anni l’hanno rappresentata al meglio. Sarebbe un sogno incontrare, conoscere, stringere la mano e magari anche duettare con De Crescenzo.
So che tu vivi nel cuore di Napoli, la città ti ispira musicalmente?
Assolutamente sì, Napoli è musica già di suo. Nel centro storico e nei vicoletti si respira un’aria melodica anche soltanto ad ascoltare la gente del posto.
C’è una canzone biglietto da visita per te?
Sì, si intitola “Tu si na carezza din’t all’anema”, è quella che il pubblico ascolta maggiormente e la più richiesta durante i live. L’ho pubblicata nel 2017, non è esplosa subito ma dopo 2 anni, a testimonianza del fatto che la musica non ha scadenza, anzi poi è diventata una hit. È un brano autobiografico che mi ha dato tantissimo, l’ho dedicato a mio marito. C’è anche un’altra traccia a cui sono particolarmente legata e si chiama “Senza ‘e te”: l’ho scritta non pensando in prima istanza a mia nonna ma poi mi sono resa conto che pensavo a lei. Nella prima strofa canto la speranza di rivederla sotto casa sua mentre passo di lì la sera. Riflettendo, tutto l’amore felice di cui ti parlavo prima lo dedico a mia nonna.
Qual è stata la più grande soddisfazione che hai vissuto all’interno della tua carriera?
Nel 2015 sono arrivata tra i 60 finalisti di Sanremo e per me era un sogno. È stata un’esperienza che mi ha inorgoglito, già arrivare lì è stato importante. La mia soddisfazione più grande resta sempre quella di arrivare al pubblico attraverso le mie canzoni, il mio focus è sempre su questo aspetto.
Il festival di Sanremo è uno dei tuoi desideri più grandi?
Sì, assolutamente, sogno di andarci da quando sono bambina, adoro proprio la manifestazione.
Come gestisci la tua popolarità sui social?
Sono una persona molto riservata, non mi concedo a mostrare parti della mia vita privata. Al 99% ci sono contenuti che riguardano prettamente la mia sfera professionale.
Di cosa ti stai occupando ultimamente? Hai già dei programmi?
Adesso sto lavorando al disco che spero uscirà nel 2024, nei prossimi mesi verranno pubblicati dei nuovi singoli e probabilmente ci sarà anche una collaborazione. Questi sono i progetti più imminenti. Il disco conterrà tutti i singoli usciti finora.
Articolo a cura di Simone Ferri
Alessandro Pagani, Puah è il suo progetto solista
Alessandro Pagani, Puah è il suo progetto da solista. Progetto cantautorale fuori dal tempo, lontano da tendenze effimere e dalla tecnologia
È uscito il 23 febbraio 2024 il disco d’esordio di Alessandro Pagani con il progetto Puah (Piccola Unità Anti Hi-fi).
Alessandro Pagani già mente di Shado Records/Valvola e batterista degli Stolen Apple, intraprende con questo lavoro introspettivo un’avventura sonora diversa dalle ultime esperienze musicali, quasi a voler celebrare il ricordo intimo delle conoscenze vissute nel passato, tuttavia con sguardo attento sul futuro.
Un progetto cantautorale onirico e fuori dal tempo, lontano da tendenze effimere, che rifugge dalla tecnologia più spietata a favore del recupero di quel minimalismo ‘pop’ che sembra perso nel tempo, caratterizzato dall’errore umano che rendeva le composizioni più genuine.
Il gioco di parole che compone il titolo dell’album richiama l’acqua, presenza acustica nel disco e simbolo metaforico, intesa come forma di purificazione intellettiva.
Non per niente l’esclamazione ‘puah’ esprime disgusto, disprezzo e rifiuto verso un mondo pieno di orrori e ingiustizie, nel quale l’essere umano non si riconosce più.
TRACKLIST – Durata totale 33:05
Tra le tue corde (strumentale) – 2:19
Vado al lago – 3:15
Daydream – 4:02
I passi passati – 3:35
Each is one – 2:37
T’amerò tra tamerici – 2:54
Amore plutonico – 3:36
Noè – 4:39
Belli eppure – 2:48
Tutti bravi – 3:20
Alessandro Pagani è nato a Firenze nel 1964, dove vive e lavora presso l’Azienda Sanitaria.
Durante gli anni ’80 ha partecipato al movimento underground fiorentino Pat Pat Recorder.
Nel 1988 inizia un percorso come musicista con svariati gruppi, tra i quali Stropharia Merdaria, Parce Qu’Il Est Triste, Hypersonics (con cui ha partecipato ad Arezzo Wave nel 1990), Subterraneans, Malastrana e successivamente Valvola (assieme a Giuseppe Barone e Gianni Antonino, coi quali ha fondato l’etichetta discografica indipendente Shado Records attiva fino al 2007).
Attualmente batterista del gruppo rock Stolen Apple (l’album di debutto Trenches è uscito nel 2016, a cui ha fatto seguito Wagon Songs nel 2020) e del trio punk rock EST?, è anche ideatore della pagina ironica “Meme o non meme” su Facebook, nonché autore di libri umoristici:
⦁ 2015: “Le Domande improponibili” – libretto pubblicato in proprio.
⦁ 2016: “Perché non cento?” – edito da Alter Ego/Augh Edizioni.
⦁ 2018: “Io mi libro” – edito da Rue De La Fontaine Edizioni
(una frase del libro è apparsa sull’agenda Comix 2018/2019)
⦁ 2019: “500 chicche di riso” – edito da Rue De La Fontaine Edizioni
È in lavorazione il nuovo libro “I Punkinari” che verrà pubblicato durante il 2024 con la casa editrice Nepturanus
Video intervista a cura di Domenico Carriero
Niente Eurovision per Loredana Bertè
Niente Eurovision Song Contest per Loredana Bertè, peccato sarebbe stata la consacrazione di una carriera unica e inimitabile
Lo scorso 24 febbraio i Megara con il brano “11:11 hanno vinto la 3a edizione di “Una Voce per San Marino”, il festival che premia con la partecipazione al prossimo Eurovision Song Contest che si terrà dal 7 all’11 maggio 2024 a Malmö in Svezia.
La serata, trasmessa in diretta dalle ore 21.00 su San Marino RTV (visibile sui canali 520 di SKY e 93 di tivùsat, sul canale 831 del DDT, in streaming su www.sanmarinortv.sm), ha decretato i Megara, nati a Madrid nel 2015 e all’attivo tre album, come i vincitori che rappresenteranno la Repubblica di San Marino al prossimo Eurovision Song Contest che si terrà a MALMÖ in Svezia dal 7 all’11 maggio 2024.
Look eccentrico e uno stile fucsia rock hanno ottenuto il primo posto lasciando la favoritissima Loredana Bertè al secondo posto. Niente Eurovision per lei. Peccato.
Si, è un vero peccato perché Loredana aveva dichiarato di voler andare all’Eurovision ironicamente per rompere le scatole all’ex marito Björn Borg ma non solo: sarebbe stata la consacrazione di una carriera unica e inimitabile.
Pazza, il pezzo che a Sanremo ha convinto da subito la sala stampa vincendo la prima serata e il Premio della Critica Mia Martini, è uno dei brani più belli dell’estesissima carriera discografica di Loredana ma soprattutto è un manifesto esistenziale di autoaccettazione estendibile ad ogni donna, un messaggio importante che avrebbe meritato il palcoscenico di Malmo. Occasione unica e irripetibile mancata non solo per Loredana ma anche per la musica italiana nel mondo.
San Marino ha inoltre visto il grande ritorno dei Jalisse, vincitori del premio per il Migliore Look, con il brano Il Paradiso è qui; Loredana ha vinto il Premio “OGAE ITALY” assegnato dal fan club eurovisivo italiano e il
Premio della critica assegnato dalla stampa accreditata sammarinese e internazionale.
I Megara vincono quindi sulla storia della musica portando sicuramente all’Eurovision una performance molto in linea con lo show a cui siamo abituati sperando di non rappresentare un pericoloso quid di già visto. In bocca al lupo
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