Sognavo tanto”, il singolo d’esordio di Niclo, brano che è un riflesso della sua esperienza personale con l’amore, non tutti amiamo allo stesso modo

Niclo - Sognavo tanto - Cover
Niclo – Sognavo tanto – Cover

Fuori il video di “Sognavo tanto”, il singolo d’esordio di Niclo,  già disponibile in radio, negli store e sulle piattaforme digitali (Antibemusic/Believe).

«Con questo singolo – afferma Niclo – voglio comunicare la bellezza oggettiva dell’amore, ma anche il suo potere distruttivo quando ci rendiamo conto che non tutti amiamo allo stesso modo. “Sognavo tanto” ha questo titolo perché durante il ritornello queste due parole sono la chiave principale della canzone, che ho scritto nel 2019, ma il suo significato continua a evolversi nella mia vita.»

Niclo (Foto di Lore Blanco)
Niclo (Foto di Lore Blanco)

Il 3 novembre pubblica il suo primo singolo intitolato “Sognavo Tanto“, prodotto da Squarta & Gabbo, che parla della sua prima infatuazione per una ragazza, che purtroppo lo farà impazzire.

Il video, con la regia di Lorenzo Goodman, girato a Marigliano pittoresco paese nella provincia di Napoli che ha aggiunto un tocco speciale alla presentazione visiva della canzone, è ambientato in una foresta di alberi della carta, in disuso, nascosta tra le montagne campane e descrive la solitudine del pensiero introspettivo e la veridicità di un concetto: “trovare uno spazio per sé stessi e saper stare da soli per stare bene a qualsiasi età”.

Nel sottotesto sono proprio gli alberi della carta, che abbracciano Niclo riparandolo dalla pioggia e dal vento e per estensione dai cattivi pensieri, a dare una chiave di lettura più profonda a quello che può sembrare solo un Visual video.

Gli alberi sono vita, nella forma più pura e libera, e Niclo, rifugiandosi in questo piccolo e verde angolo di mondo, “Sognando tanto”, riesce a bilanciare la freneticità della vita facendo cadere i brutti pensieri come gli alberi fanno con le foglie secche. Ciò che è vita, un giorno, sarà carta su cui Niclo scriverà il suo futuro.

 Lorenzo Niccoli, in arte Niclo, è nato il 21 ottobre 2005 a Copertino, un paese nella provincia di Lecce. La sua passione per la musica ha avuto inizio quando aveva solo sette anni. Tutto è cominciato in una ludoteca, dove si divertiva a eseguire delle cover dei brani dei Modà.

Da quel momento, un’avventura è iniziata quasi per gioco. Intorno ai 12 anni, ha iniziato a comporre i suoi primi brani.

La musica è diventata il modo per ritrovare sé stesso, per esprimere le sue emozioni e per condividere le sfide dell’adolescenza.

Niclo, il singolo d'esordio: "Sognavo tanto"
Niclo (Foto di Lore Blanco)

Man mano che è cresciuto ha capito che questa passione stava diventando una vera e propria necessità.

Lorenzo ha sempre avuto difficoltà a comunicare direttamente con le persone, ma la musica gli ha insegnato che dove le parole non possono arrivare, la musica può farlo.

Lorenzo è una persona solare e motivata, che ama ascoltare chi ha intorno. Crede che ascoltare gli altri sia sinonimo di crescita personale.

Una delle sue fortune è il fatto di non avere preconcetti e di essere molto aperto a nuove esperienze. È versatile in tutto ciò che fa perché ama scoprire novità.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Mazza: “Crazy Lady”, nonostante sembri una hit molto leggera sia per quanto riguarda il testo che il mood, riesce a racchiudere i momenti più significativi della mia vita

Mazza: uscito il nuovo singolo, "Crazy Lady"
Crazy Lady il nuovo brano di Mazza

Luca Mazzone, meglio conosciuto come Mazza, cresce in una piccola cittadina di mare dove si appassiona alla musica di Pino Daniele.

In seguito a delusioni scolastiche e drammi familiari, abbandona momentaneamente gli studi e si adatta nel mondo del lavoro nei clubs più riconosciuti per fare musica.

Così inizia il percorso che porta alla creazione del suo primo EP “Fuori e dentro la ragione” appoggiato e prodotto da uno studio dell’underground friulana.

Con il passare del tempo sempre di più sente una forte appartenenza ai ritmi movimentati come la Dancehall, riuscendo a suonare live per grandi manifestazioni in tutto il Friuli.

Nel 2017/18 scrive “Via da Qua” inizialmente autoprodotta dallo stesso Mazza in collaborazione con la band Joe e i Fratelli, ma subito dopo riarrangiata e riprodotta da Giuan Shaday ottenendo sui social 41 mil views in soli quattro giorni.

Nel 2019 dopo vari trasferimenti e viaggi di meditazione, realizza a New York “Fino a quando sono Qua”, brano Dancehall che fa da test per l’inizio di un progetto più ampio con connessioni sparse nel mondo, che comprende la scrittura di due EP e molti inediti.

Oggi Mazza è appoggiato da un suo piccolo staff di Vocal Coach, Sound designer, Producer, DJ.

A ottobre 2022 viene contattato dalla casa discografica Up Music /Il Branco con la quale, dopo aver superato dei casting, ottiene un contratto a livello nazionale.

“Crazy Lady” è il suo nuovo singolo, disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 10 novembre 2023 in coproduzione con Up Music. Ne abbiamo parlato con lui in questa intervista.

Mazza - Crazy Lady - cover
Mazza – Crazy Lady – cover

Raccontaci il tuo nuovo brano e quello rappresenta per te.

“Crazy Lady”, nonostante sembri una hit molto leggera sia per quanto riguarda il testo che il mood, riesce a racchiudere i momenti più significativi della mia vita, in particolare degli ultimi cinque anni, in cui ho viaggiato molto e ho sofferto come tutti le restrizioni legate alla pandemia. È una canzone che io definisco “zuccherata”, perché per quanto riguarda il testo ho cercato di mascherare gli aspetti negativi dell’esistenza, trasformandoli in qualcosa di positivo.

Il brano racconta l’incontro di due ragazzi durante un viaggio avventuroso. È una storia autobiografica? L’hai vissuta sulla tua pelle?

Certamente. È nata negli Stati Uniti dove ho lavorato diversi mesi collaborando con importanti rapper americani. È stata un’esperienza formativa che mi ha permesso di crearmi un nuovo importante bagaglio culturale e sonoro.

Come ti immagini “Crazy Lady” suonata dal vivo? Hai dei live che ti aspettano?

Porterò il brano nei maggiori club e locali e mi aspetto che sia in grado di tirarli giù. Spero che la gente si scateni sentendo partire le prime note del pezzo. È stata progettata per questo.

Che significato ha per te la scrittura di una canzone?

Scrivere per me è tutto. Realizzare il testo delle canzoni è da sempre qualcosa di fondamentale per la mia persona e non ho mai voluto che qualcuno interferisse o mettesse mano al mio lavoro. Il suono è comunque importante, ma è il testo che riesce a trasferire l’anima del cantante e quello che realmente è. In giro si possono trovare numerosi artisti capaci di realizzare dei beat spaziali, un po’ meno di autori capaci di intercettare la vita delle persone.

"Crazy Lady" uscito il nuovo singolo di Mazza

Ho letto della tua passione per l’arte e nello specifico per la musica di Pino Daniele. Quanto ha influenzato e influenza il tuo modo di fare musica? Quali sono i tuoi principali riferimenti in ambito musicale?

La musica di Pino Daniele è stata fondamentale all’inizio della mia carriera artistica, che oramai va avanti da undici anni. Quando incidevo brani maggiormente cantautoriali ero fomentato dall’attitudine che solo lui aveva. Pino metteva veramente l’anima in ogni frame di ogni suo pezzo. Anche in un semplice giro di chitarra.

Hai altre canzoni nel cassetto pronte per essere pubblicate? Quando le potremo ascoltare?

Sono due anni che lavoro al mio nuovo album. Ci saranno molti brani ritmati come appunto, “Crazy Hit”, ma anche brani più soft, che metteranno in luce altre mie peculiarità. Sono molto pignolo e sto ancora perfezionando l’intero lavoro, ma all’inizio del 2024 sarà sicuramente tutto vostro.

Hai qualche sogno nel cassetto?

Qualcuno l’ho già realizzato. Però mi piacerebbe tornare a sei anni fa quando vivevo unicamente grazie alla musica, dedicandole tutto il mio tempo. Spero possa succedere nel più breve tempo possibile.

Articolo a cura di Stefano Grandi 

Marco Achtner: Mi sono sempre immaginato l’arte come una proiezione della mente dove non esistono né confini né muri divisivi

 

Marco Achtner cantautore e produttore da milioni di stream
Marco Achtner cantautore e produttore da milioni di stream (Foto da FB dell’artista)

L’ultimo suo singolo di Marco Achtner  “Mille motivi” è accompagnato anche da un video, in bilico tra passato agrodolce e voglia di correre verso domani

Il cantautore e produttore da milioni di stream (che con le sue canzoni ha scalato le classifiche dance di molti paesi europei) racconta nel brano “Mille Motivi” quel momento che divide un passato agrodolce dalla voglia di correre verso il domani.

Luci stroboscopiche, sintetizzatori, linee di basso, un timbro di voce inconfondibile ed un ritmo tutto da ballare: questi gli ingredienti di “Mille motivi” di Achtner che nel videoclip, diretto da Gabriel Peres, omaggia gli anni ’80 e i suoi colori indimenticabili.

«Tutti abbiamo un genere di musica che ci fa stare bene, io ne ho tanti e totalmente agli antipodi ma mi sento completo solo quando la mia mente si perde in quei contrasti sonori come se fossero una parte di me.

Mi sono sempre immaginato l’arte come una proiezione della mente dove non esistono né confini né muri divisivi, in cui si è liberi di “passeggiare” tra i vari generi senza bisogno di troppe spiegazioni.

In “Mille motivi” provo a raccontare proprio questa sensazione che vivo ogni volta che scrivo qualcosa» – racconta l’artista che con i suoi brani ha venduto migliaia di copie in tutta Europa, arrivando più volte al primo posto delle classifiche dance in Italia e in TOP10 in Inghilterra, al fianco di artisti del calibro di Lady Gaga e Kylie Minogue.

Marco Achtner cantautore e produttore da milioni di stream 2
Foto da FB dell’artista

Marco Achtner muove i suoi primi ma importanti passi nella scena musicale dance italiana ed internazionale. Collabora con M2O e diventa la voce di Out Of Mind, programma di punta della radio con Provenzano dj.

Nel 2006 è tra i vincitori del Samsung Deejay Contest. Compone e interpreta “Chiamo Roma” e “E…state a Roma”, sigla del programma del Trio Medusa in onda su Radio Deejay.

“Serenate” esce nel 2010 e nel corso dell’estate, raggiungerà i vertici delle classifiche dance, vendendo migliaia di copie in Europa, arrivando ad occupare la posizione numero uno in Italia e la numero sei in Inghilterra.

Nello stesso anno esce il  singolo “Semplice” che si piazza nella TOP 20 della classifica dance ed entrerà a far parte della programmazione radiofonica spagnola oltre che di quella italiana.

Nel 2012 esce “L’ultima Volta” il primo disco di inediti, caratterizzato da un mix di tradizione cantautoriale italiana, e di suoni elettronici. Il video di “Ora è già tardi” rimane in Tendenze su Youtube Italia per oltre una settimana.

Marco Achtner
Marco Achtner (Foto da FB dell’artista)

A maggio 2016 esce “Il mondo dei grandi”, con la collaborazione del maestro Mogol che conta 250 mila visualizzazioni su Youtube.

Il singolo “Balli ancora”,  nel 2018, è stato l’unico brano cantato in italiano ad entrare nella classifica dance mondiale di iTunes. Il 4 dicembre 2020, Marco Achtner dà alla luce al suo nuovo singolo “Beethoven”.

La release del brano è accompagnata dal videoclip che vede protagonista l’attrice Federica De Benedittis. Seguono “Un ananas e una caramella” (Maggio 2021, che si piazza in top10 in cinque classifiche di Spotify) e Dormi Bene” (Novembre 2021), che è stata scelta come colonna sonora degli schermi degli aeroporti e delle metropolitane di tutta Italia.

Video intervista a cura di Vincenzo Salamina

Uscito “Non mi fiderò”, il nuovo singolo di Lorenz Simonetti cantautore e idolo dei teenager sui social

Lorenz Simonetti, influencer musicale dai grandi numeri
Lorenz Simonetti (Foto da Fb dell’artista)

Esce “Non mi Fiderò” (distribuzione MTmusic), il nuovo singolo di Lorenz Simonetti cantautore e idolo dei teenager sui social con più di 15 milioni di like su Tik Tok, 670 mila follower e più di 300 mila iscritti su YouTube!

Lorenz Simonetti ha presentato “Non mi fiderò” dal vivo insieme anche al precedente singolo alla finale mondiale del concorso The Look of the Year 2023 a Sanremo presso il Teatro Ariston il 30 ottobre, serata trasmessa in diretta in mondovisione su Sky-Fashion TV.

The Look of the Year è un evento mondiale legato al mondo della moda capace di coinvolgere ogni anno più di 50 paesi e che, negli anni, ha lanciato le modelle più importanti.

Lorenz Simonetti - Non mi fiderò - Cover
Lorenz Simonetti – Non mi fiderò – Cover

Come racconta Lorenz: «Non mi fiderò” è il sequel del precedente singolo “Irraggiungibile” e racconta: “di una delusione ricevuta da una persona a cui ho dato molto.

Una delusione talmente grande che per un attimo mi ha quasi fatto pensare di non potermi più fidare delle persone e di non aver più il coraggio di farlo.

Una delusione che quindi mi ha cambiato, che mi ha lasciato in bilico per diverso tempo, in una situazione di difficoltà. Perché senza fiducia è difficile farsi aiutare».

Non mi fiderò arriva dopo gli ottimi risultati del precedente singolo Irraggiungibile, entrato per diverse settimane nella Viral50 di Spotify e ancora oggi tra i video musicali più visti nella classifica ufficiale di YouTube Italia e tra i brani più ascoltati in Italia sulla piattaforma YT.

Il singolo “Non mi fiderò” è accompagnato da un video «girato nel momento serale, in cui spesso mi fermo a pensare, quando mi sento in bilico tra i miei pensieri ed è proprio lì che è nata la canzone.

Foto da Fb dell'artista
Foto da Fb dell’artista

Un occhio più attento potrà riconoscere il luogo in cui è stato girato il videoclip, anche questo non casuale, perché direttamente collegato a ciò che mi è successo.

Il mio outfit elegante volutamente in contrasto con quello quotidiano delle persone che mi passano accanto, indica il distacco e la mia solitudine interiore di quel momento».

Lorenz Simonetti, emiliano classe 2001, ogni giorno, da due anni a questa parte, pubblica contenuti e fa live esclusivamente musicali diventando un influencer e un motivatore.

Lorenz Simonetti, influencer musicale dai grandi numeri 1
Lorenz Simonetti (Foto da FB dell’artista)

È un esempio positivo di uso corretto dei social: quotidianamente riceve messaggi pubblici e privati di adolescenti che, grazie a lui, hanno iniziato a suonare uno strumento musicale o a prendere lezioni di canto.

Le sue basi musicali le deve infatti allo studio: inizia a studiare pianoforte a sei anni e canto ad 11, fondando poi quattordicenne le sue prime band totalizzando nel territorio emiliano circa 90 date live in quattro anni.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

In attesa del suo primo album, Noor giovanissima cantautrice è tornata con “Cattive” il suo nuovo singolo 

Noor: è tornata con "Cattive", il nuovo singolo
Noor: è tornata con “Cattive”, il nuovo singolo

Noor, la giovanissima cantautrice diciottenne  venerdì 13 ottobre esce con il singolo “Cattive” (Dischi dei Sognatori/Ada Music Italy).

Di ritorno dal Sanremo Giovani World Tour 2023 che l’ha vista protagonista in quattro grandi eventi live all’estero (Tirana, Pristina, Belgrado, Sarajevo). 

Noor inoltre è una delle vincitrici di New York Canta, il Festival della Musica ltaliana di New York. Per l’occasione è volata nella Grande Mela per disputare la finale tenutasi domenica 8 ottobre all’Oceana Theater di Brooklyn a New York.

Impossibile avere una relazione standard con un’artista, una ragazza che insegue un sogno, una romantica punk e Noor lo ammette e in “Cattive” detta le proprie regole smontando tutti i cliché romantici tipici: i fiori che non le bastano, le citazioni che dimentica e le videochiamate che ignora, poi quando vuole ruba un bacio fuori un concerto e promette che sarà per sempre, ma sempre e solo con le cattive.

Noor Amelie Mocchi in arte Noor è una giovanissima cantante diciottenne che sin da bambina ha fatto della musica la sua più grande forma di comunicazione, una necessità per potersi esprimere, il più grande antidoto per combattere la sua timidezza.

Noor: è tornata con "Cattive", il nuovo singolo 1
Noor

Studia canto, pianoforte e da un paio d’anni si è dedicata alla scrittura delle sue canzoni. Noor vive ad Urbino, figlia di papà italiano e mamma kirghiza, è cresciuta immersa in due mondi e culture diverse che hanno sviluppato in lei un connubio importante in cui la “musica” rappresenta da sempre l’unica costante, nonostante i tanti cambiamenti.

Nel 2021 è una delle protagoniste della serie Rai “Tu non sai chi sono io”, a marzo 2021 pubblica il singolo “Respiro”, a maggio 2021 “A quando”.

Noor - Cattive - cover
Noor – Cattive – cover

Ha vinto Area Sanremo con il brano “Tua Amelie” (Dischi dei Sognatori) e partecipato alla serata finale di “Sanremo Giovani”, in diretta su Rai Uno.

Attualmente in sala di registrazione per la scrittura del suo primo album.

Video intervista a cura di Vincenzo Salamina

Simone Romano: ogni “Dante” ha la sua Beatrice, una storia d’amore platonico che ha un inizio ma non ha una fine

Simone Romano "Dante" il nuovo singolo
Simone Romano “Dante” il nuovo singolo

Siamo stati tutti “Dante” almeno una volta nella vita e Simone Romano,  giovane cantautore siciliano lo ha voluto sottolineare come si fa nei libri di scuola. In questo caso la quotidianità e la semplicità sono le penne adatte per raccontare un amore non corrisposto a cui però si deve rispondere per andare avanti sempre col sorriso, unica via per stare bene con sé stessi e con gli altri.

Vorrei chiederti innanzitutto quando hai iniziato a fare musica?

Ho cominciato a cantare all’età di 12 anni; la mia prima insegnante di canto era musico-terapista ed io cercavo uno sfogo dato che soffrivo di psoriasi, e da qui è nata la mia passione per il canto.

È una passione ereditaria questa?

No, in famiglia sono l’unico, però i miei genitori mi hanno appoggiato totalmente in questa scelta.

Ho letto il comunicato stampa, ho visto il videoclip del nuovo singolo e mi ha incuriosito non poco. Questa canzone è nata proprio sul divano di casa?

Non proprio, diciamo che è nata dentro le mura di casa. Di solito quando sono sul letto, mi viene l’ispirazione e inizio a scrivere, cantare o suonare; oppure cerco qualche giro di accordi e lo monto su Logic. “Dante” è stata una di quelle canzoni che è uscita di getto, mi si è accesa la lampadina; l’idea del divano viene da un senso di voglia di stare al sicuro, è un brano molto malinconico ma ti lascia quel sorriso e ha bisogno di una zona di comfort per essere raccontata. È difficile esporre la propria accettazione e farsi vedere fragile.

Questo tuo singolo nasce quindi da un’esigenza personale?

Sì, la maggior parte dei miei testi sono autobiografici, scrivo anche per sfogo. Ho iniziato a cantare perché avevo bisogno di un punto di riferimento che mi facesse tranquillizzare e far sentire al sicuro.

Quale messaggio vuole trasmettere “Dante”?

La parola chiave è accettazione perché parla di friendzone ma devi saperla affrontare. Dante, tralasciando la figura del sommo poeta, è colui che ha fatto di tutto per Beatrice, la quale non l’ha mai ricambiato. Lui l’ha amata incondizionatamente e nonostante tutto. Tutti noi un po’ di più dovremmo essere come Dante; mi rivedo molto in lui fin da quando l’ho studiato a scuola. Ho letto anche un libro ispirato proprio alla sua storia però in versione social, dal titolo “Lasciate ogni speranza voi che taggate”, di Alessandro Locatelli; è una versione molto comica e attuale.

Pensi che ognuno nella propria vita abbia incontrato la Beatrice di turno?

Assolutamente sì, tutti quanti siamo stati o saremo come Dante perché non può esistere qualcuno che non abbia provato quei sentimenti.

Scrivere questo brano ti ha aiutato?

Scrivo a mente fredda, quando è tutto passato, in modo tale che il mio cervello le analizza e le comprende.

Hai paragonato “Dante” alla serie tv sulla tua vita: la divideresti in tre stagioni? Inferno, Purgatorio e Paradiso?

No, perché di base io non ho preso la Divina Commedia, non ho preso Dante come poeta. L’ho preso come una figura che rappresenta il simbolo dell’amore. Non l’ho fatto prettamente per cultura, ma è stata una scelta spontanea.

Simone Romano: ogni “Dante” ha la sua Beatrice 3

Ti ispiri a qualche artista in particolare?

Di base ho tanti riferimenti ma i primi su tutti sono tre: Lucio Dalla, colui che mi ha insegnato la storia della musica italiana, Marco Mengoni, perché nei tempi moderni è quello che mi ha regalato il piacere del bel canto e mi ha invogliato a studiarlo ancora di più, e il terzo è Ed Sheeran, che mi ha trasmesso la voglia di iniziare a suonare. Ho cominciato a suonare la chitarra guardando un video di un suo concerto, dove fa tutto con chitarra e loop station, qualcosa di spettacolare.

Avendo questi tre artisti come punti di riferimento, quindi con generi e stili differenti, tu in quale genere collochi la tua musica?

Non la colloco, sicuramente vado più su in indie-pop, è quello che mi rispecchia di più; l’indie mi è entrato proprio nell’endovena, come si può ben notare in “Dante”.

Che rapporto hai con il tuo pubblico?

Sfortunatamente non faccio tantissimi live perché ho avuto uno stop abbastanza importante nella pubblicazione delle mie canzoni. Il mio primo singolo è uscito nel 2019, nell’arco di due anni sono usciti un altro paio di tracce e poi ho deciso di fermarmi perché avevo bisogno di una progettualità più grande, di avere un repertorio più abbondante sia per me che per chi mi ascolta.

Ho letto che durante l’estate 2023 hai aperto vari concerti, in particolare quelli di Morgan, Dolcenera, Mario Venuti e lo spettacolo di Mogol. Che sensazioni hai provato?

È una sensazione particolare perché quando apri un concerto sai che le persone non sono lì per te ma per l’artista che viene dopo di te, quindi è come se inizialmente ti sentissi fuori luogo. In quel momento non sei quello che loro desiderano; il trucco è farsi ricordare, mettere tanta voglia quando sei sul palco e provare a trasmettere qualcosa che possa colpire. Se ci riesci ti dà soddisfazione.

Questi concerti non li ho aperti da solo ma insieme alla mia compagna di viaggio, Darma, un’altra giovane artista; alcune volte è capitato che a fine concerto tanta gente veniva da noi per farci i complimenti e chiederci una foto. Sono belle emozioni che ti rimangono impresse.

Simone Romano: ogni “Dante” ha la sua Beatrice
Simone Romano: ogni “Dante” ha la sua Beatrice

Prima hai citato il 2019, ci racconti l’esperienza de Il Cantagiro?

È stata un’esperienza lampo perché, non avendo la canzone pronta, ho scelto di iscrivermi l’ultimo giorno disponibile. Il giorno prima della fine delle iscrizioni mi contatta un producer al quale avevo commissionato una base e la sera stessa vado a registrare.

Quella settimana è stata devastante perché avevo anche l’esame di ammissione al conservatorio; il giorno delle semifinali ero convinto di non arrivarci, neanche in finale. Avevo l’aereo di ritorno per fare l’esame al conservatorio per poi tornare a Fiuggi per la semifinale.

Tutto ciò ovviamente non è stato possibile perché non avevo le tempistiche per farlo e all’ultimo secondo ho deciso di rimanere a Fiuggi, non sostenendo quindi l’esame al conservatorio.

Alla fine, ne è valsa la pena e si è rivelata una storia di coraggio, molto bella, in cui ho dato il tutto per tutto per fare quell’esperienza. Oltre alla vittoria sono nate tante amicizie e collaborazioni che ancora mi porto dentro.

Articolo a cura di Simone Ferri 

Intervista a Diego Banchero, della prog band Il Segno Del Comando, per l’uscita del nuovo album “Il domenicano bianco”

Il Segno Del Comando torna con “Il Domenicano Bianco”
Il Segno Del Comando torna con “Il Domenicano Bianco”

“Il Domenicano Bianco” è un concept album basato sul romanzo “Der Weisse Dominikaner” dello scrittore austriaco Gustav Meyrink. L’intento che ha portato alla realizzazione di quest’opera è stato quello di chiudere la trilogia della band su questo autore, dopo due precedenti album dedicati ad altri suoi scritti (Der Golem 2002 e Il Volto Verde 2013).

La band ha presentato questo nuovo lavoro durante il festival 2 Days Prog + 1 di Revislate (Veruno), partecipando a un’edizione ricca di nomi prestigiosi come Ozric Tentacles, Unitopia, Big Big Train, Pain of Salvation, ecc.

Il Segno Del Comando
Il Segno Del Comando

“Il Domenicano Bianco” è disponibile in tre versioni differenti: CD, Vinile e Limited Edition Boxset. La produzione è stata affidata alla label genovese Nadir Music. La distribuzione fisica è stata affidata a Black Widow Records, mentre quella digitale è gestita da Believe

Sono trascorsi cinque anni dalla pubblicazione dell’album “L’Incanto dello Zero” (2018), uno tra i migliori, se non il migliore in assoluto, sfornati dal genio di Diego Banchero e della sua band Il Segno del Comando.

La formazione genovese, in attivo dal 1995, torna finalmente alla ribalta con il nuovo disco intitolato “Il Domenicano Bianco”, confermandosi fortunatamente ai medesimi livelli del passato.

Il songwriting non è mutato e permane su sonorità oniriche e darkeggianti, mentre le liriche abbracciano come di consueto esoterismo e fantasy.

Non è un caso che il gruppo sia molto considerato nell’ambiente metal, così come lo sono organici come i GoblinJacula e Balletto di Bronzo verso i quali Il Segno del Comando mostra talune affinità stilistiche.

8 le tracce del disco:

Side A

  1. Il Libro Color Cinabro
  2. La Bianca Strada
  3. Il Domenicano Bianco
  4. Ofelia

Side B

  1. La Testa di Medusa
  2. Il Dissolvimento del Corpo con la Spada
  3. Missa Nigra 2023
  4. Solitudine

Dopo l’introduttiva Il libro color cinabro, il gruppo piazza un tris da brividi, dall’infinita classe espressa in La bianca strada alla suggestiva Ofelia, passando per l’enorme title track (Il domenicano Bianco).

La testa di Medusa funge da ponte con Il dissolvimento del corpo con la spada, strumentale ottimamente scritto da Banchero e Bruzzi.

Missa Nigra 2023 ci riporta alle atmosfere dello storico esordio del 1997, Solitudine è l’outro dell’ennesimo disco di valore assoluto di una delle migliori band progressive del panorama nostrano.

Overview_ISDC Limited Boxset
Overview_ISDC Limited Boxset

L’opener “Il libro color cinabro” ci catapulta in un’atmosfera inquietante e mistica che sale a poco a poco d’intensità.

Un’interessante ritmica prog/heavy colora la ben congeniata “La Bianca Strada”.

La title track è un profluvio di sonorità che avvolgono l’ascoltatore nelle quali la sezione ritmica eccelle in un modo superlativo.

“Ofelia” è uno dei pezzi forti del disco, dimostrando le grandi qualità del Il Segno del Comando nel campo del romanticismo e dell’approccio melodico.

“La testa di Medusa” è un breve intermezzo classicheggiante curato magistralmente dal solo Menozzi alle tastiere.

La ritmica graffiante posta alla base de “Il dissolvimento del corpo con la spada”, aperta da un intro cupeggiante curato dall’organo, si snoda su un andamento incisivo accompagnato da meravigliosi fraseggi di chitarra e tastiere.

“Missa Migra 2023” è un mirabile rifacimento dell’omonimo pezzo contenuto nel debut album, arricchito nel frangente con sonorità più attuali che ben riflettono lo stato di salute e creatività del gruppo.

A chiudere la strumentale “Solitude”, dove domina il basso di Banchero che tesse trame magiche e pregne di speranza quasi a dissolvere tanta oscurità.

Difficile trovare punti deboli in un disco come questo che è da annoverare tra le migliori uscite del 2023 in campo progressive.

Video intervista a cura di Vincenzo Salamina

Fuori Onda è l’album d’esordio del giovane cantautore romano Lorenzo Lepore, una fotografia del suo percorso, della sua storia e della sua idea di musica

Lorenzo Lepore, “Fuori onda” per arrivare a tutti
Lorenzo Lepore, “Fuori onda”

Fuori Onda è l’album d’esordio del giovane cantautore romano Lorenzo Lepore, uscito per T-Recs Music e già presente su tutte le piattaforme digitali e in formato fisico. Un disco d’esordio essenziale per il giovane artista, una fotografia del suo percorso, della sua storia e della sua idea di musica.

Una rappresentazione della giovane vulnerabilità presente in ogni essere umano, di chi è pieno e smanioso di vita, ma anche perso, fragile e terrorizzato e nonostante questo, sorride di una forza complice e accogliente.

Brani fuori dai canoni più classici quelli dell’album, fuori dai radar dalle radio, dalle playlist ufficiali e dalle logiche di mercato, una musica non catalogata perché non definibile, che in nulla si identifica, ma in tanti si riconosce. Ad anticipare l’album, il singolo Niente di che.

Un album ricco di lavoro, partecipazioni e sentimento. Prodotto e arrangiato da Tony Pujia e con Guillermo Mariotto a disegnare la cover dell’album. Ricco e variegato, un album per tutti e destinato a tutti.

Un album ricco di esperienza, di tanti momenti e racconti. Un album però che si considera fuori dalle logiche e soprattutto che piace in primis a te.

Beh sì! Innanzitutto, è un album che mi piace molto e dove sono contento di essermi completamente disinteressato dalle logiche di mercato. Anche il titolo, Fuori Onda, rappresenta una musica fuori dalle logiche e da quello che va adesso di moda, è anche un modo per far capire alle persone: che possiamo fare quello che più ci piace e dire quello che vogliamo, sempre però mantenendo il rispetto. Non bisogna necessariamente stare attenti agli altri o al political correct, ma anche nella musica bisogna essere onesti e sinceri.

Lorenzo Lepore

Un disco che guarda all’attualità e figlio dell’esperienza. Fuori Onda è il simbolo di questi anni?

Esattamente! Fuori onda è la fotografia più autentica del mio percorso musicale fino ad oggi. È un album che racconta il mio esordio e il mio momento musicale. Che parte con una canzone scritta diversi anni fa, dal titolo Meglio così e arriva ad oggi con questa uscita. All’interno c’è tutto il mio percorso, i festival, i concerti, gli incontri e anche i premi.

Un album, come detto, fuori dalle logiche di mercato, ma che presenta tanti elementi differenti al suo interno…

È appunto un album fuori onda, fuori da tutto, ma nella quale si possono trovare le influenze indie e cantautorali. All’interno ci sono anche suoni moderni, e come dicevo, ho voluto proporre un qualcosa di nuovo, fregandomene del resto. Ho cercato di ragionare attraverso una prospettiva diversa. Un qualcosa che doveva piacere prima a me e poi al mercato. Fuori Onda è il mio invito a seguire il proprio istinto.

L’urgenza e l’esigenza di questo album, è anche di raccontare te, il tuo percorso, la tua storia e le tue idee attraverso la musica?

Questo lo possono dire gli altri, io posso solo dire che ho messo la mia vita in queste canzoni. Mi auguro però una rivoluzione nell’interiorità delle persone, mi auguro che chi ascolterà l’album possa capire l’emotività e l’interiorità di queste canzoni. Vorrei che in questo momento di buio e oscurità nel mondo, noi artisti riuscissimo dare quel qualcosa in più, a fare luce con la nostra arte. L’esigenza sta nel raccontarmi, ma anche nel raccontare quello che accade intorno a noi.

Lorenzo Lepore, “Fuori onda” per arrivare a tutti 3

Ogni brano ha una sua importanza in questo album, ma c’è un brano che più di tutti rappresenta questo progetto?

Questo è un album che si alterna tra in onda e fuori onda, un’evoluzione a livello emotivo e a livello dinamico. Inizia con una canzone molto spinta e poi si arriva ad avere tanti altri sapori. Li amo tutti, ma in questo momento sono legato al brano C’avete rotto perché c’è un featuring con un artista che adoro come Alessio Bonomo.

Ti stai già organizzando per i live?

Il prossimo passo sarà appunto quello di cercare di suonare questo album il più possibile in giro per l’Italia. In questo periodo non mi sono mai fermato e ho continuato a calcare i palchi, ovviamente continuerò a cercare quei palchi anche con l’uscita di questo album. Ho avuto un primo assaggio al Monk di Roma, in una serata incredibile e con un affetto inaspettato. Anche a Torino è stata una grande serata. Insomma, spero di trovare palchi sempre più grandi e di continuare a parlare alle persone.

Lorenzo Lepore, “Fuori onda” per arrivare a tutti 1
Lorenzo Lepore

In conclusione: dopo questo album, come sarà il futuro di Lorenzo Lepore?

La speranza è di rendere questo un lavoro vero e proprio. Poter vivere di musica è la mia più grande ambizione. Riempire i teatri, calcare nuovi palchi e continuare scrivere musica, questo è quello che spero che possa essere il mio domani. Sono fiducioso per il futuro.

Articolo a cura di Francesco Nuccitelli 

 “Strada dei pensieri sospesi” è il suo nuovo singolo di Diego Rojas Chaigneau, attore e cantautore Italo Cileno

Diego Rojas Chaigneau: “Strada dei pensieri sospesi”
Diego Rojas Chaigneau

La musica è da sempre la migliore compagna di viaggio di Diego Rojas Chaigneau, attore e cantautore Italo Cileno, nato e cresciuto a Firenze.

Figlio d’arte, padre chitarrista, madre pianista e pedagoga musicale, studia Teatro e Cinema a Roma. Dopo aver cominciato a lavorare come attore in teatro, e avere preso parte a qualche serie e diversi cortometraggi decide di tornare a Firenze, dove la passione viscerale per la musica si risveglia.

Si dedica allo studio della voce, della chitarra e ad altri cordofoni latino-americani come il “tres” il “Cuatro”, e il “Charango”.

Assieme ad una ricca eredità artistica, all’eterna compagna sindrome di tourette, e volendo fare sempre il contrario di ciò che gli viene detto, nasce “Sentieri”, un album che cerca di unire stili e ritmi di tutto il mondo traendo ispirazione dal folklore latino-americano del quale suo zio, Josè Seves, cantante storico degli Inti Illimani, fu portavoce.

“Strada dei pensieri sospesi” è il suo nuovo singolo disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 10 novembre.

Oggi parliamo con Diego per provare ad addentrarci nel suo magico mondo musicale.

Diego Rojas Chaigneau - Strada dei pensieri sospesi - cover
Diego Rojas Chaigneau – Strada dei pensieri sospesi – cover

Di cosa parla il tuo nuovo brano e cosa rappresenta per te?

La canzone è una grande metafora: racconta il sentiero che è dentro di noi e che tutti percorriamo durante tutta la vita, tramite gioie, sofferenze, soddisfazioni. Una strada sui cui inciampiamo, cadiamo, ci facciamo male, ma da cui sempre ci rialziamo. Perché non c’è altra scelta, no? Bisogna avere degli obbiettivi che ci diano la forza di risollevarci quando oramai ci sembra impossibile.

Cos’ha di diverso rispetto ai brani in circolazione?

È un mix di diverse culture: un brano rock con diversi elementi punk, come le chitarre elettriche. È un brano ispirato a una scala orientale, in particolare giapponese, come tipologia di rock.

Riusciresti a definirlo con tre aggettivi?

Energico, positivo e vibrante.

Diego Rojas Chaigneau: “Strada dei pensieri sospesi”

All’interno di “Strada dei pensieri sospesi” gli strumenti musicali giocano un ruolo fondamentale alla buona riuscita della canzone. Cosa vuol dire per te pubblicare un singolo suonato dall’inizio alla fine e dove non sono presenti effetti vocali e sonori che oggi è facile trovare nella maggior parte dei pezzi, come ad esempio l’Auto – Tune?

Ho una tipologia di voce che non mi permette di usare l’Auto – Tune perché questo strumento la rende finta. Ci sono voci che non cambiano molto quando viene impiegato questo software, mentre nel caso della mia si assiste a una vera e propria trasformazione. Soprattutto quando ho provato a impiegarlo sulle note lunghe ho notato come la mia voce risultasse completamente diversa, come se fosse di qualcun’altro.

Cosa vuol dire per te essere un artista oggi, all’interno di un panorama musicale, come quello italiano, molto complesso?

Si è artisti a prescindere da quello che vuole il mercato musicale. Anche se non sopporto chi si crede e si sente un artista senza aver studiato. Giustamente non posso essere avvocato, se non ho una laurea in giurisprudenza e se non ho superato un concorso. Lo stesso vale per gli artisti: bisogna studiare per esserlo realmente. L’artista sicuramente non è un interprete e nemmeno un esecutore. È una persona capace, attraverso le sue doti creative, di farci andare oltre a quegli schemi che ogni giorno la società ci impone. Potremmo definirlo a tutti gli effetti come un inventore. Si può essere artisti in moltissimi campi, l’importante è che si cerchi il più possibile di differenziarsi dagli altri.

Diego Rojas Chaigneau: “Strada dei pensieri sospesi” 2

Tornando a te ma sempre rimanendo nell’ambito dell’arte, i tuoi studi teatrali hanno influito sul tuo modo di fare musica?

Non potrei salire sul palcoscenico oggi, come musicista e cantante, se non avessi studiato per sei anni recitazione. Il teatro permette di imparare a gestire l’ansia e soprattutto di riuscire a canalizzarla nel modo migliore possibile, trasformandola in qualcosa di positivo.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

A breve uscirà la versione in lingua spagnola di uno dei miei ultimi brani, intitolato “Strega”. Nel frattempo, continuerò a portare in giro la mia musica in diversi contest che spero mi consentano di arrivare a più persone possibili.

 Articolo a cura di Stefano Grandi

Isotta, racconta il bisogno di evasione e ricerca di sicurezza nelle nostre imprevedibili ed incerte esistenze

Isotta "Al di là della felicità" feat Cannella
Isotta “Al di là della felicità” feat Cannella

Isotta “Al di là della felicità” (feat. Cannella) il singolo (etichetta Apollo Records, distribuzione Ada Music Italy), estratto dall’album “Minuscola”, con la collaborazione del cantante romano.

In questo brano, che segue “Mi piace il caso”,  Isotta racconta il bisogno di evasione e ricerca di sicurezza che si alternano come ripide salite e rovinose discese nelle montagne russe delle nostre imprevedibili ed incerte esistenze: “Su uno schermo dai colori melanconici di un fine estate si proiettano sfocate immagini di un puzzle di percezioni, immaginazioni, desideri, con il dubbio che tutto questo abbia un senso… E ci troviamo proiettati Al di là della felicità che non abbiamo mai incontrato.”

Cannella racconta la genesi di questa collaborazione: «Isotta è stata una gran bella scoperta. L’ho conosciuta per merito di Diego Calvetti, il suo producer, che tra una chiacchiera e l’altra mi ha accennato di questo nuovo progetto al quale stava lavorando e mi ha fatto sentire un po’ di brani del disco in anteprima.

Isotta "Al di là della felicità" feat Cannella 1
Isotta

I pezzi mi hanno subito conquistato per la forte riconoscibilità, sia nella scrittura che nel sound, e ricordo che mi complimentai in particolar modo per “Al di lá della felicità”. Da quel momento in poi nacque l’idea di inserirmi nel brano.

Nel giro di poche ore scrissi sia la strofa che lo special, rimasero tutti entusiasti e confermarono subito la nuova versione in collaborazione.

È una canzone alla quale sono molto affezionato, nonostante mi sia inserito in un secondo momento ormai la sento come se fosse anche un po’ mia, probabilmente perché mi ha dato modo di raccontare uno spaccato di vita di quel periodo, rimanendo in linea con quello che era il mood del brano».

Il disco di ISOTTA, prodotto artisticamente da Pio Stefanini e Diego Calvetti, «nasce dall’esigenza di esprimere la parte di me che non riuscirei ad esprimere, se non con la musica.

Minuscola è una sensazione, minuscoli ci sentiamo nel Mondo, di fronte alle nostre paure, alle insicurezze, al nostro senso di inadeguatezza», racconta la cantautrice toscana.

Questa la tracklist: IntroMi piace il caso, primo singolo estratto, accompagnato dal videoclip a cui è seguito anche il remix a cura di Get Far FargettaFinché noia non ci separiAl di là della felicità (feat. Cannella); La Festa; Hikikomori; The Boys; Porno Amatoriale; Un pugno al muro; L’amore quando non si fa; LicantropoFantacalcioMonumentale da passeggio.

Isotta- Minuscola - cover
Isotta- Minuscola – cover

Isotta Carapelli, in arte Isotta, è una cantautrice nata a Siena nel 1992. Inizia a cantare e a prendere lezioni di canto all’età di cinque anni. Influenzata fin dalla tenera età dai più grandi cantautori italiani e stranieri, inizia a scrivere le sue canzoni all’età di 14 anni, e a partire dai 16 anni si esibisce dal vivo con svariate formazioni musicali.

Nel 2021,vince il premio Bianca d’Aponte con il brano “IO”. Sempre nel 2021, ad ottobre, esce “Palla Avvelenata” con video. A gennaio 2022, esce il singolo “Bambola Di Pezza” (Etichetta: Women Female Label & Arts / Distribuzione: Artist First), accompagnato dal videoclip con la regia di Renato Nassi.

Al di là della felicità

Il disco d’esordio Romantic Dark (etichetta Women Female Label & Arts / distribuzione Artist First) è stato prodotto ed arrangiato da Pio Stefanini, con il quale Isotta ha scritto la maggior parte dei brani e condiviso il linguaggio musicale e sonoro che ha portato alla realizzazione di questo suo primo lavoro discografico.

Altri singoli estratti dal disco sono “Psicofarmaci” , “Cryptocornuta”  e “Doralice” .

Un 2022 pieno di riconoscimenti per Isotta: ha raggiunto la finale a Musicultura 2022, conquistando il Premio della Critica “Targa Piero Cesanelli” e il Premio Afi a Musicultura 2022 e ha raggiunto la cinquina finale per la Targa Tenco “Miglior album d’esordio”. Inoltre, in questi ultimi mesi,ha aperto i concerti di Madame, di Simona Molinari, di Raphael Gualazzi e Sonohra.

Video intervista a cura di Domenico Carriero 

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