LOR3N giovanissimo cantante molisano torna in radio e in digitale con “Come in un film”

LOR3N, la mia vita “Come in un film” 1
Lor3n (Foto di Cesare Maria Solito)

«Come in un film” è un brano di sfogo verso un futuro incerto ma anche una dichiarazione d’amore in cui – afferma Lor3n – racconto di un desiderio forte dell’altra persona ma in un contesto che non può avverarsi perché non ricambiato.

Parlo dell’importanza della solitudine “a cena solo trasformo noia in riflessione” che può servire a guardarsi dentro e a riconoscere sbagli, limiti ma anche desideri e sogni.

LOR3N “Come in un film”
Foto di Cesare Maria Solito

Parlo spesso della forza dello sguardo che può avere una persona solamente guardandoti e facendoti sentire, appunto, “come in un film”».

Il video, girato nel Teatro di Crispiano (TA), ha già più di 25mila visualizzazioni: «In questo video caratterizzato dal fascino del bianco e nero – dice Cesare Maria Solito, regista – ho voluto raccontare quanto sia importante a volte restare seduti a guardare il film della propria vita e di capire la vera importanza delle proprie passioni e soprattutto delle persone che ci circondano, cercando di tenerle sedute accanto a noi senza lasciarle andare».

Lorenzo Iavagnilio, in arte Lor3n, nasce ad Isernia, piccola provincia del Molise, il 22 settembre 2001. Dalla tenera età si appassiona alla musica, grazie anche al sostegno della sua famiglia.

Il padre possedeva una chitarra lasciata in cantina da molti anni e il giorno in cui Lor3n la scoprì fu amore a prima vista. Da quel momento, più o meno a dieci anni, ha cominciato a suonare in modo amatoriale per poi prendere lezioni in una scuola privata.

LOR3N, la mia vita “Come in un film”
Foto di Cesare Maria Solito

Col passare degli anni, il mondo della musica l’ha incuriosito sempre di più, fino a farlo innamorare anche del pianoforte. Il mezzo per esprimersi, grazie anche ad un percorso didattico, cominciato fin da piccolo, lo ha trovato proprio nella musica, iniziando a scrivere le sue canzoni a 14 anni.

Il 2023 è l’anno segnato dalla conoscenza di Mimmo Mignogna che, con la sua etichetta indipendente Musica è, gli propone il contratto discografico. Il primo singolo, uscito il 30 giugno, si intitola “Notte” e poi “Come in un film

Video intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

Jenime, con Waves una pagina bianca per scrivere il proprio futuro, un inno di rinascita che cattura l’anima

Jenime, "Waves" il nuovo singolo

Jenime, nome d’arte di Marta Fabrizi, è una giovane cantautrice che, con una nuova identità artistica, torna sulla scena per raccontare il suo nuovo inizio. Un percorso fatto di risalite e rinascite, di introspezione e maturazione.

Il brano, dal titolo Waves, già disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming, è un inno di rinascita che cattura l’anima e rappresenta una nuova avventura per un percorso artistico tutto da scrivere.

L’inizio di un progetto ambizioso, una pagina bianca, dove poter immaginare e scrivere il futuro che verrà. La musica come strumento di autenticità.

Ciao Marta, partirei subito chiedendoti di te: come nasce Jenime?

Jenime nasce dall’esigenza di avere una pagina bianca, per scrivere un nuovo capitolo della mia vita artistica.

Jenime significa intuizione e leadership e allo stesso tempo femminilità accogliente.

Jenime - Waves cover
Waves cover

Giovanissima, ma con tante esperienze alle spalle, ma quanto è stata importante la gavetta per renderti l’artista di oggi?

L’essere artista è una cosa innata, o ci nasci o niente. Le esperienze aiutano ad acquisire la professione: capire come utilizzare gli strumenti del mestiere, come relazionarsi con i colleghi e come far funzionare tutti questi elementi nel modo più utile possibile. In questo, ad essere onesta, le mie esperienze passate sono state utili, ma anche fuorvianti!

Jenime
Jenime

Waves è il tuo nuovo singolo, ma cosa rappresenta per te?

Waves è il primo capitolo di questa nuova storia. È la scoperta di come essere autentica attraverso la musica.

La rinascita come tema portante, ma è anche un brano autobiografico?

Certamente, questo è un brano autobiografico, ma è anche una descrizione di una sensazione che credo sia universale. Tutti noi incontriamo delle difficoltà nel processo di crescita, eventi che fortificano e fanno davvero maturare.

Un brano dove ti sveli al mondo e torni con una nuova forma e un nuovo mondo, ma è anche un modo per abbandonare il passato?

Sai, come dicevo prima, quando si passa attraverso un processo di crescita è normale cambiare ed allontanarsi dal passato. Con questo ci tengo a dire che non lo rinnego, anzi, è stato utile passarci attraverso. Senza dubbio oggi sono una persona diversa.

In questa tua produzione canti in inglese, sarà il tuo marchio di fabbrica o ti sentiremo cantare anche in italiano?

In questo momento mi sento particolarmente a mio agio nella scrittura in inglese, mi aiuta a non ostacolare le idee nel flusso creativo. Sento l’inglese più ampia come lingua rispetto all’italiano, al momento è la lingua che mi permette di esprimermi al meglio. Poi chissà, forse un domani questa cosa cambierà, io non mi pongo limiti.

Jenime, uscito il nuovo singolo: "Waves"

L’incontro con se stessi è anche alla base del videoclip, una sorta di ritorno alle origini. Una rinascita già presente come messaggio nel brano…

Il video, di cui la regia è di Riccardo Tappo, è in linea col tema fondamentale della canzone: liberazione dai pesi del passato, rinascita e connessione col proprio bambino interiore. Lo abbiamo girato questa estate nella splendida cornice di Villalago, è un piccolo gioiello al quale tengo particolarmente.

Dopo Waves cosa ci dobbiamo aspettare?

Chi lo sa! Ho voglia di esprimermi e sperimentare, per questo sono già tornata a lavorare in studio su del nuovo materiale. In tutto ciò spero di tornare live a breve, anzi brevissimo!

Articolo a cura di Francesco Nuccitelli 

Andrea Ascolese, ecco il mio “Vertigo live”, il  7 e 18 novembre l’attore-cantautore bolognese porterà live il suo nuovo singolo “Vertigo”

Andrea Ascolese, ecco il mio "Vertigo live" 1
Andrea Ascolese

Dal 27 ottobre 2023 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Vertigo”, il nuovo singolo dell’attore e cantautore bolognese Andrea Ascolese che anticipa i primi due appuntamenti di “Vertigo Live” a Bologna e a Roma.

“Vertigo” è il nuovo capitolo del progetto “Sorprendimi/Annalisa” (due brani hanno raggiunto i 150.000 streams in totale su Spotify).

“Vertigo” è un esplosivo e ipnotico brano synth pop con echi di chitarre dallo spirito rock e un ritornello che sa emozionare e rimanere impresso: ritmo e melodia costituiscono la cifra stilistica di Ascolese. Un brano energetico, moderno e dalle sonorità originali.

Il pezzo, edito da Mauro Pilato, Materiali Musicali e Sins Srls, è stato prodotto da Max Monti e Andrea Ascolese ed è supportato dall’etichetta discografica Gallia Music.

Commenta l’artista a proposito del brano: “Per innamorarsi di colpo bastano 20 centesimi di secondo dal primo sguardo. Io stesso sono affascinato dai colpi di fulmine. Le storie d’amore più importanti della mia vita sono nate così.

L’idea del brano in parte è autobiografica, in parte nasce da una storia che mi hanno raccontato durante un viaggio in treno. Complice proprio il viaggio, una ragazza ha avuto un colpo di fulmine per un ragazzo visto per la prima volta e che non è riuscita a conoscere.

La notizia è diventata pubblica in seguito ad un suo annuncio sui social in cui descriveva il ragazzo e la situazione, sperando di ritrovarlo. Io nella mia canzone ho immaginato l’incontro tra i due, dopo mille peripezie.

Sono due persone che non hanno nulla da perdere. Una canzone che quindi parla anche di una fuga e di una resa dei conti. Non è mai un caso provare un’attrazione istantanea verso un’altra persona.

Viviamo tempi complessi tra guerre, pandemie, egocentrismi, edonismi, isolamenti, fughe. La vera fortuna è avere fede nell’amore. E non è scontata questa frase questo periodo storico.

I nostri protagonisti in Vertigo cantano, recitano e addirittura ballano perché festeggiano il loro amore. Vorremmo ascoltarli per ore e ore i nostri amici, i nostri amanti, ma non riusciamo sempre a ricordare ciò che dicono, da quanto siamo vittime delle frecce di Cupido.

a risposta sta nel lasciarci sorprendere e aprirci all’ignoto. Nel rispetto dell’altro, dei suoi sogni e aspirazioni. L’amore ci salverà? Con una concezione magari non solo romantica, ma pragmatica dell’amore. Perché per trasformare un colpo di fulmine in amore, ci vuole anche tanto lavoro.

E l’amore col tempo si trasforma. Non si deve correre il rischio di annullarsi nell’altro. Vorremmo avere una storia d’amore con quella persona e vorremmo gridarlo al mondo intero: emozioni che dal cervello vanno al cuore e viceversa. Se non è potenza salvifica questa.”

“Vertigo Live” è il tour in partenza dal Bravo Caffè di Bologna martedì 7 novembre e successivamente sabato 18 novembre al Largo Venue di Roma: per l’occasione Ascolese presenterà live il nuovo singolo accompagnato dal chitarrista Attilio Costa.

Andrea Ascolese, ecco il mio "Vertigo live"

Il videoclip di “Vertigo” è stato girato in studio a Roma. L’idea creativa di Adriano Giotti (regista già selezionato nella cinquina dei David di Donatello) ben segue il testo e il sound del brano di Ascolese, aggiungendo nuovi spunti.

Racconta la storia dell’incontro di due amanti dopo essersi persi di vista, a seguito di un colpo di fulmine. Sono scappati per paura di perdersi, ma capiscono che è arrivato il momento di smascherarsi e di innamorarsi guardandosi negli occhi e prendendosi per mano con coraggio e con ironia.

Protagonisti del videoclip sono Andrea Ascolese e Francesca Vacchi che cambiano abito e personaggi, ma non indossano una maschera: sono sempre loro stessi, per scherzo e per un gioco delle parti tra l’apparire e l’essere se stessi.

Tutti siamo impegnati nel raggiungimento dei nostri obiettivi, a volte anche a scapito dell’amore, ma ci si accorge che quella dei due protagonisti che si incontrano non è solo un’attrazione o un gioco, c’è un legame vero. Con quell’altra persona vogliamo trascorrere il resto della nostra vita.

Per l’uscita del videoclip, Andrea Ascolese ha coinvolto come testimonial Martina Stella, Michele Di Mauro, Bob Messini, Enrico Vanzina, Dandy Bestia degli Skiantos, Mirko Casadei che con ironia gli chiedono se sia sicuro di quello che sta facendo.

Video intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

Guarda qui il videoclip su YouTube: https://youtu.be/YlVj547fV0M

 

Subaru, il viaggio musicale continua con: “Tram” il nuovo singolo; la vita cittadina viene percepita come una danza frenetica, costellata da tanti elementi tipici dello scenario urbano

Subaru, il viaggio musicale continua con: “Tram”
Subaru, il viaggio musicale continua con: “Tram”

Dal 27 ottobre 2023 è in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Tram”, il nuovo singolo di Subaru che trae ispirazione da due principali idee.

La prima è legata ai tram, mezzi di trasporto che l’artista ha avuto l’opportunità di vivere soltanto quando si è trasferito a Torino per la sua vita universitaria, trovando affascinante il modo in cui questi veicoli sono dotati di un conducente, seguono i binari e sono guidati da fili elettrici che li portano alla meta.

La seconda riguarda il movimento generale della città, che Subaru ha iniziato a notare proprio mentre aspettava il tram dopo aver perso una corsa.

Subaru - Tram - Cover
Subaru – Tram – Cover

Questa vita cittadina viene percepita come una danza frenetica, costellata da tanti elementi tipici dello scenario urbano, una realtà affascinante rispetto alla sua esperienza precedente in un paese di provincia.

Spiega l’artista a proposito del brano: “Sono ancora in difficoltà nel capire che strada finirò per seguire alla fine, a differenza dei tram, però so che voglio costruire qualcosa qui a Torino”.

Nel videoclip di “Tram”, diretto da Cosimo Sterlacci, noto per aver realizzato gli ultimi video del rapper, Subaru, al crepuscolo, si muove in giro per una Torino malinconica, con frequenti cambi di scena che mostrano elementi comuni dello scenario urbano, come semafori e macchine in transito, passando per luoghi iconici come la stazione di Porta Nuova, Piazza San Carlo, Piazza Castello e i Murazzi del Po.

Un altro elemento ricorrente è il tram, visto a più riprese, che ritorna per portare lo spettatore sul focus del video, culminando nell’attimo prima dell’ultimo ritornello in cui l’artista si trova ad aspettare il tram alla fermata.

L’insieme di questi elementi, accompagnati dal ritmo incalzante del brano, cercano di ricostruire la sua visione della danza della città.

Subaru, al secolo Lorenzo Scillitani, è un rapper classe 2000 nato e cresciuto a San Giovanni Rotondo (Foggia). La passione per la musica è nata abbastanza tardi, dopo aver ascoltato un po’ di generi diversi.

Nel 2016 in Inghilterra scopre il rap e ne rimane folgorato, per una questione di suono in primis, ma soprattutto per l’importanza data alla parola.

Subaru, il viaggio musicale continua con: “Tram” 2
Tram – Subaru

Ciò che invece nasce prima della passione per la musica è l’interesse per la letteratura e la scrittura, che lo accompagna da quando era bambino.

Ha sempre scritto, e in particolare per anni si è dedicato alla poesia. Quando è subentrata la passione per l’hip hop ha deciso di provare a trasporre i testi in canzoni, finché nel 2022 è uscito con il suo primo singolo “Re:ZERO Freestyle”.

Cresciuto artisticamente nell’underground hip-hop torinese, attualmente ha sei singoli all’attivo e conta di continuare per questa strada con l’uscita del nuovo brano “Tram”.

Video intervista a cura di Vincenzo Salamina

Lorenzo Santangelo ci presenta “Musick” il nuovo album pieno di contenuti, colori, musica vera e suonata e di strumenti reali

Lorenzo Santangelo ci presenta “Musick”
Lorenzo Santangelo (Foto da FB dell’artista)

Vincitore del Premio Fabrizio De Andrè 2022, nonché finalista al Premio Bertoli 2021, Lorenzo Santangelo ci presenta il suo nuovo album, “Musick” che vanta anche featuring con Neri Marcorè e Bunna.

È uno dei più apprezzati autori del panorama musicale italiano, attento osservatore e fotografo della realtà, sia nel raccontare gli affetti che nei testi “di protesta”.

Il titolo del suo ultimo album, “Musick” è la sintesi delle parole inglesi music e sick, per dirci che oggi la musica è malata.

Lorenzo Santangelo ci presenta “Musick”
Lorenzo Santangelo e Alberto Bertoli (Foto da FB dell’artista)

Il cantautorato avrebbe bisogno di spazi più ampi di fruizione, e i Premi dedicati ai grandi cantautori italiani, ai quali Lorenzo ha partecipato, sono tra i pochi spazi rimasti, come ci ha evidenziato nell’intervista.

Così tempo fa Lorenzo si è espresso sul suo disco: «Ho cercato di riempirlo di contenuti, di temi, di colori, di musica vera e suonata, di strumenti reali, di parole assemblate in maniera nuova.

Il pubblico dovrebbe avere desiderio di qualità…Credo che la musica sia malata e abbia bisogno di aiuto. Ne ha bisogno artisticamente, politicamente, socialmente».

E relativamente al cantautorato «… è un’eccellenza italiana, che il mainstream sta facendo scomparire e questo è un delitto che la discografia sta commettendo.

Abbiamo bisogno che il cantautore torni ad avere un ruolo importante nella musica, come è sempre stato, un ruolo che è quello di far riflettere, di far emozionare l’ascoltatore, non necessariamente di dare delle risposte chiare, ma fotografare il momento, la situazione e indurre all’osservazione secondo il proprio modo d’essere, anche se questo pensiero potrebbe essere discordante. L’importante è far riflettere l’ascoltatore su qualcosa».

Lorenzo Santangelo con Bunna
Lorenzo Santangelo e Bunna (Foto da FB dell’artista)

Nel nuovo disco anche alcuni singoli usciti nell’ultimo anno: da “L’arancio”, dedicata al nonno (“Bello de nonno, fa er favore, sbucciame l’arancio…”), a “La minoranza”, che vede un featuring con Neri Marcorè”, a “Lo squalo della Groenlandia”, con la partecipazione di Bunna.

La traccia che dà il titolo all’album è l’ultima che ha scritto in ordine di tempo. «Da anni avevo deciso di chiamare il mio nuovo disco Musick, ma non mi era mai venuta un’idea di canzone convincente…Avevo bisogno di aprire il disco con qualcosa di inaspettato, spiazzante, un tipo di canzone che nessuno si sarebbe aspettato da me».

Intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

Stefano Attuario e Ray Heffernan, collaborazione per  “Liberi Respiri (And The Silence In Between)”

Stefano Attuario e Ray Heffernan: una pioggia di emozioni
Stefano Attuario

Il brano “Liberi Respiri (And The Silence In Between)”, scritto in lingua italiana e inglese, pubblicato lo scorso 22 settembre, è nato dalla collaborazione artistica di Stefano Attuario e dall’artista irlandese Ray Heffernan, che hanno voluto affrontare con la loro sensibilità raffinata la complessità della fragilità umana e agli atti estremi che può portare.

Con una melodia avvolgente e parole che scuotono l’anima, “Liberi Respiri (And The Silence In Between)” è un cielo carico di nuvole pronto a mostrare una pioggia di emozioni.

Stefano Attuario e Ray Heffernan - Liberi Respiri (And The Silence In Between) - cover
Stefano Attuario e Ray Heffernan – Liberi Respiri (And The Silence In Between) – cover

Il brano esplora la profondità dei sentimenti, di un gesto eclatante come il suicidio, gesto violento e fragile, che trascina cuore e mente in un silenzio eterno: l’ultimo respiro di chi cerca la libertà da un peso insopportabile, una situazione insostenibile.

La canzone cattura la maschera che spesso indossiamo quando affrontiamo il futuro incerto, cercando di nascondere la disperazione dietro a gesti simbolici come accendere un’altra sigaretta. Ma alla fine, rimangono solo i silenzi non ascoltati e gli sguardi di inutili lacrime.

Ray Heffernan, noto per essere l’artista e autore di alcuni successi internazionali, tra cui “Angels” di Robbie Williams, ha contribuito con il suo talento e la sua profonda sensibilità al testo di “Liberi Respiri (And The Silence In Between)”.

Durante le sessioni di registrazione, Heffernan ha offerto preziosi suggerimenti, enfatizzando ulteriormente il brillante lavoro di produzione di Max Zanotti.

“Liberi Respiri (And The Silence In Between)” è un tributo a coloro che non sono più tra noi. Il brano è un dialogo con i ricordi di coloro che ci hanno lasciato, una consapevolezza della fragilità umana che invita a riflettere sulla complessità delle emozioni umane.

Il singolo è una testimonianza della capacità di Stefano Attuario di toccare il cuore degli ascoltatori con la sua musica, affrontando temi profondi e universali con empatia e autenticità.

La copertina è stata realizzata da Lory Muratti, scrittore, musicista, regista, attore artista di straordinario talento. Muratti non solo ha dato vita alla suggestiva immagine visiva del singolo, ma ha anche diretto il videoclip del brano, che sarà pubblicato alla fine di settembre.

Stefano Attuario feat Ray Heffernan Liberi Respiri

Stefano Attuario

Da sempre appassionato di musica inizia a suonare la chitarra da autodidatta, gran lettore di libri soprattutto biografici sempre inerenti ai personaggi musicali che ha sempre ammirato, ma non solo, rientra tra questi anche Charles Bukowski.

La lettura lo accompagnerà in un percorso creativo di scrittura, tanto da pubblicare due romanzi “Beautiful Day” e “Leggero il peso dell’amore”.

Inoltre, partecipa e vince dei concorsi dedicati alla poesia con “Morte Amica”, poesia dedicata a David Bowie pochi giorni dopo la sua scomparsa.

Stefano Attuario

Ha avuto esperienze musicali nel suo percorso, con collaborazioni che l’hanno portato a partecipare e ricevere apprezzamenti ad eventi e palchi importanti.

Inoltre, conduce anche un programma su una web radio GBJ International, dal titolo BlackOut. A giugno 2023 è stato pubblicato il primo singolo da solista “Un Demone La Mia Morale”.

Ray Heffernan

dalla verdeggiante Dublino, Ray Heffernan è maggiormente conosciuto per aver scritto la versione originale di “Angels” di Robbie Williams.

Nella sua carriera di 25 anni ha anche scritto canzoni in diverse lingue per altri artisti famosi, tra cui in francese per Caroline Moreau, in italiano per Eros Ramazzotti, Helene Fischer, Alessia Cara e molti altri.

Video intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

Sicky con Atlantide, un racconto leggero ma con impegno, è pronto a riemergere dai propri abissi interiori

 

Sicky, Atlantide

Sicky, nome d’arte di Alessandro Eremo, è un cantante nato a Jesolo nel 1992 e di origini italo-marocchine. Artista ricco di talento, che, con Atlantide (distribuito da ADA Music Italy), il nuovo brano, è pronto a riemergere dai propri abissi interiori, unendo un sound dal ritmo reggaeton e spensierato ad un testo che racconta con leggerezza i problemi d’ansia e di socializzazione affrontati dall’artista durante gran parte del suo difficile vissuto. Un brano vissuto in prima persona, ma nella quale in tanti si possono ritrovare. Un incontro tra leggerezza e serietà per un tormentone fuori stagione, ma con tanto da raccontare. Un ritorno in grande stile per il giovane rapper.

È da poco uscito Atlantide, il tuo nuovo singolo. Qual è l’emozione che provi dopo questa uscita?

Sto bene e sono felice per questa uscita. Tuttavia, sono anche un po’ distaccato e in questo momento sto nel mio. Mi sto vivendo il pezzo e mi sto vivendo quello che mi sta accadendo intorno. Attualmente sto cercando anche di capire quali saranno i prossimi passi.

Sicky - Atlantide
Sicky – Atlantide

Quale invece l’esigenza per uscire con questo brano?

Già in passato ero uscito con brani che avevano un qualcosa da dire e dove riuscivo a mettermi a nudo, con le mie sensazioni e le mie emozioni. Tuttavia, finivano per essere pezzi più pesanti all’ascolto. Ho sentito così la necessità di fare un qualcosa di più leggero, per far penetrare di più il messaggio e arrivare così a tutti.

Un brano dal testo importante, ma avvolto da una musica leggera come il reggaeton: è stata una scelta votata quindi per abbracciare più generazioni?

L’idea era quella… volevamo fare un qualcosa che potesse interessare a diverse tipologie di ascoltatori. Con questo brano andiamo ad abbracciare un pubblico che può capire più il testo e un pubblico più giovane che ricerca leggerezza anche in argomenti seri. I problemi legati all’insicurezza o alla socializzazione ci sono sempre stati, ma con il lockdown sono emersi con maggior frequenza.

Sicky, con Atlantide un racconto leggero, ma con impegno

Il brano racconta di momenti non facili, momenti che vivono tutti: ma è anche un brano autobiografico?

In parte è un brano biografico, ma come in altre produzioni, ho deciso di raccontare una storia nella quale in tanti possono ritrovarsi. Può dare spunti su determinati momenti che ognuno di noi può vivere. È un brano dove si tende una mano agli altri e che ti fa capire che certi periodi si possono superare. È possibile andare avanti nonostante tutto.

Nel videoclip emerge la presenza e l’uso importante di due colori: il rosso e il blu. Come mai questa scelta?

Nel video ho voluto trasmettere in primis un’idea di abbandono e di rinascita. Abbiamo scelto per questo il paese di Consonno per rappresentare l’abisso e Como per mostrare la meraviglia del mondo una volta riemersi.

La scelta dei colori invece non è appunto casuale. Infatti, il blu e il rosso sono usati per gli outfit, i fumogeni e i fuochi d’artificio e giocano sulla simbologia dei colori: il blu indica il colore del mare e il freddo dell’abisso, mentre il rosso evoca la passione, la allegria e il fuoco di chi insegue i propri sogni. Questa alternanza sembrava che potesse dare un bel senso anche alle parole del testo.

Sicky, con Atlantide un racconto leggero, ma con impegno 3
Sicky

Il tuo nome è Sicky, ma da cosa deriva questa scelta?

Il mio nome deriva dalla parola sick, che ha due accezioni: malato e folle. Io mi reputo folle, così che la gente non sa mai cosa aspettarsi da me. Mi piace mettere quel pizzico di follia in quello che faccio e anche nella mia musica. Sono una persona sulle mie e vado spesso e volentieri fuori dagli schemi.

Quindi ti dichiari un po’ folle, ma hai anche sogni folli?

La mia speranza è di restare, di guardarmi intorno e capire che posso portare avanti questo percorso. Poter vivere di musica e arrivare magari ad ottenere dei dischi D’Oro e di Platino. Mi piacerebbe trovare un posto nel mondo.

Articolo a cura di Francesco Nuccitelli

“Savana” il singolo della giovane artista calabrese Elison,  determinata e con tanta voglia di credere in questo sogno, il suo sogno

Elison, "Savana" il singolo
Elison (Foto di Salvatore Ferrazzo)

In radio e in digitale, “Savana” il singolo della giovane artista calabrese Elison, che ha vinto il premio “Giovani Promesse” e la partecipazione al Tour Music Fest.

In radio e in digitale, “Savana” il singolo della giovane artista calabrese Elison, prodotto da Luca Venturi (On The Set/Artist first) scritto da Giuseppe Giocondo, arrangiato e masterizzato da TempoXso, uscito per l’estate 2023 che sta continuando a ricevere premi e a regalare soddisfazione con oltre 80mila visualizzazioni su Youtube del video diretto da Marco D’Andragora (DamStudio).

«Con questa canzone – racconta Elison – che canto e ricanto riesco a sognare e a sperare in un bel futuro nella musica. Sono molto contenta dei risultati che stanno arrivando.

Mi hanno chiesto se mi piacerebbe partecipare al Festival di Sanremo. Purtroppo, non ho l’età e quindi mi sto dando da fare lavorando con passione e determinazione per prepararmi per quando sarà possibile».

Elison Curcio, nata a Catanzaro il 4 marzo 2008, data significativa, frequenta il secondo liceo scientifico. Ha 15 anni e sin da quando era piccolissima la musica è stato il suo faro di crescita.

Elison, "Savana" il singolo - Cover
Elison, “Savana” – cover

Con il passare del tempo ha iniziato a viaggiare, a fare concorsi, perché la voglia di conoscere e formarsi l’ha spinta a cercare nuovi stimoli rendendola più completa, anche grazie a tutte le esperienze che l’hanno aiutata a ricercare la sua personalità artistica di giorno in giorno.

Elison è determinata e ha voglia di credere in questo sogno, il suo sogno. Di recente ha partecipato ad un programma Tv che per lei ha rappresentato una svolta artistica, “SING” perché’ lì ha conosciuto Luca Venturi produttore discografico dell’etichetta On the set, che ha prodotto il suo primo singolo “Savana”, il cui video sta raccogliendo molte visualizzazioni e con cui ha vinto il premio “Giovani Promesse” e la partecipazione al Tour Music Fest.

Intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

Chiara Alesci, Ogni secondo, una nuova sfida e l’inizio di nuove sorprese

Chiara Alesci, "Ogni secondo", una nuova sfida
Chiara Alesci, “Ogni secondo”

Cantautrice di talento e con un universo musicale illimitato e tutto da scoprire, fatto di ascolti, studio, passione e dedizione. Chiara Alesci è una compositrice siciliana, che ama unire la potenza delle immagini poetiche a quella delle melodie musicali. Ogni secondo, distribuito da More Than Indie Records (MIR), rappresenta, in tal senso una nuova sfida, fatta di maturazione, intensità e nuove diapositive da raccontare. Un brano che abbatte la monotonia e fa uscire l’artista dalla sua comfort zone, tra scrittura, sonorità e un nuovo lato artistico. Il 2023 è partito alla grande con E poi e si è confermato con Ogni secondo, ma ancora tanti sono i sogni e gli obbiettivi, chiusi nel cassetto, pronti ad essere liberati.

Ciao Chiara, partirei subito chiedendoti l’emozione dell’uscita di questo nuovo singolo?

Ciao a tutti!

L’emozione parte già prima che il brano sia effettivamente disponibile al pubblico. Nel momento in   cui programmiamo l’uscita con lo staff la mia mente si proietta già al momento in cui la gente ascolterà il brano. Scrivere è una cosa intima, mettere su piazza un prodotto che è nato principalmente come un bisogno personale e di espressione è come mettersi completamente a nudo. Questo pezzo mostra un lato di me che forse ancora non avevo avuto modo di far uscire e questo ha aumentato la tensione, fortunatamente, in positivo.

Chiara Alesci "Ogni secondo" - cover
Chiara Alesci “Ogni secondo” – cover

Giovanissima, ma già con un bagaglio importante di esperienze alle spalle. Una vita dedicata alla musica, ma com’è nata questa passione?

L’espressione è corretta, ho dedicato e sto dedicando la mia vita alla Musica.

La passione nasce da piccolina e anche se i miei genitori non sono musicisti, sono sempre stati dei buoni ascoltatori. In modo particolare, mia madre mi ha fatto conoscere la maggior parte dei cantautori italiani e con mio padre avrò ascoltato la discografia di Vasco Rossi almeno una ventina di volte.

In contemporanea, ricordo che alle elementari il mio maestro di matematica dedicava un’ora alla settimana all’ascolto di brani che, a suo parere, non potevamo non conoscere. Aveva ragione! Ricordo perfettamente la pelle d’oca quando per la prima volta ascoltai le “Quattro Stagioni” di Vivaldi o “Another brick in the Wall” dei Pink Floyd.

Nata la curiosità a casa mettevo i brani dello zecchino d’oro e li imparavo tutti a memoria, o con una pianola cercavo di riprodurre le melodie che sentivo, in fine, armata di coraggio, ho iniziato a cantare in pubblico da solista durante i saggi scolastici. Successivamente, all’età di 13 anni, ho intrapreso gli studi del canto e della chitarra.

Passione, ma anche tanto studio, dall’Accademia di Musica Moderna allo studio della chitarra. La musica come stile di vita e di crescita anche personale…

La musica ti educa. Bisogna saper ascoltare, lasciarsi guidare e lasciarsi andare superando i propri limiti. Lo studio serve a educare il movimento e la tecnica; a educarsi per evolversi in persona.

Per me studiare in Accademia è stato anche questo, diventare umana.

Forse è scontato dire che molti giovani di oggi non hanno sensibilità ma da quel che ho vissuto posso sostenerlo. Il consiglio che mi permetto di dare è quello di condividere. Fate dell’arte un dono prezioso, guardate le persone negli occhi affinché possiate essere la parte migliore di voi stessi, perché essere sensibili non è essere deboli.

Ps. Colgo l’occasione per salutare tutti i miei colleghi, insegnanti e amici dell’Accademia di Musica Moderna.

Chiara Alesci, "Ogni secondo"
Chiara Alesci

Ogni secondo è il titolo del brano, un pezzo che è rimasto però nel cassetto, ma come mai la scelta di pubblicarlo ora?

In realtà avrei voluto che uscisse prima ma non trovavamo la chiave giusta per fare girare il brano; quindi, abbiamo provato diversi arrangiamenti per capire come potesse funzionare al meglio.

Come dicevo nelle domande precedenti, Ogni secondo mostra un altro mio lato artistico dove entrano in ballo scrittura, composizione e arrangiamento. Un modo e un approccio nuovo se consideriamo il cantautorato da cui provengo, ma alla fine si è rivelata una bella sfida che ha portato dei risultati e soprattutto un buon riscontro da parte del pubblico.

Il brano – almeno in parte – è autobiografico o è il racconto di un’esperienza alternativa, non necessariamente vissuta?

Forse questo rientra tra i brani meno autobiografici della mia discografia, parlo al plurale perché mi viene in mente anche “Gatta’’. Sono andata per immaginazione, o per avvicinarmi più al concetto, ho scritto ciò che volevo accadesse in quel momento. Avevo bisogno di quel brivido che mi distaccasse dalla monotonia quindi ho voluto immaginarlo di notte, al bar, per strada con la musica e la freschezza di una nuova esperienza.

Come spesso sento dire l’attesa del piacere è essa stessa il piacere.

Ti poni la domanda: “In quale direzione gira il mondo?” Sei però riuscita a darti una risposta?

Ovviamente no. Ci sono giorni in cui credo di avere un quadro chiaro e altri in cui tutte le mie certezze cadono. Credo sia normale, non voglio essere ripetitiva ma siamo umani e siamo influenzati da ciò che ci circonda e da chi ci circondiamo. In questo momento sento che il mondo gira per la direzione che deve girare, una parte va in declino e una per il progresso. È tutto dinamico, soggetto a un peso, mi viene difficile avere un quadro chiaro. Questo si riflette anche e soprattutto nelle relazioni, a volte ti trovi davanti lupi travestiti da agnelli e viceversa.

In Ogni secondo hai sentito il bisogno di cambiare e di proporre un qualcosa di diverso rispetto alle tue precedenti produzioni, ma come mai questa scelta?

Mi piace mettermi in gioco, uscire dalla zona di comfort. Mi piace essere dinamica e non proporre ai miei ascoltatori sempre le solite sonorità, anche per questo ho voluto dedicare a questo brano del tempo, limando i dettagli. Non mi piace pensarmi, a livello musicale, limitata perché comunque stiamo parlando sempre di quel famoso pop che abbraccia e si sviluppa attraverso l’influenza di altri generi musicali. Alla fine, se ci riflettiamo non siamo andati poi così fuori da quel che è il mio genere. Semplicemente credo di star crescendo.

 "E poi" cover
Chiara Alesci “E poi” cover

Quella spensieratezza che cercavi, l’hai poi trovata?

L’ho trovata subito dopo. Può sembrare strano ma è stata una situazione del tutto naturale e in realtà me lo aspettavo. Forse è stata una forma di legge d’attrazione, a cui non so se credere o meno ad oggi. Quello che ho capito è che, se chiedi qualcosa all’universo, a Dio, o come volete chiamarlo, chiamatelo, bisogna prestare attenzione a ciò che si chiede perché si potrebbe ottenere.

Io in quel momento ho chiesto e ho ricevuto, di quello ne sono grata ma parlandoci chiaro la spensieratezza non dura a lungo.

Nel 2023 sono usciti E poi e per l’appunto Ogni secondo, ci sarà però l’idea di un album completo o vedremo altri singoli pubblicate nelle piattaforme?

Uno non esclude l’altro. Sicuramente a breve ci saranno delle sorprese e anticipo che i brani non mancano. Abbiamo lavorato bene e intensamente lo scorso anno, non guardavamo orari, festività o distrazioni di qualsiasi genere, l’unica cosa importante era raggiungere i nostri obbiettivi.

Quello che ritengo fondamentale è non rimanere ferma, per l’album poi, chissà!

Dopo l’uscita di questo singolo, hai qualche sogno nel cassetto che speri di realizzare il prima possibile?

Sogni ne ho tanti, vedere la nazionale di pallavolo femminile, un concerto di Venditti o comprare una nuova chitarra. Tutto fattibile, non lo metto in dubbio, ma quello più importante riguarda la mia musica e la mia carriera, se così posso definirla.

Sogno che la gente venga ad ascoltarmi per il piacere di ascoltarmi e non perché si trovi lì per caso, ho tanti obbiettivi che sto raggiungendo piano piano. Ad esempio, qualche anno fa sognavo di cantare in giro, di riuscire a comporre dei brani, di avere un’etichetta dietro che mi sostenesse. Dopo anni posso dire che ho ottenuto tutto questo al di sopra delle mie aspettative e ne sono entusiasta. Un sogno devi sudartelo perseverando, prima di raggiungerlo, solo così riesci ad essere grata di ciò che hai ottenuto, partendo dalle piccole cose per poi crescere e riuscire ad avere non solo sogni ma obiettivi.

È così che l’artista si evolve, a piccoli passi senza neanche rendersene conto.

Articolo a cura di Francesco Nuccitelli 

Avincola, cantautore romano,  sta emergendo sempre più nel panorama cantautorale italiano

Simone Avincola un cantautore che merita

Presente nel volume “Cantautori e cantautrici del nuovo millennio” di Michele Neri,  Avincola sta emergendo sempre più nel panorama cantautorale italiano.

Significativo l’endorsement di Morgan che lo ha definito “uno dei migliori cantautori in circolazione” e di Vincenzo Mollica che in un video indica Avincola come cantautore “che merita”.

Di recente Avincola ha pubblicato l’album “Barrì”, il cui brano omonimo vanta la firma di Pasquale Panella, autore, tra gli altri, degli ultimi cinque “album bianchi” di Lucio Battisti (1986-1994) e di tutta la produzione di Enzo Carella (1976-2007).

Il testo di Barrì infatti viene da “Parole d’aMorgan”, il libro uscito a settembre 2022 che raccoglie una serie di poesie commentate in versi proprio da Pasquale Panella.

La poesia di Morgan, “Da adesso a + ∞”, viene letta dallo stesso all’inizio del video di “Barrì”. È proprio a questa poesia che Panella risponde con i versi della canzone.

Avincola un cantautore che merita 1
Avincola

Nello stesso video Avincola appare con un album di Carella sottobraccio come a chiudere un cerchio. L’idea del video è quella di raccontare il concetto di libertà nelle sue diverse forme e sfumature; libertà intesa come massima espressione della propria personalità, lasciandosi andare senza freni né costrizioni da parte di qualcuno o di qualcosa.

I versi di Panella sono criptici ma, come ama ripetere Avincola, avere di fronte un suo testo «…è come trovarsi di fronte a uno specchio curvo, dove ogni cosa prende una forma inaspettata».

Avincola un cantautore che merita 2

Nel nuovo album anche dei featuring con Folcast (finalista con Avincola nelle Nuove Proposte di Sanremo 2021), Serepocaiontas e Alessandro Gori.

La copertina del disco riporta una serie di oggetti, persone e animali che rimandano ai testi dei brani in esso contenuti (il liofante, il mare, le lattine, i ghiaccioli, le bollicine) a sottolineare l’importanza degli oggetti e del quotidiano che Avincola nobilita costruendo attorno ad essi una trama emozionale nel quale potersi ritrovare.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

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