Andrea Sannino: “Questo mosaico è un insieme di pezzi, tasselli e colori, proprio come Napoli”

Andrea Sannino: "Mosaico" il nuovo album

Andrea Sannino è tornato con un nuovo progetto unico, dal sapore internazionale ma con uno sguardo sempre rivolto alla sua Napoli. All’interno di “Mosaico” (UànemaRecord), il titolo del nuovo album, tante collaborazioni e un omaggio, che rappresentano tutto l’universo e la storia di Sannino legato anche alla sua amata terra.

In un racconto pieno di sfumature e sfaccettature raccontato da otto imperdibili tracce unite tra loro. Il progetto, prodotto dallo stesso Andrea Sannino e Mauro Spenillo (che ha curato anche gli arrangiamenti), è diviso in due parti (con la seconda in uscita a novembre), per un mosaico ricco di pezzi, viaggi, amori, storie e immagini.

Abbiamo così raggiunto Andrea Sannino per una piacevole chiacchierata in occasione dell’uscita del suo nuovo album Mosaico e con una battuta sullo scudetto appena vinto dal Napoli.

Ciao Andrea, partirei subito chiedendoti delle tue emozioni in questo periodo particolarmente importante per te?

Sono felice ed eccitato, sono entusiasta per l’uscita di questo album e perché esce in questo periodo che, con questo scudetto, per noi napoletani è storico. Un momento quasi epocale. Mi fa piacere poter abbinare la mia felicità per l’album a questa vittoria della napoletanità.

Sapere che anche la tua musica sarà la colonna sonora di questo scudetto storico che emozioni ti crea?

È un sogno per me, un qualcosa di fantastico e indescrivibile. È meraviglioso poter legare la mia musica a questo evento storico. Questo è un momento di grande rivalsa per questa città e ci sarà tanto da lavorare per festeggiare al meglio questo scudetto.

Mosaico è il titolo del tuo nuovo album, ma come nasce questo progetto?

Questo mosaico è un insieme di pezzi, tasselli e colori, proprio come Napoli. Anche perché Napoli, con le sue caratteristiche e le sue sfaccettature, rappresenta un macro mondo unico e ricco di cultura.

In questo progetto ho cercato di raccontare tutte le sfumature mie e della città, ma ho cercato anche di sperimentare altri modi di cantare e di esprimermi.

Infatti, passo da un duetto con Mario Biondi a Clementino, da Gigi Finizio a Franco Ricciardi e nella seconda parte, che vedrà la luce a novembre, ci sarà anche un duetto con il Maestro Peppe Barra, così da mettere insieme tutti i pezzi di questo mosaico.

Andrea Sannino: "Mosaico" il nuovo album 2
Andrea Sannino Mosaico Parte Prima digitale

Tantissime quindi le collaborazioni, da Clementino a Gigi Finizio, passando per Franco Ricciardi e in particolare con Mario Biondi con cui hai collaborato nel brano “Mai senza ‘e te” uno dei singoli estratti…

Il nostro incontro è legato a Renato Carosone. Entrambi abbiamo ricevuto il Premio Carosone (circa 3 anni fa ndr.) e lì ci siamo incontrati e conosciuti.

È stato amore a prima vista (ride ndr.). Mario (Biondi ndr.) mi ha sorpreso sin da subito, infatti è stato lui a presentarsi a me e da lì è nata un’amicizia e una stima reciproca importante.

Per me è stato un grande onore cantare con un artista internazionale di questo calibro. Sentirlo cantare in napoletano è straordinario.

In questo album troviamo i viaggi, i ricordi, gli amori e le collaborazioni legate alla tua città, ma oltre a Napoli, troviamo anche la tua storia?

Certamente! Napoli è una città che ha vissuto tante influenze ed è una città ricca di storia e cultura. Nell’album racconto di me perchè sono nato e cresciuto a Napoli, ma le mie storie possono assomigliare a quelle di un ragazzo di Buenos Aires o di Amsterdam.

All’interno anche un omaggio a Caputo con Pe’ Sempe, perché non c’è futuro senza passato…

Assolutamente! Per me il futuro è come un gigante che cresce metro dopo metro, giorno dopo giorno, con la testa proiettata avanti e i piedi fermi da dove è partito. Lucio Dalla diceva sempre: “Che il presente, nel momento in cui tu lo pensi, è già passato”.

Mauro Caputo me l’ha fatto scoprire mio padre, che continua ancora oggi a cantarlo e a cantare questo brano. La scelta è legata al voler omaggiare un artista che non ricordano in tanti e con un pezzo relativamente contemporaneo (1978 ndr.). Napoli è una città ricca di grandi artisti, è giusto tributare anche altri brani e non solo i classici.

Andrea Sannino: "Mosaico" il nuovo album
Andrea Sannino: “Mosaico” il nuovo album

Sei uno degli artisti più streammati in Italia, ma questo nuovo progetto non sarà solo sulle piattaforme. Ha ancora senso in un mercato discografico come quello attuale presentare un progetto in formato fisico?

Io sono un romantico e penso che l’album abbia sempre quel suo fascino unico, quel fascino che le piattaforme digitali non potranno mai sostituire. Però, è un dato di fatto che oggi le piattaforme vadano per la maggiore.

Infatti, anche nelle auto nuove, è più facile poter ascoltare i brani attraverso le piattaforme digitali piuttosto che attraverso un CD. Tuttavia, ho trovato un modo per invogliare i miei fan a comprare il disco fisico.

Abbiamo infatti scelto di utilizzare un’App che si chiama Andrea Sannino e che genererà contenuti speciali prodotti con la realtà aumentata inquadrando semplicemente la copertina dell’album. Quelli che compreranno il formato fisico potranno così accedere a contenuti extra. Insomma, una sorta di premio per i coraggiosi che compreranno l’album fisico.

Il periodo estivo è alle porte, ma come sarà la tua estate musicale?

Sui miei social ho già pubblicato delle date, le prime venti riguarderanno però più il sud Italia. La prima data sarà il 22 maggio e debutterò a Bari, ma il calendario è in continuo aggiornamento.

La tua carriera è fatta di grandi momenti, dall’incontro con Lucio Dalla, alla canzone scritta per Domenica In con Franco Ricciardi e passando per Abbracciame brano diventato simbolo durante il lockdown. Ma nel tuo cassetto, c’è ancora qualche sogno?

Ho il cassetto pieno di sogni e come tutti, spero di poter andare al Festival di Sanremo, ma sogno di andarci portando tutto me stesso e cantando in napoletano. Anche perché, alla fonte della canzone italiana, c’è la canzone napoletana.

Articolo a cura di Francesco Nuccitelli

Bracco Di Graci: il nuovo singolo “L’uomo che vedi”,  è un uomo uscito dal disincanto che ha capito che nella vita spesso nulla accade per caso

Bracco Di Graci “L'uomo che vedi”, il nuovo singolo
Bracco Di Graci

Dallo scorso 17 febbraio è disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “L’uomo che vedi”, il nuovo singolo di Bracco Di Graci.

“L’Uomo che vedi” racconta la storia di un uomo che ha preso coscienza, che cerca la radice delle cose e non si sofferma all’apparenza.

Bracco Di Graci “L'uomo che vedi”, il nuovo singolo 1
Bracco Di Graci

Quest’uomo guarda in faccia la realtà senza ipocrisie, la sua fede è un punto fermo, non influenzabile, ed è alla continua ricerca della verità, vorrebbe un mondo migliore.

 

Lo cerca, ci spera, non vuole arrendersi all’idea “che siamo solo ciccia da contare e che la vita non cambi più” come cantava Lucio Dalla in una canzone del 1983.

Commenta l’artista a proposito del nuovo singolo e del suo significato: ‘«l’uomo che vedi è un uomo uscito dal disincanto che ha capito che nella vita spesso nulla accade per caso».

Il videoclip de “L’Uomo che vedi” (https://www.youtube.com/watch?v=FNkIzXTsMLUè stato girato dal regista Daniele Balboni in un Lido Romagnolo e a San Giovanni in Persiceto. L’idea ha in sé la volontà di far trasparire la semplicità e l’autenticità.

Bracco Di Graci “L'uomo che vedi”

Il video inizia con il canto del mare che concilia la riflessione. Il protagonista passeggia scrutando l’orizzonte, mostra le spalle alla telecamera per dare il senso dell’incognita dentro alla quale tutti siamo immersi, il suono dell’armonica è una voce interiore spirituale compassionevole e piena di speranza.

Questo brano è la continuazione del singolo “Così è la vita”, uscito a Dicembre 2022.

Domenico Di Graci, in arte Bracco di Graci, è un cantautore di origine siciliana ma bolognese d’adozione, che scopre proprio nel capoluogo emiliano la passione per la musica.

Bracco Di Graci “L'uomo che vedi” - Cover
Bracco Di Graci “L’uomo che vedi” – Cover

Negli anni ’90 riscosse un buon successo vincendo il Festival di Castrocaro con il brano “Vivo muoio e vivo” (1991) e partecipando a due edizioni del Festival di Sanremo (1992 e 1993).

Oggi, fuori tempo massimo, punzecchiato dagli amici che gli hanno sempre fatto pesare il suo abbandono alla musica decide di lasciare qualche traccia di sé, scrive ed incide un nuovo album che contiene 11 inediti.

Intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

Jaco, una vocazione per le percussioni e la sperimentazione elettronica

Jaco, una vocazione per le percussioni e la sperimentazione elettronica
Jaco

Jacopo Angelo Martignoni, o semplicemente Jaco, vive a Villa Cortese e da piccolo, inizia a suonare e sogna di fare musica.

Il suo percorso formativo inizia a 6 anni con lo studio della batteria e a 14 anni intraprende gli studi al liceo musicale di Novara, inserendosi nel mondo delle percussioni classiche e dello studio del pianoforte e dell’armonia.

Il suo percorso formativo prosegue nella civica Claudio Abbado di Milano e attualmente studia batteria pop al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano al biennio con il Maestro Alfredo Golino.

Nel mentre della sua formazione, Jaco produce e sperimenta nuove combinazioni musicali, seguendo la sua vocazione per le percussioni in tutte le sue forme.

Come è nata la tua vocazione per le percussioni classiche? 

La vocazione per le percussioni classiche è nata casualmente, era un mondo a me sconosciuto ma visto che volevo seguire un liceo legato alla musica ma non c’era la possibilità di studiare la batteria, l’unica alternativa a mia disposizione era   lo studio delle percussioni classiche presso il liceo musicale.

In questa occasione ho conosciuto il mio maestro Cristiano Pirola che mi ha introdotto in questa nuova realtà e nella musica orchestrale, ed è stata una scoperta fantastica che mi ha arricchito artisticamente, facendomi conoscere nuove dinamiche musicali.

Jaco - Live
Jaco – Live

Oltre ad essere un percussionista, sei anche un compositore. Raccontami il tuo progetto strumentale. 

Oltre a suonare, amo comporre senza pormi limiti, spaziando tra vari generi e realtà diverse con l’obbiettivo di ricercare sempre nuove sonorità e stimoli.

Nel 2019 ho iniziato a scrivere musica strumentale ispirato da artisti, come: Plini, Yellowjackets, Steps Ahead e ho pubblicato il mio primo Ep “Home” prodotto da Massimo Bontempi.

Il progetto è nato con l’obbiettivo di emozionare e portare l’ascoltatore in un luogo a me caro e di grande ispirazione, cioè la casa, facendola diventare anche sua.

Nel 2020, invece, ho pubblicato 4 singoli ispirati da quadri di mio nonno che ho ritrovato durante un trasloco.

Mio nonno non lo ho mai conosciuto ma le sue opere mi hanno emozionato e mi hanno parlato tanto di lui. È stato un modo per rendergli omaggio e dare valore alle sue opere che sono diventate le copertine dei singoli.

I brani in questione sono: “Adamo & Eva”, ” ‘The Fourth dimension”, “Safe Place”, “The proposal”.  Le fotografie delle copertine sono state realizzate da Federico Scazzosi e i singoli sono stati prodotti sempre da Massimo Bontempi.

Stai lavorando per l’unione del mondo delle percussioni e quella della musica elettronica. Quali sono gli elementi in comune di questi due mondi?

La mia tesi e il Recital di Laurea sono stati un banco di prova per sperimentare e trovare la mia strada con le percussioni. Sto lavorando per unire il mondo delle percussioni con quello della musica elettronica, che se pur molto diversi hanno molti punti in comune: grande ricerca sonora, grande libertà interpretativa e l’unione di ritmicità con le melodie.

L’idea è quella di lavorare su due strade, o creare composizioni inedite, oppure partire da composizioni del repertorio delle percussioni e creare arrangiamenti elettronici inediti: questo è l’esempio del mio ultimo video sul mio canale YouTube del brano “Asventuras”.

Jaco Oltre a suonare, amo comporre senza pormi limiti, spaziando tra vari generi e realtà diverse
Jaco Oltre a suonare, amo comporre senza pormi limiti, spaziando tra vari generi e realtà diverse

Hai realizzato le colonne sonore in un docufilm che si chiama “Amma”.  E un altro progetto sperimentale o un’altra prospettiva più intima della tua musica?

Nel 2022 é uscito nelle sale cinematografiche il docufilm “Amma’s Way” prodotto dalla casa di produzione Art+Vibes, in cui ho avuto il piacere di creare sei brani inediti, scritti e arrangiati insieme a Simone Leoni e Giulio Petrella.

È stato un lavoro veramente coeso, siamo partiti dal mondo e sonorità indiane per poi arricchirle con la propria visione utilizzando i suoni del pianoforte, chitarra e percussioni e archi.

Le mie passioni sono sempre state il cinema e lavorare a proprie composizioni, e vedere il risultato sullo schermo è stata un’emozione unica.

L’obbiettivo è quello di riuscire a lavorare anche in questo ambito.

I miei canali social:

Articolo a cura di Raffaele Specchia

Darman con “Rifugio” ci indica un’apertura totale verso la scoperta del mondo, della vita vissuta a 360°, della conoscenza di sé stessi e, di riflesso, degli altri

Darman: "Rifugio" il vero rifugio è nella scoperta degli altri
Darman

L’artista calabrese Darman, ormai una certezza nel panorama rock e cantautorale italiano, ha da poco concluso il tour con il quale ha portato in giro per l’Italia il suo ultimo album “Rifugio”, uscito lo scorso 18 novembre.

“Il tour che gira dappertutto” ha avuto un sapore del tutto particolare in quanto Darman, ha portato la sua musica nei Club di Progetto Itaca,   Fondazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie:

Darman: "Rifugio" il vero rifugio è nella scoperta degli altri 3

concerti intimi che sfoceranno in veri e propri laboratori musicali, dove la musica sarà il veicolo mediante il quale scoprire il bello che c’è in tutti noi e attorno a noi.

“Rifugio” è il quarto album di inediti di Darman composto da 9 brani scritti e arrangiati dal cantautore calabrese (ad accezione del testo di “Come la mente sempre più assisa”, di Umberto Alcaro).

Darman sorprende ancora una volta con un disco acustico, che si discosta dalle tre precedenti produzioni alternative rock.

Con “Rifugio” siamo in una dimensione più minimale negli arrangiamenti, in cui è preservata l’idea l’anima intima dei brani, impreziosita da scelte stilistiche di finezza e dolcezza.

Darman: L'Essenza cover
Darman: L’Essenza cover

Il filo conduttore che lega trasversalmente tutti i brani dell’album è la ricerca di un percorso di interiorità che possa condurre agli altri, al mondo.

Il vero “Rifugio” è inteso come un senso di apertura e non di chiusura. Nella copertina, infatti, trova spazio un “ossimoro visivo”, è come se il titolo fosse apparentemente contrapposto alla figura iconica del guscio d’uovo aperto.

Darman ha portato la sua musica nei Club di Progetto Itaca
Darman ha portato la sua musica nei Club di Progetto Itaca

Infatti, molto spesso, il rifugio è interpretato come un luogo nel quale chiudersi ed estraniarsi da ciò che ci circonda; nel significato di Darman, invece, il concetto è stravolto: qui si è davanti a un’apertura totale verso la scoperta del mondo, della vita vissuta a 360°, della conoscenza di sé stessi e, di riflesso, degli altri.

Intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

Ravenna Jazz 2023: al via la 50 esima edizione dal 4 al 13 maggio

Ravenna Jazz 2023 - Susana Baca
Ravenna Jazz 2023 – Susana Baca

Un traguardo che nel panorama dei festival jazz nazionali è un record: Ravenna Jazz festeggia la sua 50a edizione convocando nell’arco di dieci giorni, dal 4 al 13 maggio, artisti capaci di rappresentare le varie traiettorie musicali esplorate dal festival nel corso dei decenni: dal blues con Irene Grandi, al jazz ‘sinfonico’ dell’Italian Jazz Orchestra con Maria Pia De Vito e Flavio Boltro, la forte progettualità di Daniele Sepe e Francesco Bearzatti, la world music di Susana Baca, gli intrecci con la club culture di Neue Grafik, l’approccio rock di Hugo Race, la fusion di Matteo Mancuso, sino al jazz puro di Alessandro Scala.

All’interno di Ravenna Jazz troverà spazio anche il gran finale dell’iniziativa didattica Pazzi di Jazz: la colossale produzione corale-orchestrale “Pazzi di Jazz” Young Project (con un vasto organico di baby musicisti in compagnia di Mauro Ottolini, Mauro Negri, Alien Dee e Tommaso Vittorini).

Per i workshop di “Mister Jazz”, che come da tradizione si integrano col programma dei concerti, saliranno in cattedra Flavio Boltro (il 7) e Maria Pia De Vito (l’11). Entrambi i seminari si terranno al Centro Mousiké e saranno aperti a tutti gli strumentisti.

Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network in collaborazione con gli Assessorati alla Cultura e alle Politiche giovanili del Comune di Ravenna, in convenzione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del Ministero della Cultura e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. Il festival vanta il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna.

Concerti principali: tutti pazzi per il jazz (e il blues)

Grandi nomi ma anche grandi numeri caratterizzano i concerti di Ravenna Jazz 2023 che si tengono al Teatro Alighieri.

Irene Grandi appartiene al pantheon dei cantautori nazionali, ma è anche un’artista che ha sempre cercato di cambiare pelle, dedicandosi a generi assai diversi. E lo dimostra ancora una volta con “Io in Blues”: un progetto live nel quale trovano posto i grandi successi del blues e del soul ma anche brani di Pino Daniele, Lucio Battisti, Mina e della stessa Irene, riarrangiati in chiave rock-blues (6 maggio).

Ravenna Jazz 2023 - Irene Grandi (Foto di Luca Brunetti)
Ravenna Jazz 2023 – Irene Grandi (Foto di Luca Brunetti)

L’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti è ormai di casa al festival ravennate, con produzioni originali dai programmi di volta in volta diversi, così come i solisti ospiti. Quelli con cui si presenta il 13 maggio sono la vocalist Maria Pia De Vito e il trombettista Flavio Boltro, che svettano sulla compagine orchestrale in un omaggio a Nina Simone, cantante e attivista americana, una delle voci che più hanno segnato il Ventesimo secolo.

Anche “Pazzi di Jazz” Young Project è una produzione originale che di anno in anno si rinnova: le composizioni di Charles Mingus sono il fulcro musicale di questa mastodontica realizzazione orchestrale e corale, con una moltitudine di giovanissimi esecutori affidati alle cure di affermati musicisti come il direttore e arrangiatore Tommaso Vittorini, il trombonista Mauro Ottolini, il sassofonista Mauro Negri e il beatboxer Alien Dee (4 maggio).

Quando il jazz fa… 50°

Ai grandi live ospitati all’Alighieri si affiancano i concerti di “Ravenna 50° Jazz Club”: una programmazione intrigante e ricercata, ricca di curiosità, capace di dare spazio a nuove proposte come di riscoprire grandi talenti internazionali poco presenti nelle programmazioni italiane. Tutto ciò nella cornice intimistica dei club e i piccoli teatri di Ravenna e circondario.

Nel cartellone di Ravenna Jazz, il Teatro Socjale di Piangipane è abitualmente la ribalta per i cantanti. Sarà così anche il 9 maggio, quando arriverà la peruviana Susana Baca, indiscussa ambasciatrice nel mondo della musica afro-peruviana.

La sua è una delle voci più carismatiche della cultura sudamericana, capace di mescolare tradizione e contemporaneità, cercando un equilibrio tra la matrice latina e il suono africano.

Ravenna Jazz 2023 Neue Grafik Ensemble (Foto di Joe Hart)
Ravenna Jazz 2023 – Neue Grafik Ensemble (Foto di Joe Hart)

Sarà invece un concerto esclusivamente strumentale quello del 12 maggio con il gruppo del sassofonista Daniele Sepe. Il suo “Sepè le Mokò” è un omaggio alle colonne sonore dei film di Totò realizzati tra il 1957 e il 1962: musiche (firmate da compositori come Piero Piccioni, Armando Trovajoli, Lelio Luttazzi, Carlo Rustichelli, Alessandro Cicognini e Piero Umiliani) la cui alta caratura jazzistica non è mai stata adeguatamente valorizzata.

Sepe rivela ancora una volta il suo carattere di musicista ‘impegnato’ eppure sempre capace di penetrare l’animo popolare.

Il palcoscenico del Cisim di Lido Adriano è per chi ha qualcosa di nuovo o alternativo da suonare. Rientrano a pieno titolo in questa categoria i protagonisti dei due concerti che si tengono in questo club.

Il cantante e chitarrista australiano Hugo Race (con un passato con Nick Cave and the Bad Seeds che non si può non citare) con i suoi Fatalists propone un rock dall’animo oscuro, elementi folk e blues psichedelizzati, scorie elettroniche depositate sulla ruvida scorza acustica degli strumenti (il 7). Con il suo ensemble, il tastierista francese Neue Grafik rimescola tra loro jazz, house e hip hop, con marcate connotazioni afro ed evidenti infiltrazioni dalla dance elettronica londinese (il 10).

Al Bronson di Madonna dell’Albero il jazz si connette alle sonorità underground e agli stilemi più innovativi. Qui l’8 maggio si esibisce il giovane chitarrista Matteo Mancuso: un talento senza preconcetti (jazz, rock, fusion, manouche), talmente impressionante per velocità e precisione esecutiva da aver calamitato l’attenzione e gli apprezzamenti di Al Di Meola, Steve Vai e altri guru della sei corde, che vedono in lui il futuro dello strumento.

Ravenna Jazz 2023 - Pazzi di Jazz 2022 (Foto di Giampaolo Solitro)
Ravenna Jazz 2023 – Pazzi di Jazz 2022 (Foto di Giampaolo Solitro)

Uno sguardo al passato per dare vita a sonorità futuristiche: è l’omaggio ai Led Zeppelin firmato dal sassofonista Francesco Bearzatti (in trio, l’11). Creatività, ingegno e amore per i decibel sono gli ingredienti essenziali con cui Bearzatti si getta nel confronto con la leggendaria band. E chi ha seguito il sassofonista sin dai suoi esordi sa quanto in là può spingersi col suo strumento, forzandone il suono sino a estrarre dall’ancia una vibrazione hendrixiana.

Ci sono poi tradizioni sulle quali è bello tornare, come la presenza al Mama’s Club (il 5) del sassofonista ravennate Alessandro Scala: un local hero capace di esprimere gli impulsi più brillanti e coinvolgenti della grande scuola sassofonistica jazz, estendendoli anche al funk, la bossa nova e il boogaloo. Per l’occasione Scala guida con un quintetto nel quale avranno spazio solistico anche il trombettista Giovanni Amato e la pianista Francesca Tandoi.

«Quest’anno Ravenna Jazz festeggia la cinquantesima edizione, oltretutto senza aver mai saltato un’annata, neanche nelle recenti e complicate stagioni di convivenza con la pandemia: un traguardo più unico che raro nel panorama dei festival jazz nazionali. L’edizione è sì celebrativa, ma pensata per guardare al futuro più che al passato, ha commentato la direttrice artistica Sandra Costantini.

Guardandoci alle spalle, Ravenna Jazz ha ospitato le più grandi star del jazz mondiale dagli anni Settanta in avanti. Il nuovo cartellone vuole però soprattutto aprire la porta all’avvenire, portando alle nostre orecchie musiche che si aprono alle innumerevoli relazioni tra il jazz storicamente inteso e gli altri linguaggi dell’attualità musicale» conclude Sandra Costantini.

Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656, e-mail: info@jazznetwork.it,
website: www.ravennajazz.itwww.crossroads-it.orgwww.erjn.itwww.jazznetwork.it

Articolo a cura di Raffaele Specchia

Il nuovo singolo di Elena & Francesco Faggi: ” “Nothin’ can blow me out” l’incoraggiamento a non mollare mai

Elena Faggi come una fiamma nella neve 1
Elena Faggi (foto da fb dell’artista)

Dal 24 febbraio 2023 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Nothin’ can blow me out”, il nuovo singolo di Elena & Francesco Faggi.

“Nothin’ can blow me out” è una canzone che parla di chi crede fermamente nei propri sogni ed è determinato nel farli diventare realtà, sapendo che passo dopo passo troverà il modo per toccare il cielo.

Niente e nessuno lo farà arrendere, perché è come “una fiamma nella neve” e niente può spegnerlo.

Elena & Francesco Faggi
Elena & Francesco Faggi

Una volta dentro la musica è impossibile non ballare e, anche grazie al suo sound orecchiabile, questa canzone è stata finalista alla selezione di Una Voce per San Marino nel 2022 per la scorsa edizione dell’Eurovision Song Contest.

Il testo è stato scritto da Francesco e Elena, mentre la musica, l’arrangiamento e la produzione sono stati curati da Francesco.

Commentano gli artisti a proposito del nuovo brano: “Nothin’ can blow me out è un brano che ha sempre avuto per noi un particolare significato, uno stimolo a non mollare mai, scritto nel 2018, sempre ad un passo dalla pubblicazione e ogni volta qualcosa cambiava i piani, tuttavia è una ‘fiamma’ che non si è mai spenta, proprio quello che vuole esprimere il brano stesso, ed ora è pronta a portare luce e calore a tutti quelli che lo vorranno.”

Elena Faggi (2002) e Francesco Faggi (1999), fratelli con la stessa passione per la musica e le arti performative; entrambi cantanti/songwriter, musicisti (pianoforte Francesco e violino Elena) e performer completi (canto/danza/recitazione).

Il loro progetto musicale e percorso artistico si muove su due binari, come artisti solisti e in duo (in una sorta di “featuring speciale”); il loro stile è Pop/RnB con contaminazioni da diversi generi musicali.

Il 2021 li ha visti sul palco del Teatro Ariston per il 71^ Festival di Sanremo, diretti dal Maestro Beppe Vessicchio, dove Elena era tra le “Nuove proposte” con “Che ne so” e Francesco (arrangiatore e producer del brano) la accompagnava al pianoforte.

Elena Faggi
Elena Faggi (Foto da fb dell’artista)

Elena è arrivata al palco dell’Ariston dopo la vittoria Area Sanremo Tim 2020 e la successiva selezione a Sanremo Giovani.

Il brano “Che ne so” è stato premiato a Casa Sanremo con il premio “Soundies Awards 2021”, come miglior videoclip del Festival di Sanremo.

A novembre 2022 Elena ha pubblicato il suo primo EP, “Prevedibile”, con testi di Elena, musica di Elena e Francesco, che ha curato anche arrangiamento e produzione.

Intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

Conto alla rovescia per il Concerto del Primo Maggio, tra nuove generazioni e super artisti 

Concerto del Primo Maggio: conto alla rovescia
Concerto del Primo Maggio: conto alla rovescia

Il primo maggio 2023, in piazza San Giovanni in Laterano si terrà il concertone organizzato da iCompany, la società di produzione di Massimo Bonelli.

Grazie all’esperienza e alla passione di Bonelli e del suo team, l’evento del primo maggio 2023 a Roma si preannuncia come uno spettacolo imperdibile.

Gli artisti che si esibiranno sul palco rappresentano l’eccellenza della musica italiana contemporanea.

La line-up include Lazza, Francesco Gabbani, Levante, Piero Pelù con Alboroise, Fulminacci, Aiello, Mr. Rain, Coma_Cose e molti altri.

Ognuno di questi artisti ha il proprio stile unico e rappresenta una parte importante del panorama musicale italiano.

Lazza, ad esempio, è un giovane rapper romano che ha raggiunto la fama grazie alla sua capacità di coniugare testi significativi e melodie coinvolgenti.

Francesco Gabbani, invece, è conosciuto in tutto il mondo per la sua musica pop positiva e solare. Levante, invece, è una cantautrice che si distingue per le sue canzoni malinconiche ma allo stesso tempo cariche di energia.

La scelta degli artisti che si esibiranno sul palco rappresenta un mix perfetto di generi e stili diversi. Piero Pelù e gli Alboroise rappresentano l’anima rock del concerto.

Piero Pelù è uno dei cantanti più amati del panorama musicale italiano, noto per la sua voce potente e graffiante, mentre Alboroise sono una delle band rock più importanti e influenti degli ultimi anni.

Fulminacci è un cantautore noto per le sue canzoni dal sapore indie, Aiello, invece, è conosciuto per la sua musica dal vivo energica e coinvolgente, così come il rapper Mr Rain.

Concerto del Primo Maggio: conto alla rovescia 1
Piero Pelù

Coma_Cose, infine, sono un duo musicale che si distingue per la loro musica sperimentale e innovativa, in grado di catturare l’attenzione del pubblico grazie alla loro energia e alla loro originalità.

Tra gli artisti che si esibiranno al concerto ci sarà anche Matteo Paolillo, noto al grande pubblico per la serie trasmessa su RaiPlay “Mare Fuori”.

Con la partecipazione di Matteo Paolillo, la line-up del concerto del primo maggio 2023 a Roma si arricchisce ancora di più, offrendo al pubblico una selezione ancora più ampia di stili e generi musicali. Sarà sicuramente uno spettacolo indimenticabile, capace di soddisfare i gusti di tutti i partecipanti.

La scelta della piazza San Giovanni in Laterano come location per questo evento rappresenta un’opportunità unica per i fan della musica italiana di assistere ad uno spettacolo di grande qualità in una delle location più belle e storiche della città di Roma.

La piazza San Giovanni in Laterano è una delle più importanti di Roma, in quanto ospita la Basilica di San Giovanni in Laterano, la chiesa madre di Roma e la più antica delle quattro basiliche papali.

Questa piazza è nota anche per ospitare grandi eventi e manifestazioni, tra cui concerti, celebrazioni religiose e politiche.

L’organizzazione dell’evento si prenderà cura di ogni dettaglio, dalla gestione del traffico e della sicurezza alla preparazione dell’area per il pubblico.

Sarà prevista un’ampia area per il pubblico, e sarà possibile accedere alla piazza tramite diversi punti di ingresso per facilitare l’accesso.

Inoltre, grazie alla diffusione televisiva dell’evento, il concerto del primo maggio 2023 raggiungerà un pubblico ancora più vasto.

La diretta televisiva permetterà a chiunque di godersi lo spettacolo da casa propria, rendendo l’evento ancora più coinvolgente e speciale.

Articolo a cura di Davide Esposito

Tommaso Paradiso annuncia le date del suo tour “TOMMY 2023”,  sarà l’occasione per ascoltare live tutti i suoi più grandi successi

Tommaso Paradiso, le date del tour "Tommy 2023"
Tommaso Paradiso (Foto di Alessandro Degli Angioli)

Cantautore e musicista romano, comincia la propria carriera musicale come vocalist dei Thegiornalisti.

Con la band ha pubblicato cinque album, tra cui “Completamente Sold Out” (2016) e “Love” (2018), entrambi certificati dischi di platino, e diversi singoli di successo.

In particolare nell’estate 2017 i Thegiornalisti hanno pubblicato “Riccione”, divenuto in meno di una settimana dal lancio tormentone estivo del 2017, tanto che il brano ha conquistato quattro dischi di platino e il premio “Rtl 102.5 Power Hits – PMI” come singolo indipendente più suonato dalle radio nell’estate 2017.

“Riccione” ha permesso al grande pubblico di conoscere la band indipendente, e a Tommaso Paradiso di affermarsi come autore.

Dal 2017 ha collaborato alla scrittura di molti singoli popolari, tra cui “L’esercito del selfie” di Takagi & Ketra, Lorenzo Fragola e Arisa, “Partiti adesso” di Giusy Ferreri, e “Una vita che ti sogno” di Gianni Morandi.

Tommaso Paradiso
Tommaso Paradiso

Nel 2019, in seguito allo scioglimento dei Thegiornalisti, Tommaso Paradiso inizia la sua carriera da solista.

Pubblica diversi singoli, tra cui spiccano “Non avere paura”, “Ricordami” e “La luna e la Gatta” con Takagi & Ketra, Jovanotti e Calcutta.

Nel marzo 2022 esce il primo album da solista di Tommaso Paradiso, “Space Cowboy”, a cui è immediatamente seguito lo Space Cowboy Tour nei teatri italiani.

L’estate 2022 l’ha invece visto protagonista del Tommy Summer Tour: 15 concerti in tutta Italia caratterizzati da una scaletta contenente le hit più popolari di sempre del repertorio di Tommaso Paradiso e dei Thegiornalisti, oltre ai brani di “Space Cowboy”.

Anche Tommy 2023 sarà un’occasione per ascoltare live i più grandi successi del cantautore.

Il tour avrà inizio a Roma giovedì 16 novembre presso il Palazzo dello Sport. Le date successive si svolgeranno nei palazzetti delle città di Napoli, Bari, Padova, Milano, Catania e Torino, dove si terrà il concerto conclusivo del tour mercoledì 6 dicembre 2023 al Pala Alpitour.

TOMMY 2023 le date
TOMMY 2023 le date

Il tour Tommy 2023 è organizzato e prodotto da Vivo Concerti: ulteriori informazioni sulle date e i relativi biglietti sono disponibili sul sito ufficiale vivoconcerti.com.

Tommaso Paradiso ha annunciato il tour su Instagram il 20 marzo, a distanza di pochi giorni dal post dedicato all’annuncio del nuovo singolo “Viaggio intorno al sole”.

Il pezzo, scritto da Tommaso Paradiso e Matteo Cantaluppi, è uscito il 24 marzo in radio e su tutte le piattaforme e farà sicuramente parte della scaletta pensata dal cantautore per Tommy 2023.

Il calendario date:

Giovedì 16 novembre 2023 – Roma @ Palazzo dello Sport

Domenica 19 novembre 2023 – Napoli @ PalaPartenope

Martedì 21 novembre 2023 – Bari @ PalaFlorio

Sabato 25 novembre 2023 – Padova @ Kioene Arena

Martedì 28 novembre 2023 – Assago (MI) @ Mediolanum Forum

Sabato 2 dicembre 2023 – Catania @ PalaCatania

Mercoledì 6 dicembre 2023 – Torino @ Pala Alpitour

Articolo a cura di Davide Esposito

La Celtic Harp Orchestra in concerto con i “Diari d’oltremare”

 

Celtic Harp Orchestra in concerto con i "Diari d'oltremare"
Celtic Harp Orchestra (Foto Federico Zucchi)

La Celtic Harp Orchestra nasce nel 2002 da un curioso e fortunato esperimento di Fabius Constable, suo fondatore e direttore.

Da allora non solo mantiene stabilmente l’organico arpistico più corposo al mondo ma intraprende una fitta attività concertistica, che evolve dalla musica tradizionale fino a proporre un repertorio originale e raffinato di composizioni che traggono dalla cultura italiana e si fondono magistralmente con tutte le culture e i generi musicali passati e moderni.

I suoi concerti dal sapore internazionale trasportano il pubblico in un vero e proprio spettacolo multisensoriale che ne amplificano l’impatto sonoro e visivo.

Insignita di prestigiosi riconoscimenti istituzionali, la Celtic Harp Orchestra è da sempre testimonial e porta bandiera della più radicata tradizione italiana per il costante impegno nell’ambito del sociale e della diffusione del patrimonio culturale italiano.

Celtic Harp Orchestra in concerto con i "Diari d'oltremare"
Celtic Harp Orchestra

Alla conduzione il M° Fabius Constable, nome d’arte che da vent’anni identifica l’italianissimo comasco Fabio Conistabile musicista polistrumentista, compositore, virtuoso dell’arpa e direttore della Celtic Harp Orchestra.

La sua sensibilità interpretativa e l’inconfondibile stile compositivo sono valsi a lui e all’ensemble di arpe più conosciuto e apprezzato del panorama internazionale centinaia di recensioni, collaborazioni illustri – Arnoldo Foà, Willi Burger, Andrea Bocelli – e diversi riconoscimenti per l’impegno e la capacità divulgativa del made-in-Italy nell’ambito musicale e della cultura italiana.

Persino i reali d’Inghilterra sono rimasti incantati dalla musica espressamente composta in occasione della nascita della principessa Charlotte, secondogenita dei Duchi di Cambridge William e Kate.

Un progetto nel progetto con la mission di rendere i loro concerti eventi eco compatibili e far riscoprire l’appartenenza dell’uomo alla Natura, promuovere l’espressione artistica in contesti naturali senza tralasciare quelli urbani e coinvolgere il pubblico in vere e proprie attività di piantumazione e rimboschimento attraverso “social calls” periodiche sotto la supervisione di ERFAS (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e all’Ambiente) e nel pieno rispetto dell’ecosistema affiancati dai musicisti stessi e da guardie ecologiche.

Celtic Harp Orchestra in concerto
Celtic Harp Orchestra in concerto

Sabato 06 maggio 2023 alle ore 21:00 presso l’Auditorium del Vittoriale degli Italiani in Gardone Riviera (BS) la formazione orchestrale di arpe più imponente e stabile conosciuta sul panorama nazionale e internazionale, la Celtic Harp Orchestra, arriva con un concerto inedito ed elettrizzante dal titolo “Diari d’oltremare” che coinciderà anche con la prima esecuzione assoluta di alcune delle musiche del nuovo CD in registrazione proprio in questi giorni.

Presenteremo uno spettacolo dal carattere fortemente evocativo e inaspettato per offrire un’esperienza artistica vivace, profonda e travolgente all’insegna del viaggio in tutte le sue declinazioni musicali.

L’ HARPBEAT Orchestra delizierà con il battito dell’arpa la splendida cornice in un’atmosfera magica per rivivere l’esperienza di pilotare lo S.V.A., appeso alla cupola dell’auditorium con il quale Gabriele D’Annunzio compì l’impresa del lancio dei volantini su Vienna, ha commentato Fabius Constable.

Articolo a cura di Raffaele Specchia 

Liberementi “Voglio cantare a Sanremo” nuovo singolo fresco, ironico e festoso dedicato a tutti i ragazzi che amano sognare in grande

Liberementi “Voglio cantare a Sanremo”
Liberementi (Foto Cesare Maria Solito)

Il 3 febbraio 2023 i Liberementi pubblicano “Voglio cantare a Sanremo”, brano che racconta, in maniera ironica, il sogno di un ragazzo di calcare il palco dell’Ariston.

Firmato da Marco Agrusta frontman della band con la produzione di Olsi Arapi è pubblicato da “Musica è”, etichetta di Mimmo Mignogna.

Siamo felici dopo un anno dall’uscita del nostro album, di pubblicare un nuovo singolo fresco, ironico e festoso che parla del desiderio di cantare a Sanremo, noi che per tre anni, nel 2018, 2019 e 2020 eravamo quasi riusciti a realizzare quel sogno – afferma Marco Agrusta – il singolo ‘Voglio cantare a Sanremo’ è una dedica scritta da me per tutti i ragazzi che amano sognare in grande, proprio come abbiamo fatto noi Liberementi qualche anno fa”.

Il video – prosegue Marco Agrusta – nasce da una mia idea e vede la regia di Gianni Giacovelli con cui abbiamo pensato di ironizzare sul mondo dei casting tanto amato dai musicisti. E così, una giovane boy band nei panni dei Liberementi si troverà ad affrontare il primo provino, sognando di calcare il tanto ambito palco dell’Ariston.

Liberementi sono una band della provincia tarantina composta da Marco Agrusta (voce), Gabriele Andrisani (chitarre), Walter Mignogna (tastiere), Michele Marzii (chitarre) e Andrea Semeraro (batteria).

Sono ragazzi spinti dall’entusiasmo di trascrivere liberi pensieri in musica e parole, affrontando temi che circondano l’attuale mondo vissuto dai giovani.

Esperienze, sonorità e contaminazioni musicali differenti danno vita quindi ad un progetto che racchiude diversi generi, mantenendo uno stampo Pop/Rock.

Nel 2018 i Liberementi avviano il lavoro di produzione del loro primo EP, e partono in tour live “Io Sono Pop”, uno spettacolo che mette insieme repertorio di successi internazionali e canzoni inedite della band.

Nel luglio 2018, grazie all’etichetta discografica “Musica È’” di Taranto, viene pubblicato “Il Guapo” scritto da Marco Agrusta, posizionandosi tra le top 100 della classifica delle etichette indipendenti.

Liberementi (Foto Cesare Maria Solito)
Liberementi (Foto Cesare Maria Solito)

Il secondo brano che esce nel Novembre 2018 è “Datemi Spazio”, selezionato da Claudio Baglioni tra i finalisti scelti per l’audizione di Sanremo Giovani 2018.

A seguire l’esperienza sanremese arriva “Sto diventando Indie”, scritto da Gabriele Andrisani, selezionato per le fasi finali di Arezzo Wave.

Nel Luglio 2019 esce “Odore d’estate”, la giusta composizione che accompagna le vacanze di ogni pugliese, introducendo un genere più elettronico al repertorio della band.

A novembre dello stesso anno Liberementi sono, per la seconda volta, finalisti a Sanremo giovani raccogliendo i consensi da parte del direttore artistico Amadeus.

Ad aprile 2020 viene rilasciato “Fuori è primavera”, brano registrato a distanza durante il periodo di quarantena e che sostiene il progetto “Non da soli” di Save the Children, per aiutare i bambini e le famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19.

Liberementi “Voglio cantare a Sanremo”
Liberementi (Foto Cesare Maria Solito)

Nello stesso periodo la band sforna il singolo “Lascia i tuoi pensieri altrove – Guida e basta” con il quale partecipa al contest “Sicurezza stradale in Musica”. Nel dicembre 2021 esce “Liberementi”, il primo album omonimo con 9 brani.

Intervista a Marco Agrusta dei Liberementi a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

Top