Se volete ascoltare della vostra vita dovete ascoltare Mai Contro Cuore
“Con le pinne, fucile ed occhiali” cantava Edoardo Vianello nel 1962 ma io nel 2021 a quelle pinne, fucile ed occhiali aggiungerei anche un bel libro, di quelli da leggere ancora sotto l’ombrellone.
E a chi posso rivolgermi per avere consigli su libri e musica se non a colui che ha portato la cultura in radio?! Sto parlando dello speaker pratese Mirko Bassi, conduttore del programma “Mai contro Cuore” su White Radio.
Mirko parto subito. Mai Contro Cuore, come mai un titolo così intimo per la tua trasmissione radio?
Perchè è una frase estratta dal mio libro preferito che è “Instant Love” di Luca Bianchini. Quindi diciamo che ho voluto omaggiare il mio libro ed il mio scrittore preferito
L’ho già spoilerato io ma te lo chiedo, di cosa si parla a Mai Contro Cuore? Si parla di libri e di citazioni tratte da libri.
Da quanti anni trasmetti Mai Contro Cuore?
La trasmissione è nata 8 anni fa sulla web radio White Radio. Sono anche la trasmissione più longeva di White
Un bel traguardo. Complimenti. Maquando è nata la passione per la Radio? Hai avuto degli speaker di riferimento che seguivi? La passione per la radio è nata per caso dopo un’ospitata, in veste di scrittore, che ho fatto a Radio Insieme. Ma ho sempre amato la radio, soprattutto Radio Subasio e la speaker Lucia Schillaci.
On Air 361: Mirko Bassi di Mai Contro Cuore
E cosa ti ha spinto a dare vita ad una trasmissione radiofonica sui libri?
Perché ho voluto portare in radio quella che è sempre stata la mia passione, ossia i libri. Parlo di libri che mi piacciono, perché ritengo che si debba parlare solo di cose belle. Prima di portare la mia passione in radio, la portavo su un blog. Poi sono passato dallo scrivere al parlare.
Allora ti propongo un gioco. 3 libri preferiti e 3 canzoni da abbinare
Difficile individuarne solo 3 ma ci provo. Il primo è “Instant Love” che abbino a Together Again di Janet Jackson, secondo tutta la saga di “Harry Potter” che abbino a Viva Forever delle Spice Girls e poi come terzo “Pollyanna” che abbino a Life Is A Flower degli Ace of Base
Tornando a Mai Contro Cuore, Mirko vogliamo dire quando va in onda e che musica trasmetti?
Ma certamente. Ogni sabato dalle 13.00 alle 14.00 su www.whiteradio.it oppure tramite la APP White Radio. Per quanto riguarda la musica invece, nella mia trasmissione si ascolta musica POP. Amo la musica popolare.
Tra una citazione e un lancio di disco, c’è spazio anche per ospiti? Si Si assolutamente. Sia telefonici che in studio. Spesso sono scrittori ma ho avuto modo anche di poter intervistare dei cantanti tra cui Laura Bono e Tony Maiello.
Visto che allora ti piace la musica popolare, ti va di stilare il tuo podio delle hits dell’estate 2021?
Sicuramente “Notti Amarcord” degli Zero Assoluto insieme a Peter White, “Ma stasera” di Marco Mengoni ed infine “Uno più uno” di Matteo Faustini.
MARKETTA. Mirko perché dovremmo scegliere di ascoltare “Mai Contro Cuore”? Perché è l’unico programma in cui si parla di cultura in maniera non noiosa e parliamo dei libri attraverso la parola e la musica. Se volete ascoltare della vostra vita dovete ascoltare Mai Contro Cuore.
Trovo il binomio musica – libri molto interessante e Mirko è riuscito a trasmettere la voglia di ascoltare la sua trasmissione, al momento chiusa per ferie ma vi invito ad ascoltare i podcast al link https://www.whiteradio.it/?view=programmi&See=13-mai-contro-cuore_-da-vicino-nessuno-e-normale-con-mirko-bassi%20!
Io mi rimetto in viaggio per nuove mete, per nuove radio e speaker da esplorare. Non mi stanco mai. Del resto come cantava Ligabue “Chi si accontenta gode, così così …”
Articolo a cura di Lorenzo Amatulli
On Air 361: Davide Mannone di Radio Globo
Radio Globo: “Solo le migliori”
“Suona il telefono, sveglia alle 3. Siri che giorno è?”. È il giorno in cui bisogna correre a Roma. Eh no, non per bere un margarita ma per una chiacchierata con lo speaker Davide Mannone, pronto a raccontarci il suo amore per la Radio ma anche la sua storia in Radio.
Davide grazie per questa chiacchierata. Onorato. Come ti sei avvicinato alla Radio? Mi sono avvicinato un po’ per caso in realtà perché frequentavo la scuola professionale di cinema e televisione a Torino e in un’estate mi hanno fatto fare uno stage in radio.
Galeotto è stato lo stage Pensa che all’inizio dovevo occuparmi solo della parte tecnica, al mixer, quel giorno invece non si presentarono i ragazzi che dovevano fare un provino e quindi il responsabile fece fare a me il provino che andò bene.
Insomma come quando si accompagna l’amica al provino ma scelgono te. E cosa è successo dopo?
Da lì nacque, per caso, insieme alla mia compagna di classe un programma radio. Era una radio locale molto conosciuta e seguita. È stato il caso a portami in radio, anche perché, sognavo altro
Quale era il sogno di Davide Mannone? Volevo lavorare in tv. Il mio obiettivo era MTV, TRL, quindi, in realtà passavo un sacco di giorni in studio a Milano, cercavo di conoscere un po’ tutti. Volevo entrare in quella scatola magica anche se poi sappiamo com’è andata.
Però fare radio è come presentare Infatti ho portato avanti questa sorpresa perché la radio era molto vicina al mondo che a me piaceva. Sono passato a collaborare con altre emittenti e nel frattempo in queste radio locali ho avuto modo di sperimentare, sbagliare, conoscere. È stata veramente una bella gavetta.
Che bella l’emozione che si percepisce nella tua voce Davide. Ma nel tuo curriculum c’è anche un concorso o sbaglio? Non sbagli. Nel 2016 ho vinto Speaker Factory, il concorso di Dimensione Radio Roma e sono diventato per un anno speaker ufficiale di questa radio che è una costola locale di RDS
E dopo Dimensione Radio Roma arriva Radio Globo
Si nell’estate del 2017 sono arrivato nella radio più ascoltata di Roma. Sono entrato in un bel periodo perché essendo estate noi come radio andavamo sempre ad Ibiza ed io in quell’anno mi sono occupato della regia da Roma e del flusso musicale in diretta.
Ah però! Ma conduci un programma su Radio Globo?
In realtà io un vero e proprio programma a Radio Globo non lo faccio. Io sono uno speaker di una radio di flusso. Però una volta ho fatto una sostituzione al Morning Show come conduttore, ricordo che era l’anno di una forte nevicata a Roma.
Che fa uno speaker di una Radio di flusso Davide? Parliamo, facciamo interventi brevi tra un disco e l’altro con attualità, brevi flash e racconti inerenti al brano che si sta mandando in onda. Un po’ stile radio americana. La tua voce però, non so perché, mi richiama Ibiza. Come un canto delle Sirene. Non hai idea dell’esperienza ad Ibiza. La più bella, la più assurda. Abbiamo avuto fino al 2019, a Playa d’en Bossa, uno studio vetrato che dava sulla strada. Abbiamo avuto un sacco di ospiti tra cui Bob Sinclar, Gianluca Vacchi, Valeria Marini, personaggi de L’isola dei famosi. Ma vuoi farmi venire gli occhi a cuore? Torniamo a te. Quando possiamo ascoltare il tuo flusso su Radio Globo? Dal lunedì al venerdì su Radio Globo dalle 20.00 alle 24.00
Davide se tra un lancio di un disco e l’altro avessi la possibilità di un’intervista, chi ti piacerebbe intervistare? Ma sai, in quest’anno di trionfo del tricolore mi piacerebbe fare quattro chiacchiere con i Maneskin ma chiacchierata da amici. MARKETTA Time. Perché ascoltare il super Davide Mannone in Radio e su Radio Globo? Vorrei dedicare la Marketta a Radio Globo. Perché ascoltarci? Come dice il nostro claim “solo le migliori”.
Grazie infinite a Davide Mannone per questa chiacchierata amichevole. Solo numeri uno nella nostra rubrica On Air 361.
Vi ricordo che per tutte le informazioni su Radio Globo potete collegarvi al sito https://radioglobo.it/ .
Io intanto vi do appuntamento, con una nuova lettura, a martedì prossimo. Stesso posto, Stessa ora, Stesso Sito.
Articolo a cura di Lorenzo Amatulli
On Air 361: Radio Sieve, buon compleanno!
Il nostro claim è: Radio Sieve, SOLO NUMERI UNO
Agosto, mese di spiagge affollate, code in autostrada. Io decido di virare per una meta più tranquilla alla ricerca di una Radio che festeggia i suoi primi 6 anni.
Il suo slogan è SOLO NUMERI UNO ed io sono troppo curioso di conoscere questi numeri uno, di respirare la loro passione, la loro originalità, il loro amore per la Radio.
Vi do un indizio e vi dico: Tortello di Patate. Ancora non avete capito? Vi porto nel Mugello a conoscere Radio Sieve grazie ad una chiacchierata con Tommaso Venturini.
Tommaso grazie per aver accettato l’intervista e Buon 6 anni di Radio Sieve
Ringrazio io te Lorenzo e grazie per questi auguri che condividerò con tutta la famiglia di Radio Sieve.
Partiamo proprio da questo traguardo Tommy, mi permetti di chiamarti così? Certo. Ebbene, Radio Sieve compie 6 anni perché è nata il 3 Agosto 2015 anche se nel caso della nostra radio si parla di rinascita
In che senso?
Sai Radio Sieve aveva già trasmesso tra il 1990 ed il 2008, anno in cui ha chiuso i battenti ma poi è stato naturale ritrovarsi con l’editore per cercare di rimettere in piedi un progetto locale.
Beh questo sicuramente perché Radio Sieve era già entrata nel cuore di molti ascoltatori Si e devi sapere che in quegli anni sono usciti fuori da Radio Sieve tantissimi personaggi come Federico Russo, Betty Senatore e Alessandro Masti.
Insomma, possiamo allora definire questa rinascita una rinascita di successo Devo dire Lorenzo che in poco tempo, in soli 6 anni abbiamo raggiunto un successo probabilmente difficile da riscontrare a livello di piccole radio in Italia.
Noi adesso non siamo solo in FM ma anche nella nuova tecnologia DAB+ con cui copriamo gran parte della Toscana.
Permettimi di dire che sicuramente anche la squadra di Radio Sieve ha funzionato Mi hai anticipato. Devo dire che la nostra è una famiglia, siamo un grande gruppo e voglio ringraziare in primis tutti i collaboratori tra i quali Lupin, il Giamba, Alessio Forti, la Margot, tutta la nostra redazione capitanata dal nostro Federico Sartoni. Poi Lapo Pretelli che è il nostro direttore artistico, la parte tecnica insieme a Bruno Pezzano, tutti i nostri DJ, tutti, tutti.
Tutta la famiglia insomma. Abbiamo menzionato tutti ma vogliamo anche sapere il ruolo di Tommaso Venturini a Radio Sieve Io sono il responsabile della programmazione musicale e sono uno speaker.
A proposito di musica, che musica ascoltiamo su Radio Sieve?
Il nostro claim è Radio Sieve SOLO NUMERI UNO e naturalmente questo si riflette nella musica che trasmettiamo, quindi solo grandi successi conosciuti. Non c’è limite alla musica si parte dagli anni 70 e si arriva ai giorni nostri.
E in quante trasmissioni possiamo ascoltare questi grandi successi?
In molte Lorenzo. I nostri programmi iniziano la mattina e proseguono fino al tardo pomeriggio.
Ti preciso, inoltre, che noi siamo principalmente una radio locale che si sta espandendo ma principalmente ci occupiamo del nostro territorio (Mugello, Valdisieve e Valdarno), quindi nelle nostre trasmissioni diamo voce al nostro territorio anche con l’informazione e con il notiziario.
Direi che Radio Sieve è un bel pilastro del Mugello. Partecipate anche ad eventi dal vivo? Si, anzi per noi gli eventi sono molto importanti e per questo facciamo il possibile per essere sempre presenti come voce delle attività e delle associazioni che sono all’interno del Mugello, Valdisieve, Valdarno.
Tommy con te dovrei scrivere un libro, perché un’intervista non basta. Vogliamo dare un consiglio, vista la tua esperienza, a chi volesse iniziare a fare Radio? Innanzitutto dimenticatevi per un attimo i social, perché il social è un’altra cosa, sicuramente utile per sponsorizzare il programma o la radio, ma non si può applicare quello che si vede in un social in un programma radiofonico.
Ci vuole una buona dizione e tanta voglia di imparare e di non sentirsi subito arrivati. Bisogna mettersi in gioco ed essere sè stessi senza scimmiottare i network. La radio è un impegno e non un gioco.
Immancabile, Tommy: MOMENTO MARKETTA. Perché ascoltare Radio Sieve? Per vivere il nostro territorio tramite una Radio e poi perché passiamo musica meravigliosa che sicuramente avrete voglia di cantare. E poi perché è una Radio fatta da ragazzi e ragazze che hanno una grande volontà e ci mettono grande impegno ed i risultati si vedono.
Radio Sieve, un gioiello nel Mugello, Valdisieve, Valdarno. Tommy ha trasmesso il suo amore per questa Radio e per tutta la famiglia che ne fa parte.
A voi ricordo che Radio Sieve può essere ascoltata in tutti i laghi, in tutti i luoghi ed in tutto l’universo, basterà collegarsi al sito http://www.radiosieve.it/ o in FM se siete in zona Mugello, Valdisieve, Valdarno o in DAB+ in quasi tutta la Toscana.
Scappo verso nuove Radio, perché lo sapete: E POI ME NE RESTANO MILLE!
Articolo a cura di Lorenzo Amatulli
Etichette discografiche indipendenti: EnZone Records
Amo definirla come una mini-major perché non mi pongo limiti rispetto al genere musicale
A Fiumedinisi, in provincia di Messina, c’è “EnZone Records”, un’etichetta non vuole restare confinata nel mondo dell’indie ed intende proporsi sul mercato come una mini-major, cioè produrre tutta la buona musica, senza caratteristiche specifiche di genere. Ne abbiamo parlato con Peppe Barbera, founder della label.
Quando nasce “EnZone Records”?
La label nasce nel 2009. Quell’anno incontrai un gruppo di Giardini Naxos, in provincia di Messina. Si trattava di un gruppo di ragazzi, molto giovani ma molto preparati dal punto di vista musicale, che suonavano una sorta di ska contaminato. In quel periodo avevo già uno studio di registrazione e li chiamai per realizzare un loro disco per il puro piacere di registrare la loro musica. Loro accettarono e, una volta che il disco fu pronto, sorse il problema di avere un’etichetta per poterlo distribuire e il cantante del gruppo mi lanciò la proposta di aprire un’etichetta. Poteva sembrare una battuta ma accettai la sfida e nacque così “EnZone”. La presentazione del disco fu fatta a Giardini Naxos e chiamai, come guest, Massimo Varini che si esibì in acustico. Da lì inizio la storia della label.
A proposito, da dove viene il nome della label?
Nacque dalla discussione di quei giorni. Vennero fatte diverse proposte e tra queste spuntò “Enzo Records”, che però sembrava più un nome di persona. Diventò “EnZone” perché Fiumedinisi, la località in cui avevo allora lo studio e oggi oltre allo studio anche la label, ha una particolarità: è al termine di una vallata e c’è un’unica strada di accesso che percorri sia per arrivarci sia per andartene. Insomma, una sorta di “end zone” che quindi diventò “EnZone”.
Quali sono i servizi che offri ai tuoi artisti?
Come label ci occupiamo della registrazione del disco, della fase di arrangiamento, se necessario, e do la possibilità al gruppo, o all’artista, di vivere l’esperienza in maniera residenziale, avendo a disposizione, sopra la studio, di una struttura in grado di ospitarli durante la lavorazione, creando quindi anche un’esperienza di tipo umano e, soprattutto, totalizzante rispetto al lavoro che si sta facendo anche perché in quello spazio si continua a parlare e a pensare al disco che si sta registrando, secondo il vecchio e romantico concetto di factory che è andato molto di modo diversi anni fa. Ci occupiamo poi della fase di distribuzione e affidiamo all’esterno la gestione dell’ufficio stampa.
Qual è lo stile dei “EnZone”?
Amo definirla come una mini-major perché non mi pongo limiti rispetto al genere musicale. Pop, ska, rock, country italiano, musica in siciliano e anche jazz sono i benvenuti. L’importante è la qualità, non il genere musicale.
Punte di diamante del tuo roster?
Citerei Triksa, un ragazzo che fa reggae in siciliano. Il suo album è stato prodotto cinque anni fa ma è un album ancora molto ascoltato e che mi ha dato molte soddisfazioni, sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista tecnico. I testi, in siciliano, sono pura poesia. Poi ci sono Elise, Madelbo e Nose.
In questo momento stiamo lavorando a tre nuovi progetti, di cui ovviamente non posso ancora parlare, e tra questi ce n’è uno che sarà una grande sorpresa. Nel mese di agosto produrremo i suoi primi tre singoli. Si tratta di un genere che assomiglia a quello di The Weeknd quindi molto contemporaneo. L’artista mi mandò un demo voce e pianoforte e da lì iniziò questo rapporto che, come ti dicevo, sarà una piacevole sorpresa per molti.
Veniamo ora alle note dolenti. Come è andata in questo lungo periodo di pandemia?
Molto male, ovviamente. Il nostro è un lavoro che ha bisogno di “contatto” con gli artisti e questo mi ha costretto ad un vero e proprio fermo di un anno e mezzo. Ho approfittato per ristimare lo studio, per continuare a progettare il futuro della label. Dal punto di vista umano, invece, il vivere in un paese quasi completamente isolato dal resto della provincia, mi ha permesso di vivere e respirare contrariamente a molti amici che vivono a Roma o a Milano che si sono trovati chiusi nel loro appartamento e hanno dovuto fare lunghe file al supermercato per poi doversi rintanare in caso, soprattutto nei primi tre mesi di lockdown dello scorso anno. Fiumedinisi è immerso nella natura, è una piccola comunità che, in quel periodo, è diventata una grande famiglia.
Come deve fare un artista per proporti la sua musica?
Sul nostro sito che ha pagina dedicata alla ricezione dei demo via mail. C’è anche il mio numero di telefono e mi possono contattare direttamente per poi mandarmi il demo anche via Wetransfer. Ascolto tutto quello che mi arriva e se trovo qualcosa che mi piace contatto l’artista e comunque rispondo a tutti. Assisto, però, al fenomeno contrario, ossia che spesso rispondo ad artisti dando la mia disponibilità e non ottengo risposta, forse perché hanno trovato un’altra label con cui produrre.
Quale artista del panorama italiano ti piacerebbe produrre?
In questo momento mi pacerebbe lavorare con Caparezza. È un artista che stimo moltissimo e che sa quello che vuole. Scrive con il cuore, non è legato alle logiche di mercato. Ma non è l’unico, perché l’altro con cui mi piacerebbe lavorare sarebbe Raiz, un artista incredibile.
Articolo a cura di Roberto Greco
On Air 361: 30 anni di carriera di Gianluigi Pace
Gianluigi Pace a Radio Potenza Centrale conduce “Juke Box con Gianluigi”
“E ora vieni con me, verso un mondo d’incanto”. Continuate a seguirmi nel mondo incantato delle Radio. Questa settimana con in spalla il mio zaino vi porto in una Regione magnifica. Vi dico solo che farò una super mangiata di insalata di lampascioni insieme al mio Ospite. Ancora non avete capito? Vi porto in Basilicata, in quel di Potenza a conoscere lo Speaker Gianluigi Pace che festeggia i suoi 30 anni di carriera.
Gianluigi che onore. Piacere. Parto subito diretto: Tu e la Radio, il vostro rapporto.
Piacere mio Lorenzo. È una domandona. Io faccio radio da 30 anni e si può dire che ho fatto di tutto in Radio avendo maturato una grande esperienza.
Mi inchino di fronte ai tuoi 30 anni di carriera! Ma come ti sei avvicinato alla Radio e alla Musica? Allora dobbiamo tornare indietro agli anni ’80, anni in cui non c’era cellullare, non c’era internet, per cui non c’erano molti svaghi e quindi mi sono appassionato alla Radio e per gioco iniziai a seguire uno speaker radiofonico.
Ma senti. E questo gioco come si è concluso?
Con lui poi sono entrato in ottimi rapporti tanto da andarlo a trovare e capire il mondo radiofonico e poi iniziare a fare Radio. Che ricordi, era tutto analogico Lorenzo. L’ambiente Radio di quel periodo era molto più complicato.
Che bello. Questa è la storia della Radio. Questa storia vissuta mi ha fatto innamorare della Radio. La Radio è diventata il mio mondo. La Radio è il mio hobby. Il più bello dei miei hobby e lo sarà sempre. La musica è la mia vera compagna di vita.
Arrivando ad oggi, tu sei uno speaker di Radio Potenza Centrale Si. Sono arrivato a Radio Potenza Centralenel 2001 e garantisco che è davvero una potenza di Radio ed è storicamente la Radio della Basilicata più ascoltata del meridione.
E a Radio Potenza Centrale conduci il programma Juke Box con Gianluigi Esatto. Conduco Juke Box con Gianluigi dal 2009 ed è il mio punto di forza. Va in onda il sabato pomeriggio dalle 18.00 alle 20.00
Di cosa tratta la tua trasmissione?
È un programma incentrato quasi esclusivamente sulle novità discografiche. Il sabato presentiamo i brani e spesso gli stessi Big della musica intervengono telefonicamente per parlare del loro singolo.
Beh! Voglio i nomi Prima dei nomi ti dico che per 5 anni Juke Box ha seguito il Festival di Sanremo e quindi c’è stata una sinergia importante che ha permesso a questo programma di mandare in onda interviste con vari nomi.
Gianluigi diventa il mio pigmalione per favore. Insegnami la Radio ma prima fammi sognare con i nomi degli intervistati
<sorride> Te ne cito qualcuno a memoria ma sarebbero tanti: Alessandra Amoroso, Eugenio Finardi, Emma, Gianluca Grignani,JAx, Luca Carboni, il grande Lucio Dalla, i Modà e tanti tanti altri.
Ti farei vedere i miei occhi a cuore in questo momento. Gianluigi, qualche intervista che ti è rimasta nel cuore? Eh beh, ce ne sarebbero tante. Le interviste fatte de visu a Sanremo resteranno sempre nella mia memoria. È stata un’emozione importante. Mentre di quelle telefoniche, resteranno nel mio cuore quelle dei Pooh. Ma tutte le interviste mi rimangono nel cuore.
Mi stai facendo sognare. Gianluigi come possiamo ascoltare te e quindi Radio Potenza Centrale? Si ascolta in FM. È un ascolto interregionale perché si ascolta in Basilicata ma anche in Campania, Calabria e Puglia. Si può ascoltare anche con APP tramite la nostra applicazione e anche in streaming https://www.radiopotenzacentrale.info/ Ultima domanda! MARKETTA. Perché ascoltare Juke Box con Gianluigi? Perché è un punto di riferimento della settimana musicale appena trascorsa. Puoi ascoltare anche canzoni per la prima volta e poi c’è la grande chicca che i Big ogni tanto passano a trovarci telefonicamente. Lorenzo posso aggiungere un’ultima cosa?
Ma certo Il Juke Box essendo un programma incentrato sulle novità discografiche, arriva a un momento in cui novità discografiche non ce ne sono più, per cui il Juke Box dalla fine di luglio fino a tutto il mese di Agosto va in ferie.
E allora io ti aspetto a settembre, Gianluigi. E, come tutti coloro che ci stanno leggendo, visiterò il sito di Radio Potenza Centrale per non perdermi le novità della nuova stagione di Juke Boxcon Gianluigi.
Ricco di storia e Sognando una carriera come quella di Gianluigi, mi dirigo verso nuove realtà radiofoniche. Davvero onorato di questa intervista.
Articolo a cura di Lorenzo Amatulli
Non solo talent: Premio Angelo Mariani
Premio Angelo Mariani nel bicentenario della nascita
Angelo Maurizio Gaspare Mariani, direttore d’orchestra, nacque a Ravenna l’11 ottobre 1821 e morì a Genova il 13 giugno 1873.
Le sue opere, ma soprattutto le sue direzioni d’orchestra, gli fruttarono il plauso di compositori di fama internazionale come Giuseppe Verdi, Giacomo Meyerbeer, Gioachino Rossini e Richard Wagner, e fu nello specifico un amico di lunga data di Verdi, anche se poi la loro amicizia si interruppe drammaticamente.
Nella sua carriera condusse l’anteprima mondiale dell’Aroldo di Verdi e dell’Amleto di Franco Faccio oltre a 4 première italiane, quella de “L’Africana” di Meyerbeer, il “Don Carlos” di Verdi oltre al “Lohengrin” ed al “Tannhäuser” di Wagner).
Ed è proprio a Mariani che è dedicato il concorso di direzione d’orchestra che l’Istituto di Studi Superiori Musicali “Giuseppe Verdi” di Ravenna bandisce come omaggio all’illustre allievo dell’allora “Accademia Filarmonica” di Ravenna per celebrare il bicentenario della sua nascita.
Si tratta di un concorso aperto a tutti i giovani direttrici e direttori d’orchestra con limite d’età non superiore ai 30 anni alla data della scadenza delle iscrizioni.
La domanda di partecipazione e i documenti allegati dovranno essere inviati entro il giorno mercoledì 1 Settembre 2021.
Sulla base di una documentazione video comprendente integrali o parziali di prove di concertazione o direzione di prove o concerti che dovrà essere inviata al momento della domanda di ammissione, prenderà il via la selezione iniziale per l’individuazione dei tre finalisti.
I risultati della prima selezione, per l’individuazione dei candidati finalisti in massimo di tre, saranno comunicati entro il venerdì 15 ottobre 2021.
Le prove finali del concorso si terranno nei giorni 8 e 9 novembre 2021 e consisteranno nella concertazione e direzione di due tempi delle sinfonie “n.1 Re maggiore D 82” di Franz Schubert e “n. 1 in Do minore op.11” di Felix Mendelssohn-Bartholdy.
La prova di concertazione e direzione di ciascuno dei finalisti, avverrà in presenza e potrà essere aperta al pubblico nelle modalità individuate dall’ISSM.
I vincitori, indicati nella serata del 9 novembre avranno l’onore di dirigere il concerto finale previsto per la sera del 10 novembre 2021 al teatro Dante Alighieri di Ravenna.
Il bando integrale del concorso è scaricabile a questo link mentre a questo link è possibile scaricare la modulistica relativa alla domanda di ammissione.
Articolo a cura di Roberto Greco
Etichette discografiche indipendenti: Mir
MIR, More than Indie Records: “Abbiamo la volontà di ascoltare tutti quelli che si vengono a proporre”
MIR: More than Indie Records realizza progetti musicali di ogni genere, senza barriere né limiti. La musica parla un linguaggio universale e MIR riunisce e mette in contatto artisti e professionisti a livello internazionale, creando fra loro sinergie e fornendo nuove possibilità e strumenti di collaborazione. Ne abbiamo parlato con Marco Brovelli, founder della label.
Quando nasce l’idea di aprire MIR?
Di base l’idea nasce dal fatto che lavoro nel campo musicale da decenni. Dopo diversi anni nei quali mi sono occupato di produzioni musicali per conto terzi, avendo uno studio di registrazione, che oggi vanta un fonico residente con il quale abbiamo deciso di rinnovare la struttura, soprattutto dal punto di vista tecnologico, circa tre anni fa ho deciso di cominciare direttamente a realizzare qualche produzione.
MIR nasce dall’interesse del nuovo modo in cui è possibile oggi avvicinarsi al mondo della produzione musicale, della promozione e delle nuove tecnologie che permettono di ottenere ottimi risultati. Potrei dire che la curiosità è stato uno dei cardini di questa scelta che si è concretizzata nel 2019, nello specifico ottobre 2019. Attorno a questa idea è nato un progetto parallelo che si chiama “Save the music”.
Di che cosa si tratta?
Ho pensato a tutte quelle produzioni dimenticate negli scaffali o stampate ma oramai fuori catalogo di musica indipendente. Ho capito che una grande ricchezza, che rappresenta sia la storia sia l’evoluzione della musica italiana, era destinata a finire nel dimenticatoio. Il progetto è rivolto a tutti gli artisti che hanno realizzato produzioni indipendenti ma che, anche per il periodo in cui sono state realizzate, non hanno mai potuto essere distribuite online.
Da dove deriva il nome della tua label?
Fondamentalmente nasce dal voler ribadire la nostra indipendenza, di non essere mai stati nel giro delle grandi label, le major. Ritengo che oggi non sia sufficiente realizzare una bella produzione ma c’è tutto un mondo attorno che è competenza, capacità e voglia di imparare. Inoltre non siamo legati ad un solo genere ma affrontiamo la musica nel suo insieme, senza schemi precostituiti.
A questo proposito, qual è lo stile della MIR?
Aperto ed eclettico. Queste sono le parole più adatte a definirci. Abbiamo la volontà di ascoltare tutti quelli che si vengono a proporre. Da noi sono passati ragazzi che fanno la trap ma anche cinquantenni che hanno appena iniziato a suonare e suonano folk-rock oppure rock anche più duro e l’obiettivo, che è quello di produrre al meglio il contenuto musicale. L’altro aspetto importante, che è diventato il nostro taglio stilistico, è la collaborazione stretta tra chi vuole spingere un prodotto e chi lo ha realizzato, elemento fondamentale per dare corpo reale alla musica ed evitare che rimanga chiuso tutto in uno sterile CD infilato in uno scaffale.
Quali sono i servizi che offrite ai vostri artisti?
Fondamentalmente ci occupiamo di due filoni ben distinti. Da un lato, con il progetto “Save the music” proponiamo un servizio a basso costo, spesso gratuito, per poter rimettere in campo e pubblicare vecchie produzioni cui offriamo servizi di distribuzione e masterizzazione secondo gli standard attuali e di visibilità al fine di poter rimettersi in gioco. Dall’altro lato, invece, per gli artisti “in erba” possiamo dare un servizio più completo ossia fonici, musicisti, arrangiatori al fine di ottenere un prodotto con standard qualitativi alti.
Quali sono le punte di diamante del vostro roster?
Parlerei, più che di roster, dei lavori più significativi dei due filoni di cui ci occupiamo. Per quanto riguarda i giovani cito Zoltan, un ragazzo che oggi vive a Londra molto bravo. Si occupa di tutto, dalla registrazione, all’arrangiamento e alla finalizzazione essendo sia un autore sia un compositore. Poi c’è V Pascal, un artista del mondo EDM che oggi ha anche un contratto con una sub-label internazionale. Nel filone, invece, degli artisti più maturi, vorrei citare Nicola Buzzetti. È partito una decina di anni fa suonando la chitarra in spiaggia e oggi si ritrova a produrre il suo secondo disco in due anni. Possiede una straordinaria apertura mentale e una grande musicalità. Il suo mondo musicale è simile a quello di Springsteen e di Dylan ma con una bella dose di freschezza.
Note dolenti, com’è andata durante la pandemia?
Alla fine, se escludiamo i primi mesi di lockdown nei quali abbiamo realizzato pochissime produzioni, con l’arrivo di Pasquale Vitali, il nostro fonico residente abbiamo iniziato a finalizzare molta musica e a mettere in cantiere molte produzioni. Da marzo 2021 a oggi abbiamo pubblicato 170 brani e 22 produzioni di diverso genere, tra singoli, EP e LP. Riteniamo che sia un buon risultato perché questo ci permette di dire a voce alta.: “Esistiamo”. Sicuramente è stato più difficile dal punto di vista economico ma la nostra curva di crescita sta puntando verso l’alto e questo è sicuramente importante. Abbiamo, come ti ho detto prima, fatto nuove scelte per lo studio e oggi siamo in grado di realizzare nuove produzioni con 48 tracce in entrata, numero di tracce che ci permette di aprirci ai gruppi e, soprattutto, alla musica suonata.
C’è un artista con cui piacerebbe collaborare?
Dopo la tua telefonata di qualche giorno fa, mi sono tornati in mente gli anni ’90. Ricordo che il quel periodo, nella zona di Catania, c’era un grande fermento musicale e c’erano artisti interessantissimi. Tra questi gli Uzeda rappresentano una delle band che mi piacerebbe inserire nel progetto “Save the music”. È chiaro che ci sono artisti più giovani e sicuramente molto interessanti ma, in fin dei conti, siamo dei romantici e continuiamo ad apprezzare la musica suonata, anche se mi rendo conto che quella era un’altra stagione. Certo che se si proponesse Ed Sheran non direi di no (ride, ndr) e nemmeno se mi chiamassero i Maneskin, musica suonata bene con parti musicali ben incastrate. Sono giovani ma ritengo che abbino un potenziale notevole.
Cosa deve fare un artista per sottoporvi la sua musica?
Siamo presenti nei principali social e su Instagram abbiamo un profilo “Studio”. Abbiamo inoltre, nel nostro sito, una mail dedicata che è press@morethanindierecords.it affidata a Marco Tresca, prezioso collaboratore della label e a Pasquale Vitali che risponde alla mail AStudio.angera@hotmail.com
Articolo a cura di Roberto Greco
On Air 361: Luca Bambi Speaker Toscano
“Lei Boh, Lui Mah”, su White Radio, un programma che conduco insieme a Marianna Simeoli e in cui discutiamo delle divergenze fra uomo e donna condendole di ironia e consigli
Mi arriva un messaggio whatsapp “Bisogna intervistare Luca Bambi”. Il mio cuore inizia a battere forte. Corro per poter incontrare Bambi, arrivo in quel di Prato e mi trovo di fronte un ricciolino in tenuta bike.
Luca ciao. Quando è nata la tua passione per la Radio? Ciao Lorenzo. È nata un po’ per caso nel 2007 quando due miei amici hanno iniziato la trasmissione radio “La Banda On Air” su Radio Antenna Toscana a Prato.
Ti sei aggregato a loro? Si. Sono subentrato dopo qualche puntata ma ci sono rimasto fino al 2014, anno in cui è stata chiusa la radio. Per me, Davide Pallacci e Riccardo Niccolai è stata una bellissima esperienza.
E dal 2014 cosa è successo alla tua passione per la Radio?
Ho cercato in tutti i modi di riprendere a fare radio sempre con Davide e Riccardo ma avendo preso ognuno percorsi diversi non c’è stata possibilità. Però nel 2018 qualcosa si è sbloccato.
Cioè? Nel 2018 sono arrivato alla web radio White Radio insieme a Simone Tosti e alla conduttrice Giulia Ghizzani con il programma Tridimensionale.
Chi la dura la vince. Si dice così, credo. Eh sì. È stato un bel programma, si leggevano e si commentavano in maniera bonaria tutte le notizie locali e no. Peccato che dopo una stagione abbiamo deciso di chiudere la trasmissione ma io ho tenuto ancora botta e sono rimasto a White Radio.
Sei rimasto a White Radio con quale programma?
“Lei Boh, Lui Mah”, un programma che conduco insieme a Marianna Simeoli e in cui discutiamo delle divergenze fra uomo e donna condendole di ironia e consigli, come grandissimi esperti quali siamo <sorride>
Interessante. Raccontami di qualche confronto uomo/donna che avete trattato
I confronti che trattiamo vanno dal più semplice, tipo perché l’uomo è più veloce della donna a fare la spesa, fino a qualcuno più piccante come ad esempio com’è l’uomo a letto e com’è la donna a letto.
Ah beh. C’è da molto da imparare allora
Devi sapere Lorenzo che ne nasce proprio un dibattito ed io essendo anche alla regia, a volte per divertimento, abbasso il microfono a Marianna per scatenare ancora di più tutto il suo animo femminista.
E la musica invece? Siamo per la parità. 3 canzoni straniere vengono scelte da me e 3 canzoni italiane vengono scelte da Marianna
Ammetti che poi scarichi nella tua playlist le canzoni scelte da Marianna Diciamo che non le inserisco nella mia playlist ma se le ascolto in radio penso subito “ecco la canzone di Marianna”. Lei è una patita di talent quindi Irama, Emma, Annalisa, Marco Mengoni. Io però non seguo i talent. Luca, quale coppia inviteresti in trasmissione per metterla a confronto? Se parliamo in termini di ambizione ti dico Maurizio Costano e Maria De Filippi. Se dovessi pensare in grande grande grande allora ti direi Michelle e Barack Obama.
Abbiamo sognato davvero in grande. Bravo. Luca siete ancora in onda? No, chiuso per ferie. Riprendiamo a settembre inoltrato sempre il Giovedì dalle 19.00 alle 20.00 su www.whiteradio.it
MARKETTA Time. Perché il Giovedì alle 19.00 io devo proprio ascoltare “Lei Boh, Lui Mah”? Perché niente è più difficile che relazionarci con le altre persone e noi con i nostri confronti diamo degli spunti di riflessione. Poi alle 19.00 si esce da lavoro, la gente ha la testa fusa e vuole ridere e quindi ci siamo noi.
Grazie Luca, è stato un piacere chiacchierare con te.
A voi do appuntamento a martedì.
Articolo a cura di Lorenzo Amatulli
Non solo talent: Concorso Internazionale Pianistico
Concorso Internazionale Pianistico Città di Acquaviva delle Fonti giunto alla sua quinta edizione
Torna, dopo lo stop imposto dalla pandemia lo scorso anno, il “Concorso Internazionale Pianistico Città di Acquaviva delle Fonti”, giunto oramai alla sua quinta edizione. L’appuntamento, biennale, nasce nel 2012 quando fu istituito il “premio Giovanni Colafemmina”.
Voluto dall’associazione culturale che porta il suo nome, associazione che ha lo scopo di promuovere, sviluppare e potenziare attività di carattere culturale al fine di sollecitare e diffondere la cultura musicale a tutti i livelli.
Il premio ha come obiettivo principale quello di creare una maggiore diffusione della cultura musicale nelle scuole anche grazie alla collaborazione con l’opera educatrice di diversi organi scolastici.
Studio, ricerca, dibattiti, iniziative, formazione e aggiornamento culturale nei diversi settori della musica, del teatro, delle arti visive, della pittura e delle arti in genere sono al centro dell’attività dell’associazione di cui il concorso pianistico è la vera e propria punta di diamante.
La direzione artistica dell’associazione è affidata a Maurizio Matarrese, diplomato con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Musica “Niccolò Piccini” di Bari sotto la guida di Marisa Somma che ha proseguito lo studio del pianoforte con Novin Afrouz, Paul Badura Skoda, Aldo Ciccolini e François-Joël Thiollier.
Il Concorso è rivolto ai pianisti di ogni nazionalità nati dopo il 1986. Il concorso si svolgerà dall’8 al 12 settembre 2021 presso la Sala C. Colafemmina – Palazzo De Mari ed il Liceo Musicale “Don Lorenzo Milani” siti in Acquaviva delle Fonti (Bari) ed è diviso in due categorie:
il “Premio Giovanni Colafemmina”, rivolto ad artisti fino ai 35 anni
il Premio Giovani Pianisti rivolto, invece ad artisti fino a 21 anni.
Per entrambe le categorie la deadline per le iscrizioni è il prossimo 20 agosto.
Le iscrizioni sono possibili sul sito del concorso.
Il concorso prevede sia premi attraverso borse di studio sia la possibilità di esibizione dai parte dei vincitori di entrambe le categorie, come indicato sul sito.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare direttamente l’organizzazione del concorso inviando una mail.
Nei giorni precedenti il concorso, il 4, 5 e 8 settembre, sono previsti concerti dei pianisti Madoka Fukami, Igor Andrev e Serena Valluzzi.
Nella serata del 12 settembre, giornata di chiusura del concorso in cui verranno proclamati i vincitori, verrà eseguita la prova finale con Orchestra Filarmonica Pugliese direttore il maestro Giovanni Minafra.
Articolo a cura di Roberto Greco
Etichette discografiche indipendenti: Miraloop Records
Miraloop Records si occupa, attraverso le quattro etichette discografiche, di quattro mondi musicali completamente distanti fra loro per generi e derivazioni
La casa discografica Miraloop Records è formata da quattro etichette indipendenti: Hearts, Spades, Clubs e Diamonds.
Con queste quattro collane editoriali, ognuna con il suo catalogo e la sua storia, Miraloop propone e sviluppa tantissimi generi musicali.
Dopo esser stata la prima casa di produzione ad attuare questo modello, oggi Miraloop Records rimane un’eccezione tra le case discografiche indipendenti per il suo unire mondi così lontani in un’unica ricerca artistica, centrata su originalità e innovazione.
Ne abbiamo parlato con Gerolamo Sacco, co-founder della label assieme al fratello Niccolò.
Quando nasce Miraloop?
L’idea nasce intorno al 2007. Da diversi anni facevo il produttore per Media Records, la label che produceva Picotto, D’Agostino e altri ancora.
Durante il periodo della tesi di laurea ho percepito l’esigenza di studiare e mi sono iscritto al Conservatorio dove ho studiato composizione, un passo che mi ha traghettato dal mondo dell’elettronica indipendente alla musica cosiddetta più colta.
Durante la preparazione della tesi ho conosciuto Franco Battiato. Da questo incontro è nata la mia intenzione di rivedere il concetto di produzione musicale che mi aveva caratterizzato sino a quel momento e di affrontare diversi generi musicali.
Questa è la base della mia scelta che ha trovato una “casa” in Miraloop, una label che in effetti è quattro label contemporaneamente, ognuna con il suo carattere ma tutte animate da un unico spirito.
Quattro label? Come mai? Non ne bastava una?
Da sempre, quando l’uomo divide un intero, lo fa creando quattro parti di quell’unico insieme. Pensa alle carte da gioco ossia ai quattro semi, oppure ai quattro elementi acqua, terra, aria e fuoco e potrei continuare ancora.
È stata, di fondo, un’esigenza artistica ma nello stesso tempo anche un’esigenza professionale realizzata proprio per affrontare la musica a tutto tondo, senza limiti stilistici e di genere permettendoci così di affrontare la musica senza schemi limitativi.
Tornando ai semi delle carte, il loro significato va oltre la semplice rappresentazione iconografica da cui cuori ossia emozione, quadri ossia ricchezza, fiori ossia istinto e picche ossia intelletto.
Da questo punto di partenza abbiamo trovato le analogie con quelle che sono diventate poi le nostre quattro label. Sono così nate Hearts, Spades, Clubs e Diamonds.
Quando ho letto “La via dei tarocchi” di Jodorowsky e il suo modello d’interpretazione dei simboli ho trovato diverse analogie con il carattere musicale delle nostre quattro label.
In quel libro c’è una descrizione, relativa ad ogni figura simbolo, che sembra quello degli artisti che si occupano di ogni specifico mondo musicale
Dopo queste citazioni colte mi devi però dire da dove deriva Miraloop, il main name della label
Volevamo creare un’esperienza che rappresentasse, nel suo insieme, le due metà di un intero, ossia me e Niccolò mio fratello, le due figure complementari che hanno portato alla fondazione della label.
E ancora una volta la complementarità rappresentata da questo nome che, in effetti, è composto da due parti: Mira, ossia guardare e Loop, preso dalla musica elettronica.
Ancora un modo per rappresentare un dualismo che diventa unità e, quindi, unicità. Lo stesso square logo, che rappresenta una bambolina giapponese che però è rappresentata come una jolly, una parte bianca e una nera, come per lo Ying e lo Yang.
Quali sono i servizi che Miraloop offre ai suoi artisti?
Abbiamo iniziato lentamente, come era necessario all’inizio della nostra storia. Nel tempo abbiamo costruito un vero e proprio progetto all’interno del quale può lavorare chiunque.
A questo proposito abbiamo anche fatto scelte strategiche con questa filosofia come, per esempio, il lasciare la scelta editoriale agli artisti.
In effetti Miraloop può permettersi, oggi, di produrre nuovi artisti, spesso non ancora iscritti alla SIAE, ma anche artisti già in possesso di contratti editoriali, come è successo per il singolo di Andy dei Bluvertigo con Geo From Hell.
Oggi Miraloop è a tutti gli effetti una creative agency che è in grado di occuparsi a tutto tondo di un progetto discografico e realizzarlo al 100%.
Se serve ci possiamo occupare del progetto sin dalla fase di scrittura, sia del testo sia della parte musicale, per poi registrarlo, arrangiarlo, produrlo e metterlo sul mercato seguendo la promozione e la distribuzione.
Siamo sempre concentrati sul creare musica innovativa anche perché oggi non ha senso entrare nella bagarre delle visualizzazioni con le major per cui cerchiamo di caratterizzarci secondo questa filosofia.
Preferite lavorare su progetti embrionali, grezzi o su progetti già strutturati?
Oggi, troppo spesso gli artisti fanno sempre meno gli artisti e fanno spesso il lavoro che tradizionalmente sarebbe della label.
Preferiamo avere libertà nel creare e nello strutturare un brano perché riteniamo di avere una visione complessiva d’insieme superiore a quella che può avere il singolo artista.
L’ideale sarebbe avere un artista, già conosciuto e che ha già inciso diversi album, che ci propone di lavorare per lui a partire da una visione che lo rappresenti su cui applicare il nostro stile e la nostra filosofia musicale.
Dolenti note, com’è andata in questo anno e mezzo di pandemia?
Devo confessarti che le difficoltà sono state enormi e non parlo tanto di quella produttiva ed economica ma, soprattutto, di quella psicologica.
Certo che la pandemia ha dato “tempo” a molte persone di occuparsi dei propri sogni e quindi anche di creare progetti interessanti.
Dal punto di vista psicologico, invece, è stato devastante. Gestendo tante persone ci siamo resi conto che questo periodo ha lasciato dei segni indelebili, molti artisti si sono sentiti schiacciati da questo periodo, reazione di per sé positiva, ma molto spesso è stato difficile trasformare tutto ciò in buone idee sfrondate da un egocentrismo che, proprio in questo periodo, ha avuto picchi molto alti.
Al contrario, la mancanza dei live ha generato un sentimento di impotenza in molti artisti. Uno dei nostri compiti è anche quello di supportare i nostri artisti e, ripeto, in questo momento non è stato molto facile.
Possiamo parlare di punte di diamante nel vostro roster che, però, tiene conto delle quattro label?
Più che di punte di diamante, preferirei indicarti quattro release che rappresentano bene le quattro label. Ad esempio potrei citare “Link” di Junio per “Spades”, per “Clubs” ti cito Andy Fluon con Geo From Hell con il loro “Satisfied”, per “Diamonds” invece “Song on the water spirits” di Matteo Milani e per “Hearts”, invece, “Le strade” de Le Fragole.
Tutti i nostri artisti sono delle punte di diamante, aldilà della loro notorietà.
Miraloop Records Studio
Nel progetto Miraloop la sperimentazione e l’innovazione sono aspetti importanti e frutto di scelte precise, in tutti i filoni che seguiamo.
Pensa ad esempio in “Spades” a tutto il filone dell’Ethnotronica, con Ethiopia Ringaracka e tutti gli altri, un mix di musica etnica di tutti i paesi del mondo e dub elettronico.
In “Hearts” sin da tempi non sospetti abbiamo combinato la musica pop italiana con l’elettronica, cosa su cui ora stiamo puntando tantissimo, e aggiungerei anche il fatto di unire la produzione di musica italiana con quella internazionale, per non parlare dei mondi sonori
di “Diamonds” a cui abbiamo dedicato due programmi sulla nostra web radio, Radio Miraloop, per esempio “Cinematica” e “Extreme Sleepers”, dove esploriamo i confini del sound design.
In “Clubs” con il remix di Atlantide di Sir Jane abbiamo prodotto quello che forse è il primo brano progressive house di sempre cantato in italiano.
Fate scouting? Avete producer che vi propongono artisti? Come vi possono contattare gli artisti che vi vogliono proporre la loro musica?
Abbiamo sempre puntato sul raccontare la nostra ricerca artistica andando a ricercare artisti per ogni specifico sound. Oggi, attorno a Miraloop, ci sono moltissimi artisti che ci chiedono di essere pubblicati, o anche semplicemente lavorati, da noi.
Nella fase iniziale, questa scelta è stata penalizzante ma, col tempo, si è dimostrata vincente. Purtroppo non abbiamo una vera e propria attività di scouting anche se ci piacerebbe molto trovare le persone adatta per farlo ma ci siamo resi conto che non è facile perché il rischio è distribuire false promesse e non è nel nostro stile.
Per l’invio dei brani, che preferiamo siano delle demo o addirittura un bel “voce e chitarra” come si faceva una volta abbiamo un mail che è info@miraloop.com. Nei limiti del possibile rispondiamo a tutti e chi non dovesse ricevere una risposta può tranquillamente riscriverci.
Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile.Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
È possibile regolare tutte le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.
Inoltre, nell’informativa della cookie policy del nostro sito, trovi tutte le informazioni per disattivare i cookie in modo autonomo su qualsiasi tipologia di browser.
Cookie Necessari
I cookie strettamente necessari devono essere abilitati in modo che possiamo salvare le tue preferenze.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze.Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
La durata dei cookie è di 1 mese.
Google Analytics
Questo sito Web utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più popolari. Mantenere abilitato questo cookie ci aiuta a migliorare il nostro sito web. Per attivare questi cookie, è necessario attivare i “Cookie Necessari”
Cookie attivi:
_ga, _gid, _git
Analytics: Se desideri disattivare Google Analytics per il browser web in uso, scarica e installa il componente aggiuntivo che trovi qui.
Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!