Non siamo interessati ai “numeri”, soprattutto quelli relativi agli streams che possono essere virtuali e non reali. Musica deve essere sinonimo di qualità, al di là del genere musicale

Etichette discografiche indipendenti: Red Owl Records - Logo
Etichette discografiche indipendenti: Red Owl Records – Logo

“Quando abbiamo iniziato nel 2020, il nostro obiettivo era quello di competere con le migliori compagnie di produzione musicale e etichette, per rendere Red Owl Records la risorsa musicale idonea per tutti gli artisti”. Questa è la dichiarazione d’intenti che la label pubblica sul suo sito. La sede principale è a Savona, dove c’è anche il loro studio di registrazione.

Ne abbiamo con Franco Gregoretti, founder dell’etichetta, per saperne di più.

Quando inizia l’avventura della Red Owl Records?

All’inizio del 2020 quando, con un gruppo di artisti con cui lavoravo già, abbiamo detto: “Perché non ci proviamo anche noi?”. Conoscevo Joe Tiseo, della “Visory Records” che ci ha dato l’opportunità di diventare una sub-label della Visory ed eccoci qua. Il destino ha voluto che la nostra partenza sia coincisa con il lockdown del 2020. Abbiamo deciso comunque di andare avanti anzi, proprio il fatto che la gente doveva rimanere chiusa in casa è stato lo stimolo per produrre musica che potessero consumare e che potesse fargli compagnia. Nei primi mesi del 2020 abbiamo iniziato con quattro artisti e oggi il nostro roster ne conta circa cinquanta.

Da dove deriva il nome della tua label?

I gufi rossi, nella mitologia, portano fortuna e per noi ha voluto essere anche un auspicio per la nostra attività. Il gufo rosso, nello specifico, porta prosperità e abbiamo ritenuto che fosse il nome adatto all’impresa che stavamo affrontando.

Etichette discografiche indipendenti: Red Owl Records - Krifal
Etichette discografiche indipendenti: Red Owl Records – Krifal

Qual è lo stile della label?

Ci occupiamo principalmente di indie-rap ma nel nostro roster abbiamo anche dei gruppi rock. Il nostro focus, sintetizzandolo, è questo: “Non ti montare la testa e rimani con i piedi per terra perché più si lavora bene più si è considerati dal mercato musicale”. Non siamo interessati ai “numeri”, soprattutto quelli relativi agli streams che possono essere virtuali e non reali. Musica deve essere sinonimo di qualità, al di là del genere musicale.

Quali servizi offrite ai vostri artisti?

Cerchiamo, innanzitutto, dal capire se l’artista può o meno essere distribuibile. Se l’artista, poi, ha bisogno di un supporto che lo accompagni nella sua crescita gli mettiamo a disposizione tutto, dalla penna alla messa sul mercato del brano. Collaboriamo con diversi studi di registrazione sparsi in tutta Italia e abbiamo il nostro ufficio stampa. Ovviamente ci occupiamo della distribuzione attraverso le principali piattaforme digitali. Poniamo particolare attenzione alla produzione dei brani perché oggi più che mai, la qualità è fondamentale per tracciare il percorso soprattutto di un artista esordiente.

Etichette discografiche indipendenti: Red Owl Records A-L
Etichette discografiche indipendenti: Red Owl Records – A-L

Come vi siete organizzati per la produzione dei videoclip?

Lavoriamo con due agenzie specializzate nella produzione video. L’artista viene preso in carico sin dalla stesura dello storyboard e seguito fino al videoclip finito cercando di produrre una storia, non immagini scomposte.

Parliamo adesso del tuo roster.

Una label è come una squadra di calcio. In alcuni momenti dell’anno puntiamo su alcuni artisti piuttosto che su altri. Tra i nostri artisti vorrei citare A-L, che negli ultimi anni ci ha dato molte soddisfazioni, Krifal un giovane artista su cui stiamo puntando molto. In generale, però, gli artisti del nostro roster sono tutti molto interessanti e consiglio di guardare nel nostro sito per rendersene conto.

Cosa deve fare un artista per proporvi la sua musica? Che caratteristiche deve avere?

Cerchiamo persone umili, non presuntuose o arroganti e che devono avere grinta e credere in e stessi. In questo momento stiamo rinnovando il nostro sito sul quale c’è la pagina contatti e, tramite la nostra pagina Instagram, è possibile avere tutte le informazioni per poterci inviare musica da ascoltare e, quindi, per entrare in contatto con noi per proporsi.

Etichette discografiche indipendenti: Red Owl Records Studios
Etichette discografiche indipendenti: Red Owl Records

Un grande sogno per un piccolo discografico.

Mi piacerebbe che uno dei nostri artisti possa sfondare e portare a casa il “disco d’oro”. Altrettando importante è ottenere credibilità e fornire affidabilità sia per i nostri artisti sia per il nostro pubblico.

“Lucio Dalla” di Gino Castaldo ed Ernesto Assante la memoria di uno dei più grandi artisti

#Notedicarta: “Lucio Dalla”, l’immenso talento
#Notedicarta: “Lucio Dalla”, l’immenso talento

Quasi quattrocento pagine. Gino Castaldo ed Ernesto Assante affidano al loro “Lucio Dalla” edito da Mondadori la memoria di uno dei più grandi artisti, non solo un cantautore, e lo fanno per raccontarci la vita e le opere di Lucio Dalla che, scomparendo improvvisamente, poco più di nove anni fa ha lasciato un vuoto incolmabile nella musica italiana.

Quello che risulta dal loro puntale lavoro è un lavoro coinvolgente e appassionato e al tempo stesso accurato e documentato a tal punto che la lettura non prevede che il fruitore di questo libro conosca Lucio Dalla, tanto che potrebbe essere letto da un abitante di qualsiasi parte del pianeta, al di là dello scoglio linguistico, e gli permetterebbe di scoprire e capire l’immenso talento che si celava in Lucio Dalla.

#Notedicarta: “Lucio Dalla”, l’immenso talento

È una biografia nel senso più tradizionale del termine dalla struttura narrativa che inizia dalla nascita e che si conclude con la morte del personaggio raccontato ma è, al tempo stesso, un approfondimento sulla discografia di Lucio Dalla e dei suoi album, ognuno dei quali è presentato quasi canzone per canzone.

È un tributo che sfiora l’agiografia senza mai sprofondarci anche grazie ai due autori, tra i più importanti critici musicali nazionali che hanno frequentato l’artista per gran parte della sua prolifica attività, sviluppando inevitabilmente anche un legame personale che non può non essere percepito durante la lettura del libro.

#Notedicarta: “Lucio Dalla”, l’immenso talento cover del libro
#Notedicarta: “Lucio Dalla”, l’immenso talento – Cover del libro

La storia di Dalla si trasforma, amalgamandosi, pagina dopo pagina nella storia di ognuno di noi in virtù del fatto che le sue canzoni sono entrate, mai invadenti, nelle nostre vite e sono ancora lì, al loro posto sviluppando, oggi come allora, le sensazioni che ci hanno trasmesso.

Il lavoro di Castaldo e Assante ci racconta sia l’uomo sia la sua carriera e ne esce il ritratto di una personalità e di una vita sorprendente e al tempo stesso rocambolesca, un percorso denso d’incontri e di amici con cui ha condiviso non solo successi memorabili ma anche delusioni.

#Notedicarta: “Lucio Dalla”, l’immenso talento

Una vita animata da un’inarrestabile gioia di vivere oltre che da un’infinita curiosità che gli ha permesso di esprimersi con giocosità in tutti i campi artistici che ha esplorato, dalla musica, al cinema, al teatro, lasciando sempre e comunque un segno inconfondibile e geniale.

Il ritratto che Castaldo e Assante ci regalano del cantautore è un’immersione profonda, priva di ogni retorica, che mette in luce una personalità poliedrica e controversa, a volte scontrosa e irritante, sempre tenera e generosa, svelando per noi l’autentica natura di un uomo carico di contraddizioni e passioni che attraversando un’epoca riuscì magicamente a coglierne l’essenza.

#Notedicarta: “Lucio Dalla”, Gino Castaldo
#Notedicarta: “Lucio Dalla”, l’immenso talento – Gino Castaldo

Un libro scritto durante questo lungo periodo pandemico e, proprie leggendolo, ci sono delle cose che purtroppo sembrano lontanissime nel tempo e che non si sa se torneranno.

Come, ad esempio, nel racconto collaterale delle etichette discografiche, luoghi nei quali si trovavano persone disposte a insistere e a dare fiducia a un artista nonostante gli iniziali insuccessi.

#Notedicarta: “Lucio Dalla”, l’immenso talento

Oppure nel racconto del mitico Banana Republic tour, con Francesco De Gregori, con gli stadi pieni, ora che la pandemia ha decimato il settore della musica dal vivo e solo in queste ultime settimane il mondo dello spettacolo ha potuto ricominciare a esprimersi nuovamente.

O ancora agli insuccessi festivalieri di Dalla, che dimostrano come nel tempio televisivo della musica, il festival di Sanremo, la musica stessa sia troppo spesso trattata da ancella, quasi collaterale all’evento che, invece, la dovrebbe celebrare.

#Notedicarta: “Lucio Dalla”, Ernesto Assante
#Notedicarta: “Lucio Dalla”, l’immenso talento – Ernesto Assante

Come già detto, si tratta di un’opera dettagliata, approfondita ma anche aneddotica, quindi in grado di soddisfare e non affaticare il lettore. Rappresenta, inoltre, un ottimo libro di riferimento anche in virtù per la narrazione degli ultimi anni di vita di Dalla, densa di impegni diversi e, sovente, anche un po’ dispersivi.

#Notedicarta: “Lucio Dalla”, l’immenso talento

In chiusura una piccola nota, non dolente, ma d’incompletezza. Manca un ultimo capitolo o piuttosto una postfazione specifica su quegli avvenimenti che hanno seguito la morte dell’artista, al suo lascito non solo musicale e poetico ma anche economico.

Uscito lo scorso mese di febbraio, quasi in concomitanza dell’anniversario della morte di Dalla, è un libro che durerà per sempre e potrebbe essere il primo dei regali, destinato alle persone cui volete bene ma anche a voi, di Natale di questo 2021.

DR Dream Records: Musica ma, soprattutto, passione. Sogna perché il sogno è alla base della vita

Etichette discografiche indipendenti: DR Dream Records
Etichette discografiche indipendenti: DR Dream Records – Logo

Consulenza artistica iniziale. Progettazioni e produzioni artistiche discografiche sostenute a lungo termine con estrema professionalità ed esperienza. Musica ma, soprattutto, passione. Questa è DR Dream Records.

Abbiamo incontrato Gianluca Belmonte, founder e produttore artistico della label per farci raccontare i come e i perché della sua etichetta.

Quando e perché nasce Dream Records?

La storia della Dream Records è particolare. La musica è la mia passione da sempre. Formalmente tutto inizia nel 1996 quando aprii un‘attività che si occupava di strumenti musicali. In seguito, ho lavorato nella discografia, anche per grosse etichette, e ho avuto la fortuna e l’onore di lavorare con Francesco Puglisi, il produttore di Pupo e Bobby Solo. Proprio parlando con lui maturò la decisione di aprire una label.

Etichette discografiche indipendenti: DR Dream Records Academy
DR Dream Records Academy

Perché Dream Records?

Un amico mi diceva sempre: “Gianluca sogna perché il sogno è alla base della vita”. Quando fondai la DR per me fu normale pensare a questo nome che, al tempo stesso, è anche un augurio a tutti gli artisti che collaborano con noi.

Al di là del genere, qual è lo stile della tua label?

Concretezza e meritocrazia, ossia quello che fa della musica un progetto a lungo termine, un lungo lavoro di dedizione. Per Dream Records non possono esistere progetti a breve termini o troppo commerciali.

Etichette discografiche indipendenti: DR Dream Records Sadaya
Sadaya

Quali sono i servizi che offrite agli artisti del vostro roster?

Dream Records segue, soprattutto, un artista sin dai suoi primi passi e lo accompagna sino alla distribuzione e alla promozione. Ci occupiamo inoltre di edizioni musicali.

Seguite gli artisti anche nella fase di registrazione? Usate studi esterni?

Io sono il produttore artistico della label. Mi occupo dall’aspetto musicale e, nel nostro percorso, ci siamo serviti di diversi studi di registrazione. In questo momento i nostri lavori sono prodotti esclusivamente presso i “Massive Arts Studios” di Milano. Oggi ci siamo affidati ad Alberto Cutolo, uno dei maestri del mastering, e a Ivo Grasso, titolare dello studio.

Etichette discografiche indipendenti: DR Dream Records Beny
Beny

E per i videoclip dei singoli come vi siete organizzati?

Abbiamo lavorato con diversi videomaker quando gli artisti non arrivavano già con il videoclip prodotto. In questo momento ci siamo affidati a Jacopo Lovisetto, che è diventato il videomaker ufficiale della label ed è grazie a lui e al suo team che produciamo i videoclip dei brani.

Quali sono le ultime uscite discografiche del tuo roster?

Una scuderia è composta da grandi piloti, piloti con maggiore esperienza e piloti che stanno imparando. Nel nostro roster ci sono artisti già pronti per affrontare vetrine impegnative, come ad esempio quella di Sanremo. Tra questi c’è Avò, un artista pronto anche per un percorso di live tour importanti. Oltre a lui ci sono Beny, un artista lucano, una giovane e promettente artista che si chiama Sadaya, Urban Dream e Fabio Fiore. Spesso alcuni artisti, dopo gli esordi, esauriscono la loro vena artistica, ma questo fa parte del gioco. Gli artisti che ho citato possono essere considerati oggi le punte di diamante della nostra label.

Etichette discografiche indipendenti: Avò
Avò

Cosa deve fare una artista per presentarvi la sua musica?

Dallo scorso mese di settembre è partita una nuova metodologia per la ricerca degli artisti. Di fatto è possibile per chiunque presentarsi attraverso il nostro sito sul quale c’è una pagina dedicata allo scouting. Tra il 2018 e il 2021 abbiamo avuto circa 30000 presentazioni attraverso il sito. Questo ci ha fatto ragionare sulle modalità di ricerca e abbiamo creato un sistema diverso per lo scouting. Si chiama “Selezioni scuderia entry level”.

Etichette discografiche indipendenti: Fabio Fiore
Fabio Fiore

La Dream Record investe direttamente sui suoi artisti e attualmente produciamo, per evidenti problematiche economiche, circa 15 artisti ogni anno. Attraverso questa iniziativa pensiamo di ampliare la nostra capacità di acquisizione coinvolgendo il pubblico con una votazione finale al fine di formalizzare ulteriori 15 contratti all’anno.

Che cos’è l’Academy che proponete?

Un’iniziativa che va sempre nella logica di dare, su tutto il territorio nazionale, la possibilità di crescita per potersi poi presentare alla label grazie ad un percorso formativo che, forte della collaborazione di diversi tutor e sale prova sparse in tutta Italia, mette ogni singolo artista nelle condizioni di crescere e di mettersi alla prova.

Etichette discografiche indipendenti: Urban Dream
Urban Dream

Grande sogno di un piccolo discografico.

Semplicemente continuare a lavorare nella direzione più concreta e meritocratica per gli artisti, con molta passione senza esuberanze ed egocentrismo.

“La storia della disco music”:  esposizione completa di racconti, aneddoti, date, citazioni di artisti e pezzi di canzoni

#Notedicarta: “La storia della Disco Music” di Bufalini e Savastano
#Notedicarta: “La storia della Disco Music” – Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano

Ci avevano già fatto leccare i baffi con la loro “Disco. Storia illustrata della discomusic”, uscito nel 2014 per Arcana e ora, per dirla con termini musicali, Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano ci consegnano un extended remix, versione ampliata della loro opera edita da Hoepli che utilizza un approccio storiografico al genere ponendo particolare attenzione alla “italo disco” e alle radici afro e alle contaminazioni con funk, soul e jazz.

#Notedicarta: “La storia della Disco Music” di Bufalini e Savastano

Il genere, lo ricorderanno i lettori più anziani, fu osteggiato ideologicamente nonostante, inizialmente, non fosse altro che uno dei tanti genuini sviluppi della musica nera con continui giochi di contaminazione fra stili e la cui unica preoccupazione era di scatenare il ballo.

Dopo le prefazioni di Amii Stewart e Gloria Gaynor, che senza retorica raccontano aneddoti ed eventi che le hanno viste protagoniste, il volume si sviluppa in dieci sezioni ognuna delle quali è caratterizzata da un titolo che ben descrive il contenuto della sezione e si chiude con l’indicazione di ventina di hits chiave del periodo cardine della sezione.

Da quel “Soul Makossa” del 1972 di Manu Dibango, scovato fra le pile di dischi in un negozio di Brooklyn da David Mancuso, dj Statunitense che lancerà nelle radio il fenomeno, passo dopo passo, gli autori ci conducono in un viaggio che ci porterà a scoprire il Philly Soul ma anche quella New York degli anni ’70, capitale della vita notturna, del mondo artistico degli anni ‘70 e della diversità e culla delle nuove tendenze musicali come, appunto, la disco e il punk.

Trova spazio, meritatamente, anche il Miami sound, contaminazione del soul con i ritmi latini e anche il cosiddetto Eurodisco, figlio di quel Giorgio Moroder, italiano di Ortisei, in Val Gardena, artista alla ricerca del suono del futuro.

#Notedicarta: “La storia della Disco Music”
#Notedicarta: “La storia della Disco Music” – Giorgio Moroder

Grazie agli autori scopriremo le decine di migliaia di discoteche che hanno permesso a questo genere musicale di trovare la sua massima espressione e rendere la disco-music un fenomeno musicale che ha riguardato, in maniera orizzontale, tutte le classi sociali della popolazione, dalle discoteche d’élite agli oscuri capannoni di periferia trasformati in dance hall e ai piccoli locali del centro della città che organizzavano dance hall pomeridiane per i più giovani.

#Notedicarta: “La storia della Disco Music” di Bufalini e Savastano

Secondo il giornalista Ezio Guaitamacchi, autore di una pregevole storia del rock e che propone in apertura del volume le “istruzioni dell’uso” per la lettura, il libro può essere letto come si vuole, ossia pagina dopo pagina, nel modo più canonico, ma anche a piccoli morsi oppure sfogliarlo come si farebbe con un’enciclopedia, cercando qualcosa di specifico volendone leggere i punti più rilevanti.

#Notedicarta: “La storia della Disco Music” di Bufalini e Savastano cover
#Notedicarta: “La storia della Disco Music” di Bufalini e Savastano – cover

Durante la lettura troviamo numerose immagini di artisti, band, copertine, raffigurazioni di LP, appunti di rubriche, date, citazioni di artisti noti e pezzi di canzoni.

Gli autori creano un viaggio narrato con cognizione di causa, mediante un filo conduttore che, parola dopo parola, ha la capacità di stupire ed emozionare.

La quantità di materiale è comunque tale da soddisfare anche il lettore più esigente. Unica nota dolente è che il volume non comprenda un indice per nomi e titoli, che sarebbe stato utilissimo per un approccio di ricerca e non solo di lettura.

Cerchiamo di seguire l’artista in tutto quello che ha bisogno, curando ogni dettaglio con professionalità ma lasciando libertà all’artista

Etichette musicali indipendenti: PaKo Music Records
Etichette musicali indipendenti: PaKo Music Records – Patrizia Colombo (Foto © PhotoVoba)

PaKo Music Records è una nuova realtà, una piccola realtà appena nata che si occupa di distribuzione, scouting, publishing e management, curando ogni dettaglio con professionalità ma lasciando libertà all’artista.

Ne abbiamo parlato con Patrizia Colombo, founder ma anche cantautrice pop e autrice di diversi brani di artisti emergenti.

PaKo Music Records, quando e perché nasce questa label?

Innanzitutto, vi ringrazio per esservi interessati alla nostra etichetta. Noi siamo operativi da gennaio, è iniziato un po’ per gioco, è stata una sfida con me stessa. Io nasco come artista, ho sempre scritto canzoni e in questi ultimi anni li ho distribuiti sugli Store digitali. Circa due anni fa conosco Frank di Red Owl Records e inizio a entrare in questo mondo, facendomelo piacere sempre di più. Infatti, anche noi siamo una sub-label di Visory Records. Tra l’altro ho sempre avuto fiuto nel capire chi avesse talento, così ho deciso di mettermi in gioco e iniziare questa bellissima avventura.

Etichette musicali indipendenti: PaKo Music Records Gianluca Amore
Etichette musicali indipendenti: PaKo Music Records – Gianluca Amore

Da dove deriva il nome?

Molto semplice… sono le iniziali del mio nome e del mio cognome.

Se dovessi definire, al di là dei generi, lo stile della tua etichetta, che parole useresti?
Io direi sicuramente che è, e dovrà essere, un’etichetta di qualità, piena di talento. Qualcosa di diverso. L’etichetta del cambiamento, per svariate ragioni.

Quali sono i servizi che offrite ai vostri artisti?
I servizi che offriamo sono distribuzione gratuita oltre al fatto che cerchiamo di seguire l’artista in tutto quello che ha bisogno. Essendoci da così poco tempo, siamo ancora acerbi su certe cose; però abbiamo il nostro Ufficio Stampa “Music and Media Press” che si occupa della comunicazione, e anche noi seguiamo tutta la promozione.

Etichette musicali indipendenti: PaKo Music Records - Patrick De Luca
Etichette musicali indipendenti: PaKo Music Records – Patrick De Luca

Per la registrazione dei brani musicali degli artisti che lavorano con te, che scelte hai fatto? Avete un vostro studio di registrazione o usare partner esterni?
Abbiamo iniziato dando un’impronta pop all’etichetta, soprattutto perché è il genere che più conosco però pian piano stiamo cercando di ampliarci. Per quanto riguarda le registrazioni, anche su questo devo dire che essendo ancora agli inizi, abbiamo lasciato libera scelta ai ragazzi, e stiamo iniziando ad appoggiarci a studi esterni, ma sicuramente è in programma anche avere un nostro studio di registrazione.

Quali sono i problemi di distribuzione che incontra oggi un’etichetta indipendente come la tua e come li avete affrontati?
Onestamente non vedo problemi, i problemi che un’etichetta come noi ha e può avere, sono semplicemente la parte economica. Se dovessimo basarci sugli introiti che arrivano dagli Store forse tra cent’anni avremmo i risultati. Quindi, quello che io spero è di trovare degli sponsor, qualcuno che crede in noi e nei nostri progetti, per poter realizzare davvero quello che abbiamo in mente, e fidatevi… È tanta roba!

Etichette musicali indipendenti: PaKo Music Records - TES - TuttiEsageratamenteStronzi
Etichette musicali indipendenti: PaKo Music Records – TES – TuttiEsageratamenteStronzi

Quali sono le “punte di diamante” del vostro roster?
È una domanda che mi mette un po’ in difficoltà, perché ritengo che ognuno di loro abbia qualcosa che, lavorandoci bene, possa farli emergere. Chi più e chi meno, se li ho voluti è perché ci ho creduto, altrimenti non li avrei presi… Se devo proprio fare dei nomi, ne dico solo quattro. Dico Patrick De Luca per l’originalità di stile e una timbrica riconoscibile, i Tes, sono tre ragazzi giovanissimi ma pieni di talento, Gianluca Amore per il talento assoluto che è, Al Vox perché è un personaggio unico, ma davvero dovrei nominarli tutti, ognuno ha qualcosa che mi spinge a credere in loro e sostenerli. Molti non hanno ancora pubblicato nulla ma ne sentirete delle belle. Ognuno di loro ha qualcosa e potranno fare la differenza.

Etichette musicali indipendenti- Al Vox
Etichette musicali indipendenti: PaKo Music Records – Al Vox

Cosa deve fare un artista per proporvi la sua musica?
Intanto deve aver talento e originalità… deve fare la differenza. E naturalmente rispetto e impegno. È possibile contattarci alla nostra mail, dopo aver dato un’occhiata al nostro sito.

Rino Gaetano un giovane ragazzo, caparbio e divertente, irruento e ribelle, ma sempre con un’idea e un’opinione ben delineate e trasparenti

#Notedicarta: “Rino Gaetano. Sotto un cielo sempre più blu”
#Notedicarta: “Rino Gaetano. Sotto un cielo sempre più blu”

È arrivato il momento di una biografia e iniziare da Rino Gaetano, uno dei cantautori italiani più amati degli ultimi decenni, penso sia di buon auspicio.

In realtà non si tratta del primo lavoro letterario che, a vario titolo, racconta l’artista crotonese ma, forse, della più sincera biografia.

Si tratta di “Rino Gaetano. Sotto un cielo sempre più blu” di Michelangelo Iossa, giornalista, critico musicale e docente di Musicologia ed è edito da Hoepli.

Il libro ha ben due prefazioni, la prima è di Sergio Cammariere, cugino di Rino, mentre la seconda è di Renzo Arbore.

In chiusura un’intervista a Cammariere, due appendici, una bibliografia che correttamente tiene conto anche dei ben venti libri già pubblicati su Rino Gaetano oltre ad una fondamentale discografia.

Il libro, che esce in occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa di Rino Gaetano, racconta la storia del musicista partendo dal “suo sud” fino all’incredibile culto sviluppatosi negli ultimi decenni.

#Notedicarta: “Rino Gaetano. Sotto un cielo sempre più blu” - cover
#Notedicarta: “Rino Gaetano. Sotto un cielo sempre più blu” – cover

L’autore articola un racconto che parte dall’infanzia vissuta a Crotone agli anni scolastici di Narni, passando per il Folkstudio di Roma e il Festival di Sanremo fino all’incidente mortale di via Nomentana.

Un racconto biografico in cui si fondono la Magna Grecia, la scuola cantautorale romana, gli anni Settanta, lo sberleffo, il reggae e le donne di tante canzoni, da Berta a Gianna, da Aida a Maria.

Michelangelo Iossa, in questo libro, ci mostra i tanti lati del poliedrico Rino Gaetano, riportando testimonianze e interviste ai suoi amici, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori.

L’immagine che ne esce è quella di un giovane ragazzo, caparbio e divertente, irruento e ribelle, ma sempre con un’idea e un’opinione ben delineate e trasparenti.

Rino Gaetano è morto a trent’anni, nel pieno della sua carriera musicale; come ha detto Mogol, è “passato come la primavera, velocissimo”, ma ha lasciato quell’impronta che mai potrà essere cancellata, e mai nessuno vorrà farlo.

#Notedicarta: “Rino Gaetano. Sotto un cielo sempre più blu” - Michelangelo Iossa
#Notedicarta: “Rino Gaetano. Sotto un cielo sempre più blu” – Michelangelo Iossa

Delle 152 pagine del libro esce il ritratto di un artista che è riuscito anche a essere agitatore culturale e che, con la sua “Nuntereggae più”, aveva perfettamente compreso che la politica si sarebbe lentamente sostituita allo showbusiness, cosa che è puntualmente accaduta.

Un libro da possedere, da leggere con la musica di Rino Gaetano di sottofondo per meglio assaporare la vita di un artista che, troppo spesso, non ci è stata restituita nella sua integrità.

Molti lo ricordano per la famosa immagine che lo vede indossare un cappello a cilindro e un ukulele in mano, che peraltro è l’immagine di copertina del libro di Iossa, ma alla fine della lettura capiremo che Rino era anche altro e che, ancora oggi, nessun cantautore è riuscito a esprimere un racconto del contemporaneo come è riuscito a fare lui, con ironia, sagacia e lucidità.

La mission è quella di ricercare e promuovere gli artisti emergenti che desiderano affacciarsi nel mondo della musica Pop, Hip Hop, Rock e Indie

Etichette discografiche indipendenti: Carioca Records - Logo
Etichette discografiche indipendenti: Carioca Records – Logo

Mussomeli è un piccolo comune dell’entroterra siciliano che conta poco più di 10.000 abitanti. Sorge a 750 metri sul livello del mare e il suo grazioso centro storico tradisce le sue origini puniche. Tutta la zona nei dintorni di Mussomeli fu abitata fin dall’epoca preellenica, sia per la fertilità del territorio sia per il luogo ricco di rocce e alture da dove poter controllare il potenziale arrivo di nemici.

Proprio a Mussomeli, Leonardo Curiale ha deciso di restare e aprire “Carioca Records”, una piccola ma agguerrita label indipendente. La mission è quella di ricercare e promuovere gli artisti emergenti che desiderano affacciarsi nel mondo della musica Pop, Hip Hop, Rock e Indie.

Ne abbiamo parlato con Leonardo “Leo” Curiale, founder e produttore artistico dell’etichetta.

Etichette discografiche indipendenti: Carioca Records
Leo Curiale founder di Carioca Records in studio

Partiamo dall’inizio. Quando nasce l’avventura “Carioca Records”?

Facevo già il produttore e avevo un mio studio di registrazione. Incontravo molti ragazzi, molti talenti che purtroppo rimanevano chiusi nella loro stanza e non riuscivano a farsi conoscere al grande pubblico.

Nel novembre del 2019 ho deciso di creare un’etichetta. Ho subito coinvolto Gianni Bini, che abita a Viareggio e che lì possiede uno studio. Abbiamo condiviso risorse, contatti e conoscenze e abbiamo deciso di imbarcarci in questa avventura. Questa partnership ci permette di lavorare sia in Sicilia sia in Toscana e, praticamente, in tutta Italia.

Dove nasce il nome della tua label?

Il nome girava nei pensieri da molto tempo. Il termine ricorda i colori e i suoni del carnevale e, visto che volevo creare qualcosa di solare, gioioso che ispirasse positività, mi è sembrato il nome giusto. Peraltro (ride, ndr) Gianni Bini ha lo studio a Viareggio, città nota anche per il suo carnevale.

Etichette discografiche indipendenti: Carioca Records
Julie, cover del singolo

Qual è lo stile della tua etichetta?

I nostri artisti, seppur giovani, hanno talento. Ci dedichiamo, per ora, a pochi artisti ma li seguiamo passo passo. Ci occupiamo di Pop, Hip Hop, Rock e Indie. Il nostro stile è quindi contemporaneo.

Quali sono i servizi che offrite agli artisti del vostro roster?

Siamo, sia io sia Gianni, dei produttori quindi possiamo curare l’artista dalla scrittura del brano sino alla copia finale, fornendo anche la possibilità all’artista di esprimersi al meglio, facendo emergere la sua personalità.

Etichette discografiche indipendenti:
Carioca Records – Donatella Gregorio

Mussomeli, città della musica. Com’è la situazione della musica a Mussomeli?

Il territorio, anche per tradizione, da sempre è sensibile alle espressioni musical e noi siamo un punto di riferimento cui possono accedere moltissimi artisti. In realtà avere una label a Mussomeli, nonostante possa sembrare un posto isolato, vuol dire coprire un’ampia area geografica della Sicilia in cui non ci sono né studi di registrazione tantomeno etichette discografiche. Venire a Mussomeli non vuol dire solo registrare il proprio disco ma anche vivere un’esperienza culturale, gastronomica e di ospitalità unica, a partire dal nostro centro storico e dal nostro castello, unico nel suo genere.

Etichette discografiche indipendenti: Carioca Records

Parlaci dei tuoi artisti. Uscite di questo 2021?

In quest’ anno abbiamo avuto diverse uscite discografiche. Posso citare Julie, il cui brano è stato anche programmato da “Radio2 Indie”, il debutto di Donatella Gregorio che ha scritto un brano sul tema dell’anoressia. Con noi ha anche pubblicato Gero Riggio, che ha vinto il contest nazionale “Musica contro le mafie” e che si è esibito al Palafiori di Sanremo. Abbiamo avuto di che motivarci.

Etichette discografiche indipendenti: Carioca Records
Gero Riggio – cover album

Grande sogno per un piccolo discografico.

Riuscire in questa impresa, ossia prendere un giovane sconosciuto di talento e portalo alla ribalta, farlo entrare nella programmazione di emittenti radiofoniche nazionali e fargli calcare palchi importanti.

Cosa bisogna fare per presentare a “Carioca Records” la propria musica?

Possiamo essere contattatati sui nostri social, ovviamente, e sul nostro sito c’è un indirizzo mail cui inviare il proprio materiale. Ascoltiamo tutto quello che ci arriva, potrebbe succedere che la risposta non è immediata ma cerchiamo sempre di rispondere a tutti.

Francesco Bianconi, cantautore, musicista, frontman del gruppo musicale toscano Baustelle e scrittore italiano: il suo romanzo  “Atlante delle case maledette”

#Notedicarta: “Atlante delle case maledette” Francesco Bianconi
#Notedicarta: “Atlante delle case maledette” Francesco Bianconi

Questa volta la musica non è protagonista del libro di cui vi sto per parlare ma il suo autore è conosciuto principalmente per la sua carriera musicale.

Scrive i testi dei suoi brani e quindi è legittima la curiosità di esplorare in maniera più organica il suo mondo, quel mondo che ha cercato di infilare nelle 228 pagine del suo romanzo.

Stiamo parlando di “Atlante delle case maledette”, scritto da Francesco Bianconi, cantautore, musicista e scrittore italiano e frontman del gruppo musicale toscano Baustelle, edito da Rizzoli-Lizard.

Il romanzo è illustrato da Paolo Bacilieri, fumettista e scrittore italiano, ed esplora gli ambienti domestici, le architetture e il loro potere di dare forma alle storie umane.

Durante una presentazione online alla Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano Bianconi, intervistato da Giulia Cavaliere, ha dichiarato: “Volenti o nolenti, in questi quasi due anni abbiamo dovuto fare i conti con le nostre case e i nostri spazi sono diventati praticamente gli ultimi spazi dove si poteva vivere se non al sicuro almeno più tranquilli.

#Notedicarta: “Atlante delle case maledette” cover
Francesco Bianconi “Atlante delle case maledette” cover

Prigionieri temporanei certo ma di una specie di galera nella quale, in molti casi, noi stessi abbiamo scelto di vivere”.

Leggendo il libro, la prima domanda che sorge spontanea è: “Ma Dimitri e Francesco sono la stessa persona?”.

Lo stile di scrittura dell’autore consente di mantenere un filo narrativo costante per una serie di storie che sono di fatto scollegate fra loro, ma che si trovano ad essere legate dalla presenza dello stesso protagonista.

Un libro post-pandemia scritto sotto gli influssi della pandemia stessa? Sì e no.

Bianconi supera il concetto di descrizione abitativa che ci ha sommerso durante la pandemia e cerca di andare oltre, fermandosi su dettagli e particolari quali i mattoni e il parquet, gli intonaci e gli infissi, dando corpo e anima, al suo racconto.

Non solo si sofferma sull’elemento materico della casa ma ogni casa è accompagnata da una specie di scheda tecnica che indica l’anno di costruzione e l’architetto.

Case vissute. Sì, perché Bianconi ci racconta le case che Dimitri, Francesco, ha abitato, o forse nelle quali gli sarebbe piaciuto farlo o che ha visitato anche occasionalmente o dalle quali è transitato, e di quanto ogni singola abitazione abbia contribuito a fargli vivere il presente, anche attraverso la sua rappresentazione formale che diviene strumento del viaggio di Dimitri e lo fa rievocando vicende ambientate e accadute in quelle case.

#Notedicarta: Paolo Bacilieri - illustratore
“Atlante delle case maledette” – Paolo Bacilieri – illustratore

Case maledette. E forse tutte lo sono almeno un po’, come si evince dalle pagine che contengono horror puro che ben si amalgama nel racconto, ossia nel viaggio.

La scrittura di Bianconi risulta efficace e coinvolgente, riesce ad essere elegante e mai vezzosa, colta ma mai inutilmente ricercata.

Si tratta di un libro molto musicale e al contempo molto sperimentale.

Una sensazione rimane alla fine del libro, che queste case, in fin dei conti anche se in forma diversa, siano altrettante canzoni che Bianconi avrebbe potuto. O che forse scriverà.

Black Widow, gioia e delizia per i collezionisti del vinile, ma anche un’etichetta discografica specializzata in Rock Progressivo e Psichedelico, Hard Rock, Folk e Dark

Etichette discografiche indipendenti: Black Widow Records
Etichette discografiche indipendenti: Black Widow Records

Siamo a Genova, in via del Campo. Da sempre questa strada, musicalmente parlando, evoca il grande Faber, che le ha dedicato l’omonima canzone. Via del Campo, la strada dei travestiti. Il cuore gonfio e pulsante di Genova. Al civico 8/R c’è un negozio di dischi.

Si tratta di Black Widow, gioia e delizia per i collezionisti del vinile. Ma, come sempre, non tutto è come sembra perché Black Widow non è un semplice negozio di dischi ma è anche un’etichetta discografica specializzata in Rock Progressivo e Psichedelia, Hard Rock, Folk e Dark.

Il catalogo Black Widow conta a oggi quasi 200 produzioni italiane e straniere, tra le quali spiccano storici gruppi internazionali come Hawkwind, High Tide, Pentagram, Black Widow, Paul Roland, Delirium, Latte e Miele, Orme, Jacula, Antonius Rex, Nuova Idea, Northwinds, oltre ad importanti realtà italiane come Malombra, il Segno del Comando, il Tempio delle Clessidre, Il Cerchio d’Oro, Universal Totem Orchestra, The Black, L’Impero delle Ombre, Goad, Abiogenesi, Standarte e tanti altri.

Nel corso degli anni la distribuzione dei titoli in catalogo è aumentata fino a superare i confini europei e raggiungere i negozi specializzati di tutto il mondo.

Ne abbiamo parlato con Massimo Gasperini, proprietario del negozio e founder della label.

Quando inizia l’avventura di Black Widow Records?

Tutto nasce nel giugno del 1990. Dopo sedici anni di lavoro nel privato non ho più resistito al richiamo della musica. Secondo me mancava un punto di riferimento per gli appassionati e i collezionisti.

Negli anni avevo frequentato Londra, il mercato dei collezionisti, avevo cercato (e trovato) diversi dischi rari e ho deciso di fare il grande salto. Avevo trovato un posto fantastico che non solo era in via del Campo ma era a pochi minuti da dove abitavo.

Etichette discografiche indipendenti: gioia e delizia per collezionisti del vinile
Etichette discografiche indipendenti: Black Widow Records,gioia e delizia per i collezionisti del vinile, ma anche etichetta discografica specializzata in Rock Progressivo e Psichedelico, Hard Rock, Folk e Dark

Quando Black Widow diventa anche una label?

Quasi subito, poco meno di un anno dopo l’apertura. È diventata una necessità perché c’era la possibilità di ristampare vinili sia nuovi sia degli anni ’70 per rilanciarli, per dare luce a tesori nascosti.

Lavoravo, al tempo, in una radio e conducevo un programma che s’intitolava “Unknown Pleasures”, omaggio al primo album dei Joy Division.

Ospitavo artisti della scena genovese e quando Renato, in arte Mercy cantante e autore dei Malombra e del primo Segno del Comando mi portò un disco scoprii Crystal Phoenix, prodotto da un’etichetta di Savona, di Myriam Sagenwells Saglimbeni che aveva scritto, suonato, cantato e persino disegnato la copertina del suo omonimo lavoro d’esordio. Fu un’illuminazione e decisi di averne una copia.

Mi resi conto che era quasi impossibile trovarlo fino a quando, a Bologna in una fiera del disco, lo trovai. Lo pagai, nel 1990, settantamila lire. Dopo averlo avuto tra le mani mi resi conto che era un disco che doveva essere ascoltato, non solo collezionato. Cercai il master e lo ri-pubblicai sia in vinile sia in CD.

Qualche mese dopo ricevetti un fax da una grossa azienda coreana che ne volle comprare la licenza al fine di ristamparlo per il mercato asiatico. Iniziò tutto così.

Etichette discografiche indipendenti: Black Widow Records Abbiamo ristampato parte della produzione dei Black Widow dei quali abbiamo stampato anche materiale inedito
Abbiamo ristampato parte della produzione dei Black Widow dei quali abbiamo stampato anche materiale inedito

Perché Black Widow?

È il nome della band che più mi ha fatto scoprire il dark-progressive inglese. Avevo il loro “Sacrifice”, un album che uscì nel 1970. Penso che rappresenti totalmente la nostra cifra stilistica musicale.

Ossia?

Ci occupiamo di musica rock a 360°, con particolare predilezione per il progressive-rock, la psichedelia, il dark, il folk, il gotic, l’heavy metal e il Doom, quel genere musicale che tende più all’oscurità, quel genere nato dopo i Black Sabbath. Chi entra nel mondo di Black Widow non si aspetti il cosiddetto mainstream perché da noi non lo troverà.

Quali sono i servizi che offrite ai vostri artisti?

Dopo aver iniziato dall’undergroung abbiamo deciso di abbandonarlo. La versione italiana dell’undergroung non assomiglia minimamente a quello della scena inglese cui abbiamo cercato di ispirarci.

I gruppi che firmano con noi hanno un regolare contratto, ricevo ogni sei mesi le royalties, sono visibili nei principali canali italiani e internazionali, il disco sarà stampato sia in vinile sia in CD e, soprattutto, suoneranno nei principali festival internazionali.

Oggi, per noi, l’underground è semplicemente un possibile serbatoio nel quale trovare una band interessante ma siamo strutturati da “overground”, se mi passi il termine.

Quali sono le vostre punte di diamante?

Abbiamo, ovviamente, ristampato parte della produzione dei Black Widow dei quali abbiamo stampato anche materiale inedito. Abbiamo ristampato “Orexis of Death” dei Necromandus, una rock band inglese di Egremont, in Inghilterra. L’album, che uscì del 1974, fu prodotto da Tommi Iommi dei Black Sabbath.

Etichette discografiche indipendenti: Black Widow Records
Etichette discografiche indipendenti: Black Widow Records

Abbiamo anche ristampato gli album di Jacula e Antonius Rex. Sul fronte invece delle novità, quest’anno abbiamo pubblicato i Gotich Stone, una band siciliana che suona heavy-doom, La Janara, La stanza delle maschere, il nuovo progetto di Freddy Delirio, tastierista dei Death SS, cantante e fondatore degli Harem e dei Freddy Delirio and the Phantoms.

Ultima produzione quella dei Vanexa, una band heavy metal di Savona. A gennaio del 2020 avevamo organizzato un evento cui parteciparono i Blue Dawn, Freddy Delirio e i Goblin di Claudio Simonetti. Poi si è fermato tutto. Di questo concerto abbiamo deciso di stampare un DVD “only for fans” dal titolo “Live at the Crazy Bull cafè”.

Pandemia, gioie e dolori.

Poche gioie, molti dolori. Tutto si è rallentato in maniera clamorosa. Per due mesi non abbiamo potuto aprire il negozio e la nostra attività è letteralmente crollata.

Alla riapertura abbiamo solo potuto inviare dischi per corrispondenza. L’impossibilità di vivere questo spazio, che è linfa vitale per gli appassionati di musica, che ha la capacità di essere luogo d’incontro e occasione di confronto, ci ha limitato moltissimo. Speriamo in una ripresa vera al più presto.

Etichette discografiche indipendenti: Black Widow nome della band che più mi ha fatto scoprire il dark progressive inglese
Etichette discografiche indipendenti: Black Widow è il nome della band che più mi ha fatto scoprire il dark-progressive inglese

Cosa deve fare un artista che vuole proporvi la sua musica?

Capita che mi metta personalmente alla ricerca di un artista che ho ascoltato o tramite un amico o attraverso la radio o magari a un festival. In generale abbiamo una mail dedicata cui è possibile contattarci e siamo contattabili anche tramite le nostre pagine social. Le altre informazioni sono reperibili sul nostro sito.

Aperte le iscrizioni al concorso per accedere al Festival di Sanremo, per la terza volta targato Amadeus-Fiorello

Area Sanremo, al via la call per accedere al Festival
Area Sanremo, al via la call per accedere al Festival

Si sono aperte lo scorso giovedì 23 settembre, all’edizione 2021 di Area Sanremo, il concorso ufficiale che dà la possibilità a quattro artisti emergenti di accedere alla serata finale di Sanremo Giovani, prevista il 15 dicembre in diretta su Rai1, in prima serata, dal Teatro del Casinò di Sanremo.

Per iscriversi è necessario scaricare il bando ufficiale dal sito http://www.area-sanremo.it, compilare la domanda di iscrizione online e inviare il materiale richiesto entro e non oltre il 21 ottobre.

Anche per Sanremo Giovani ci sarà l’Amadeus ter, ma la prossima edizione avrà una formula completamente rinnovata e, soprattutto, con un’importante modifica al regolamento, ossia l’eliminazione della categoria Nuove Proposte nell’edizione 2022 del Festival,

che si terrà nel mese di febbraio, garantendo così l’accesso diretto nella gara dei Campioni ai 2 artisti vincitori di Sanremo Giovani che saranno designati nella serata finale di mercoledì 15 dicembre.

Ma non solo. Il nuovo regolamento, per scelta del direttore artistico Amadeus, prevede un’ulteriore riduzione della fascia di età per partecipare a Sanremo Giovani, con gli artisti che dovranno avere fra i 16 e i 29 anni di età, alla data del 1° gennaio 2022.

Area Sanremo, Amadeus e Rosario Fiorello
Amadeus e Rosario Fiorello

Tale decisione ha, ovviamente, scatenato polemiche. Di fatto, con questa modifica che può sembrare trascurabile, il contest diventa sempre più appannaggio dei “giovani” intesi come età anagrafica tagliando fuori definitivamente gli artisti che, pur avendo più di 29 anni, si stanno affacciando al dorato modo della musica.

Come a dire che se hai 35 o 40 anni sei vecchio e senza speranza. Peraltro, l’innalzamento dell’età massima di partecipazione sarebbe stato in sintonia con la modifica, sopra indicata, del regolamento che equipara, durante lo svolgimento della kermesse sanremese i “giovani” ai “big”.

Un’altra modifica al regolamento prevede che i 30 artisti selezionati, che accederanno alle audizioni dal vivo, dovranno proporre alla commissione musicale due brani inediti, uno per le selezioni e la competizione a Sanremo Giovani e il secondo, in caso di vittoria, sarà presentato sul palco del teatro Ariston a febbraio, nella 72ª edizione del Festival di Sanremo.

Area Sanremo, Logo Sanremo 2022
Logo Sanremo 2022

Questo, ovviamente, per mantenere il concetto di “brano inedito” per tutti i partecipanti. I brani da presentare dovranno essere inediti, in lingua italiana e della durata di 3 minuti e 30 secondi.

Le canzoni saranno selezionate dalla Commissione di Valutazione composta da Franco Zanetti (Presidente), Mauro Ermanno Giovanardi e Marta Tripodi. Al termine della prima fase eliminatoria, si aggiungeranno alla Commissione il Maestro Giuseppe Vessicchio (in qualità di Presidente) e Piero Pelù. Il commissario supplente sarà Maurilio Giordana.

Il Presidente Onorario della Commissione di Valutazione sarà Vittorio De Scalzi. La Direzione Artistica di Area Sanremo sarà a cura di Massimo Cotto.

I vincitori di Area Sanremo saranno proclamati dalla Commissione di Valutazione e avranno la possibilità di sostenere un’audizione davanti alla Commissione Artistica della RAI, che decreterà i 4 artisti che parteciperanno alla serata finale di Sanremo Giovani.

Inoltre, grazie alla collaborazione con KNTNR, una startup che si occupa di sostenere nuovi talenti in campo artistico, saranno offerte, ai partecipanti al concorso, fino a 10 borse di studio dal valore di 2500 euro ciascuna.

 

Area Sanremo Massimo Cotto
Massimo Cotto Direttore Artistico di Area Sanremo

Quando, nel 1983, uscì il film “Mai dire mai”, Sean Connery aveva 53 anni. Nel film è un Bond già “vecchio”, o per lo meno avanti con l’età. Glielo ricordano tutti, a partire da M, che lo manda alla spa e gli consiglia la dieta per eliminare quei fastidiosi “radicali liberi”.

Anche il nostro Amadeus ci ha regalato, in questa occasione, il suo “Mai dire mai”, vista la scelta di essere di nuovo direttore artistico e presentare la prossima edizione del festival di Sanremo dopo i roboanti annunci del loro “mai più” accompagnati anche dalla promessa, non mantenuta, di Fiorello che dopo l’edizione del 2021 avrebbe chiuso la sua carriera.

Amadeus, nell’anno della prossima edizione del festival di Sanremo, di anni ne compie 60 e il suo partner Fiorello 62. Proprio così, un’età che per definizione li colloca all’interno della cosiddetta generazione dei Boomer, quelli nati tra il 1946 e il 1964, distante da quella generazione Zero, i nati tra il 1996 e il 2015, che, invece, riesce ad accedere alle selezioni di Sanremo Giovani.

È arrivato, forse, il momento per ripensare ai presentatori del festival e di capire che non basta abbassare l’età dei partecipanti per rendere il festival giovane ma che sia necessario.

Area Sanremo, al via la call per accedere al Festival Sean Connery
Sean Connery nel film Mai dire mai

Comunque vada sarà un successo, quindi, e, soprattutto, largo ai giovani anzi ai giovanissimi perché sembra proprio, ma forse non tutti saranno d’accordo, che la musica italiana deve essere svecchiata non tanto dal punto di vista musicale ma, principalmente, dal punto di vista dell’età.

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