“Io vivo”, l’intenso brano di Acudo, artista dal genere e dal nome personalissimi
Avere la fortuna di crescere con due genitori appassionati di musica che fin da piccolo ti fanno ascoltare mostri sacri come i Queen o Elton John oppure, tra gli italiani, gli 883 e Venditti, così è nata la grande passione di Acudo (che noi di Musica 361 abbiamo intervistato per l’uscita della sua canzone “Io vivo“), tutti artisti che gli hanno permesso di innamorarsi della musica fin da bambino per poi, con il passare degli anni, sviluppare dei gusti personali e apprezzare gruppi più alternativi come i Subsonica.
Ma qual è il genere di Musica che Acudo propone? È il cantante stesso a rivelarcelo: “Una musica un po’ più alternativa, più sull’elettronica, ma dalle melodie abbastanza orecchiabili: né troppo ricercata, né troppo commerciale. Il produttore che mi ha mixato il brano mi ha detto che è un genere che faccio solo io: in Italia questi tipi di brani non si sentono e questa cosa mi ha fatto molto piacere”.
Un tipo di musica particolare, come particolare è il suo nome d’arte: “Prendo spunto da Liberato: non si sa chi c’è dietro questo artista, a me piacerebbe tanto portare in giro la mia musica, non tanto far comparire me stesso, da qui la volontà di prendere un nome d’arte e non apparire in prima persona. Per il nome mi sono voluto ispirare a un personaggio di cui conosco la storia: il capo degli zingari spagnoli, Josè Acudo, che mi ha colpito molto perché un giorno ha capito che l’importante non erano i soldi, e ha cercato qualcosa che desse un senso alla sua vita, che poteva essere l’amore, o simili, ma non il riempirsi le tasche a scapito delle persone. Inoltre Acudo è un verbo spagnolo che significa “mi rivolgo”, quindi è anche un modo per parlare alle persone”.
Spunti interessanti offre anche la sua ultima canzone “Io vivo”, una canzone che “parla di un momento particolare della vita in cui per varie ragioni ci troviamo in un limbo da cui non riusciamo a uscire e rischiamo di rimanerci, eppure c’è una persona che ci sta al fianco, un amore che ci salva e ci fa uscire da quella situazione; però, come dico nell’ultimo verso della seconda strofa: ‘Tu mi hai aperto queste porte poi tocca a me trovare la forza e il coraggio di varcarle'”. Considerando che nel caso specifico si parla dell’amore nei confronti della propria moglie pensiamo che non ci sia dedica più bella.
Poco interessato a partecipare ai vari talent che imperversano oggigiorno, anche per la sua ricerca di massima discrezione, segue invece Sanremo perché “comunque è il Festival della canzone italiana, molti cantanti che partecipano io li seguo e da qualche anno anche grazie ad Amadeus c’è un modo più giovanile di condurre”. Acudo è molto impegnato a promuovere questo ultimo suo brano per cui ringrazia chi lo ha mixato (Andrea Ravasio e Gianluca Merenda) e i fotografi Enrico Duratorre e Mario Petrosino; forte anche di un nuovo contratto di distribuzione con la Neda Records è molto preso dalla realizzazione di altri pezzi, un grande impegno per poter dire un giorno “che di lavoro faccio quello che mi piace, perché a quel punto non è più un lavoro”.
LEGGI ANCHE > Stefano Cinti: trovare la bellezza nei luoghi più nascosti della natura