Gaetano Nicosia “Io sono chiunque”, nove brani densi di riferimenti politico-sociali il cui filo conduttore è la dignità umana, troppo spesso calpestata

Gaetano Nicosia, “Io sono chiunque” il nuovo album
Gaetano Nicosia

“Io sono chiunque” di Gaetano Nicosia,  pubblicato da Materiali Sonori, segna l’inizio della collaborazione tra l’etichetta e S.B.A.M., il collettivo di artisti indipendenti nato quest’anno a Milano, pensato da Flavio Ferri e realizzato da alcuni musicisti da lui prodotti.

Come nei lavori precedenti, nove tracce di ruvido punk rock caratterizzate da una forte denuncia sociale e politica.

Gaetano Nicosia, insegnante e avvocato milanese d’origine siciliana, ha passato più di 20 anni in prima linea in una serie di vicende giudiziarie legate alle mafie. Dopo una lunga e necessaria gestazione, nel 2020 ha pubblicato il suo primo disco, Senza Storia, seguito nel 2022 da “Sparare a vista”. Il 2024 è un anno importante, segnato da tre eventi: la fondazione di S.B.A.M, di cui è presidente, l’uscita dell’EP “Carezze Atomiche” (13 settembre) e la pubblicazione del disco ”Io sono chiunque”.

Io sono chiunque conduce l’ascoltatore in un saliscendi di atmosfere, a volte dense, a volte rarefatte, spesso urticanti, acidamente ironiche, grazie anche a testi meditativi, claustrofobici e ficcanti. Nelle liriche e nella musica i brani trascendono, pur nell’attualità dei temi, per arrivare a un punto di vista altro, aprendosi a nuove soluzioni. La produzione di Flavio Ferri mostra tutta la semplice complessità di questo lavoro, lontanissimo e eppure vicinissimo all’operato degli antichi cantastorie, capace di lasciar intravedere un nuovo percorso punk rock nel cantautorato classico italiano.

In questo disco, Gaetano Nicosia si allontana dall’idea di concept album con nove brani, di cui uno interamente strumentale, densi di riferimenti politico-sociali, che spaziano tra l’attualità e la Storia: tratta la tragedia e l’angoscia della Striscia di Gaza, critica il militarismo e la banalizzazione della guerra, parla di introspezione e alienazione collettiva. Filo conduttore: la dignità umana, troppo spesso calpestata.

Il titolo è ispirato alla poesia di Leonard Peltier, nativo americano ingiustamente incarcerato da 48 anni per un delitto che non ha mai commesso. Il testo, nella traduzione di Sibilla Drisaldi, è tratta dall’ormai introvabile autobiografia “La mia danza del sole”.

La varietà dei temi toccati permette a Gaetano Nicosia una maggiore libertà espressiva rispetto ai due album precedenti: giocando con registri diversi, si avvicina alle ballad senza abbandonare le sonorità punk rock (“Io sono chiunque” e “Per una bandiera”), esplora ambienti psichedelici (“Sono riuscito a scappare” e Post Scriptum”), a volte si addentra in territori dark punk (“Accesso negato” e “Cuore morto”), per poi tornare a sonorità smaccatamente rock punk (“Carezze atomiche”, “Corto circuito” e “Seduto qua”).

La pubblicazione è stata anticipata dal video del singolo “Carezze atomiche” e da un omonimo EP digitale, contenente il singolo, “Cuore Morto”, “Cuore Morto” in una versione mixata da Arlo Bigazzi di Materiali Sonori e una versione di “Molto semplice”, dal precedente disco “Sparare a Vista”, reinterpretata da Federico Bratovich, anch’egli membro di S.B.A.M., e remixata da Flavio Ferri.

Gaetano Nicosia - Io sono chiunque - Cover
Gaetano Nicosia – Io sono chiunque – Cover

TRACKLIST

  1. Accesso negato
  2. Carezze atomiche
  3. Corto circuito
  4. Cuore morto
  5. Io sono chiunque
  6. Per una bandiera
  7. Seduto qua
  8. Sono riuscito a scappare
  9. Post scriptum

Gaetano Nicosia nasce il 3 settembre del 1969. Il suo avvicinamento al mondo della musica è alquanto tardivo e decisamente poco metodico. A circa vent’anni impara i primi rudimenti della chitarra dal grande Elio Bottari, chitarrista e musicista combattente, negli scantinati del liceo G. Berchet di Milano, di cui Elio è il custode (la storia racconta che in una delle numerose occupazioni degli anni di piombo Marco Barbone gli ruppe una gamba).

Di Gaetano però non si hanno notizie fino al 2020, precisamente il 25 febbraio, data di uscita del suo primo disco, intitolato “Senza Storia”: un concept album che racconta la vita di un batterista sordo, che in realtà sordo non è. Fino a quel momento Gaetano frequenta sale prova, forma band che vede disgregarsi senza soluzione di continuità, fatto che ritarda ma alla fine non a impedisce il suo esordio.

Nel giugno 2021, grazie all’amico Olden, incontra Flavio Ferri che ascolta e apprezza i brani del nuovo disco che Gaetano sta scrivendo. Flavio coglie l’anima e l’essenza delle nuove canzoni che raccontano una storia densa e drammatica del ‘900, quella di Lydia Franceschi. Così nel novembre 2021 i due registrano negli studi degli Üstmamò le batterie di Simone Filippi e nel febbraio 2022 completano la registrazione dell’album, che prenderà il titolo “Sparare a vista”, negli studi di Flavio Ferri a Barcellona, con la collaborazione di Olden e Ulrich Sandner.

Gaetano Nicosia, “Io sono chiunque” il nuovo album 2
Gaetano Nicosia

A gennaio 2024 costituisce insieme a Flavio Ferri e altri musicisti l’associazione S.B.A.M., di cui è presidente, iniziando a collaborare con gli artisti associati. In particolare, scrive i testi di due canzoni “Impercettibile” e “Un altro giorno” contenute nell’album “Estate Eterna” di Brat, in uscita a settembre 2024.

A due anni di distanza da Sparare a vista pubblica due nuovi lavori discografici: il 13 settembre l’EP Carezze Atomiche, l’11 ottobre (il 27 settembre in formato fisico) Io sono chiunque, terzo LP del cantautore milanese, 9 tracce per la Materiali Sonori e S.B.A.M, prodotte da Flavio Ferri, registrate interamente a Barcellona presso Republica Recordings di Flavio Ferri con il supporto di Alex Carmona alla batteria, Andrea Manfredi Nicosia alle tastiere e Vincenzo Fiumara alla chitarra.

Video intervista a cura di Vincenzo Salamina

Serrati, vi racconto il mio nuovo singolo “45 giorni senza”, la fatica del distacco e della perdita, disintossicarsi da abitudini radicate

Serrati, vi racconto i miei “45 giorni senza"
Serrati

È già in radio 45 giorni senza il singolo di Serrati, disponibile in digitale (Jumar Events). Fuori anche il video.

“45 giorni senza” racconta la fatica del distacco e della perdita, che in qualche modo significa disintossicarsi da abitudini radicate e certezze rassicuranti. Ci opponiamo fino alla fine al cambiamento, fino a quando non diventa proprio necessario e poi? Urliamo, ci sembra di diventare pazzi, girovaghiamo come anime in pena, balliamo come disperati senza riferimenti e orizzonti e in tutto questo, però, iniziamo a riprenderci la nostra vita.

«Ho scritto questa canzone perché ne avevo proprio bisogno. Mi sono rifugiata tra il bianco e nero del mio pianoforte – racconta Serrati – per osservare quello che mi stava accadendo dentro, per accettarlo e farlo mio dandogli nuova vita, creandolo sotto una nuova forma. Ho sempre pensato che la cosa più importante sia proprio questa: trasformare il senso degli eventi per crescere ed evolvere».

Il video, regia di Francesco Mandelli, prodotto da Jumar Events, è stato girato a Milano, all’interno di un appartamento. La casa diventa metafora del proprio spazio interiore… in alcuni momenti prevale l’irrequietudine e abbiamo bisogno di cambiare la disposizione delle cose, di trovare nuovi equilibri, in altri siamo in cerca di un bel divano fatto di pace e di relax, in altri momenti ancora ci si rituffa nei ricordi, fino a che non si decide di fare ordine e pulizia, mettendo via il passato.

Serrati - 45 giorni senza - Copertina
Serrati – 45 giorni senza – Copertina

Roberta Serrati, in arte Serrati, nasce il 20 febbraio, non si sa bene a che ora… da padre salentino e madre abruzzese, questo è accertato! Inizia a suonare giovanissima il pianoforte e si dedica, in seguito, anche al Canto e alla Recitazione: nel suo percorso ha la fortuna di studiare con grandi Maestri, tra cui Margherita Fumero, Andrea Battistini, Gipeto, Alice Mistroni, Silvia Chiminelli, Michele Fischietti.

Si diploma nel 2012 alla SDM – “La Scuola del Musical” di Milano, fondata da Saverio Marconi, portando in scena “Fame” al Teatro Nuovo nelle vesti di Serena Katz. Si esibisce nello spettacolo “On Broadway” al teatro Carignano e al teatro Colosseo di Torino interpretando le famose arie di Christine, tratte da “Il Fantasma dell’Opera”, poi nel ruolo di Giulietta nello spettacolo “Romeo e Giulietta on the water”.

Viene scelta nel 2012 per interpretare la parte di Maria in “West Side Story Expression”, con la regia di Giacomo Agosti, in scena all’Accademia delle Belle Arti di Brera; nel 2013/2014 è in scena al Teatro San Babila di Milano e al Teatro Verdi di Genova nelle vesti di Diana, in “Orfeo all’inferno”, con la regia di Andrea Binetti.

Serrati, vi racconto i miei “45 giorni senza" 2
Serrati

Fa parte del cast di “Siddhartha il musical” nel ruolo della Regina Amita, sin dalla prima edizione: nei vari tour nei più importanti teatri italiani, poi all’Edinburgh Fringe Festival del 2014 con la regia di John Rando (vincitore del Tony Awards nel 2002 per Urinetown) e la partecipazione straordinaria dell’attore Michael Nouri, a Les Follies Bergère di Parigi nel 2015 e al Deutsches Theater di Monaco nel 2017 con la regia di Daniele Cauduro.

Da diversi anni ha intrapreso un nuovo percorso artistico con il suo progetto cantautorale e con i suoi brani si è aggiudicata la finale in diversi concorsi, come “Una Voce per il Sud” (Presidente di Giuria il M° Fio Zanotti), il “Festival di Avezzano” (Presidente di Giuria il M° Pinuccio Pirazzoli), nel 2016 la semifinale del “Premio Lunezia” e nel 2020 la finale di Sanremo Rock&Trend al Teatro Ariston.

Serrati

Ha pubblicato nel 2018 il suo primo EP, intitolato Forse un cane, forse un figlioe nel 2022 è tornata sulla scena discografica con Maleditè a cui sono seguiti Imparo a cucinare, il cui video vede come protagonista la drag queen Peperita e poi Sottosopra e Dalle mani.

Video intervista a cura di Vincenzo Salamina

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