Segnatevi questo nome, Wrongonyou. In realtà il suo nome è Marco Zitelli, è di Roma ma canta in inglese, è innamorato della sua chitarra e ascoltare il suo album di debutto, “Rebirth”, è il modo migliore per conoscerlo.
Wrongonyou ha presentato (con grande emozione e sincero entusiasmo) il disco durante uno showcase presso Raffles School – nuovo college internazionale di moda e design nel centro di Milano – in cui ha dimostrato tutto il suo talento. Per inquadrare a grandi linee il suo mondo musicale, con tutte le dovute differenze e proporzioni, siamo dalle parti del primissimo Ed Sheeran: un ragazzo con la chitarra e tante storie da raccontare.
Wrongonyou presenta “Rebirth”.
“Prove it” è il singolo che ha anticipato l’album, accompagnato da un video girato in Islanda. “Questa è una canzone che porto con me da qualche anno”, ha spiegato Marco, “E che mi ha dato del filo da torcere, ma è anche uno dei brani di cui oggi sono più soddisfatto a livello compositivo. Questa è la dimostrazione che l’amore è la cura verso quello che fai possono portare al migliore dei risultati”.
La title track, “Rebirth” appunto, occupa un posto speciale tra tutti i brani: “È la canzone chiave del disco, ed è quella che ha fatto slittare l’uscita dell’album perché volevo assolutamente inserirla. Prima che la scrivessi l’album non aveva un titolo, o ne aveva uno diverso. È la canzone più rappresentativa di questo lavoro, cantarla ha fatto scattare qualcosa dentro di me a livello interiore che mi ha tirato su. Sintetizzando: Il you leave your past, will be like a rebirth. Lascia andare e guarda avanti, sarà una rinascita”.
Nel disco di Wrongonyou la natura è molto presente: “Il Green River che dà il titolo a una canzone è un fiume immaginario che mi permette di entrare in contatto con la natura, lì c’è il vero senso. Mi abbandono al suo corso e mi lascio trasportare dalla corrente”.
Ma c’è anche del cinema a in “Rebirth”. “The lake”, ad esempio, è ispirata a una scena del film “Fratello, dove sei?” dei fratelli Coen. E il brano “Shoulders” viene descritto da Wrongonyou come la realizzazione del suo sogno di scrivere una colonna sonora: “Questa canzone è stata scritta per il film “Il premio” di Alessandro Gassmann, di cui ho curato le musiche. Parla di quanto sia importante credere in se stessi”.