Intervista al giovane talento sardo Bandito, reduce dalla positiva esperienza del Festival di Castrocaro 2021
Si è fatto notare prendendo parte alla 64esima edizione del Festival di Castrocaro, aggiudicandosi il prestigioso Premio SIAE per la sua performance. Stiamo parlando di Antonio Meleddu, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Bandito, cantautore classe 2002, che ha da poco rilasciato il singolo inedito “Romanico cronico”. Conosciamolo meglio.
Come ti sei trovato a condividere questa avventura con gli altri ragazzi? Che clima si respirava dietro le quinte di Castrocaro 2021?
I miei compagni di avventura sono stati meravigliosi, i migliori che potessi desiderare. Siamo entrati subito in confidenza diventando un gruppo molto unito e affiatato, dove regnava il rispetto, la curiosità e la voglia di crescere insieme. Anche nei momenti meno belli siamo riusciti a supportarci e la musica, le risate, le chiacchierate e le giocate a briscola hanno fatto di noi una grandissima squadra.
Sei soddisfatto della tua performance?
Devo ammettere di essere contento della mia performance, ma sono convinto che ci sia sempre qualcosa da migliorare. Tuttavia non mi sono preoccupato più di tanto sopra il palco, ho lasciato che la musica e l’adrenalina mi guidassero, me la sono goduta e sono felicissimo di aver cantato insieme ad una band eccezionale e davanti a così tante persone e, riascoltandomi, ritengo di aver fatto una buona performance. Poi mi è stato conferito il Premio SIAE per la miglior performance quindi, anche se a caso, qualcosa devo averlo azzeccato.
“Romantico cronico” è l’inedito che hai presentato, quali sono i feedback che più ti hanno fatto piacere sul brano?
I feedback sono stati numerosi e devo ammettere che non mi aspettavo che il brano potesse essere apprezzato da così tante persone. Qualsiasi messaggio di apprezzamento e supporto che ho ricevuto e ricevo mi fa un piacere immenso, e tutto ciò mi dà un’enorme motivazione per andare avanti. Se però c’è una cosa che mi gasa tanto è sapere che ci sono persone che “non vedono l’ora di ascoltare nuove canzoni”. Per me è meraviglioso che ci sia qualcuno tanto interessato alla mia creatività.
Come descriveresti il tuo rapporto con i social network?
Onestamente non sono un tipo molto social: non li uso praticamente mai se non per restare aggiornato su news di artisti che seguo, apprezzare un po’ di arte e gatti e niente più. Tuttavia riconosco l’importanza del ruolo che giocano nella vita di una persona che vuole fare della musica il suo lavoro, la sua vita. Perciò mi sono messo come obiettivo di imparare ad usarli meglio e con più costanza.
Coltivi altre passioni oltre la musica?
Coltivo tante altre passioni oltre alla musica, tra cui quella per la natura, nella quale ho la fortuna di immergermi per bene data la meraviglia ambientale della Sardegna (in questi giorni sto scrivendo una canzone che mi è stata ispirata da una quercia millenaria ai piedi della quale mi sono seduto un po’ di giorni fa, esperienza intensa). Mi piace molto studiare e approfondire i più disparati argomenti, ma la mia vocazione principale è per la filosofia, che voglio continuare a studiare nel mio futuro prossimo. In più credo di essere dipendente dai video del canale YouTube di Kurzgesagt e JustMick, non posso restare senza. Però la mia più grande passione sono sos culurgiones de patata (ravioli di patate) di mia madrina.
Obiettivi e sogni nel cassetto per il futuro?
Banalmente il mio obiettivo principale è quello di convertire la mia passione per la musica in un lavoro, nel flusso continuo della mia vita. E per questo ho intenzione di impegnarmi a fondo, dato che non è un mondo facile, ma è anche questo il bello. Ho anche degli altri piccoli obiettivi da realizzare, tra cui andare con mio babbo sul Kilimangiaro e vedere la Cappella Sistina con mamma.
La musica per te è più una valvola di sfogo o un’isola felice su cui rifugiarti?
La musica è tutto ciò e molto altro. La meraviglia risiede proprio qui: può diventare tutto, basta che tu lo voglia. Ci sono momenti in cui mi sfogo con la musica, altri in cui ho semplicemente voglia di svagarmi, oppure ancora di mettere alla prova le mie capacità. E’ una crescita continua, una realtà concreta di cui l’essere umano, ne son convinto, non può proprio fare a meno. La musica scorre dentro tutti noi, sin dall’alba dei tempi.