BBrothers, con “Annì” raccontiamo l’amore e lo scorrere del tempo, lettera scritta da un padre che vede la propria figlia crescere
In radio e in digitale è disponibile “Annì”, il nuovo brano dei BBrothers, duo formato dai fratelli Domenico e Alberto Bazzoni, feat. Nicola Nite, frontman dei Tazenda. Il brano rappresenta un qualcosa di intimo, lo scorrere del tempo e il legame con i propri figli. Infatti, qui, nello specifico, si racconta di una lettera scritta da un padre, che osserva la propria figlia crescere e che, pian piano, si rassegna alla condizione di genitore che, prima o poi, dovrà lasciare ai propri figli la libertà di affrontare la vita da soli.
Insomma, un brano dove in tanti ci si potranno ritrovare e commuoversi. Noti per aver raggiunto il grande pubblico con la partecipazione all’ottava edizione di “X Factor”, i fratelli Bazzoni hanno scritto, composto e prodotto interamente il brano che anticipa anche il nuovo album prossimo all’uscita.
Dal coinvolgente sound etno-pop al videoclip, è disponibile infatti anche il video, diretto da Daniele Paglia e girato durante un suggestivo tramonto sulla spiaggia di Porto Ferro, ad Alghero (Sassari), rafforzando così il rapporto con la propria terra e il messaggio d’amore paterno che la canzone vuole lanciare, grazie anche alla presenza della piccola Anna, figlia di Domenico Bazzoni.
“Annì” è un brano emotivo e importante, immagino che sia anche un brano personale…
“Annì” rappresenta Anna, che è il nome della figlia di mio fratello Domenico (Bazzoni ndr,). Domenico ha voluto dedicare a lei questa canzone, ma è una canzone dove tutti ci si possono ritrovare. Il cerchio della vita, il tempo che passa e l’amore di un padre che resterà per sempre.
Come nasce invece la collaborazione con Nicola Nite?
La collaborazione nasce da un incontro avvenuto durante una rassegna musicale. Dopo la nostra esibizione, Nicola (Nite ndr.) ci è venuto a fare i complimenti e parlando del più e del meno, ci siamo decisi ad organizzare un qualcosa insieme. Avevamo già collaborato con Gigi Camedda, una delle voci storiche dei Tazenda e questa è stata l’occasione per collaborare anche con Nicola. Abbiamo così buttato giù un po’ di brani e la scelta è ricaduta su “Annì”.
Un brano dove in tanti ci si possono rivedere è questa la forza del brano?
Sicuramente sì! I primi feedback sono stati di molti genitori che si sono ritrovati in queste parole. I genitori ci sono e ci saranno sempre per i figli quindi, è bello sapere di aver dato voce a loro e a questa sensazione.
Grande spazio è dedicato alla vostra terra in questo brano. Il videoclip e la collaborazione con Nite sono due prove evidenti, ma qual è il vostro rapporto con la Sardegna?
La Sardegna è sempre con noi. Noi abbiamo iniziato nel 2005 facendo il piano bar, poi abbiamo trovato il trampolino con X Factor e da lì siamo arrivati a tante persone. Così facendo siamo riusciti a portare in giro quell’impronta sarda e a mantenere la nostra identità. Riuscendo a coniugare la tradizione alle sonorità più moderne tipiche dei nostri giorni.
Questo brano farà da apripista al nuovo album di prossima uscita. Cosa ci potete accennare?
“Annì” è l’anteprima di un EP che uscirà prima di dicembre. All’interno di questo progetto ci saranno tutte le collaborazioni che abbiamo fatto e ci sarà anche qualche altro inedito. Insomma, diverse le sorprese che al momento non possiamo raccontare, possiamo però dire che questo è un progetto ambizioso.
Un progetto ambizioso per portare la Sardegna in giro per l’Italia…
Per noi è fondamentale avere un progetto da portare in giro per l’Italia. Per noi, è come dar voce alla Sardegna. Ci vuole tanta determinazione e passione, anche perché non è sempre facile.
Una carriera ricca di momenti, istanti e attimi. Un ricordo particolare lo avete del vostro percorso?
Sicuramente il ricordo è legato al nostro primo disco, fatto e prodotto interamente da noi. È stata dura, ma è stata una bellissima soddisfazione. Da noi l’hanno comprato tutti e abbiamo dovuto fare anche più ristampe. L’affetto delle persone ci ha dato la forza di continuare questo nostro sogno.
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli