Cuba per me significa libertà, sono tornata indietro con la mente ai luoghi del cuore che hanno definito la mia infanzia
Ciao Camilla, dopo “Valentina” e “FuckGirl”, sei tornata con un brano molto fresco e perfetto per l’estate, nonché una lettera d’amore a Cuba: “Vengo a prenderti all’Havana”. Come è nato il tuo ultimo singolo?
Ciao amici di Musica361! Il mio ultimo singolo è nato dalla penna del mio producer, Sveno Fagotto, che è estremamente legato a Cuba. Questa canzone ha un significato molto speciale per lui. Non essendo mai stata rilasciata, Sveno ha voluto farmi questo regalone e adattarla alla mia voce. Giorno dopo giorno, lavorando in studio, ha preso sempre più forma ed eccoci qua con la mia nuova release!
Cosa rappresenta per te Cuba e come ti influenzano le sonorità legate all’isola?
Cuba è una parte di me. Ci sono molto legata e mi ha dato sicuramente tanto a livello culturale, mentale e musicale. Con questo brano e con queste sonorità, ho voluto confrontarmi con la mia dimensione più latineggiante. Ora ho voglia di sperimentare maggiormente questo genere e di mettermi alla prova.
Nel testo della canzone, tu dici “La valigia era già pronta, solo da una vita intera”. Cosa c’è nella tua “valigia” ad oggi, umanamente e professionalmente parlando?
Nella mia valigiona ci sono tante cose diverse, da quelle più belle a quelle più difficili, come in ognuno di noi immagino. Sicuramente devo ancora aggiungere una valigia in più, dato che non viaggio mai solo con una valigia ahahahahah. Ad oggi, penso di aver vissuto in prima persona molti momenti che mi hanno demoralizzata, ma al tempo stesso sono serviti a costruire mattone per mattone CAMILLA, artisticamente e soprattutto personalmente. Questi momenti davvero tosti mi hanno dato la forza per arrivare fino a questo punto (di partenza) e a buttarmi (sempre con le giuste precauzioni).
Sei stata una delle prime nuovi voci entrate nel roster di Senape Dischi. Com’è lavorare quotidianamente a stretto contatto con un’etichetta discografica indipendente e con un team che cura ogni aspetto del tuo percorso?
È fighissimo! Sicuramente aiuta tanto avere un team che ti segue, che ti sprona e che nelle giornate no ti tira su. Penso sia fondamentale, soprattutto per un’indecisa come me! Oltre a questo, per mio modesto parere, una buona squadra serve sempre perché confrontarsi nel quotidiano con uno o più pareri “esterni” fa sempre bene.
Attualmente Cuba sta affrontando una crisi socio-economica e sanitaria insostenibile. Come stai vivendo questo momento così delicato e complesso al tempo stesso?
Questo periodo per Cuba è micidiale. Lo sto vivendo abbastanza male, anche perché non sento da un po’ di tempo alcuni dei miei parenti. Mi piange il cuore a vedere un’isola così bella e così piena di vita in questa situazione morente. Nel mio piccolo, cerco di appoggiare e supportare il popolo cubano, ma non posso fare molto se non spiegare la situazione a chi me lo chiede personalmente.
Finalmente stanno tornando i nostri amatissimi concerti. Hai già pensato ai tuoi live? Come te li immagini?
Giusto in questo momento stiamo progettando qualcosina, ma ancora è tutto in divenire, perciò aspetterò a diffondere il verbo. Come li immagino? La verità è che non ci riesco proprio! Preferisco non pensarci perché mi emoziono al solo pensiero di ciò che potrebbe essere, ma datemi un microfono, un palco e io canto.
Quali sono i progetti per il futuro?
Per il futuro ho tanti progetti. Non sono una che fa poche cose alla volta, ma va sempre a finire che mi ritrovo un marasma di idee per la testa. Musicalmente, ho in mente un paio di cose: sicuramente un altro singolo (forse anche un EP) e, ad oggi, ho in ballo due progetti con altri due artisti di Senape Dischi che sono una bomba. Restate sintonizzati sui miei canali social per saperne di più!