Le cover indie sono il suo pane quotidiano e il suo pubblico continua ad aumentare, anche nei live. Ecco chi è Asia Ghergo.
17 anni, di Civitanova Marche in provincia di Macerata, Asia Ghergo frequenta il liceo classico. A primo impatto sembra essere la classica storia delle prime passioni che anticipano la maturità, quando si imparava a suonare la chitarra per animare i falò sulla spiaggia. In realtà c’è molto di più. Asia ha talento, ha orecchio e ha quell’intelligenza comunicativa (non per forza intrinseca nelle nuove generazioni) per capire quale contenuto proporre al suo pubblico. Ed ecco che il sottoscritto, ascoltando musica indie, è finito su un suo video, che ne ha fatto aprire conseguentemente un altro e un altro ancora. Rapito da questo magnetismo, l’ho contattata e l’ho intervistata, ma la verità è che volevo semplicemente complimentarmi con lei.
Come è nata la tua passione per la musica? Da quanto suoni?
Non suono da tanto, penso che si senta ancora, ho imparato tutto da sola a quindici anni. La chitarra me la regalarono a Natale del 2008, solo che per un po’ di tempo è rimasta nell’angolo a prendere la polvere. Poi l’ho riscoperta perché ho voluto suonare dei pezzi che ascoltavo, la prima canzone che ho imparato è stata Creep dei Radiohead. Magari all’inizio ci mettevo sei mesi ad impararne una, poi piano piano sono migliorata.
Sui social la pagina sta spopolando, ti aspettavi questa crescita?
Non me l’aspettavo assolutamente. Penso che sia tutto dovuto alla cover di Cavallini (della Dark Polo Gang ft Sfera Ebbasta), prima di pubblicarla avevo 1500 like e nel corso delle settimane sono esplosi. La mia è stata un po’ una tecnica di marketing, alla fine io non sono una grande ascoltatrice della Dark Polo Gang, loro sono dei personaggi, degli showman, non sono il mio genere, però mi sono detta: “Chi lo farebbe mai? Nessuno” allora lo faccio io. Poi le persone in generale hanno dei pregiudizi musicali, dovremmo avere tutti una visione più aperta.
Tu invece cosa ascolti?
Prevalentemente indie italiano, solitamente faccio le cover di ciò che ascolto. Quando scopro un pezzo che non conoscevo lo ascolto per giorni e poi faccio la cover. Ascolto anche indie rock inglese e americano, ad esempio The Strokes e The Kooks.
Cerchi gli accordi online o le arrangi da sola?
Di alcune non si trovano e le faccio ad orecchio, di altre invece prendo quelli online.
In casa come è stato preso il tuo successo?
Mio padre sapeva dei video e sapeva che suonavo la chitarra, non si era reso conto della cosa finché non è andato a vedere le visualizzazioni sul canale YouTube e i like sulla pagina Facebook. Anche mia madre è molto contenta, entrambi sono felici che venga molta gente a sentirmi live.
Cosa ne pensi dei talent show?
Molte volte mi sono sentita dire: “Che brava con la chitarra, vai ad Amici/XFactor”. Io non disprezzo i talent, li guardo, per me sono show televisivi, sono programmi, sono consapevole che sia tutto scritto. Se mai mi dovesse capitare di andare in uno di questi programmi o partecipare ad un provino lo farei per la visibilità che potrei ottenere. Mi piace arrivare al prossimo.
Mi sembra che tu ci stia riuscendo.
È successo tutto così velocemente che ho paura di vedere la candela bruciare troppo in fretta.
Ora che il progetto si sta ingrandendo, cosa pensi del tuo futuro artistico?
L’idea di fare le cover è nata volendo mostrare cosa sapevo fare, di conseguenza tutto questo sta preparando il terreno per un futuro mio EP. Ho iniziato a registrare alcune canzoni che ho scritto, quando saranno finite le metterò sul canale.