Chiara Crystal “Batticuore” il nuovo singolo, viaggio tra fantasia e realtà, inizio del nuovo capitolo del suo percorso artistico
Chiara Patalano, in arte Chiara Crystal, è una giovane cantautrice che, insieme alla danza, ha coltivato la sua passione per l’arte e per la musica. Quest’ultima è stata la sua salvezza e allo stesso tempo la sua missione nella vita, poiché l’ha aiutata ad aprirsi e a far emergere il suo mondo interiore, nonché la parte più bella di ognuno. Si ispira sia alle canzoni del cantautorato italiano che alle pop star americane e si sta facendo strada con un mix di leggerezza e versatilità, dedicando la dovuta attenzione al ritmo e al testo. Il suo ultimo singolo è un viaggio tra fantasia e realtà che si realizza in una sera. È una storia d’amore con noi stessi e con le proprie libertà: la mente si prepara costruendo già qualcosa, come nelle favole.
Benvenuta tra noi Chiara! Com’è iniziato il tuo percorso artistico?
Fin da piccola ho sempre avuto la passione per la musica, a casa ho mio fratello che è un pianista e i miei genitori la praticavano come hobby. Sono cresciuta in un ambiente artistico, seppur abbastanza amatoriale. Ho iniziato poi con la danza che mi ha aiutato a combattere la mia introspezione; la usavo come sfogo per tutto ciò che non riuscivo a dire, quasi un rimedio psicologico. Poi ho capito che volevo fare altro, ho cominciato a studiare canto e attualmente ne sono diventata anche un’insegnante. All’età di 17 anni ho sviluppato meglio la mia scrittura perché avevo capito che potevo comunicare qualcosa di più interessante.
Quindi dentro di te è nata prima la danza e poi è arrivata la musica?
La musica c’è sempre stata, ma il primo passo che ho fatto è stato avvicinarmi alla parte più artistica attraverso la danza, che mi ha aiutato ad aprirmi, essendo un tipo di arte molto fisica e ritmica.
Come riesci a trovare l’ispirazione per scrivere?
Dipende, inizialmente ero una fautrice dell’aspettare quella musa ispiratrice, ero molto legata alla letteratura e leggevo come ai poeti arrivava tutto all’improvviso. Col passare del tempo ho coltivato due approcci differenti: momenti in cui mi sento ispirata dal testo o da un’idea musicale e altri in cui mi metto direttamente al piano e ascolto dei riferimenti o delle basi già esistenti che subiscono dei cambiamenti.
Il pianoforte è lo strumento che prediligi?
In passato se avessi potuto scegliere avrei suonato la batteria, perché mio padre la suona per passione ed è uno strumento che mi piace molto così come il basso. Il pianoforte lo utilizzo da accompagnamento e per creare.
Hai scelto “Crystal” come tuo nome d’arte …
Stavo cercando un nome d’arte perché semplicemente non mi piaceva il mio cognome e inoltre c’erano già altre artiste più affermate che si chiamano come me. Non volevo abbandonare Chiara, e qualche anno fa c’è stata una vicenda con mia madre che mi ha spinto a scegliere “Crystal”. La musica mi ha permesso di diventare un po’ più stravagante rispetto a quanto fossi introversa a volte, quindi mentre raccontavo una storia amorosa, mia madre mi ha paragonato ironicamente alla freddezza di un vaso di cristallo che avevamo a casa che poi non era neanche totalmente di cristallo.
Arriviamo al tuo nuovo singolo “Batticuore”. Ci racconti la storia di questo brano e che significato ha per te?
Tra i brani pubblicati finora è sicuramente quello più leggero in termini di significato, è facilmente fruibile e comprensibile. Il testo l’ho scritto io ma Beppe Stanco mi ha aiutato molto in fase di produzione, ha fatto uscir fuori i suoni che volevo. È una storia d’amore, c’è l’immagine di questa ragazza, che potrebbe essere chiunque, che si ritrova in un locale e si innamora a prima vista di un’altra persona. Da quel momento inizia a sognare. Mi sono concentrata molto sul concetto di innamoramento che è la fase che ti fa battere il cuore. Negli eventi, apro questa canzone augurando alle persone di trovare qualcosa che faccia battere il loro cuore, anche per un solo istante. Voglio trasmettere un messaggio positivo, di luce e di speranza.
Ho visto anche il visual del brano e mi ha incuriosito l’idea di girarlo in un camerino. Ci spieghi il perché di questa scelta particolare?
Non mi andava di fare un video in cui c’era questa ragazza in un locale oppure la solita coreografia. Ho pensato ad un contenuto molto più semplice, in cui c’ero io mentre facevo lo shooting. Si vede la mia immagine, diversa da quelle precedenti, poiché doveva rappresentare lo stacco con il passato e il futuro. Una me più sicura, mentre mi metto in posa, canto il brano, questo è l’obiettivo del video. Un segnale di rottura verso una Chiara più adulta.
C’è un filo che tiene uniti tutti i brani rilasciati fino ad adesso?
Sicuramente il percorso, anche se a livello di significato può non sembrare; tutte queste tracce hanno come obiettivo finale il percorso, da dove siamo partiti e constatare a che punto siamo arrivati e a quale pubblico ci stiamo rivolgendo. In questa fase sto ricercando più semplicità proprio per avvicinarmi di più alle persone che mi seguono.
Quanto è importante l’immagine che ti sei costruita sia personalmente che professionalmente?
È l’aspetto principale che arriva ancor prima dell’ascolto, è un po’ la copertina. Le persone hanno subito molta voglia e curiosità di andare a vedere chi sei, che cosa fai e tutta l’immagine che c’è dietro. Non è stata facile trovarla e farla venir fuori perché ci sono ancora diversi aspetti da limare e migliorare però ad oggi mi ritengo abbastanza coerente con l’immagine che ho in questo preciso momento.
Quante soddisfazioni ti dà insegnare canto?
Abbastanza, insegno principalmente ai piccoli che però sono molto recettivi. Quando ti poni un obiettivo per loro e vedi che col tempo lo raggiungono è una bella soddisfazione, soprattutto quando vedi cambiamenti e progressi. Fanno anche da specchio per la vita di tutti i giorni, diventa stimolante per te stesso.
Quanto hai lavorato sul tuo timbro di voce?
Moltissimo, ho studiato dizione, ho lavorato sul timbro per trovare e sviluppare meglio quelle particolarità che sentivo nella mia voce. Mi sono sempre resa conto che avevo delle caratteristiche che mi distinguevano da altri artisti e volevo farne un punto di forza.
Cosa hai provato sul palco durante i diversi opening che hai fatto?
Ho aperto due volte ai The Kolors e la prima volta è stata davvero emozionante. L’aspetto più impattante è il tipo di palco su cui sali. Ogni volta mi prefiggo un messaggio che voglio comunicare e che voglio far arrivare alla gente. Ci tengo molto a curare l’energia da trasmettere. La musica è sempre stata una medicina per me stessa e ho sempre voluto che lo fosse anche per gli altri, a prescindere dal significato che dai ad un brano.
Hai partecipato a qualche festival o contest?
Sì, ho partecipato al festival di Castrocaro in cui sono arrivata in semifinale e anche ad Area Sanremo l’anno scorso. Mi piacerebbe vivere quest’ultima esperienza da protagonista.
Scegli 3 parole o aggettivi per descrivere la tua musica…
Enigmatica, libertà e amore.
Qual è il tuo sogno musicale nel cassetto?
Fare un concerto all’Arena di Verona, è un sogno molto grande. Un altro desiderio sarebbe duettare con Elisa o Dua Lipa.
A cosa stai lavorando ultimamente? Che programmi hai per il futuro?
Stiamo lavorando su più brani, ho intenzione di far uscire un po’ più di contenuti fino ai prossimi mesi per allargare il repertorio e avere più materiale per un live.
Articolo a cura di Simone Ferri