Leo Stannard e Chiara Galiazzo, com’è nato il duetto di “Gravity”

Chiara Galiazzo ci racconta com’è nata l’idea di un duetto con Leo Stannard e la collaborazione con lui: insieme hanno cantato “Gravity”

Leo Stannard e Chiara Galiazzo, com’è nato il duetto di “Gravity” 1Una collaborazione inedita quella tra il cantautore e polistrumentista inglese Leo Stannard e la voce elegante di Chiara Galiazzo, che possiamo sentire in radio dall’inizio dell’anno. Il brano si intitola “Gravity”, ed era già stato proposto da Leo con un’altra artista emergente, Frances. Adesso, con il featuring di Chiara.

Com’è nato il progetto?
Sono predisposta alle collaborazioni in lingua inglese, lo avevo già fatto cantando “Stardust” con Mika. Mi è stato proposto di cantare con Leo Stannard, che, devo dire, era più conosciuto da mia sorella che da me. Anche le mie amiche erano sue fan, in effetti lui va fortissimo su Spotify. Quando ho raccontato che c’era l’ipotesi di cantare con lui, loro erano entusiaste.

E tu, come ti sei avvicinata a Leo e alla sua musica?
La nostra non è stata una collaborazione fredda. Ci siamo parlati per mesi al telefono e scambiati messaggi sui social, poi ci siamo incontrati. Sono andata a Londra e in effetti lui si è rivelato simpatico come mi era sembrato. E poi parla un po’ di italiano, ha una casa a Maratea e ci viene in vacanza ogni estate.

Dal punto di vista musicale?
Mi piace il suo mondo, apprezzo il modo in cui sono prodotte le sue canzoni. “Gravity” ha proprio una bella atmosfera, un po’ acustica.

Leo Stannard e Chiara Galiazzo, com’è nato il duetto di “Gravity”I social, quindi, per questo progetto sono stati in qualche modo utili. Sì. Io non sono una troppo da social, non faccio foto ultrapatinate ad esempio. Però adesso li vedo un po’ meglio, perché sono un’occasione per dire a tante persone cosa sto facendo dal punto di vista musicale. Raccontando di Leo e interagendo con lui ho dato modo al mio pubblico di avvicinarsi al suo mondo. Dietro il nostro duetto in “Gravity” ci sono due persone che si conoscono e che sono entrate in sintonia.

Stai già lavorando a canzoni nuove?
Sì. “Gravity” credo sia servita anche per far captare al pubblico alcuni segnali di cambiamento. Già con l’ultimo disco ho iniziato a lavorare su di me e sulla mia musica, e sto continuando. Voglio recuperare la leggerezza che avevo all’inizio e che avevo un po’ perso. Questo è il mio augurio per il 2018; la leggerezza sta alla base di tutto.

Cos’altro è cambiato?
È cambiato il team di lavoro. Il fidanzato non l’ho cambiato, è sempre quello dell’anno scorso. Il cane pure. La casa invece sì è cambiata, sono andata davvero a vivere da sola.

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Francesca Binfaré
Francesca Binfaré
Giornalista, si occupa di musica, spettacolo e viaggi; parallelamente svolge attività di ufficio stampa. Autrice e conduttrice radiofonica dal 1989. Ha vissuto qualche tempo a Dublino, ma non ha mai suonato al campanello di Bono. Ha visto i "duri" Metallica bere un the e Slash senza l’immancabile cilindro. Affezionata frequentatrice del Festival di Sanremo e dei meandri del Teatro Ariston.
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